loader
menu
© 2024 Eddyburg

350 foresti per ogni veneziano ma per l’Ava è tempo di crisi
14 Ottobre 2008
Vivere a Venezia
Dati interessante sul turismo a Venezia. Non è chiaro chi guadagna e chi paga, ma è certo che c’è un grande trasferimento di ricchezza dal pubblico al privato. La Nuova Venezia, 14 ottobre 2008

Nel 2002 ogni veneziano aveva «a testa» 209,5 turisti (tra pernottanti ed escursionisti). Nel 2006, a fronte di 21 milioni e mezzo di visitatori, il rapporto con il numero dei residenti è salito addirittura a 1 a 349, con 60 mila visitatori in media al giorno e poco più di 61 mila residenti. Il confronto con Roma - dati del Ciset, il Centro internazionale di studi sull’economia del turismo - sa persino di paradosso: contando il solo numero dei turisti pernottanti, ogni residente nella Capitale ha in «dote» 8,9 turisti a testa, ogni veneziano (inteso come residente nel comune) ne ha 23,6, ogni abitante della città storica la bellezza di oltre 53 foresti. Una convivenza decisamente affollata.

D’altro canto, il turismo è economia. Sempre il Ciset ha calcolato un fatturato annuale di 1,5 miliardi di euro: ogni visitatore che dorme in città spende in media 150-180 euro (il 46% per l’alloggio, contribuendo con 1095 milioni al budget complessivo del settore); un escursionista improprio che dorme in terraferma, ma ha Venezia nel suo obiettivo, spende tra i 43 e i 51 euro al dì (180 milioni, il 12% del fatturato); l’escursionista puro non meno di 31-38 euro a testa (il 15% del fatturato, pari a 225 milioni).

Come chiunque ha sperimentato in questi anni, è in questo incontro-scontro di dati - l’economia e il peso dell’impatto che ricade su ogni residente - che sta il grosso dei problemi della città storica: trovare il punto di equilibrio, anche quanto a spese dei servizi. Temi che, negli ultimi giorni, si sono intrecciati con altri due dati. Da una parte, la tendenza al ribasso del mercato turistico veneziano (che risente delle congiunture negative internazionali), dall’altra l’introduzione dell’imposta di scopo tra le possibilità di autonomia economica per i Comuni previste dal ddl sul federalismo. Di ieri, il comunicato preoccupato degli albergatori veneziani dell’Ava che - pur a fronte di un settembre buono quanto ad arrivi, rispetto al difficile trend del 2008 - registrano un crollo di dieci punti nell’occupazione dei posti letto, scesa dal 90,28% del settembre 2007 all’80,53% di quest’anno. «Un calo accompagnato anche dal ridimensionamento del ricavo per camera, nell’ordine del 13,21%», sottolinea il presidente Franco Maschietto, «le flessioni più evidenti si sono osservate nel centro storico dove, a fronte di una variazione negativa di quasi 14 punti nel tasso di occupazione delle camere, si è osservata una decrescita dei ricavi del 14,64%». Flessioni dimezzate a Mestre.

Complessivamente, tra gennaio e settembre, il calo delle presenze (quindi delle notti) è stato dell’11,83%, quello dei guadagni del 13%.

Calo di visitatori, certo, ma anche boom nel numero dei posti letto nei nuovi alberghi, ma in particolare nel più economico settore extralberghiero: dal 2000 ad oggi - dati Ciset - Bed&breakfast e affittacamere siano cresciuti del 450%.

«Una flessione c’è stata e sarà certamente confermata anche nel 2009, data la congiuntura», osserva Mara Manente, direttrice del Ciset, «ma credo soprattutto che ci sarà uno spostamento a favore degli escursionisti, che arrivano a Venezia per un giorno o pernottano in alberghi dell’entroterra. Comunque, come Ciset non abbiamo ancora elaborato lo scenario ufficiale per il 2009, perché la situazione è troppo volatile».

«C’è una necessità di governance del turismo e il bisogno che questo settore contribuisca al mantenimento della città», prosegue Manente, «la tassa di scopo è un’opportunità, per quanto da calibrare con attenzione, non rivolta solo ai turisti, ma anche agli operatori privati, agli enti pubblici. Certo il momento non è dei più propizi, data la negativa congiuntura internazionale, ma d’altra parte il Comune non può spendere a sua volta. Bisogna coinvolgere tutti i soggetti interessati». (r.d.r.)

ARTICOLI CORRELATI

© 2024 Eddyburg