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Tomaso Montanari
Aiuto, è scomparsa la fontana
29 Ottobre 2014
Beni culturali
«Il vero capolavoro della storia dell'arte italiana è lo spazio pubblico urbano. I centri delle nostre città sono infinitamente più importanti di tutti i quadri che riusciate a ricordare. Perché noi i nostri “capolavori” li possiamo attraversare, percorrere, 'camminare'».

Il Fatto Quotidiano, 29 ottobre 2014

Com'è possibile che la Fontana Maggiore di Perugia sia scomparsa? Eppure da questa fotografia sembra proprio che uno dei principali monumenti del nostro Medio Evo sia sparito nel nulla, cancellato, dimenticato: è stato forse smontato e spedito all'Expo al posto dei Bronzi di Riace? O forse è esposto in una mostra della Basilica Palladiana di Vicenza: ed ecco il titolo, Da Nicola Pisano a Caravaggio a Van Gogh? O se l'è rubato una qualche cricca annidata in qualche ministero?

No, non siamo (ancora) a questo punto: la Fontana c'è (ancora). È stata solo nascosta da un orrendo capannone provvisorio. Una roba da sagra della panzanella piccante o della ranocchia scorticata. Che va benissimo, naturalmente: nulla contro panzanella e ranocchie. Ma non lì, per favore.

Il vero capolavoro della storia dell'arte italiana (un capolavoro non assoluto, ma squisitamente relativo: cioè basato su una rete di relazioni spaziali, formali, metaforiche) è lo spazio pubblico urbano. I centri delle nostre città sono infinitamente più importanti di tutti i quadri che riusciate a ricordare. E questo è bellissimo: perché noi i nostri “capolavori” li possiamo attraversare, percorrere, 'camminare'. Lo spazio pubblico monumentale è la cosa più alta, più giusta, più originale che abbiamo saputo costruire lungo millenni. E allora: perché diavolo dovremmo rovinarlo, alterarlo, banalizzarlo, commercializzarlo per un “evento” qualsiasi? Nelle nostre città non mancano – purtroppo – luoghi dove capannoni come quello possono non disturbare: o addirittura portare un accenno di vita e allegria. Ma come si fa, invece, a piazzarlo in un posto che ha raggiunto il suo equilibrio grazie al pensiero, al lavoro, alla continenza di generazioni e generazioni di nostri padri? E l'argomento della breve durata non è un argomento convincente: nessuno si deturperebbe la faccia “solo per qualche giorno”. E quella piazza è la faccia di Perugia, la faccia dell'Italia. Vediamo di non perderla.

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