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Francesco Erbani
Antonella Agnoli "I nuovi luoghi di lettura meno burocratici e più luminosi"
27 Agosto 2009
Recensioni e segnalazioni
Ha senso che il mondo si divida tra quelli che non leggono e quelli che hanno la casa che gronda libri? Biblioteche pubbliche per tutti, è la risposta. La Repubblica, 26 agosto 2009

ROMA - Devono essere un servizio. Funzionare come una piazza, un luogo d’incontro. Devono essere attraenti e comode. Devono opporsi alla trasformazione dei luoghi pubblici in centri commerciali, ma alla luminosità e ai colori di un centro commerciale dovrebbero tendere. Le biblioteche devono cambiare ruolo e aspetto, secondo Antonella Agnoli che, dopo trent’anni di lavoro in biblioteca, ora è consulente di architetti e di amministrazioni pubbliche, in Italia e all’estero, e coordina l’Associazione Forum del libro. Ha scritto Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà (Laterza, pagg. 172, euro 18). Nel 2001 ha fondato la biblioteca San Giovanni di Pesaro, diventata esemplare: quando l’ha lasciata, nel 2008, su una popolazione cittadina di 96 mila abitanti, gli iscritti erano 26 mila (quasi il 30 per cento). Il successo non è servito a evitare che, non essendo laureata, qualcuno facesse ricorso chiedendo che venisse rimossa. Vincendolo. Dopo Pesaro, Agnoli è andata a Londra, a Idea Store, una serie di biblioteche, ma non solo biblioteche, promosse da un altro italiano, Sergio Dogliani.

«Il San Giovanni è in un antico convento, e nella ristrutturazione l’abbiamo concepito come una strada coperta, un luogo di passaggio da un punto all’altro del centro storico», racconta Agnoli. «Le sezioni al piano terra, quelle per i bambini, per l’informatica, per la musica o l’arte, sembrano dei negozi: insomma la biblioteca deve somigliare sempre meno a un ufficio dell’anagrafe e sempre più a un luogo di qualità». San Giovanni è aperto il sabato e la domenica. Come Idea Store, anche se, avverte Agnoli, «ogni biblioteca ha una storia a sé». Il primo degli Idea Store è nato a Tower Hamlets, quartiere londinese di 215 mila abitanti, per metà immigrati, provenienti in particolare dal Bangladesh. Sono collocati dentro centri commerciali, hanno caffetteria e grandi cartelli segnaletici. I risultati? «Ottimi: la media dei frequentatori di biblioteche a Londra è del 51 per cento, a Tower Hamlets è il 56».

F.Erb.

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