La pubblica amministrazione in Italia: le province. Leggi dello stato e provvedimenti di numerose regioni hanno attribuito compiti di pianificazione alle province. Di quali competenze ha bisogno la pianificazione provinciale? Il parere di un dirigente, l’esperienza di alcuni laureati di Ca’ Tron
Ne parlano il dirigente dell’ufficio del piano di Bologna, arch. Alessandro Delpiano e alcuni laureati a Ca’ Tron che vi hanno lavorato: Catia Chiusaroli, Graziella Guaragno, Marco Guerzoni, Alida Spuches
Giovedì 15/03 Ore 14,30-18,30
Nell’ambito del programma “Il Mondo di Ca’ Tron” si svolgeranno quattro seminari volti a discutere, sulla base di concrete esperienze di lavoro, i rapporti tra la formazione dei pianificatori che hanno svolto il loro apprendimento a partire dalle aule di Ca’ Tron e la domanda di professionalità che viene dal mondo del lavoro.
Ciascun seminario. moderato da Edoardo Salzano, sarà aperto da alcune domande poste dagli studenti del 3° anno del Corso di laurea in Scienze della pianificazione urbanistica e territoriale, cui risponderanno, riportando dati delle loro esperienze, ospiti esterni.
Sulla base dei risultati dei seminari gli studenti del corso “Il mestiere dell’urbanista” organizzeranno il seminario conclusivo del corso, che si terrà nel mese di maggio.
Giovedì 08/03
Ore 14,30-18,30
La pubblica amministrazione in Italia: le province. Leggi dello stato e provvedimenti di numerose regioni hanno attribuito compiti di pianificazione alle province. Di quali competenze ha bisogno la pianificazione provinciale? Il parere di un dirigente, l’esperienza di alcuni laureati di Ca’ Tron
Ne parlano il dirigente dell’ufficio del piano di Bologna, arch. Alessandro Delpiano e alcuni laureati a Ca’ Tron che vi hanno lavorato: Catia Chiusaroli, Graziella Guaragno, Marco Guerzoni, Alida Spuches
Giovedì 15/03
Ore 14,30-18,30
La ricerca in Italia e all’estero. Anche senza precludersi altre opportunità, i laureati possono decidere di svolgere attività di ricerca o didattica. Quali sono le possibilità e i modi dell’accesso a questo segmento del mondo del lavoro? In Italia la situazione è difficile, altrove forse è migliore.
Ne discutono alcuni laureati a Ca’ Tron e dintorni che svolgono attività di ricerca in Italia e all’estero: Laura Fregolent (Università Iuav di Venezia), Ivan Blecic(Università di Sassari-Alghero), Elena Besussi (Bartlett School – University College of London)
Giovedì 22/03
Ore 14,30-18,30
La pubblica amministrazione in Italia: i comuni. Il settore nel quale l’impiego degli urbanisti storicamente e attualmente più elevato è quello della pubblica amministrazione. I comuni costituiscono la quota più rilevante. Com’è il lavoro dell’urbanista in un comune? I suoi rapporti con i decisori, con i cittadini e le loro organizzazioni, con le informazioni di base, con i professionisti ...
L’esperienza di tre dirigenti di comuni della Toscana ( Graziella Beni, Elisa Spilotros, Stefania Fanfani), e di alcuni laureati di Ca’ Tron che lavorano in comuni del Veneto
Giovedì 29/03
Ore 14,30-18,30
La libera professione in Italia. Quali sono i lavori che l’urbanista è chiamato a svolgere se lavora come libero professionista. Quali sono i suoi rapporti con i decisori, quali problemi ne nascono, in che modo il suo ruolo e la sua preparazione si integrano con quelli degli altri soggetti.
Ne parlano Daniele Rallo, presidente dell’Associazione degli urbanisti e pianificatori territoriali e ambientali e Vezio De Lucia, urbanista libero professionista e protagonista di rilevanti esperienze amministrative
Tutti gli incontri avverranno nella sede della Facoltà di pianificazione del territorio, Ca’ Tron, Santa Croce 1957, Venezia. Essi sono aperti a tutti
Carissime e carissimi,
Vi ringrazio di aver risposto alla lettera a proposito del “Mondo di Ca’ Tron”. Sulla base delle vostre risposte mi sembra che si possano enucleare alcuni argomenti sui quali avviare un lavoro comune.
1. La pianificazione altrove
Un primo argomento riguarda la pianificazione fuori d’Italia, soprattutto (ma non esclusivamente) in Europa. Mi sembra che le iniziative possano riguardare soprattutto tre aspetti:
La formazione del planner negli altri paesi europei. È un tema che potrebbe essere svolto dal prof. Patassini, anche sulla base dell’esperienza dell’Aesop. Molto utile in un clima di concorrenza internazionale: i nostri laureati devono competere con quelli di altri paesi: come sono formati questi? Che competenze e abilità possiedono, quali limiti la loro formazione? Oltre a una rassegna comparativa, sarebbe utile la partecipazione di “nostri” che si siano cimentati nel mercato internazionale.
Il governo del territorio nei paesi europei: quali valori, quale organizzazione statuale, quale struttura sociale stanno dietro alla pianificazione in Gran Bretagna, Francia, Germania,Spagna ecc.? Non ha molto senso comparare le technicalities (quali piani) se non ci si rende conto delle differenze sostanziali delle realtà nelle quali operano. È un tema complesso, che richiederebbe la formazione di un gruppo di lavoro, e magari un lavoro in rete cui partecipino persone che hanno svolto, o stanno svolgendo, esperienze di lavoro in altri paesi. Elena Besussi,.che ha proposto il tema, potrebbe coordinarlo.
La pianificazione del territorio e delle città in … Si potrebbe pensare a una serie di chiacchierate,o piccoli seminari, tenuti da studenti o ex studenti che hanno vissuto esperienze di pianificazione in altri paesi, dell’Europa o dei PVS (in collaborazione con la nostra Scuola PVS). Meglio se nell’ambito del lavoro del gruppo di cui sopra, ma senza formalizzarci troppo.
2. Temi d’oggi
Alcune questioni sono state poste da più d’un intervento: si tratta di temi che hanno a che fare con le pratiche professionali d’oggi, e con curiosità su ciò che sta per avvenire e condizionerà il lavoro dell’urbanista: temi che attraversano tutti i territori. Alcuni sono già emersi dalle risposte, altri possono essere già individuati.
Il rapporto tra pubblico e privato nella pianificazione. È un tema che ha alcuni aspetti generali (vedi il dibattito sulle proposte legislative recenti), e alcuni aspetti legati alla concreta esperienza degli urbanisti nel loro lavoro. Si potrebbe pensare a diversi tipi di eventi: una discussione sulle proposte di legge urbanistica nazionale, preceduta da una loro illustrazione; un’analisi sugli strumenti urbanistici complessi e sul loro esito, arricchita da testimonianze sulla concreta situazione di governo di tali strumenti; la presentazione di testi che affrontano l’argomento, o che vi siano connessi (esempio: La città e il suolo urbano di Hans Bernoulli).
La partecipazione nella pianificazione urbanistica. È un tema sul quale si è prodotto molto materiale, e che ha visto l’applicazione di parecchi nostri studenti. Ad alcuni di questi si potrebbe affidare la preparazione di un piccolo dossier e l’individuazione di specifiche iniziative di illustrazione di esperienze concrete (esempi: Avventura urbana, Nuovi Municipi)
La città vissuta dai cittadini. Sotto questo titolo si potrebbe pensare a iniziative su questioni sostanziali, come quella della casa (che cos’era l’intervento pubblico nel settore, perché è scomparso, come si pone la questione oggi) e quello della mobilità (è un problema di infrastrutture, o di organizzazione del territorio e della società?). Le iniziative potrebbero consistere in presentazione di esperienze (esempio: il piano della rete del ferro a Napoli), o di proposte (esempio, Città amica).
3. I territori
Potrebbe essere interessante raccontare esperienze complesse localizzate: meglio se positive, anche per dare la sensazione che qualcosa si può fare per cambiare la realtà che non ci piace. Mi vengono in mente queste cose:
Il sindacato dei lavoratori e il territorio: Vicenza. Nell’ambito di una iniziativa di diverse camere del lavoro, a Vicenza la CGIL segue con molta attenzione e intelligenza i problemi del territorio anche nella loro strumentazione. Alcuni ex studenti potrebbero istruire una illustrazione e discussione sull’argomento.
Una regione controcorrente: la Sardegna. La politica di Renato Soru ha il suo momento più vistoso nelle iniziative per la difesa della costa, ma ha il suo centro nell’inversione del modello di sviluppo tradizionale. Varrebbe la pena di ragionare sui suoi diversi aspetti, magari a partire dal Piano paesaggistico regionale ma affrontando più questioni (le tasse, le ex miniere, ecc)
Una regione che cambia: la Puglia. Un presidente atipico, una brava urbanista assessore al territorio, l’ex dirigente del PTCP di Bologna che diventa dirigente del Territorio: ci sono gli elementi per discutere su tentativo molto interessanti in una regione difficile.Anche qui,mobilitando studenti ed ex studenti.
4. Altre iniziative
Anche indipendentemente dagli argomenti di cui sopra si potrebbe organizzare la presentazione di libri interessanti, di anniversari significativi, ricordi di studiosi, e simili.
Per concludere, una proposta operativa
Carissime e carissimi, mi piacerebbe discutere con voi, e lavorare con voi, su queste proposte. Per cominciare, via e-mail. Ma vi propongo anche di vederci, all’inizio di settembre, naturalmente qui a Ca’ Tron. Vi propongo due date possibili: mercoledì 6 settembre, oppure venerdì 8 settembre. Chi potrebbe esserci?
L’obiettivo è mettere a punto, su questa base, un programma operativo di qualche iniziativa da svolgere durante la Settimana di orientamento, ai primi di ottobre. E magari, come qualcuno di voi mi ha proposto a voce, anche la costruzione di un piccolo sito web, da adoperare per la condivisione di materiali e lo scambio tra noi, nonché (come suggeriscono Patassini e Vettoretto) l’avvio di un’indagine sui nostri laureati (formazione, esperienze, difficoltà, rapporti con gli ordini professionali, con altre figure professionali, con i committenti e gli amministratori ecc.), in modo da cominciare a costruire una sorta di archivio di questioni ed esperienze.
A presto
Venezia, 16 luglio 2006
Carissime e carissimi,
molti di voi mi conoscono: ho insegnato “Fondamenti di urbanistica” e “Glossario e strumenti urbanistici” al corso di laurea PTUA, poi alla Facoltà di Pianificazione del territorio di cui sono stato preside.
L’attuale preside, il prof. Patassini, in occasione al mio pensionamento e chiedendomi di continuare a collaborare con la Facoltà, mi ha chiesto di ripartire dall’esperienza di eddyburg.it “costruendo insieme un palinsesto libero di seminari, conferenze, convegni sull'attualità dell’urbanistica in Italia e nel mondo”, che potrò gestire per la Facoltà con le risorse necessarie.
La proposta mi sembra interessante, e l’ho accettata. Spesso ho sentito ex studenti lamentarsi di aver perso – una volta laureati – ogni contatto con ciò che Ca’ Tron ha rappresentato per loro, chiedermi dove e cosa potessero fare per continuare a seguire gli interessi che nella Facoltà avevano maturato, lamentarsi per la mancanza d’ occasioni (non costose) di aggiornamento e di scambio d’esperienze. E ugualmente so (dagli studenti che mi scrivono come utenti di eddyburg.it, e da quelli che incontro) che qualcuno di quelli che ancora frequentano Ca’ Tron lamentano la scarsa apertura dei programmi comuni della Facoltà nei confronti di ciò che accade fuori delle sue mura.
La condizione che ho posto al Preside (e che il Preside ha accettato) è quella di costruire un programma di attività non da solo, ma con gli studenti ed ex studenti. E’ per questo che adesso vi scrivo: per proporvi alcune direttrici di lavoro, per sapere chi di voi (o dei vostri amici che non ho potuto raggiungere) è interessato nella proposta, sia come semplice potenziale utilizzatore, sia come collaboratore alla costruzione del programma, e chi addirittura alla sua gestione.
A me sembra che i temi da sviluppare e le persone di cui cercare la collaborazione vadano cercati in tre direzioni:
1) La condizione del laureato nel mondo del lavoro (non dico nel “mercato”, perché penso che le vostre capacità siano “beni” prima di essere “merci”). Sarebbe interessante su questo tema organizzare scambi d’esperienze tra quelli di voi che operano nei diversi settori d’attività, avere incontri con testimoni privilegiati sul versante della “domanda di lavoro”, organizzare piccole ricerche di carattere ricognitivo sulla condizione lavorativa dei laureati (magari utilizzando al proposito risorse della Facoltà).
2) L’aggiornamento della conoscenza. Le cose cambiano rapidamente nel quadro politico, sociale, istituzionale, culturale nel quale l’urbanista lavora. Esistono versanti (dei problemi, delle tecniche, degli strumenti) che sono sfuggiti dalla griglia del nostro ordinamento scolastico, o che sono emerse dopo. Esistono persone, che a Ca’ Tron non avete conosciuto e non conoscete, ma che da Ca’ Tron sono raggiungibili, che vi sembrano portatori di conoscenze ed esperienze di cui vorreste sentir parlare. Possiamo pensare a seminari, a incontri, a convegni piccoli o ad occasioni più ampie di confronto che sono organizzabili senza un grande sforzo.
3) Come si fa il nostro mestiere fuori dall’Italia. Occorre conoscere il quadro (storico, sociale, istituzionale) dei diversi paesi cui possiamo riferirci. Ma forse, più facilmente che attraverso studi sistematici, può essere utile approfittare dell’esperienza di persone (laureati da noi, o anche con altre provenienze) che, a partire da formazioni simili, si siano trovati a operare in altri contesti. E magari potremmo incaricare dei piccoli gruppi di lavoro di approfondire la situazione di una paese, o di una particolare articolazione del nostro mestiere.
Non è una elencazione di argomenti quella che ho delineato: solo alcune direttrici di lavoro possibili, alcune esigenze forse avvertite da molti. Il materiale raccolto in eddyburg.it potrebbe essere un punto di partenza per individuare i temi e le persone.. Ma quello che più conta, secondo me, è ciò che nasce dall’impatto di quanti si sono laureati a Ca’ Tron con il mondo esterno. E dall’incontro di queste esperienze con le domande che gli studenti attuali cominciano a formulare.
I formati che potremo utilizzare per le attività sono i più diversi. Ne ho già citato alcuni: seminari, conferenze, convegni, gruppi di lavoro su determinati temi. E magari - se individuiamo qualcuno che ha voglia di impiegarci un po’ di tempo – un piccolo blog ospitato dal web dell’IUAV o da eddyburg.it.
Concretamente vi propongo, dopo aver riflettuto sulla mia proposta:
1) di dirmi de siete interessati all’iniziativa (a) come semplici utenti, oppure (b) collaborando a distanza, oppure (c) anche partecipando a qualche incontro a Ca’ Tron;
2) di mandarmi una e-mail nella quale mi date il vostro recapito attuale (cognome; nome; indirizzo e-mail; indirizzo postale; telefono; data d’iscrizione all’IUAV; data di laurea): possibilmente in questo ordine, separati da punto e virgola;
3) di mandarmi, subito o più avanti nel tempo, vostre proposte sugli argomenti, le persone da invitare o utilizzare, le iniziative da organizzare.
A quelli di voi che sono interessati propongo di avviare una fase di lavoro di qualche mese per preparare una bozza di programma, che verrà presentata in un incontro pubblico nell’ambito della settimana di apertura del prossimo anno accademico, all’inizio di ottobre.
L’indirizzo che vi prego di utilizzare è questo:
edoardo@iuav.it.
A presto, spero
Edoardo Salzano