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A me il Mose
27 Febbraio 2009
MoSE
Le ultime puntate, giudiziarie, sulla voragine economica della contestata opera. Da L’Espresso, 5 marzo 2009 (m.p.g.)

L'inchiesta sul Mose scotta, meglio affidarla al presidente. Ma la sentenza della Corte dei Conti con i rilievi contabili sulla grande opera idraulica è nel cassetto da ottobre. "Molto singolare", dice il responsabile dell'Ufficio legale del Wwf Italia Stefano Lenzi, "su questa vicenda bisogna fare chiarezza". Succede che il presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro, con procedura piuttosto inusuale, ha avocato a sé la firma del procedimento intentato dalla Corte dei conti sulle procedure contabili del progetto Mose. Istruttoria avviata due anni fa dal magistrato Antonio Mezzera, che aveva inviato al Consorzio Venezia Nuova e al Magistrato alle Acque 57 contestazioni formali. Sui costi, lievitati dai 1.540 milioni di euro del progetto di massima ai 4.271 milioni di oggi. Sull'indennità spettante al concessionario, il 12 per cento (invece del 10 fissato come tetto dalla legge 183 del 1989). Sui controlli e il mancato esame delle alternative proposte dal Comune di Venezia. Indagine complicata, ci vuole tempo, ma è questione di giorni, dice Lazzaro, che intanto ha firmato con il governo protocolli di intesa sul controllo delle opere pubbliche. Il senatore del Pd Felice Casson ha presentato una interrogazione al premier Berlusconi. "Troppi poteri al presidente", dice, "così i controlli sulla spesa pubblica non si faranno più".

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