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(red.)
A Venezia Cacciari vince col 50,5. Casson «È una vittoria della destra»
20 Agosto 2005
Vivere a Venezia
Risultato scontato dopo l'invito dei leader di destra di votare per Cacciari. Ha vinto la sinistra con i voti della destra o la destra con i voti della sinistra? Da l'Unità del 19 aprile 2005

«Non ho nessuna intenzione di entrare in giunta con Massimo Cacciari, che si arrangi con il centro-destra che lo ha fatto vincere». Felice Casson, l’ex magistrato candidato dei Ds, Rifondazione e Verdi alla carica di sindaco di Venezia mette in chiaro che non appoggerà nella nuova giunta il suo sfidante. Nel ballottaggio Massimo Cacciari l’ha spuntata per appena 1.340 voti e ha incassato subito i complimenti di Margherita e Udeur, i partiti che l’hanno sostenuto spaccando l’Unione.

Il neo eletto ha dichiarato che «Il centrosinistra ha un futuro di governo solo se saprà davvero aprire, dialogare e interloquire con tutte le forze di questo paese. E a Venezia si potrebbe aprire un piccolo laboratorio anche su questo». Di certo pescando in mezzo ai 27.000 voti in più rispetto al primo turno ci saranno quelli di elettori del centrodestra. «Da qualche parte questi voti dovevano pur venire - ha detto Cacciari - non credo che Casson li abbia rifiutati». L’ex filosofo chiarisce che al secondo turno si è presentato senza apparentamenti o accordi con altri partiti «Al ballottaggio mi sono presentato con il programma di prima, che evidentemente è appetibile anche per altre tendenze politiche diverse dalla mia». Cacciari si era rivolto esplicitamente agli elettori di centro-destra e ne aveva chiesto l’appoggio in questi giorni di campagna elettorale. Adesso riceve attestati di stima da molti esponenti di quei partiti di riferimento. Una battuta a caldo del ministro leghista Castelli: «Sono contento che abbia vinto. Cacciari mi è simpatico, Casson un po’ meno». Poi arrivano i complimenti del governatore del Veneto Giancarlo Galan, anche lui da due settimane riconfermato al governo della regione. Il sottosegretario forzista Sacconi considera quella di Cacciari come una vittoria contro l’estremismo dell’altro contendente. «La maggioranza moderata e riformista della città ha saputo andare oltre gli schieramenti e vincere sul massimalismo e sull'opportunismo».

Per An parla il ministro Alemanno che vede nell’affermazione del “filosofo” un nuovo modo di intendere la politica «È la dimostrazione che gli elettori oggi premiano non posizioni di scontro ideologico, ma proposte di merito e di contenuto». Meno abbottonato il commento di Raffaele Speranzon, candidato sindaco di An al primo turno che dice «Ho festeggiato e sono assolutamente contento di come è andata. Sono contentissimo di come hanno lavorato An per ottenere questo risultato». Renato Brunetta, responsabile programma di Forza Italia, fa una dichiarazione forte che scuoterà i due poli «Venezia può diventare un laboratorio politico per il superamento del “bipolarismo bastardò”».

Nel centro-sinistra il giudizio è spiazzante. Perché ci sono subito le congratulazone dei partiti sostenitori della candidatura dell’ex sindaco di Venezia. Per Mastella l’Udeur è stato fondamentale per la vittoria di «una persona di grande intelligenza che stimo molto». Anche la Margherita si sente indispensabile e il suo peso come forza di centro ha avuto un ruolo nella vicenda, secondo le parole di Lamberto Dini «non si vince con candidature troppo radicali». Tocca poi a Rutelli raffreddare subito le polemiche «Venezia è stata l'unica città in cui il centrosinistra si è presentato diviso e questo mi è dispiaciuto molto ma Cacciari merita questo successo e questo riconoscimento». Il, leader della Margherita è comunque convinto che da subito il sindaco si metterà a ricomperre la coalizione. È quello che si augura anche Di Pietro, auspicando una ricucitura veloce per evitare il ripetersi di vicende simili. Poi ci sono reazioni via via più critiche. Per Fausto Bertinotti l’Unione se è compatta vince, è una tendenza ormai inarrestabile e un chiaro messaggio delle forze alternative a Berlusconi. Questa la lezione da trarre, secondo il segretario di Rifondazione, che definisce la vittoria di Cacciari come «la vittoria di Pirro, per realizzare la quale si sono mobilitate, oltreché le forze moderate, tutte quelle di destra».

La caricatura è di Francesco Natali, dal sito del Museo della satira e della caricatura. Fatti e commenti precedenti nella cartella Venezia e la Laguna

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