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Al Prefetto di Trapani Leopoldo Falco
Al Sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Coppola
Al Presidente del Consiglio Comunale di Castellammare del Golfo Domenico Buffa
Alla Soprintendente BB.CC.AA. di Trapani Paola Misuraca
All’Assessore Regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura
Al Ministero ai Beni Culturali Dario Franceschini
Alla Fondazione UNESCO – Sicilia
Al Procuratore Regionale della Corte dei Conti per la Regione Sicilia
Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani
Agli organi di stampa, radio, TV

APPELLO PER LA TONNARA DI SCOPELLO – Palermo, 18 luglio 2015

Diciamo un netto e convinto NO all’ordinanza e al progetto di esproprio con cui il Comune di Castellammare del Golfo intende far “regredire” l’antica Tonnara di Scopello a stabilimento balneare, in forza di un malinteso diritto naturale al turismo di massa, che tutto può e deve fare, incurante del delicatissimo equilibrio tra natura e architettura che in quel peculiare complesso sono il frutto di una storia plurisecolare.Esiste infatti in Sicilia, a Scopello (Castellammare del Golfo), in una suggestiva insenatura naturale, un’antica Tonnara, il cui impianto originario risale all’epoca romana, vincolata e protetta da ogni tipo di vincolo paesaggistico, storico, naturalistico, che in anni per fortuna lontani venne di fatto adibita a caotico stabilimento balneare.

In anni recenti, la proprietà della Tonnara (che attraverso i secoli è sempre stata privata) ha intrapreso, e tuttora conduce a proprie spese e cura, un accurato e oneroso lavoro di conservazione e restauro dell’antico complesso, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani, garantendone al contempo la fruizione da parte del pubblico (contingentato nel numero di presenze contemporanee), al quale, a fronte di un biglietto di 3 euro (identico a quello che si paga per accedere alla vicina Riserva naturale della Zingaro), vengono assicurati sorveglianza, pulizia e igiene mai visti prima (tra l’altro la proprietà ha realizzato e messo a disposizione del pubblico i servizi igienici, prima inesistenti, che non scaricano a mare).

La Tonnara, così tutelata e valorizzata, ha ripreso vita, seppure non più legata da decenni alla pesca e alla conservazione del tonno, e compare su tutti i più importanti siti mondiali come esempio di turismo legato alla natura e alla cultura, esempio virtuoso di gestione privata di un bene che, senza gravare sulle esauste casse pubbliche, viene fruito dal pubblico in maniera da rispettarne le peculiarità.

Il giudizio positivo su tale esempio virtuoso pare non sia condiviso dal Comune di Castellammare del Golfo, la cui Amministrazione si è recentemente impegnata in una serie di provvedimenti (un’ordinanza e un procedimento di esproprio) con cui, in forza del predetto diritto naturale al turismo balneare di massa, si propone di acquisire la gestione e la proprietà di una parte significativa della Tonnara, alterandone il delicatissimo equilibrio e la naturale caratteristica di unicum inscindibile. E’ lo stesso Comune che vanta al suo attivo molti esempi di inefficiente gestione di beni di sua proprietà o sui quali esercita la sua competenza, aperti appunto al turismo di massa: pensiamo alle antiche Terme Segestane, ridotte a un vero e proprio letamaio, al Castello medievale di Inici, che di anno in anno rovina su se stesso, allo stesso specchio di mare antistante alla Tonnara di Scopello nel quale le barche di ogni tipo e stazza ormeggiano caoticamente fin sui faraglioni.

Mentre auspichiamo che il Comune di Castellammare dismetta definitivamente ordinanze ed espropri a danno della Tonnara di Scopello ed impegni più proficuamente risorse e intelligenza per curare i beni di sua proprietà, finora trascurati, dichiariamo il nostro convinto sostegno all’attività condotta dalla proprietà della Tonnara di Scopello a favore della sua conservazione e della sua controllata fruizione da parte del pubblico secondo canoni che ne rispettino il delicatissimo equilibrio tra natura e architettura.

Confidiamo che le Autorità in indirizzo, ciascuna per le rispettive attribuzioni e competenze, si impegnino a non approvare il provvedimento di espropriazione attivato dal Comune di Castellammare del Golfo.

Distinti saluti,

Nino Vicari (Forum delle Associazioni Palermo)
Bernardo Tortorici di Raffadali (Associazione Dimore Storiche, Amici dei Musei siciliani)
Leandro Janni (Italia Nostra – onlus)
Gianfranco Zanna (Legambiente)
Rosanna Pirajno (Fondazione Salvare Palermo – onlus, Associazione Mezzocielo)
Chiara Donà dalle Rose (World International Sicilian Heritage, Z.O.N.T.A.)
Elio Caprì (Associazione Regionale Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti)
Iano Monaco (Ordinepuntoeacapo)

In tutto il mondo si sono viste le immagini della vergogna. Un gruppo di oligarchi che usa ogni metodo e ogni tortura per piegare un leader e un governo democraticamente eletti e un popolo. Per questo le nostre prime parole sono di grandissimo affetto per Alexis Tsipras che combatte la più dura delle battaglie.

Disse Allende che gli altri avevano la forza ma non la ragione. E' ancora così. Si stanno tentando due colpi di Stato. Contro il Governo greco e contro cio' che rimane dell'Europa. Altri colpi di Stato sono stati praticati in questi anni da quel vero regime che e' il capitalismo finanziario e, purtroppo, l'Europa della Troika. Questa volta stanno incontrando una Resistenza, che e' anche una speranza di Liberazione. Non si può chiamare trattativa cio' che e' stato appunto prima il tentativo di abbattere Governo Tsipras e poi, fallito il colpo per lo straordinario esito del referendum, di buttare fuori la Grecia dall'Europa.

Dopo l’ostentazione di crudeltà (e di ottusità) di queste settimane e, in crescendo, di queste ore possiamo dire con certezza che non e’ la Grecia di Tsipras, ma la Germania di Schäuble e Merkel, incompatibile con l’Europa.

Tsipras e il popolo greco stanno lottando per tutto ciò in cui credettero i padri fondatori dell’Europa e che questa leadeship europea politicamente e moralmente miserabile sta quotidianamente tradendo. Un’Europa tedesca è una contraddizione in termini. Oltre che una costruzione impossibile, inaccettabile per qualunque popolo dotato di un briciolo di dignità, economicamente squilibrata a favore di uno solo e per questo votata alla stagnazione e al fallimento, incompatibile con i principii di democrazia, equità e solidarietà.

Di ciò che contiene l'accordo lo stesso Tsipras - a cui va il ringraziamento di tutti noi, per aver dimostrato che cosa significa la democrazia - ha scritto in modo lucidissimo. E dice chiaramente che occorre continuare la lotta. Queste parole ci interrogano tutte e tutti. Quanto siamo stati capaci di fare la nostra parte, che non e' solo per la Grecia ma per noi stessi? Sarebbe sbagliato ora dividersi tra chi invece deve lottare insieme. La battaglia va rilanciata, contro l'austerità, la Troika e gli oligarchi, l’”ordoliberismus” della dogmatica teutonica (l’assunzione dell’austerità e del rigore come principii costituzionali). Grandi sono le responsabilità del governo tedesco, popolari e socialisti, che sono mossi da un nazionalismo esasperato e feroce e che esercitano un ruolo politicamente nefasto oltre a violare quotidianamente, ormai da anni, con il loro surplus esortativo, le stesse regole europee che accusano gli altri di non rispettare.

Allo stesso modo grandi le responsabilità di tutti i socialisti europei che hanno semplicemente balbettato rimanendo corresponsabili di questa vergogna. E grandi le responsabilità dei governi Mediterranei che dovrebbero contrastare le politiche di egemonismo tedesco e non lo fanno.

Questa Europa, così, non ha futuro. Non e' il sogno di Spinelli ma un incubo. Noi questa Europa la vogliamo rovesciare. Dobbiamo cacciare la austerità e il liberismo. Affermare la democrazia. Fare una lotta durissima per strappare la moneta dalle mani degli oligarchi. Costruire una centralità mediterranea alternativa e dotata di strumenti per promuovere nuova economia. Nell’immediato indiciamo una Settimana della vergogna europea.

Manifestiamo davanti ai simboli delle forze del caos e dell’arroganza, a cominciare dalla Deutsche Bank. Facciamo sentire al popolo tedesco e a quelli che vi si accodano tutta l’indignazione del popolo europeo e l’isolamento dei loro governi, con tutti i mezzi dell’azione nonviolenta, dal bombing telematico fino al boicottaggio dei servizi e dei prodotti. Diciamo al nostro governo che con il suo atteggiamento inerte e di fatto colluso non ci rappresenta.

Ribadiamo il nostro affetto e il nostro apprezzamento per Alexis Tsipras e per il popolo greco che con la loro generosa azione hanno mostrato a tutto il mondo la vera natura di questa Europa. Grazie al loro coraggio la Grecia e l'intera Europa non sono precipitate in una crisi finanziaria senza precedenti



APPELLO PER LA GRECIA E L’EUROPA

Ci proponiamo di aiutare concretamente il popolo greco, oggetto di un sopruso internazionale, a esercitare il suo diritto di scegliere.

Costituiscono infatti un evidente sopruso le proposte che la Troika che comanda l’Europa (un organismo che nessun cittadino è stato chiamato a eleggere) vuole imporre alla Grecia di Tsipras

Si tratta di proposte che anche un premio Nobel dell'economia come Paul Krugman e un autorevolissimo critico degli effetti sociali del capitalismo moderno come Thomas Piketty hanno bollato come devastante follia.

Proposte totalmente incuranti delle sofferenze di un paese che ha insegnato al mondo la democrazia, presentate nella forma brutale di un ricatto: gli aiuti verranno concessi “a rate”, e ciascuna sarà erogata solo se il Parlamento greco avrà svolto la parte del “compito” preteso per quella fase.

Proposte che allontanano l'ideale di un'Europa moderna, federale e solidale, che colpiscono l’idea stessa della democrazia e dell’alternanza del potere, principi essenziali del patto europeo, e che, per non rischiare la rivolta di altri paesi pesantemente indeboliti dalle politiche di austerità, assecondano l'egoismo e la miopia dei paesi forti.

Come ha affermato responsabilmente il ministro Varoufakis, queste proposte non potevano essere né accettate, perché totalmente contrarie alla linea politica del governo, né respinte, per la possibilità che un tale atto implichi il rischio di imporre al paese sacrifici e sofferenze ancora più duri.

Per sciogliere il dilemma il governo greco ha deciso di dare la parola al suo popolo attraverso il referendum, l'unica forma legittima per esprimersi su una questione così grave come quella se accettare o meno le proposte socialmente, economicamente e politicamente insostenibili della Troika.

Hanno argomentato e difeso l’opportunità di questa decisione persone la cui onestà intellettuale e competenza specifica è nota a tutti: da Judith Butler a Tariq Ali, da Saskia Sassen a Étienne Balibar, da Barbara Spinelli a Gustavo Zagrebelsky.

Eddyburg si fa promotore di un'iniziativa che, nella drammaticità del momento, vuole dare il senso di una condivisione profonda della decisione referendaria e di una solidarietà concreta con il popolo greco: difendere il referendum significa difendere la sua dignità e il diritto di scegliere il suo futuro. Vorremmo dunque sostenere non solo con le parole le scelte del popolo greco, ma aiutarlo in questo difficile passaggio della sua storia.

Eddyburg chiede perciò la disponibilità di intellettuali, associazioni e singoli cittadini a sostenere simbolicamente e finanziariamente le spese dell'iniziativa referendaria decisa dal governo Tsipras, con un contributo in denaro - nelle forme che dovranno essere organizzativamente definite a brevissimo termine.

Per avviare questa iniziativa, vi invitiamo innanzitutto a condividere questo appello inviando la vostra adesione per email all’indirizzo : eddyburg@tin.it. Vi informeremo dei successivi passi da compiere per tradurre le parole in atti, non appena l'Ambasciata greca ci avrà fornito le coordinate bancarie.

Primi firmatari


Edoardo Salzano, già professore dell’università Iuav di Venezia, direttore di eddyburg
Maria Cristina Gibelli, già professore al Politecnico e all'università Bocconi di Milano
Alberto Magnaghi, già professore all'Università di Firenze, presidente della Società dei territorialisti
Antonietta Mazzette, sociologa, professore all’università degli studi di Sassari, coordinatrice del Centro di Studi Urbani del DEIS
Giorgio Nebbia, ambientalista, professore emerito dell’Università di Bari
Giancarlo Consonni, urbanista, già professore al Politecnico di Milano
Giuseppe Boatti, urbanista, già professore al Politecnico di Milano
Oscar Mancini, sindacalista, assessore, Mogliano Veneto (TV)
Fabrizio Bottini, urbanista
Ilaria Boniburini, architetto, professore alla University of Rwanda, School of architecture, condirettore della scuola estiva di pianificazione Scuola di eddyburg
Paolo Cacciari, giornalista,
Sergio Brenna, urbanista, professore al Politecnico di Milano
Roberto Camagni, economista, professore al Politecnico di Milano
Ugo Mattei, giurista, professore all'Università della California e all'Università di Torino
Paolo Ciofi, politologo, saggista, Presidente di Futura Umanità, Associazione per la Storia e la Memoria del PCI
Paola Bonora, sociologa, già professore all'Università di Bologna
Susanna Böhme Kuby, studiosa dei vari aspetti della cultura tedesca, già professore alle università di Genova, Udine e Venezia
Carla Maria Carlini, urbanista in trincea
Paolo Berdini, urbanista, saggista
Giovanna Ricoveri, giurista, economista, ecologista, ha fondato e diretto la rivista CNS (Capitalism, Nature, Socialism)
Angelo d’Orsi, professore di Storia del pensiero politico all’Università di Torino
Sandro Roggio, urbanista
Anna Maria Bianchi, regista televisiva e documentarista provvisoriamente prestata alla cittadinanza attiva, fondatrice del sito web lecarteinregola
Stefano Boato, urbanista, professore all’università Iuav di Venezia
Lodo Meneghetti, urbanista, già professore al Politecnico di Milano
Mauro Baioni, urbanista in trincea, condirettore della scuola estiva di pianificazione Scuola di eddyburg
Tomaso Montanari, storico dell’arte, professore all’Università degli studi di Napoli Federico II
Vittorio Emiliani, giornalista e saggista, presidente del Comitato per la bellezza
Maria Pia Guermandi, consigliere nazionale Italia Nostra
Vezio De Lucia, urbanista, presidente dell’associazione Bianchi Bandinelli
Giorgio Todde, scrittore
Maria Paola Morittu, giurista, esperta e attivista nella consevazione dei beni culturali
Piero Bevilacqua, storico dell’ambiente, professore all’università degli studi La Sapienza di Roma
Anna Marson, urbanista, professore all’università Iuav di Venezia
Peter Kammerer, sociologo, professore all’università Carlo Bo di Urbino
Raffaele Radicioni, urbanista
Cristiano Gasparetto, architetto
Elisabetta Forni, sociologa, ricercatrice all’università di Torino
Maria Pia Grazia Robbe, urbanista
Paolo Maddalena, vicepresidente onorario della Corte costituzionale
Domenico Finiguerra, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano

Altre adesioni

Roberta Radich, sociologa, presidente associazione Capta onlus
Maria Laura Petrone
Marco Bernardi, architetto

Adele Bugatti Di Maio, architetto
Anna Maria Cicellyn Comneno, presidente Circolo Legambiente Napoli Centro Antico
Angela Attianese, Vicenza

Venezia, 10luglio 2015, ore 19,00

ENGLISH TEXT

Let’s contribute to the expenses for the Greek referendum.

Let’s help Greek people, victim of an international injustice, to exercise their right to choose, through the referendum, whether to accept or not the economicaly unsustainable proposals imposed by the Troika.

These proposals have been heavily criticized by the Nobel prise Paul Krugman and by Thomas Piketty, a young influential analyst of the social effects of modern capitalism.
Proposals that are totally careless of the sufferings of a country which taught democracy to the world; that jeopardise the ideal of a modern Europe, federal and cohesive and that, in order to harness the potential revolt of other European countries weakened by austerity policies, privilege the selfishness and short-sightedness of stronger countries.
As Minister Varoufakis responsively stated, Troika’s proposals could neither be accepted, as at odds with Government’s policy, nor rejected, given the potential destructive risk of imposing extra sufferings to the Greek people.
In order to solve the dilemma, the Greek government chose to give the floor to poeple through the referendum, the only legitimate way to decide on such a hard issue.

The referendum decision has been subscribed and supported by influential intellectuals like Judith Butler, Tariq Ali, Saskia Sassen, Etienne Balibar, Barbara Spinelli and Gustavo Zagrebelsky.

eddyburg, a widespread and higly recognised Italian blog, specialised in urban planning, policies and society, launches this initiative of fund raising for helping covering the costs of the referendum.

eddyburg will inform you about the way to contribute, as soon as we will get an official banking account.

Let’s defend the dignity of Greek people and the right to choose their own future and, at the same time, let's work for a new, factual European solidarity!

«Giovedì arriva in Campidoglio il voto sulla candidatura olimpica di Roma Capitale. Un gruppo di comitati e associazioni chiede a Renzi, a Marino e all’Assemblea Capitolina, come segno tangibile della volontà di cambiamento, di non avanzare la candidatura. I grandi eventi come le Olimpiadi sono da sempre occasioni ad alto rischio speculazione, corruzione ed infiltrazione criminale». Carteinregola.it, 22 giugno 2014

Roma non deve candidarsi alle Olimpiadi 2024

Il primo passo verso la guarigione è la consapevolezza della malattia e dell'urgenza di cure efficaci. Mentre ogni giorno l'intreccio di mafia e corruzione che ha attaccato la Capitale dell'Italia si rivela più esteso e profondo, e mentre si avvicina la scadenza del Giubileo straordinario senza che ancora siano stati predisposti gli interventi più indispensabili, coloro che dovrebbero correre ai ripari e imporre misure drastiche per fermare la degenerazione in atto e cominciare a ricostruire le condizioni per un ritorno della democrazia e della legalità - che della democrazia è il primo presupposto - continuano a portare avanti la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Giovedì 25 giugno è stato fissato il voto all’Assemblea Capitolina.

Una candidatura fin dall'inizio molto controversa, visti i miseri risultati delle precedenti manifestazioni sportive nella Capitale, che hanno consumato fiumi di risorse sottratte a servizi per la collettività e lasciato sul campo una scia di strutture incompiute o comunque totalmente inutili per le occasioni che ne avrebbero giustificato il pubblico interesse. Incentivando ancora una volta la distruzione fisica, l’omologazione, le speculazioni immobiliari e la logica emergenziale.

Una candidatura calata sui cittadini, sfiancati da decenni di mala amministrazione, di cui le recenti indagini giudiziarie sono solo l'ultima drammatica conseguenza, senza alcuna condivisione né consultazione, come invece è accaduto in altri Paesi, evidentemente più avvezzi dell'Italia all'esercizio democratico.

Una prospettiva, quella delle Olimpiadi, che se dovesse realizzarsi non potrebbe che mettere in ginocchio una città che da decenni non è riuscita a risolvere quei problemi che ricadono direttamente sulla qualità della vita dei residenti e di tutti coloro che vengono a trascorrervi un periodo di vacanza o di lavoro: un traffico automobilistico fuori controllo, trasporto pubblico inadeguato servizi, manutenzione delle strade, decoro urbano al di sotto dei livelli di qualsiasi capitale europea e non solo.

Oggi l’impegno prioritario dovrebbe essere quello di uscire da Mafia Capitale, un sistema che si sta rivelando ogni giorno più devastante, che si è infiltrato nel cuore della classe politica, ha corrotto l'amministrazione, modificato la cultura e i rapporti sociali e mortificato la dignità dei cittadini. Non quello di offrire un'altra possibilità di speculazione.

Per questo chiediamo, come segno tangibile della volontà di cambiamento, che il Governo, il Sindaco e l'Assemblea Capitolina prendano l'unica decisione che in questo momento è in grado di tutelare i cittadini romani e i partners di tutto il mondo che dovrebbero partecipare a un evento così importante: non candidare Roma alle Olimpiadi 2024.

Se invece altre ragioni prevarranno sul senso di responsabilità, forti delle tante prestigiose adesioni che stiamo raccogliendo, ci rivolgeremo al Comitato Internazionale Olimpico chiedendo che per i Giochi del 2024 si scelga un'altra sede, in un Paese in grado di garantire l'organizzazione e le risorse necessarie, rendendole una vera opportunità per la città prescelta e per i suoi abitanti.

Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Associazione dei diritti dei pedoni di Roma e del Lazio, Salviamo il Paesaggio Roma e provincia, C.A.L.M.A. Comitati e Associazioni Lazio per la Mobilità Alternativa, Roma Nuovo Secolo, VAS Verdi Ambiente Società

Vezio De Lucia, Maria Pia Guermandi, Tomaso Montanari, Edoardo Salzano, Enzo Scandurra, Giorgio Nebbia, Ilaria Agostini, Riccardo D’aquino, Franco Mazzetto, Emanuele Montini, Paolo Baldeschi, Daniele Vannetiello, Stefano Fatarella, Jadranka Bentini, Maria Paola Morittu, Nicola Tranfaglia, Luciano Manuzzi, Paolo Maddalena, Alfredo Antonaros Taracchini, Pancho Pardi, Paola Bonora, Alberto Ziparo, Carlo Troilo, Stefano Pustetto, Anna Maria Bianchi, Alessandro Ricci, Giuliano Petrelli, Giovanni Messina, Massimiliano Calabrese, Paola Menghini, Simone Maglioni, Roberto Fravili, Marco Tosti, Simona Gresia, Lorenzo De Luca, Annabella D'Elia, Stefania Castiglioni, Alessandro Pizzuti, Valentina Marella, Gina Cives, Agostino Cassaro, Stefania Favorito, Elisabetta Moro, Massimo Piras, Federica Iuliano, Arianna Ugolini, Maria Spina, Paola Nanni, Michele Mancini, Alessandra Dell'acqua, Maria Paola Dorelli, Giuseppe Palermo, Cinzia Lancia,, Davide Pierangelini, Adriano Mencarelli, Domenico Aglioti, Domenico Matilli, Elena Fossà, Alberta Cappannini, Domenico Fischetto , Giuseppina Granito, Marcello Contini, Laura Morgia, Rodolfo Bracci, Livia Giammichele Franco Trane, Blanche White, Denise Lancia, Clelia Peccarisi, Giovanni Giallombardo, Fabio Alberti, Riccardo Corbucci, Stefano Salvi, Michela Barzi, Micaela Gallerini, Isabel Henares, Paola Alimonti, Brizio Montinaro, Michela Nava, Paolo Delicato, Guido Marinelli,, Antonella Arru, Antonio Confalonieri (continua) …


Aderisci all'appello


L’iniziativa è organizzata da decine di associazioni che hanno deciso di lanciare un appello alla società civile elencando dieci priorità per uscire dall’emergenza e costruire l’Europa del futuro: un’Europa che dia risposte di pace, di convivenza, di democrazia, di benessere sociale ed economico, abbandonando le politiche securitarie e investendo sul lavoro dignitoso, sulla giustizia sociale, sulla democrazia e sulla sovranità dei popoli.

Appuntamento in piazza insieme a Roma il prossimo 20 giugno 2015.

Di seguito il testo dell’appello

FERMIAMO LA STRAGE SUBITO !
SALVARE VITE UMANE,
PROTEGGERE LE PERSONE, NON I CONFINI!

L’Europa nasce o muore nel Mediterraneo

Pace, sicurezza, benessere sociale ed economico si raggiungono solamente se si rispettano l’universalità dei diritti umani di ogni donna e di ogni uomo.

La regione del Mediterraneo è una polveriera ed il mare è oramai un cimitero a cielo aperto. Dall’inizio del 2015 nel mediterraneo sono morte più di1700 persone. L’Europa, per storia, per cultura, per geografia, per il commercio, è parte integrante di questa regione ma sembra averne perso memoria.

Il dramma di profughi e migranti, il loro abbandono in mano alle organizzazioni criminali, il dibattito su come, dove e chi colpire per impedire l’arrivo di uomini e donne che cercano rifugio o una vita dignitosain Europa, non è altro che l’ultimo atto che testimonia l’assenza di visione politica da parte dei governi dell’UE.

Questa drammatica situazione ha responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi europei che non consentono nessuna via d’accesso sicura e legale nel territorio dell’UE e costruiscono di fatto quelle barriere che provocano migliaia di morti nel Mediterraneo, nel Sahara, nei paesi di transito, nella sacca senza uscita che si è creata in Libia. Scelte coscienti e volute che configurano un crimine contro l’umanità.

La risposta dell’UE, confermata nell’Agenda Europea sull’immigrazione, ripropone soluzioni che hanno già dimostrato di essere miopi e di produrre effetti opposti agli obiettivi dichiarati.

Aumentare le risorse per avere più controlli e più mezzi per pattugliare le frontiere, anziché salvare vite umane, è sbagliato e non fermerà le persone che vogliono partire per l’Europa.

I conflitti irrisolti e le guerre hanno prodotto ad oggi, oltre 4 milioni di profughi palestinesi, circa 200.000 saharawi accampati nel deserto algerino, 9 milioni di siriani tra sfollati e profughi, 2 milioni di iracheni sfollati. Il flusso di uomini e donne dall’Afghanistan e dall’inferno della Libia, le persone in fuga dalla Somalia, dall’Eritrea, dal Sudan e da altri paesi africani, da anni è continuo.

Dietro le storie di queste persone oltre a povertà, malattie, dittature e guerre, ci sono interessi politici ed economici internazionali.

Guerre, povertà, saccheggio delle risorse naturali, sfruttamento economico e commerciale, dittature, sono le cause all’origine delle migrazioni contemporanee. Essere liberi di muoversi, migrare, deve essere una conquista dell’umanità non una costrizione.

L’Europa deve costruire una risposta di pace, di convivenza, di democrazia, di benessere sociale ed economico, ispirandosi al principio di solidarietà e abbandonando le politiche securitarie, dell’austerità, degli accordi commerciali neolibertisti, di privatizzazione dei beni comuni. L’Europa deve investire sul lavoro dignitoso, sulla giustizia sociale, sulla democrazia e sulla sovranità dei popoli.

L’Europa siamo noi. Noi dobbiamo fare l’Europa sociale solidale.

Le nostre dieci priorità per uscire dall’emergenza e costruire l’Europa del futuro sono:
1. La UE attivi subito un programma di ricerca e salvataggio in tutta l’area del Mediterraneo.

2. Si ritiri immediatamente ogni ipotesi di intervento armato contro i barconiche, oltre a non avere alcuna legittimità, come ribadito dal Segretario dell’ONU Ban Ki-Moon, rischia diprodurre solo altri morti e alimentare ulteriori conflitti. Si rinunci all’ennesimo strumento di una più ampia strategia di esternalizzazione delle frontiere europee.

3. Si aprano subito canali umanitari e vie d’accesso legali al territorio europeo, unico modo realistico per evitare i viaggi della morte e combattere gli scafisti. Si attivi contestualmente la Direttiva 55/2001, garantendo così uno strumento europeo di protezione che consenta la gestione dei flussi straordinari e la circolazione dei profughi nell’UE.

4. Si sospenda il regolamento Dublino e si consenta ai profughi di scegliere il Paese dove andare sostenendo economicamente, con un fondo europeo ad hoc, l’accoglienza in quei Paesi sulla base della distribuzione dei profughi. Ciò nella prospettiva di arrivare presto ad un sistema europeo unico d’asilo e accoglienza condiviso da tutti i Paesi membri.

5. In attesa di un sistema unico europeo, si metta in campo, in tutti i Paesi membri, un sistema stabile d’accoglienza, unitario e diffuso, per piccoli gruppi, chiudendo definitivamente la stagione dell’emergenza permanente e dei grandi centri, che ha prodotto e produce corruzione e malaffare. Un sistema pubblico che metta al centro la dignità delle persone, con il coinvolgimento dei territori, dei comuni, con soggetti competenti, procedure trasparenti e controlli indipendenti.

6. Si intervenga nelle tante aree di crisi per trovare soluzioni di pace, senza alimentare ulteriori guerre, o sostenere nuovi e vecchi dittatori, promuovendo concretamente i processi di composizione dei conflitti e le transizioni democratiche, la difesa civile e non armata, le azioni nonviolente, i corpi civili di pace, il dialogo tra le diverse comunità.

7. Si sospendano accordi – come i processi di Rabat e di Khartoum – con governi che non rispettano i diritti umani e le libertà, bloccando subito le forniture di armamenti.

8. Si programmino interventi di Cooperazione per lo sviluppo locale sostenibile nelle zone più povere, dove lo spopolamento e la migrazione sono endemici e non si consenta alle multinazionali di usare per interessi privati i programmi europei di aiuto allo sviluppo.

9. Si sostenga un grande piano di investimenti pubblici per l’economia di pace, per il lavoro dignitoso e per la riconversione ecologica.

10. Si sostenga la rinegoziazione dei dei debiti pubblici ed annullamento dei debiti pubblici non esigibili o prodotti da accordi e gestioni clientelari o di corruzione.

Salvare vite umane, proteggere le persone, non i confini!

Per aderire: stopmassacres2015@gmail.com

Il manifesto, 11 giugno 2015 (m.p.r.)

Gen­tile Signor Pre­si­dente On. Ser­gio Mat­ta­rella, il 12 e13 giu­gno del 2011, 27 milioni di cit­ta­dini hanno detto chia­ra­mente e con immenso entu­sia­smo (la demo­cra­zia può essere felice), «no al pro­fitto con l’acqua pota­bile», abro­gando la norma che sta­bi­liva la deter­mi­na­zione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, con­tro la remu­ne­ra­zione del capi­tale inve­stito dal gestore.

Gli ita­liani hanno coe­ren­te­mente escluso che l’accesso al diritto umano all’acqua pota­bile e per l’igiene, rico­no­sciuto come tale dalla riso­lu­zione del 28 luglio 2010 dell’Assemblea Gene­rale dell’Onu, fosse fonte di lucro. E’ vero che i gruppi sociali domi­nanti del mondo del busi­ness e della poli­tica sono riu­sciti a ridurre l’acqua per la vita ad una merce, ma gli ita­liani hanno rotto la ten­denza e sono sem­pre più nume­rose le città in tutto il mondo che ripub­bli­ciz­zano i ser­vizi idrici o resi­stono alla mer­ci­fi­ca­zione della vita.

E milioni di cit­ta­dini hanno detto «sì all’acqua pub­blica», abro­gando la norma che con­sen­tiva di affi­dare la gestione dei ser­vizi pub­blici locali di rile­vanza eco­no­mica a sog­getti scelti con­sen­tendo la gestione “in house” solo ove ricor­re­vano situa­zioni del tutto ecce­zio­nali, che non per­met­te­vano un effi­cace ed utile ricorso al mercato.

Gli ita­liani hanno, invece, affer­mato il diritto all’esistenza della gestione pub­blica dei ser­vizi pub­blici locali (non solo, quindi dell’acqua) e non a titolo ecce­zio­nale. Nel con­te­sto del refe­ren­dum e del dibat­tito plu­ri­de­cen­nale sull’acqua, l’opzione per la mol­te­pli­cità delle forme di gestione è stata una chiara e pos­sente affer­ma­zione della scelta degli ita­liani in favore della gestione pubblica.

Ebbene, sono pas­sati quat­tro anni interi, e gli esiti dei due refe­ren­dum sono rima­sti total­mente disat­tesi da parte delle isti­tu­zioni pub­bli­che dello Stato, governo e par­la­mento com­presi, e di tutta la classe poli­tica, eco­no­mica e sociale al potere. Non solo essi sono stati igno­rati ma i poteri diri­genti non hanno fatto altro nel corso di que­sti quat­tro anni che cer­care di adot­tare misure miranti a svuo­tare di senso e annul­lare de facto i risul­tati dei referendum.

A nulla sono valse le pro­te­ste, le mani­fe­sta­zioni, le peti­zioni degli ita­liani, le pres­sioni sul par­la­mento allo scopo di met­tere fine allo scan­dalo dell’illegittimità costi­tu­zio­nale nella quale si tro­vano le isti­tu­zioni pub­bli­che dello Stato a causa del loro rifiuto di rispet­tare i risul­tati dei refe­ren­dum. Anche il Suo pre­de­ces­sore, garante della Costi­tu­zione, non ha mai pro­nun­ciato una parola, non dico di sde­gno, ma di sem­plice monito rivolto alle isti­tu­zioni dello Stato affin­ché rispet­tas­sero e faces­sero rispet­tare le regole fis­sate dalla Costituzione.

Gen­tile Signor Pre­si­dente,
oggi il com­pito di far rispet­tare la Costi­tu­zione incombe alla Sua per­sona. Tocca a Lei essere il garante della Costi­tu­zione ita­liana, con­si­de­rata come una delle più belle costi­tu­zioni al mondo, ma sem­pre di più strac­ciata, vio­lata, rot­ta­mata. La prego, non lasci impu­nito ancora altri giorni, set­ti­mane e mesi il furto della nostra Costi­tu­zione rap­pre­sen­tato dal non rispetto della volontà di 27 milioni di Ita­liani. Non lasci raf­for­zarsi nell’animo degli ita­liani la disil­lu­sione demo­cra­tica e la sfi­du­cia nelle isti­tu­zioni dello Stato: a che serve la demo­cra­zia se poi quando votiamo lo Stato ed i diri­genti stessi non rispet­tano la volontà dei cit­ta­dini? Non lasci sva­nire la bella e ricca coscienza di 27 milioni di per­sone che hanno espresso con forza che il diritto umano alla vita pre­vale sulle pre­sunte esi­genze tecnico-finanziarie.

Non lasci riaf­fer­mare che il domi­nio del denaro e gli inte­ressi dei gruppi pri­vati e/o dei poteri pub­blici cor­rotti sia legge nel nostro Paese. Il 12 e 13 giu­gno 2011 27 milioni di Ita­liani hanno votato per il diritto della ed alla vita. Hanno cre­duto che l’acqua è UN BENE COMUNE essen­ziale ed inso­sti­tui­bile per la vita, hanno cre­duto nella respon­sa­bi­lità pub­blica col­let­tiva per garan­tire l’eguaglianza degli esseri umani rispetto al diritto alla vita. Hanno cre­duto nell’acqua come una delle fonti più belle e ric­che del vivere insieme, hanno cre­duto di più nella gioia del vivere che nell’arricchimento da pro­fitto, hanno dimo­strato fidu­cia nei Comuni e nelle isti­tu­zioni pub­bli­che, hanno cre­duto in un futuro per tutti. I refe­ren­dum sull’acqua sono stati la pri­ma­vera ita­liana. Un Suo inter­vento rida­rebbe luce e spe­ranza alla “primavera”.

Un grande gra­zie, con grande rispetto e fiducia.

PS. Ho osato scri­verLe da solo, aper­ta­mente. Mi per­doni per l’audacia. Essendo da più di venti anni impe­gnato atti­va­mente in Ita­lia ed altrove per l’acqua bene comune, l’acqua pub­blica, il diritto uni­ver­sale all’acqua e la par­te­ci­pa­zione dei cit­ta­dini al governo dei ser­vizi pub­blici locali, ho la pre­tesa di pen­sare che quanto espo­sto sia condiviso.

I Parchi italiani, una crisi drammatica di sopravvivenza
Bisogna salvarli.

Le aree protette italiane stanno vivendo, ormai da qualche anno, una crisi drammatica, una crisi di sopravvivenza, che ci sta ricacciando indietro nel confronto con altri Paesi e nella nostra capacità di mettere a frutto le potenzialità educative, scientifiche, ricreative ed economiche dei nostri parchi. Mentre, al contrario, essi andrebbero meglio tutelati e rilanciati nel quadro normativo del Codice per il Paesaggio.

I primi due Parchi Nazionali nascono dalle intuizioni e dalle pressioni dell’intellighenzia liberale d’inizio secolo che trovano la prima attuazione nei Parchi del Gran Paradiso (1922) e d’Abruzzo (1923). Il fascismo burocratizzò e snaturò questi due primi Parchi Nazionali istituendone altri due per motivi lontani dalla cultura naturalistica (Stelvio e Circeo). Poi un lungo sonno. Rotto alla metà degli anni Sessanta da una forte domanda dal basso e da un fervore di iniziative che coinvolse contemporaneamente associazioni ambientaliste, regioni vecchie e nuove e dirigenza forestale. Questo formidabile slancio diede finalmente vita alla creazione di molte nuove riserve, pose le basi di quella che fu chiamata la “sfida del 10%”: passare cioè dall’1,5% del territorio protetto al 10%. Una sfida che nel corso di meno di un quarto di secolo fu brillantemente vinta, su due fronti: il superamento del fatidico 10% - oggi siamo quasi al 13% - e l’approvazione nel 1991 di una legge quadro, la n. 394 sulle aree protette, tra le più avanzate e organiche d’Europa.

All’inizio degli anni Novanta sembrava dunque che l’Italia avesse non soltanto recuperato i decenni perduti rispetto alle nazioni più avanzate, ma ambisse a diventare un punto di riferimento in Europa, in questa vera conquista di civiltà che sono i parchi naturali. Invece, distanza di un quarto di secolo le aree protette italiane sono come abbandonate a se stesse e minacciate da proposte di legge di “revisione” della 394 (ancora inapplicata in alcune parti qualificanti) che ne snaturerebbero fini e obiettivi.

Il quadro è fosco. Da anni si assottigliano implacabilmente le risorse pubbliche a disposizione. In diversi parchi, anche nazionali, è ormai difficile anche far marciare gli automezzi di servizio. Il Ministero dell’Ambiente, che dovrebbe fungere da propulsore e da garante di tutto il sistema delle aree protette italiane, appare da anni cronicamente assente. Salvo che per qualche nomina di carattere sempre più politico, sempre più discutibile e discussa, e per l’imposizione di un carico burocratico surreale e vessatorio.

Ma v’è di peggio. Per motivi di bassa cucina politica l’attuale governo si appresta ad avallare lo scempio che si è riusciti ad evitare per decenni, anche grazie ad autorevoli interventi di presidenti della Repubblica, cioè lo “spezzatino” di uno dei quattro parchi storici, quello dello Stelvio. Un atto di vera barbarie istituzionale che ci additerebbe al ludibrio dell’Europa e del mondo. E già viene richiesta localmente, da tempo, un’altra divisione: quella del Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Per motivi non meno miopi si propone di dissolvere quello che nel corso del tempo è diventato un corpo di vigilanza ricco di preziose competenze in campo ambientale, cioè il Corpo Forestale dello Stato: un altro colpo mortale alla già indebolita protezione della natura in Italia e alla vita dei Parchi.

Le nomine dei presidenti e dei consiglieri dei Parchi Nazionali, qui e là viziate anche in passato da logiche partitiche, stanno progressivamente diventando puri e semplici tasselli di potere locale, senza quasi più nessi con le caratteristiche e con le missioni specifiche degli enti da amministrare.

Ancor più allarmante è la proposta di “riforma” della legge quadro del 1991, riproposta nelle aule parlamentari, persino con l’appoggio di qualche sodalizio ambientalista. Una legge che tiene solidamente fermi alcuni provvedimenti di assoluta gravità: la previsione di sfruttamento di risorse ambientali nei parchi in cambio di royalties, la inclusione negli organismi direttivi di portatori di interessi economici - che va peraltro di pari passo con l’esclusione degli scienziati - e quella di un controllo sempre più forte della figura del direttore da parte della presidenza degli Enti, cioè da parte della politica.

Mentre i parchi italiani cercano di sopravvivere soffocati dall’inedia, dalla burocrazia e da questo paradossale misto di indifferenza e di occhiuto controllo da parte del potere politico - anche se non manca qualche eccezione locale - e cercano di difendersi da tutti questi pesanti attacchi, sui loro problemi e sulle loro prospettive è calato il silenzio da gran parte della stampa e del mondo della cultura. In passato non era così, e anzi i grandi successi ottenuti negli anni Settanta e Ottanta hanno dovuto molto all’informazione e al dibattito pubblico.

Dobbiamo chiederci e chiedere - alle istituzioni, alla politica, all’opinione pubblica - se pensiamo ancora che le aree protette abbiano un ruolo importante nella crescita civile, culturale ed economica del nostro Paese oppure no. E se la risposta è positiva dobbiamo reclamare ad alta voce - scienziati, operatori forestali e della tutela, ambientalisti veri e loro associazioni - che vengano fermate le iniziative che tendono a depotenziarle e a stravolgerne fisionomia e compiti e che venga consapevolmente ripreso lo spirito e il dinamismo che portò alla vittoria del 10% e all’approvazione della legge quadro. Un Ministero competente, che si interessi, che funzioni; delle Regioni che tornino a discutere e a pianificare; un dialogo tra associazioni, tecnici e amministratori dei parchi, istituzioni, mondo politico, opinione pubblica e popolazioni locali che si faccia di nuovo serrato, di alto livello e rivolto al futuro. Come avviene altrove in Europa.

Per questo rivolgiamo un forte appello anzitutto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tutore dell’articolo 9 della Costituzione, che nel discorso inaugurale del proprio mandato ha citato l’ambiente fra i valori fondamentali da promuovere, affinché questa tragica involuzione venga fermata invertendo una rotta che rischia di compromettere le conquiste fondamentali realizzate in Italia nella seconda metà del secolo scorso.

Analogo forte appello rivolgiamo al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti e al ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, Dario Franceschini perché intervengano al più presto e positivamente in questa drammatica situazione di crisi delle aree protette

Giorgio Nebbia, ambientalista, professore emerito Università di Bari, Luigi Piccioni, docente di Storia economica all’Università di Reggio Calabria, Vittorio Emiliani, presidente Comitato per la Bellezza, Alberto D’Orazio, presidente Comunità del Parco Naz. di Abruzzo, Lazio e Molise, Fulco Pratesi, presidente onorario Wwf-Italia, Desideria Pasolini dall’Onda, fondatrice di Italia Nostra, Vezio De Lucia, urbanista, presidente Ass. R. Bianchi Bandinelli, Teresa Liguori, vice-presidente di Italia Nostra, Adriano La Regina, presidente Istituto Naz. Archeologia e Storia dell’arte, Maria Rosaria De Vitis, presidente FAI Campania, Dacia Maraini, scrittrice, Michele Laudati, direttore Parco Naz. del Pollino, Renzo Moschini, pres. Gruppo San Rossore, Franco Pedrotti, botanico, professore emerito Università Camerino, Domenico Nicoletti, docente gestione e salvaguardia aree protette, Università Salerno, Paolo Pepe, docente Geografia Università Palermo, Gino De Vecchis, ordinario Geografia, Sapienza Roma, Valter Giuliano, direttore di Natura e Società, Cesare De Seta, storico dell’arte e del paesaggio, Giuseppe Rossi già presidente dei Parchi Naz. d’Abruzzo e del Gran Sasso-Monti della Laga, Carlo Alberto Graziani, giurista, primo presidente del Parco Naz. Monti Sibillini, Cesare Lasen, già componente Consulta Tecnica Aree protette, Andrea Sisti, presidente del Consiglio Naz. Agronomi e Forestali, Francesco Pancho Pardi, docente di Analisi del territorio, Firenze, Carlo Brusa, ordinario Geografia, Università Piemonte Orientale, Fabio Semprini, presidente Società di studi naturalistici della Romagna, Giovanni Pieraccini, presidente onorario RomaEuropa, Sergio Guidi, presidente Ass. Naz. Patriarchi della Natura, Benedetta Origo, Giardino della Foce, Val d’Orcia, Achille Cutrera, già presidente del Parco del Ticino, relatore alla legge n. 394 sulle aree protette, Paolo Berdini, urbanista, Sauro Turroni, architetto, già commissario al Parco Naz. Monti Sibillini, Guido Pollice, presidente Verdi Ambiente Società (Vas), Paolo Pupillo, Unione Bolognese Naturalisti, Alessandro Chiarucci Phd dipartimento Scienze biologiche e Ambientali, Bologna, Francesco Dessì-Fulgheri, docente dipartimento biologia, Bologna, Silviero Sansavini, docente emerito Arboricoltura, Bologna, Franca Leverotti, Gruppo di Ricerca Orchidee Spontanee (Giros), Edoardo Salzano, urbanista, direttore di Eddyburg, Donata Levi, storica dell’arte, a nome di PatrimonioSos, Pier Luigi Cervellati, urbanista e territorialista, Bruno Toscano professore emerito Storia dell’Arte, RomaTre, Andrea Emiliani, storico dell’arte, presidente Accademia Clementina, Paolo Baldeschi, urbanista, Firenze, Tomaso Montanari, storico dell’arte, docente Napoli, Paolo Maddalena, giurista, studioso di diritto ambientale, Domenico Finiguerra, Movimento naz. Stop al cemento, Salvatore Giannella, storico direttore di “Airone”, Giordano Conti, architetto, studioso paesaggio appenninico, Nino Criscenti, giornalista tv, autore inchiesta “Paesaggi rubati”, Furio Colombo, giornalista e saggista, Maria Teresa Fillieri, dir. Fondazione C.L. Ragghianti, Lucca, Antonio Pinelli, prof. emerito storia dell’arte, Firenze, Anna Donati, Green Italia, Valerio Magrelli, poeta e scrittore, Anna Marina Foschi, pres. Italia Nostra Emilia-Romagna, Maria Rita Signorini, Giunta naz. Italia Nostra, Oreste Rutigliano, Ebe Giacometti e Raffaella Di Leo, consiglieri naz. Italia Nostra, Giovanni Losavio, già presidente naz. Italia Nostra, magistrato, Enrico Cripezzi, coordinatore Lipu Puglia-Basilicata, Mauro Ferri, fondatore Soc. Italiana per la Storia della fauna, Vincenzo Caniglia, storico della Tecnica, Torino, Carlo Consiglio, zoologo, prof. emerito Università Roma, Fernando Ferrigno, giornalista e scrittore d’arte, Cristiana Mancinelli, coordinatrice naz. Salviamo il Paesaggio, Anna Maria Bianchi, portavoce di Carteinregola, Alix Van Buren, presidente Amici parco Villa Borghese, Andreina De Tomassi, giornalista, ambientalista, Passo del Furlo, Gianandrea Piccioli, dirigente editoriale, Carla Sepe, giurista, specialista Ambiente, Daniele Protti,giornalista, già direttore “Europeo”, Valentino Podestà, urbanista, Rete Comitati Difesa Territorio, Giancarlo Pignataro, pres. Italia Nostra Caserta, Giovanni Scarfò, ingegnere, dir. Cineteca Calabria, Michele Dantini, associato di Storia dell’arte contemporanea, Università Piemonte Orientale, Roberto Bosi, responsabile Vas Parchi e territorio, Pier Paolo Poggio, dir. Fondazione Micheletti Brescia, Sandro Lovari, zoologo, Dipartimento Scienza e Vita, Università Siena, Corradino Guacci, pres. Soc. Italiana per la Storia della Fauna, Longino Contoli, biologo, già ricercatore Cnr, Tonino Perna, ordinario Sociologia economica, Università Messina, Irene Bono, ricercatrice, Università Torino, Riccardo Conti, dirigente statale, Ass. Terrealte, Giandomenico Cifani, Italia Nostra Aquila, Edgar Meyer, pres. Gaia Animali&Ambiente, Maurilio Cipparone, commissione mondiale Aree protette, Fabio Lopez, Mimì D’Aurora, già responsabile Ambiente Cgil, presidente Ass. Dalla parte dell’Orso, Pino Coscetta, giornalista, fondatore Amici dell’Orso Bernardo, Abruzzo.

Aiutate a resistere a alla liquidazione di un importante elemento del patrimonio culturale della città, una perla del patrimonio immobiliare collettivo, firmando l'appello qui in fondo

APPELLOPER SALVARE LA CAVALLERIZZA REALE
bene comune e parte integrante del patrimonio storico e culturale ditorino

Di fronte alla riconfermata volontà del Comune di Torino (cfr. deliberazione della Giunta Comunale del 31 marzo 2015 n.01346/131) di procedere urgentemente all'operazione di alienazione e smembramento del Compendio della Cavallerizza Reale di Torino, complesso storico-artistico organicamente parte del Polo Reale nel cuore della città e dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, i sottoscritti rivolgono un appello al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Torino affinché consentano una moratoria di almeno un anno delle operazioni previste.

In tale lasso di tempo potrà essere avviata una iniziativa di diffusa informazione alla cittadinanza e di coinvolgimento della stessa, nelle sue varie componenti associative, professionali, culturali e sociali per una reale progettazione partecipata che esamini ogni altra possibile soluzione, attingendo anche ad esperienze europee affini e ne fissi i limiti all’interno dei principi costituzionali di tutela del patrimonio storico artistico e culturale.

I firmatari dell’appello ritengono infatti che solo in tal modo sia possibile la realizzazione di una autentica partecipazione democratica sui temi cruciali della città, senza la quale la democrazia si riduce ad un involucro formale di ratifica di decisioni prese senza alcuna vera consultazione condivisa.

Primi firmatari

Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia
Donatella Della Porta, Scuola Normale Superiore, Firenze
Michael LaFond, id22, Berlin
Paolo Maddalena, ex giudice Corte Costituzionale, Roma
Tomaso Montanari, Università di Napoli
Saskia Sassen, Columbia University, New York
Salvatore Settis, Scuola Normale Superiore, Pisa


Torino, 6 maggio 2015


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L’avvicinarsi del voto in Aula sull’Italicum dà luogo, per il merito e il metodo delle scelte fin qui pra­ti­cate, a pre­oc­cu­pa­zioni e timori.È grave che si arrivi a una legge elet­to­rale che non can­cella le stor­ture del Por­cel­lum, e non tiene conto dei chiari prin­cipi posti dalla Corte costi­tu­zio­nale nella sen­tenza 1/2014, sulla rap­pre­sen­tanza e sul voto libero ed uguale come pie­tre ango­lari del sistema demo­cra­tico. Prin­cipi che ven­gono ulte­rior­mente lesi dalla riforma costi­tu­zio­nale con­te­stual­mente in discussione.

È grave che si giunga alla fase con­clu­siva dell’iter legi­sla­tivo attra­verso ripe­tute for­za­ture e vio­la­zioni di prassi, rego­la­menti, e per­sino della Costi­tu­zione, che vanno dalle straor­di­na­rie acce­le­ra­zioni nei lavori alle sosti­tu­zioni for­zose di dis­sen­zienti con palese lesione delle garan­zie a cia­scun par­la­men­tare rico­no­sciute. For­za­ture e vio­la­zioni che potreb­bero ora giun­gere alla nega­zione del voto segreto a richie­sta san­cito dal rego­la­mento Camera per la legge elettorale.

È grave che tutto que­sto accada per scelta di una parte del Pd, mino­ranza in Par­la­mento e nel paese, che attra­verso i mec­ca­ni­smi della disci­plina interna di par­tito vuole imporre la pro­pria deci­sione come volontà mag­gio­ri­ta­ria dell’istituzione. Per di più appro­fit­tando di numeri par­la­men­tari dichia­rati ille­git­timi dalla Corte costi­tu­zio­nale al fine di sman­tel­lare un’architettura demo­cra­tica che fu costruita sull’amplissimo con­senso di tutte le forze anti­fa­sci­ste attente ai diritti e alle libertà.

Chie­diamo a tutti i par­la­men­tari di ritro­vare la pro­pria dignità e la forza di rap­pre­sen­tare dav­vero la nazione senza vin­colo di man­dato, come la Costi­tu­zione loro garan­ti­sce ed impone.

Pie­tro Adami, Cesare Ante­to­maso, Gior­gio Anto­nan­geli, Gae­tano Azza­riti, Fran­ce­sco Baic­chi, Alberto Ben­zoni, Felice Beso­stri, San­dra Bon­santi, Anto­nio Caputo, Lorenza Car­las­sare, Ser­gio Caserta, Giu­seppe Maria Cas­sano, Paolo Ciofi, Clau­dio De Fio­res, Gio­vanna De Minico, Enzo Di Sal­va­tore, Anna Fal­cone, Anto­nello Falomi, Gianni Fer­rara, Costanza Fir­rao, Tom­maso Ful­faro, Dome­nico Gallo, Mau­ri­zio Gian­cola, Alfiero Grandi, Fran­ce­sca La For­gia, Raneiro La Valle, Paolo Leo­nardi, Sil­via Man­de­rino, Mau­ri­zio Mar­celli, Monica Min­nozzi, Ubaldo Nan­nucci, Gio­vanni Palom­ba­rini, Alba Pao­lini, Fran­ce­sco Pardi, Paola Patuelli, Vin­cenza Rando, Maria Ric­ciardi Gian­noni, Franco Russo, Gio­vanni Russo Spena, Cesare Salvi, Anto­nia Sani, Linda San­tilli, Paolo Soli­meno, Lan­franco Turci, Nadia Urbi­nati, Mas­simo Vil­lone, Vin­cenzo Vita, Emi­lio Zecc

Mentre l'UE non capisce nulla del genocidio in atto e si preoccupa di chiudere i cancelli della Fortezza, il premier italiano rincara la dose invitando a colpire gli scafisti. Un appello adeguato alle responsabilità di chi voglia essere civile. Invitiamo caldamente i frequentatori di eddyburg a sottoscriverlo qui

SOS-STERMINIO IN MARE

Oltre 900 morti nel Mediterraneo nella notte tra sabato 18 aprile e domenica, a 60 miglia dalle coste libiche. È il più grande sterminio in mare dal dopoguerra. Questo è un giorno di svolta. A partire da oggi occorre mettere la parola urgenza, al posto di emergenza. Bisogna dare alla realtà il nome che merita: siamo di fronte a crimini di guerra e sterminio in tempo di pace.

Il crimine non è episodico ma ormai sistemico, e va messo sullo stesso piano delle guerre e delle carestie acute e prolungate. Il Mar Mediterraneo non smette di riempirsi di morti: cominciò con il naufragio di Porto Palo, il giorno di Natale del 1996, con 283 vittime, seguito tre mesi più tardi dal naufragio della Katër i Radës, in cui oltre cento profughi albanesi annegarono nel canale di Otranto. Lo sterminio dura da almeno 18 anni: più delle due guerre mondiali messe insieme, più della guerra in Vietnam. È indecenza parlare di “cimitero Mediterraneo”. Parliamo piuttosto di fossa comune: non c’è lapide che riporti i nomi dei fuggitivi che abbiamo lasciato morire.
Le azioni di massima urgenza che vanno intraprese devono essere, tutte, all’altezza di questo crimine, e della memoria del mancato soccorso nella prima parte del secolo scorso. Non sono all’altezza le missioni diplomatiche o militari in Libia, dove – anche per colpa dell’Unione, dei suoi governi, degli Stati Uniti – non c’è più interlocutore statale. Ancor meno lo sono i blocchi navali, gli aiuti alle dittature da cui scappano i richiedenti asilo, il silenzio sulla vasta destabilizzazione nel Mediterraneo – dalla Siria e l’Iraq alla Palestina, dall'Egitto al Marocco – di cui l’Occidente è responsabile da anni.

Le azioni necessarie nell’immediato, eccole:

1. Urge togliere alle mafie e ai trafficanti il monopolio sulle vite e le morti dei fuggitivi, e di conseguenza predisporre vie legali di fuga presidiate dall’Unione europea e dall’Onu. I trafficanti non sono la radice del male, ma un suo sintomo.
2. Urge organizzare e finanziare interventi di ricerca e salvataggio non solo lungo le coste europee ma anche in alto mare, come faceva Mare Nostrum e come ha l’ordine di non fare Triton - anche se rifinanziata. Questo, nella consapevolezza che la stabilizzazione del caos libico non è ottenibile nel breve-medio periodo.
3. Urge che gli Stati europei collaborino lealmente a tale scopo (art. 4 del Trattato dell’Unione), smentendo quanto dichiarato da Natasha Bertaud, portavoce della Commissione di Bruxelles: “Al momento attuale, la Commissione non ha né il denaro né l’appoggio politico per predisporre un sistema di tutela delle frontiere, capace di impegnarsi in operazioni di search and rescue”. Risorse che invece si trovano per operazioni di polizia europea (Mos Maiorum, Amber Light, Jot Mare) e per le spese militari. Una frase che ha il cupo suono dell’omissione di soccorso: un reato contro la persona, nei nostri ordinamenti giuridici.

4. Occorre che l’Onu stessa decida azioni d’urgenza, e che il Consiglio di sicurezza fronteggi il dramma con una risoluzione. Se i crimini in mare somigliano a una guerra o a carestie nate dal tracollo diffuso di strutture statali nei paesi di transito o di origine, non vanno esclusi interventi dei caschi blu, addestrati per il search and rescue. I soccorsi e gli aiuti agli affamati e sfollati sono una prassi sperimentata delle Nazioni Unite. Sia oggi applicata al Mediterraneo.

5. Occorre rivedere al più presto i regolamenti di Dublino. Con una sentenza del 21 ottobre 2014 (Ricorso Sharifi contro Italia e Grecia), la Corte europea dei Diritti dell’uomo pone come condizione essenziale per procedere al trasferimento l’aver positivamente verificato se il migrante corra il rischio di essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti. Si tratta di un vero e proprio obbligo di derogare ai criteri di competenza enumerati nelle norme di Dublino.

6. Con la medesima tempestività, occorre tener conto che i paesi più esposti ai flussi migratori sono oggi quelli del Sud Europa (Grecia, Italia, Cipro, Malta, Spagna): gli stessi a esser più colpiti, dopo la crisi iniziata nel 2007-2008, da politiche di drastica riduzione delle spese sociali (che includono l’assistenza e il salvataggio di migranti e richiedenti asilo). Il peso che ingiustamente grava sulle loro spalle va immediatamente alleviato.

7. Occorre pensare a un sistema di accoglienza in Europa che garantisca il diritto fondamentale all’asilo, con prospettive di reinsediamento nei Paesi disponibili, nel rispetto della volontà dei rifugiati.
8. Infine, la questione tempo. È finito il tempo della procrastinazione, e delle ambiguità che essa consente. È dall’ecatombe di Lampedusa che Governi e Parlamenti in Europa preconizzano un’organica cooperazione con i paesi di origine e di transito dei fuggitivi, al fine di “esternalizzare” le politiche di search and rescue e di asilo. Il Commissario all’immigrazione Avramopoulos ha addirittura auspicato una “cooperazione con le dittature”, dunque il ricorso ai respingimenti collettivi (vietati dalla Convenzione di Ginevra sullo statuto dei Rifugiati del 1951, art. 33, e dagli articoli 18 e 19 della Carta europea dei diritti fondamentali). Non c’è tempo per costruire dubbie relazioni diplomatiche – nei cosiddetti processi di Rabat e Khartoum – perché i fuggitivi sono in mare qui e ora, e qui e ora vanno salvati: sia dalla morte, sia dalle mafie che fanno soldi sulla loro pelle e riempiono un vuoto di legalità che l’Unione deve colmare senza più rinvii. È adesso, subito, che bisogna organizzare un’operazione di salvataggio dell’umanità in fuga verso l’Europa.

Barbara Spinelli, eurodeputato, gruppo GUE-Ngl
Alessandra Ballerini
Sandra Bonsanti
Lorenza Carlassare
Erri De Luca
Roberta De Monticelli
Maurizio Ferraris
Stefano Galieni
Mauro Gallegati
Domenico Gallo
Paul Ginsborg
Daniela Padoan
Francesco Piobbichi
Marta Pirozzi
Annamaria Rivera
Alberto Vannucci
Fulvio Vassallo Paleologo
Guido Viale
Gustavo Zagrebelsky
Libertà e Giustizia

Edoardo Salzano
IlariaBoniburini
Susanna Kuby
Giorgio Nebbia
Marisa Rodano

Per adesioni: sos.sterminioinmare@gmail.com

Ecologia politica esprimono da decenni la cultura internazionale dell'ecologia più rigorosa e avanzata, sul versante scientifico e su quello politico. Il loro appello al nuovo ministro per le infrastrutture si aggiunge a quelli delle altre voci di speranza che si sono levate dopo l'uscita di Maurizio Lupi.

Un anno fa, all’atto dell’insediamento del I governo Renzi, ci permettemmo di scrivere al presidente del consiglio per ricordargli, se ce ne fosse stato bisogno, quanto urgenti fossero le opere di sistemazione del territorio dopo una lunga serie di frane e alluvioni, a cominciare dal Polesine nel 1951, poi ripetutesi fino ad eventi tragici come l’alluvione del 1966 e alla serie di altri eventi che ogni anno hanno provocato dolori e perdita di beni privati e pubblici, in tutte le parti d’Italia.

E’ passato un anno in cui ci sono stati ben pochi interventi dei ministri dell’ambiente e dei ”lavori pubblici”, ché tale è quello di cui lei oggi è responsabile, nonostante il diverso nome, un anno in cui frane e alluvioni hanno colpito, anzi in forma ancora più violenta, non solo le zone collinare e montuose, ma perfino le grandi città, con strade allagate, fogne inesistenti o fragili, e ancora con dolori e costi.

Abbiamo letto che lei si propone di ridimensionare i “cantieri” che, nel nome di una modernizzazione del paese, spesso si traducono in interventi dannosi per il territorio, per la stabilità dei versanti, per l’alterazione del corso naturale delle acque. Crediamo di non avere bisogno di ricordare a lei che per prevenire nuove future catastrofi sono necessari non “grandi” opere, ma l’intervento di lavoratori che, con passione e pazienza, innanzitutto restituiscano alle acque dei fossi, torrenti, fiumi, il loro cammino naturale verso il mare, senza ostacoli che provochino allagamenti e accelerino la franosità delle terre.

Opere che richiedono il coinvolgimento delle comunità locali e assicurano lavoro, un “esercito del lavoro”, quale fu suggerito, dopo la Liberazione, per la ricostruzione del paese da Ernesto Rossi oltre mezzo secolo fa. Anche oggi usciamo da una guerra che l’avidità privata e l’insipienza, spesso l’ignoranza, di governanti hanno condotto per mezzo secolo contro le risorse naturali dell’Italia e contro i suoi abitanti. La salvezza può venire dal recupero dalla volontà di ricostruire il nostro paese con lo spirito di un nuovo movimento di Liberazione. Gran parte di tale responsabilità e opportunità è oggi nelle sue mani.

Giorgio Nebbia e Giovanna Ricoveri
www.ecologiapolitica.org


Ai Ministri Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini
Al Sindaco Ignazio Marino

“Una città nella città”, recita lo slogan di Eur spa, di proprietà per il 90 % del Ministero dell’Economia e per il 10% del Comune di Roma, che gestisce un pezzo pregiato di città pubblica, l'unico su cui decide un consiglio di amministrazione e non il Comune. Una gestione che avrebbe potuto accontentarsi dei dividendi del ricchissimo patrimonio immobiliare e che invece si è spinta in una serie di imprese fallimentari, i cui segni sono sparpagliati tra le geometrie monumentali del regime fascista e del miracolo economico. Torri sventrate, opere incompiute, voragini post esplosione, baracconi abbandonati, antri scavati sotto il laghetto. Da anni in attesa di una soluzione. E sopra tutto la Nuvola, il nuovo palazzo dei congressi interrotto, simbolo della grandeur di una gestione che voleva essere europea e che non è stata all’altezza dell’ordinaria amministrazione.

Intanto, il prossimo 24 aprile un magistrato dovrà decidere se il piano di ristrutturazione finanziaria che presenterà EUR spa sarà in grado di garantire i suoi creditori, o se dichiararne l’insolvenza e avviare le procedure fallimentari. Ipotesi che dovrebbe essere remota, ma quello che sta succedendo per scongiurarla è di difficile comprensione. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze non intende coprire i 300 milioni per rimettere a posto i conti della sua società, e si parla di vendita di alcuni immobili d’importanza monumentale ad altro soggetto pubblico. Ma non si capisce perché l’operazione potrebbe essere remunerativa per INAIL – il più accreditato acquirente – e non lo sia per il Ministero dell’Economia, tanto più che gli immobili sono vincolati e dovrebbe essere impossibile per qualsiasi nuovo proprietario cambiarne la destinazione.

Dopo le vicende di Mafia Capitale, che si aggiungono ad altre indagini che coinvolgono l’ex Presidente Mancini, che è stato alla guida di un consiglio di amministrazione tuttora in carica, e che, pur in scadenza, dovrebbe presentare il fatidico piano di salvataggio, riteniamo un preciso dovere dei Ministri delle Finanze Padoan, dei Beni Culturali Franceschini e del Sindaco Marino aprire un nuovo capitolo della storia dell’EUR, all’insegna della trasparenza e dell’interesse pubblico.

Per questo chiediamo che, prima di avviare qualunque iniziativa - piano, vendite e salvataggio - si proceda a una profonda riforma, restituendo l'EUR al governo comunale, pari a tutti gli altri quartieri di Roma, senza l’ingombro di una spa inutile e dannosa. E sia il Comune a predisporre un piano per il rilancio economico e culturale dell'EUR, garantendone la sostenibilità, all’insegna della trasparenza e della partecipazione dei cittadini.

Carteinregola

Vezio De Lucia, Vittorio Emiliani, Edoardo Salzano, Maria Pia Guermandi, Enzo Scandurra, Tomaso Montanari, Anna Donati, Domenico Finiguerra, Paolo Maddalena, Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani, Lucinia Speciale, Paola Elisabetta Simeoni, Umberto D'Angelo, Gigliola Fioravanti, Mariella Guercio, Linda Giuva, Giovanna Merola, Rita Paris, Irene Berlingò, Associazione Assotecnici, Sergio Vasarri, Paola Nicita, Elisabetta Forni, Cettina Mangano, Luca Bellingeri, Sandro Roggio, Paolo Baldeschi, Maria Paola Morittu, Alberto Asor Rosa, Amatel’architettura, Luciano Manuzzi, Manlio Lilli, Maria Teresa Filieri, Paola Bonora, Michela Barzi,

Roma, 1 aprile 2015

Per aderire: firma la petizione on line

ll'appello che abbiamo lanciato il 5 ottobre 2014 contro la proposta di legge di Maurizio Lupi, l'inemendabile legittimazione, finale e definitiva, della politica del territorio targata Craxi-Berlusconi-Renzi.


Premessa

Abbiamo lanciato l'appello contro la bozza di legge "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazioni urbane" predisposto dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi, considerandolo il culmine della strategia e della pratica che hanno prevalso negli ultimi anni nel nostro paese, distruggendone la vivibilità e la bellezza. Lo rilanciamo oggi,

A differenza di altri, riteniamo che quella del ministro Lupi e del suo gruppo di lavoro sia una proposta non emendabile. Essa renderebbe definitivo il modo di trasformare il territorio avviato con l'intervento "emergenziale" della Sblocca Italia.


La pubblicazione di questo documento apre la presentazione, su eddyburg, di testi su analoghi documenti sullo stesso argomento proposti da altri. Segnaleremo volta per volta quelli di cui condividiamo il contenuto da quelli che pubblichiamo solo perché la rilevanza della fonte ci sembra tale da doverli criticare esplicitamente.

I testi le cui critiche condividiamo saranno caratterizzati dall'icona del Big Bad Wolf disneyano. Ci scusiamo con quanti, amando come noi gli animali, leggono in questa scelta una valutazione negativa del lupo anziché del Lupi (Maurizio).

LETTERA APERTA
AL MINISTRO DEI TRASPORTI E INFRASTRUTTURE MAURIZIO LUPI

Egregio Ministro, riteniamo il disegno di legge da lei presentato in materia di governo del territorio complessivamente non condivisibile, non soltanto per le numerose norme in esso contenute che appaiono inadeguate, quando non potenzialmente rischiosissime per gli effetti rovinosi che potrebbero produrre sul territorio, ma soprattutto per la filosofia che pervade, con strenua e incalzante persistenza, ogni articolo del provvedimento.
La sua proposta, a nostro avviso, non è emendabile e quindi rinunciamo a proporre osservazioni ed emendamenti puntuali al testo predisposto dal gruppo di lavoro da lei incaricato.
Tuttavia, profittando dell’opportunità di poter interloquire con i suoi uffici, vogliamo cogliere l’occasione per esprimere un dissenso ragionato e motivato, poiché la nostra posizione non ha nulla di pregiudiziale, ma è il risultato di una valutazione non estemporanea che qui di seguito vogliamo sintetizzare.
L’innovazione più rilevante, che nel ddl emerge in tutta evidenza e in forma così pervasiva da precludere un possibile confronto di merito sui singoli aspetti, risiede nel fatto che viene riconosciuto ai proprietari delle aree il “diritto di iniziativa e di partecipazione” nei procedimenti di pianificazione; e, per non lasciare possibili dubbi, i soggetti istituzionali – Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato – sono sollecitati, nell’esercizio delle rispettive competenze, a estendere anche ai “privati che partecipano alla pianificazione” gli stessi principi che regolano i rapporti interistituzionali (leale collaborazione, sussidiarietà, trasparenza ed altri ancora).
Si tratta di un modello che delegittima in maniera clamorosa i principi e le modalità che stanno alla base del processo di pianificazione; un modello che dalla legge urbanistica del 1942 è pervenuto, con modifiche, aggiornamenti e con l’innesto delle leggi regionali, sino ai nostri giorni. Si tratta altresì di un modello del quale non si ravvisano elementi di affinità in nessun’altra legislazione urbanistica dei paesi avanzati europei.
Da sempre, infatti, è stato unanimemente riconosciuto che la pianificazione appartiene a pieno titolo alla sola sfera pubblica, costituendo una delle attività più qualificanti delle amministrazioni pubbliche, e in particolare dei Comuni. E se in altri campi ci si avvia a un ridimensionamento della presenza pubblica in funzione – vera o presunta – di una maggiore snellezza ed efficacia delle azioni e delle decisioni, in questo campo la delega non è da ritenere assolutamente ammissibile per il solo e semplice fatto che le decisioni riguardanti la qualità dell’assetto del territorio e le interazioni che in esso si stabiliscono appartengono all’intera comunità, poiché il territorio, nel moderno costituzionalismo, appartiene a titolo di sovranità al popolo; e, come recita la nostra Costituzione, il diritto alla proprietà privata è condizionato al perseguimento della “funzione sociale” della proprietà stessa.
Conseguentemente, la pianificazione non può che essere esercitata, con metodo trasparente e partecipato, da coloro che, a seguito di competizione elettorale, hanno ricevuto dai cittadini il compito di provvedervi.
Se, come si evidenzia nel testo della proposta di legge, si privilegia in maniera esclusiva una categoria di cittadini (i proprietari), conferendo loro addirittura il rango di soggetti istituzionali a pieno titolo coinvolti nel processo di pianificazione, si snatura l’essenza stessa della pianificazione la quale deve svolgere il precipuo compito di assicurare condizioni di maggiore benessere all’intera popolazione, residente - dai commercianti agli agricoltori, dagli studenti agli sfrattati e così via – contemperando le diverse aspettative che devono comunque risultare non in contrasto con le esigenze di tutela e salvaguardia dell’ambiente (il territorio è un bene irriproducibile) e con la conservazione del patrimonio storico.
Anche se è il più dirompente, quello appena descritto non è il solo aspetto inaccettabile di questa bozza di legge.
Nel ddl risulta soppresso il decreto ministeriale 1444 del 1968. In sostituzione degli standard vengono introdotte le dotazioni territoriali le cui definizioni sono attribuite allo Stato nei termini generali, e successivamente alle Regioni per la parte regolamentare. Abrogando il decreto che assicurava per “ogni abitante, insediato o da insediare”, una “dotazione minima, inderogabile,” di mq per servizi, verde e aree pubbliche si scardina uno dei pilastri dell’urbanistica riformista che ha garantito, in ogni comune di qualsiasi regione, una dotazione di spazi pubblici per tutti i residenti, senza differenziazione tra ambiti di maggior pregio e altri meno privilegiati.
Se poi la formulazione della norma riguardante le dotazioni territoriali si pone in relazione con quella, anch’essa contenuta nel ddl, che consente ai privati di presentare proposte per progetti di trasformazione urbanistica in sede di formazione del piano operativo e che attribuisce ai Comuni il mero compito di valutazione delle proposte private “verificandone la rispondenza alle esigenze di dotazioni territoriali già definite”, sorge il fondato dubbio che il compito del soggetto pubblico possa ridursi a localizzare le aree per i servizi, lasciando quindi ai privati la facoltà di proporre contenuti e modalità delle trasformazioni urbanistiche (l’esperienza del piano del Comune di Milano, basato tutto sulla contrattazione con i privati, diventerebbe quindi il modello di riferimento).
E ancora: il largo consenso registrato di recente sul contenimento del consumo di suolo, che ha portato alla presentazione di numerose proposte di legge - peraltro in una condizione di perdurante stagnazione che non lascia sperare tempi rapidi per la conclusione dell’iter legislativo - trova nel ddl un’espressione assai riduttiva e di basso profilo che, di fatto, non incide in alcun modo sull’obiettivo di ridurre l’aggressione alle aree agricole e di arginare i processi di impermeabilizzazione dei suoli. Nel testo di legge non è contenuta nessuna prescrizione realmente fattiva ed efficace per ridurre da subito possibili nuovi incrementi del suolo urbanizzato, non vi è neppure la traccia di un percorso attraverso cui definire i limiti all’espansione, ma soltanto un retorico invito alle Regioni, chiamate a emanare proprie leggi in cui il contributo per gli oneri di urbanizzazione risulti crescente al diminuire della densità edilizia.
Sul rinnovo urbano, una locuzione davvero inquietante, il tentativo di rimuovere alcuni ostacoli che limitano la diffusione di questi interventi si traduce nel dare spazi di azione pressoché illimitati ai privati, e non solo come soggetti con cui il Comune attiva procedure negoziali (e sarebbe più che sufficiente). Si prevede infatti anche la possibilità, se privati e Comune si accordano, di avviare le operazioni di rinnovo urbano anche in assenza di pianificazione operativa o in difformità da questa. E non è tutto: se in un ambito oggetto di recupero si forma un consorzio tra proprietari tale da rappresentare la maggioranza del valore degli immobili, si prevede un meccanismo inammissibile e odioso. Il consorzio stesso potrà espropriare i proprietari non aderenti e nessuna forma di tutela è prevista a garanzia di questi ultimi che verrebbero così privati del proprio alloggio senza alcuna offerta in alternativa.
Ampio spazio trova nel ddl il tema dell’edilizia residenziale sociale e, rispetto agli aspetti già di recente trattati nel cosiddetto Piano Casa approvato nel mese di maggio, si entra maggiormente nel merito delle definizioni, delle modalità di realizzazione, dei soggetti chiamati a realizzarla, delle possibili forme di incentivazione. Ma, di nuovo, tutte le misure suggerite (trasferimento o cessione di diritti edificatori, premi volumetrici, riduzione del prelievo fiscale comunale, e così via) sono dedicate al ‘mercato’ più che a garantire il diritto alla casa sancito dalla Costituzione.
Tralasciamo altre considerazioni su aspetti più circoscritti, ma non per questo meno preoccupanti e criticabili, e concludiamo ribadendo che l’approvazione del testo presentato, o comunque di un testo ispirato alla stessa ideologia e agli stessi principi distruttivi, produrrebbe effetti nefasti sul territorio e sul patrimonio comune (che non appartengono solo agli abitanti e governanti attuali della penisola, ma all’intera umanità e, soprattutto, alle generazioni future), e screditerebbe chi avesse contribuito ad approvarla.
Hanno aderito al 19 Marzo 2015 - in grassetto le nuove adesioni-:
(vedi nota in calce)


1. PERSONE

Abruscato Salvatore, pianificatore territorialeAccornero Cristina, architetto e storico della città
Acerbo Maurizio, segreteria nazionale PRC, già consigliere comunale, regionale e deputato
Achilli Concetta, ricercatrice Università di Bari
Agostini Ilaria, ricercatore Università degli Studi di Firenze
Aiello Enzo, capogruppo/consigliere con delega all’ambiente al Comune di Settala (MI)
Alberti Francesco
Albi Lorenzo, pianificatore
Albini Michele, architetto
Alessi Adriano, studente, Università di Palermo
Allegretti Cesare, architetto
Alunni Gualtiero, portavoce Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Amendola Marianna, architetto
Andrini Emanuela, architetto e dottorando Politecnico di Torino
Antoni Claudio
Aprea Antonio
Apreda Immacolata, architetto urbanista
Arena Antonella, docente Università di Messina
Arzente Vincenzo, impiegato amsa, gruppo a2a Milano

Attardo Lorenzo, studente Università Torino
Asor Rosa Alberto, scrittore, presidente Rete dei comitati per la difesa del territorio
Astigiano Loredana Attorre Mario, Roma
Bacenetti Roberto, ingegnere informatico
Baglioni Dino
Baioni Mauro, urbanista, Phd –Università Roma tre, co-direttore della Scuola di Eddyburg
Balbo Marcello, docente Università IUAV di Venezia
Baldeschi Paolo, docente Università di Firenze
Baldizzone Giorgio, presidente dell'European Network for Strategic Environmental Assessment, Membro esperto VAS del Comitato Tecnico di Valutazione della Regione Liguria)
Balestri Marta, architetto
Ballabio Valentino, ex-sindaco di Cologno Monzese (MI)
Ballestriero Marilena, presidente Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Balsimelli Massimo, architetto, socio ANCSA

Balzano Lucia

Bandieramonte Valentina
Bandoli Fulvia, presidenza nazionale di SEL, già deputata
Barabino Roberto, portavoce Rete dei Comitati per la qualità urbanistica Milano
Baracca Angelo
Barbanente Ottaviano, urbanista
Barbieri Gabriella, architetto
Barbucci Daniele, architetto
Barrella Elisabetta
Barzi Michela, urbanista, direttrice Millennio urbano
Bazzini Andrea, agronomo
Bellagamba Piergiorgio, docente Università di Camerino
Belli Laura Luciano, architetto, urbanista
Belloni Donato, resp. ufficio tecnico di Cardano al Campo (VA)
Beltrame Giuliana, sociologa, docente scuola del servizio sociale di Venezia
Beltrame Gianni, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Benati Fiammetta
Bencardino Massimiliano, geografo, ricercatore Università di Salerno
Benedetti David, ingegnere
Benedetti Stefano, Comitato per il Parco Pertite di Piacenza
Benevelli Rossana, urbanista
Benigni Laura
Benni Giorgio, geometra
Berdini Paolo, urbanista
Bergamin Christianne, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Bernardi Donatella
Bernardi Marco, architetto
Bertani Elena
Bertolotti Franca
Bertolotto Luciano
Betti Gabriele
Bettini Enrico, architetto
Bevilacqua Piero, storico, docente Università di Roma La sapienza
Bianchi Andrea , storico dell'arte

Bianchi Anna Maria, portavoce Carteinregola

Biconne Rita
Bigliazzi Vittorio
Bilancetti Carolina
Biolo Massimo, avvocato
Blanc Francesca, Directora de Hábitat y Asentamientos Humanos presso Ministerio de Desarrollo Urbano y Vivienda, Ecuador
Boato Michele, Ecoistituto del Veneto
Boato Stefano, docente Università IUAV di Venezia
Boatti Giuseppe, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Boldo Alessandro
Bollini Gabriele, urbanista, docente Università di Modena
Bonan Valter, assessore beni comuni-ambiente Feltre
Bonato Elena, architetto
Bonatti Eugenia, responsabile Servizio Pianificazione Urbanistica, Pietrasanta (LU)
Boneschi Danilo Mauro
Bonessa Andrea
Boniburini Ilaria, architetto, docente Università Statale del Rwanda, co-direttrice della Scuola di eddyburg
Bonomi Antonio, urbanista
Bonora Paola, geografa, già docente Università di Bologna
Bonotto Tarcisio, presidente Istituto di Ricerca Prout
Bontempi Antonio, architetto

Bonvecchio Lisa
Bortoluzzi Bianca, pensionata
Boschini Marco, coordinatore Associazione Comuni Virtuosi
Bottini Fabrizio, urbanista, direttore di La città conquistatrice
Bottini Antonietta
Bottini Felicia
Bovi Michele
Bracci Roberta
Bragagnolo Morena, coordinamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Brambilla Roberto, membro del Coordinamento nazionale di Lista civica italiana
Brenna Sergio, docente al Politecnico di Milano
Bressanin Franco, ingegnere, direttore di sede dell'Istituto di Ricerca Prout
Broz Martin, pianificatore territoriale
Bruni Giuliano, ingegnere
Bugatti Di Maio Adele, architetto
Bui Andrea, insegnante, cooperativa sociale La Bula” onlus
Buizza Claudio, architetto
Bullegas Graziano, presidente Italia Nostra Sardegna
Burgio Paolo, ingegnere già dirigente d'azienda (Ansaldo) e libero professionista
Burlando Roberto, docente università di Torino
Bursi Lucia, architetto
Busoni Enea
Butelli Andrea, docente e architetto
Cabiddu Maria Agostina, giurista, docente Politecnico di Milano
Cagnacci Aldo, ingegnere
Calabrese Alberto, architetto
Calabrese Luciana
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Calaminici Arturo, presidente Associazione Amici Parco Nord (MI)
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Callegari Martina, giurista, funzionario Provincia di Rovigo
Callegari Maurizio, architetto
Calza Caterina, giornalista, coltivatore diretto
Camagni Roberto, docente Politecnico di Milano
Camerini Giuseppe
Camisasso Stefano, ingegnere
Campari Maria Grazia, avvocata
Campion Paola, bibliotecaria Politecnico di Milano
Campitelli Fabrizio, docente Università di Palermo
Canevari Annapaola, Coordinatore del Centro Orientamento Studenti Politecnico di Milano
Cannarozzo Teresa, docente Università di Palermo
Cani Roberto Canova Fabio
Canigiani Franca, docente Università di Firenze
Cantarella Giovanna, psicanalista
Cantone Aurelio, architetto
Cantù Giorgio Cappelli Carla
Caputi Alessandra
Carbonari Antonio, ricercatore all'Università IUAV di Venezia
Cardosi Tiziano, Comitato No Tunnel No TAV
Carlini Carlamaria, urbanista, resp. Sviluppo progetti strategici, Arenzano (GE)
Cartella Ferdinando, già insegnante
Carosi Alessandro
Carpene Mariella
Carta Angelino, architetto
Cartasegna Roberto, architetto
Carturan Giuliano, urbanista

Caruso Francesco, funzionario statale
Casagrande Grazia, già caporedattore
Casagrande Grazia
Casiraghi Gianni, presidente Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Casiraghi Gianni, Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Seregno/Macherio (MB)
Casolaro Antonio, pensionato
Castronovi Antonio, CGIL Roma Lazio
Catarzi Roberta, studentessa Università degli studi di Firenze
Cavallari Laura, avvocato

Cattinari Raffaella, politico
Cauzzi Paolo, geometra
Cavallaro Oscar, architetto, già dirigente settore urbanistica Padova

Cavuoto Leucino Ceccoli Aldo, Libera università di donne e uomini "Ipazia" Firenze

Ceci Anna Maria, architetto, planner, già e membro del gruppo di lavoro E.C. su urban policies
Cefalota Franco, presidente Associazione 14 Luglio, Reggio Emilia
Celotto Zeno, brianzacentrale.blogspot.com
Cenci Pietro Paolo, architetto ex aspirante urbanista
Centola Giorgio, giudice di pace
Cerri Romeo, brianzapopolare.it
Chambry Carlo, architetto
Chessa Mauro, presidente ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Chiappini Gabriele
Chiostergi Vittrorio
Ciacci Michela, studente Università degli Studi di Firenze
Ciccozzi Enrico
Cicellyn Comneno Anna Maria, presidente Associazione Circolo Legambiente Napoli Centro Anti
Cicerchia Simona, pianificatrice territoriale
Ciciotti Enrico, docente Università Cattolica di Piacenza
Cleici Riccardo, assessore del comune di Lomazzo (Como)
Colombo Alberto, consigliere comunale a Meda (MB) per Sinistra e Ambiente
Colombo Cinzia, assessora Ecologia comune di Gallarate (VA)
Colombo Claudio, assessore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Monza
Conserva Aquilani Tiziana, giornalista
Consonni Giancarlo, docente al Politecnico di Milano
Conti Alberto
Conti Irene
Coppolino Aurora Cordara Pietro, architetto
Corò Marcella
Corona Gabriella, co-direttrice di "Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali"
Cosentini Adriana, studentessa Università degli Studi di Palermo
Cosentino Marco
Cosentino Marco, docente Università degli Studi dell'Insubria
Costa Andrea, portavoce Commissione Nazionale Cultura, Partito Socialista Italiano
Costa Antonio
Costa Luciana, studentessa Scuola Politecnica di PalermoCostantini Carlo, urbanista, AltroVeneto- rete dei comitati per un altro Veneto
Crisante Camilla, architetto ambientalista, già Presidente Wwf Abruzzo
Cristofani Claudio, angoliditerra.org
Costanzo Anna Maria, architetto
Crosti Luigi, analista finanziario
Cucè Edda, pensionata
Cuomo Alberto, ingegnere
Curzel Nicola, funzionario ambientale Trento
Dal Betto Gustavo
D'Alconzo Paola, docente Università degli Studi di Napoli
d’Orsi Angelo, storico del pensiero politico, docente Università degli studi di Torino, fondatore e presidente di Historia Magistra - Associazione per il Diritto alla Storia
Dal Betto Gustavo
Dall'Olio Claudia, funzionario Regione Emilia - Romagna
Dall’Olio Nicola, resp. Ufficio Agricoltura sostenibile, montagna e pianificazione, Provincia di Parma
Dallasta Angelo, architetto, resp. area territorio e ambiente comune di Vezzano sul Crostolo (RE)
Dallasta Paolo, consigliere comunale a Guastalla (RE)
D’Alto Silvano
Davighi Rita
de Crecchio Michele, urbanista
De Falco Luigi, Italia nostra Napoli
De Gaspari Mario, saggista

Del Cimmuto Maria Grazia, architetto
Dellavecchia Sergio
De Lorenzis Diego, deputato portavoce del M5s alla Camera dei Deputati
De Marco Luisa
Del Pero Gianni, geologo ambientalista, già consigliere regionale WWF Lombardia
Demuro Francesco
De Lucia Vezio, urbanista, già direttore generale all'urbanistica del ministero dei Lavori pubblici, presidente Associazione Bianchi Bandinelli
de Magistris Luisa, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
De Rosa Massimo, deputato, vicepresidente VIII Commissione Camera dei deputati
de Stefani Lorenzo, ricercatore Politecnico di Milano
de Russis Vito
De Zordo Ornella, già docente all'Università di Firenze, consigliere comunale a Firenze lista "per unaltra città"
Della Pergola Giuliano, sociologo, già docente Politecnico di Milano
Delle Foglie Domenico, architetto, responsabile Regionale Urbanistica, Legambiente Puglia

Delmastro Emilio, coordinatore di segreteria del Consiglio direttivo di Pro Natura Torino
De Luchi Enrica, urbanista
Del Pero Gianni, geologo
Del Zotto Giuseppe, architetto
De Pieri Massimo, geometra, consigliere comunale M5s Spinea (VE)
Derossi Davide
De Vettor Giovanna
Devoti Laura, urbanista
Diappi Lidia, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Di Biase Tommaso, architetto
di Gennaro Antonio, docente Seconda Università degli studi di Napoli
Di Giampietro Giuseppe, responsabile Webstrade.it
Di Cicco Roberto, architetto
Di Francesco Germano, ingegnere
Dignatici Paolo, ingegnere
D'Ignazio Luca, impiegato
Di Lascio Pietro
Dilda Michela, urbanista
Di Leo Domenico, concertista e professore di musica da camera
Di Martino Pino, sindaco Castellana Sicula, Palermo
Di Paola Loredana, Wwf Abruzzo
Di Napoli Sergio E., architetto
Di Stefano Andrea, direttore del mensile Valori, Presidente associazione Cascina Cuccagna
Di Stefano Stefano, impiegato
Di Tullio Davide, impiegato, dottore in Economia Ambientale
Donati Anna, ambientalista
Donatini Donatella, architetto
Dragone Michelangelo, architetto, presidente dell'"International Association for multidisciplinary Sudies of Drywalling Stones"
Dufruca Alfredo, ingegnere
D’Urso Annamaria
Eccher Lina
Fabbiani Mauro, ingegnere libero professionista, consigliere comunale M5s Torri di Quartesolo (VI)
Fabbri Claudio, architetto
Faccendi Stefania, medico
Fanfani David, ricercatore Università di Firenze
Fanfarillo Isabella
Farina Giulia, già editor per casa editrice milanese
Fatarella Stefano, urbanista, funzionario Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Ferrando Angela
Ferrara Rossana, architetto
Ferrari Antonella, architetto
Ferrari Cesena Domenico, già docente Università Cattolica di Piacenza
Ferrari Giambattista, Associazione amici di Arenzano (GE)
Ferrari Maria Cristina
Ferrari Valterio
Ferretti Piero, architetto
Finiguerra Domenico, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), promotore del “Forum nazionale salviamo il paesaggio difendiamo i territori”
Fioretti Gianluca, presidente Associazione nazionale Comuni Virtuosi
Fiorito Elena
Flavioni Alessandro
Fornaciari Claudio , architetto
Forni Elisabetta, sociologa, ricercatore Politecnico di Torino
Foschi Marina, docente Università di Pisa
Franceschini Davide, fotografo e attivista
Franzosini Carlo, biologo marino della Riserva Marina di Miramare (TS)
Fraulini Amelio, Ingegnere, funzionario del Servizio Urbanistica e Cartografia della Provincia di Modena
Friso Gabriella, insegnante
Frizzarin Paolo, Lineaditerra.it

Fumai Gabriele
Fuselli Enrico, architetto
Gabbani Cosimo, studente Università di Pisa, allievo Scuola Superiore Sant’Anna
Gabrielli Maurizio
Gagliardi Fabrizio
Galbusera Francesco, presidente Associazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Gallelli Giuseppe Galuppini Claudio, ingegnere
Gamba Silvia, architetto
Ganassini Marcello, studioso di ugrofinnistica e traduttore
Garavaglia Giorgio, architetto
Garavelli Giulia, studentessa Università degli studi di Firenze
Gargiulo Paola, funzionario pubblico
Gasparetto Cristiano, architetto, Italia nostra Venezia
Garda Emanuele, urbanista, docente Università di Milano
Garau Pietro
Gargiulo Paola, architetto, funzionario pubblico
Genco Nicola, grafico
Genovese Valeria, storica dell'arte, Scuola Normale Superiore di Pisa
Genovese Vincenzo, architetto e urbanista
Gentile Eugenio
Gentili Martina, architetto - master student TUDelft
Gerosa Alessandro, consigliere Comunale di Monza
Ghinassi Simona, architetto
Giacomazzi Fabio
Giacomi Emilio
Giannoccaro Giambattista, architetto, presidente di Terra d’Egnazia, Associazione di promozione sociale e Diritto alla Città - Fasano(BR), Monopoli(BA)
Giarletta Iole
Gibelli Maria Cristina, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Giglioni Alessandra, architetto
Giretti Daniela
Girotti Chiara, urbanista
Gisotti Marinella, urbanista
Giudici Sandra
Giusti Mauro
Golinelli Sergio
Gonnelli Paolo
Granara Anna Rita
Grandi Stefano
Granzotto Loretta, architetto
Grassi Paolo, architetto
Grassi Tiziano, presidente Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
Gravina Umberto, sindaco di Carugate (MI)
Gravina Maria Loreta

Gresti Giulietta, architetto
Grossi Maria Letizia
Greppi Claudio, geografo, docente Università degli studi di Siena
Grieco Francesco
Grisani Egidio
Grotta Anna, impiegata
Guadagnoli Giuseppe, ingegnere
Guerzoni Anna, architetto
Guido Alessandro
Guaragno Graziella, urbanista, Servizio Programmazione territoriale e sviluppo della montagna Regione Emilia-Romagna
Guarducci Anna Rita, architetto
Guastamacchia Emilio, assessore all'urbanistica, Corsico (MI)
Guermandi Maria Pia, archeologa, docente Università degli studi di Pavia
Gullotta Diego
Iacopini Alberto, Itc Luigi Einaudi, Torino
Imeroni Andrea, pedagogista
Incerti Ivano
Inglese Walter, docente
Ingrao Celeste
Iovinelli Roberto, geologo, Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno
Iuffrida Giovanni, architetto, capo servizio edilizia privata Comune di Lamezia Terme
Labbucci Adriano, Assemblea Nazionale SEL
Lagazzi Nadia
Lagori Marina, già insegnante
Lagrasta Sabino, responsabile del WWF Canosa
Lalli Alberto, architetto
Lanaro Anna, insegnante
Landini Giovanni, Associazione Vivere Collina Fleming
Lanza D. Bruno, docente
Lanza Giuseppe, architetto
Lanzani Arturo, docente Politecnico di Milano
Las Casas Giuseppe, docente all’Università della Basilicata
Laterza Riccardo, studente Università IUAV di VeneziaLaverda Luciano, architetto
Lazzari Francesca, architetto, Dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Lucca
Legnani Franco
Leonardi Ivano, urbanista
Leone Antonio, docente Università della Tuscia Viterbo
Leoni Valeria, architetto
Leverotti Franca, consigliere nazionale di Italia Nostra
Lion Marco, già presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
Liotti Guido, educatore/attore esperto di processi partecipati e teatro per il paesaggio
Lironi Sergio, architetto, presidente onorario Legambiente Padova
Lisi Nino
Lo Balbo Salvatore, segretario nazionale FILLEA-CGIL
Lo Brutto Angela Maria, studentessa università di Firenze
Loddo Stefano, geologo
Longhi Donata
Losavio Giovanni, giurista, già presidente nazionale di Italia nostra
Lorenzetti Tommaso, studente università di Ferrara
Lottarini Daria
Lotti Daniela
Luca Francesco, assessore all'urbanistica comune di Marano Vicentino
Luciani Martina, Piazza Traunik - Gorizia
Maddalena Paolo, giurista, già vicepresidente della Corte Costituzionale
Madoi Roberta, urbanista
Maffei Cardellini Giovanni
Maggi Mauro, docente Università di Roma La Sapienza
Maggio Marvi, urbanista e ricercatrice International Network for Urban Research and Action (INURA)

Magosso Paola, geologa

Magnaghi Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
Magnani LauraMagnani Paolo, comitato “NO Passante Nord”
Mainoldi Giulio, Associazione Grande Parco Forlanini
Majoli Giorgio
Malgaretto Paola, architetto
Mancinelli Scotti Cristiana, Salviamo il Paesaggio
Mancini Oscar, già segretario della Camera del lavoro di Venezia, assessore all’ambiente e sport Mogliano (VE)
Manella Elisabetta
Manicardi Antonella, Servizio Pianificazione territoriale, urbanistica e cartografia, Provincia di Modena
Mannino Giovanna
Mantovani Flavio, studente di Urbanistica Politecnico di Milano
Manzoni Alessandra, psicanalista
Marcantoni Federico, studente Università degli studi di Firenze
Marchetti Alessandro, referente del Coordinamento del Circondario Imolese del Forum Salviamo il Paesaggio
Marchini Rossella, architetto
Marchini Rossella, architetto
Marcotti Graziella, urbanista, già resp. di ricerca Centro studi Piano intercomunale milanese
Maresca Massimo, presidente Italia Nostra Campania
Mariani Laura, responsabile politiche abitative - CGIL nazionale
Marincione Nando
Marini Elena
Marinoni Ottorino, architetto, già docente Università di Bologna
Martinelli Flavia, urbanista, docente Università Mediterranea di Reggio Calabria
Martinez Miguel
Martino Emanuele, architetto
Masante Giuliana
Mascetti Federica, storica
Masoni Riccardo, pianificatore territoriale
Massa Marco, urbanista, già docente Università degli Studi di Firenze
Massenti Emanuele
Mastrocinque Simona, già vice Sindaco e Assessore all'Ambiente del Comune di Zola Predosa (BO)
Mastrodonato Rolando, presidente associazione "Vivi e progetta un'altra Milano"
Mastroianni Olimpia
Matricciani Emilio, docente Politecnico di Milano
Mattei Ugo, giurista, docente Università degli studi di Torino e Università della California a San Francisco (USA), vicesindaco di Chieri (TO)
Mazza Angelino
Mazzarolo Federico, studente, Università Ca' Foscari
Mazzei Stefania, architetto
Mazzeo Antonio, giornalista e peace researcher
Mazzette Antonietta, sociologa, docente Università degli Studi di Sassari
Mazzoleni Chiara, docente Università IUAV di Venezia
Mazzullo Benedetto, studente Università degli Studi di Palermo
Memore Luisa
Meneghello Sabrina, architetto
Meneghetti, Lodovico (Lodo), urbanista, già docente Politecnico di Milano
Menna Ivo, Vasto coordinamento esposti ad amianto
Miceli Daniela, studentessa, Politecnico di Milano
Miazzi Francesco, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Milazzo Agata, ingegnere
Minafra Angelantonio, ricercatore CNR
Mioni Elia
Moccia Maria Rosaria, documentalista
Monastra Alfio, ingegnere edile, componente C.D. di Italia Nostra di Catania
Mondini Emanuele, giurista, Italia nostra Roma
Montagnana Manfredo
Montanari Tomaso, docente all’Università Federico II di Napoli
Montanari Guido, docente al Politecnico di Torino
Monte M. Michele, urbanista
Monti Gianni
Monti Luigi, architetto
Mori Sara
Morittu Maria Paola, giurista, Italia nostra Sardegna
Mortarino Massimo, Comitato per il Torinese del Forum “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”
Mottola Molfino Alessandra, storica dell'arte, già presidente nazionale di Italia Nostra
Mugnaini Elio
Muhlbauer Luciano
Mura Alfredo
Murru Anna, ingegnere
Natale Giuseppe, Forum Civico Metropolitano Milano
Natali Carlo, urbanista, docente all’Università di Firenze, Presidente del CdS in Pianificazione della città del territorio e del paesaggio
Nave Antonio
Navoni Amalia, Coordinamento Nord Sud del Mondo
Nebbia Giorgio, già deputato e senatore, professore emerito all’Università di Bari
Nespolo Luca, architetto, Phd Università degli studi di Firenze
Negro Emanuele, fisico
Nicoletti Celeste
Nicoletti Paolo, geologo
Nicotra Francesco

Niero Alessandro

Nocito Walter, ricercatore, Università della Calabria
Noseda Enrica
Occhini Eugenio, già consigliere comunale di Catanzaro
Oddone Gaja
Ortenzi Alessandro, architetto
Ottonello Franca
Pacinico Vincenzo, architetto
Palermo Giuseppe, bibliotecario, presidente associazione culturale La casa del nespolo
Palermo Maurizio
Paolozza Marcello
Pagnanelli Antonio, architetto, presidente associazione MaceraTiamo

Parisi Enzo, Legambiente Augusta
Pascolo Sergio, architetto, docente Università Iuav di Venezia
Pasquini Nico, studente Università IUAV di Venezia

Partengo Giulia

Patta Antonello, portavoce della Federazione della Sinistra milanese
Patrizio Carlo, docente Università di Roma La Sapienza
Patti Daniela, bibliotecaria
Pavone Antonio, architetto
Pellacini Daniela
Pennati Osea
Peritore Romina, architetto
Petrelli Giuliano
Petrone Maria Laura, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Pezzoli Flora, psicoterapeuta
Pesante Guido, vicepresidente WWF Friuli-VG
Petrone Maria Laura
Piccioli Gianandrea, già dirigente editoriale
Piccioni Luigi, storico, ricercatore Università della Calabria
Picchi Marta, urbanista e amministratore comunale
Picena Luigi, già dirigente pubblico
Pietrolucci Giuseppe
Pileri Paolo, docente Politecnico di Milano
Pisani Raffaele, architetto, pianificatore territoriale
Pirajno Rosanna, architetto
Pirozzi Adolfo, ingegnere

Pizzala Gabriella

Plata Marco
Poddine GianCarlo
Polacci Luciano
Poli Daniela, urbanista, docente all’Università degli studi di Firenze
Polli Graziano
Pompilio Marco, urbanista, già direttore settore Pianificazione territoriale Provincia di Milano
Porcari Vincenzo
Porrati Daniela, architetto
Pozzati Vittorio
Pozzi Chiara
Predonzan Dario, già responsabile energia e trasporti WWF Friuli Venezia Giulia
Premoli Gianluca, ingegnere, già consigliere comunale a Pioltello (MI)
Privitera Gianfranco, ingegnere Proietti Lorenzo
Prosperi Adriano, professore emerito Scuola Normale Superiore Pisa
Puddu Rita, geologa

Pujia Veronica

Puliani Mauro, funzionario Amministrazione Provinciale di RomaPulito Pasquale, ingegnere
Pustetto Stefano

Quagliaroli Mirta, consigliere comunale M5S a Piacenza
Quattrociocchi Andrea, impiegato alla Provincia di Milano, delegato RSU dell’USB
Radicioni Raffaele, urbanista, già assessore all’urbanistica al Comune di Torino
Rancati SergioRestelli Carmela, pensionata, iscritta all’Anpi
Ranieri Francesco, urbanista
Rannisi Giuseppe, ingegnere
Reho Matelda, economista, docente all’Università IUAV di Venezia
Remelli Matteo, impiegato
Remonato Francesco, urbanista
Renzoni Roberto
Restelli Carmela, pensionata, iscritta all'ANPI
Riboldazzi Renzo, architetto, docente al Politecnico di Milano
Ricci Marco, consigliere comunale per Una città in comune – Pisa
Ricciardi Giannoni Nicola
Righini Serena, urbanista, assessore all'urbanistica al Comune di Melzo (MI)
Rinaldi Rosa, responsabile dipartimento ambiente-territorio-beni comuni PRC
Rispoli Rossella, Liberacittadinanza
Rivolta Stefano
Rizzatto Paolo, architetto
Rizzi Chiara, architetto, assegnista di ricerca
Robbe Maria Pia, urbanista, co-fondatrice di Veneziano Gas
Roccella Alberto, giurista docente Università degli Studi di Milano
Roero Maria
Roggio Sandro, architetto, già componente Comitato scientifico della Conservatoria delle coste della Sardegna
Roli Maria Teresa, architetto urbanista
Romani Giosuè
Romanini Giancarlo, architetto
Rossetto Fiorenza, presidente Associazione Salviamo Bracciano
Rossi Giuseppe, ingegnere, docente
Rossi Simone, architetto
Rossi Simone, studente Università degli studi di Firenze
Rovigatti Piero, docente Università di Chieti-Pescara
Ruzzante Francesco, studente Università IUAV Venezia
Sabelli Rodolfo, urbanista, responsabile del settore Pianificazione urbanistica del comune di Capaccio-Paestum (SA)
Sacconi Paola, architettoSaggioro Cristina
Sala Alfio
Salerno Giovanni, geologo Regione Emilia-Romagna
Salzano Edoardo, urbanista, già docente all'Università Iuav di Venezia, fondatore e direttore di eddyburg.it
Salzano Francesco
Sampò Sebastiano
Sannino Giovanni, studente
Santo Giuseppe
Saponara Antonella, restauratrice
Saponaro Michele
Saragosa Claudio, ricercatore, Università di Firenze
Sardelli Roberto, sacerdote
Scandurra Enzo, docente all’Università di Roma La Sapienza
Scardina Alfredo
Scarsi Luigi
Scarso Ilaria, ingegnere, dottore in Tecnica Urbanistica
Scudellari Jacopo, studente Politecnico di Torino
Scuri Simona
Sgarbi Giorgio
Sgherri Monica, consigliere regionale Toscana
Sibilla Stefano, ingegnere e imprenditore, comitato Treno Alpi Liguri
Signorile Roberta
Sili Scavalli Andrea, architetto
Simonini Ivana
Sinibaldi Silvio
Siniscalchi Claudio, presidente WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Sironi Alfio, insegnante
Soldarini Massimo, responsabile Nazionale Settori Progetti e volontariato Lipu birdlife Italia onlus
Solenghi Sara, madre, insegnante e amante della bellezza e del paesaggio
Soraci Cristina
Sorani Rosanna
Sotgia Antonello, architetto
Susanna Spafford, avvocato
Spessotto Arianna, deputato M5s
Spinelli Barbara, M5s
Sponzilli Giacomo, architetto
Stiglitz Alessandro
Stocchi Donatella, terapista della riabilitazione Ferrara
Stocco Ricardo
Storto Giancarlo, ingegnere, già direttore generale del ministero dei lavori pubblici
Suber Pierpaolo
Succetti Camilla, studentessa Politecnico di Milano
Sulis Gino Paolo
Suppini Lorena
Taborchi Mario, consigliere comunale di SEL - Comune di Corciano (PG)
Talarico Silvio, giornalista
Tarallo Giuseppe, già presidente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, già sindaco di Montecorice (SA)
Tarulli Silvia, architetto
Tattara Giuseppe, docente Università Cà Foscari Venezia

Teti Maria Adele, già docente università di Calabria, presidente Italia Nostra sez. Catanzaro
Tetti Eros, Comitato “Salviamo le Apuane”
Tempra Dario

Timpani Pino, Associazione per i Parchi del Vimercatese

Tiraboschi Alessandro, urbanista
Todde Giorgio, scrittore, già componente comitato scientifico Piano Paesaggistico Sardegna
Tomasetti Fabio, urbanista
Tonon Graziella, docente Politecnico di Milano
Torchi Antonia, sociologa della comunicazione, già docente

Torelli Enrica, Associazione Vivere Collina Fleming
Toscano Luigi, geometra, già assessore urbanistica comune di Montenero di Bisaccia

Toscano Paola, designer
Trizio Marino
Tronconi Pierattilio, autore di saggi su energia,ambiente e clima
Turroni Sauro, urbanista, già vicepresidente Commissione ambiente Senato
Uberti Edoardo, studente di Urbanistica, Politecnico di Milano
Ugolini Antonio
Uleri Tiziana, avvocato Urbani Maria Gemma, Luccabenecomune
Urzì Gaetano, urbanista, dirigente tecnico genio civile di Catania
Vaccani Cristina, collaboratrice ai servizi ambientali, Provincia di Como
Vaccari Norberto, architetto, consigliere comunale M5s di Reggio Emilia,
Valent Gian Maria, geografo
Valli Chiara, architetto
Vallino Guido, urbanista
Valorani Carlo, ricercatore Università La Sapienza
Vanetti Carlo Bruno, avvocato, docente Università di Pavia
Verducci Luca, videoreporter freelance specializzato in tematiche ambientali.
Vezzani Angela, pensionata
Villani Stefania, redattrice
Villani Vincenzo, pensionato
Villella Elena, architetto
Vinci Giuseppe, imprenditore oleario, blogger
Virdis Simone, ingegnere
Volpe Valeria
Zampieri Dario, geologo, Università di Padova
Zanchettin Andrea, architetto
Zanella Katia
Zanetti Uliana, Museo d'Arte Moderna di Bologna
Zanetto Marco, urbanista, consulente ambientale
Zarini Lucia
Zerbetto Fiorenzo
Zetti Jacopo
Ziparo Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
Zito Vincenzo
2. ASSOCIAZIONI
AmbientalMente Liguria
Associazione ambientalista “La lupus in fabula” onlus Fano (PU)
Associazione ambiente e salute di Correggio e San Martino in rio (RE)
Associazione Amici di Ponte Carrega, Val Bisagno-Genova
Associazione "Circolo Legambiente Napoli Centro Antico"
Associazione “Città Plurale” Matera
Associazione Culturale Città in rete (Palermo)Associazione Culturale "La Casa del Nespolo", Roma
Associazione Culturale Paesaggi
Associazione Difesa Consumatori e Ambiente, Adiconsum Abruzzo
Associazione "Forche Caudine" (Molisani a Roma), Roma
Associazione ForumcivicoAssociazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Associazione Il Giardino dei Ciliegi di Firenze - Centro ideazione donna
Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Associazione MaceraTiamo, Macerata
Associazione Map Design Project
Associazione Salviamo Bracciano
Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Associazione “Uomo e Territorio Pro Natura” Milano
Associazione “Vivai ProNatura” - San Giuliano Milanese
“Carteinregola” Roma

Circolo “A. Armino” di Palmi (RC)
Comitato “Bene Comune Cernusco”
Comitato FuoriPISTA Fiumicino

Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza CentraleComitato per il Parco Regionale della Brughiera
Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Comitato “Salviamo le Apuane”
Comitato Treno Alpi Liguri
Coordiamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Coordinamento del Circondario Imolese del Forum Salviamo il Paesaggio
CROWDFUNDING CIVICO idee per il territorio (Palermo)
Federazione nazionale Pro Natura
Fondazione Salvare Palermo onlus
“Forum Civico Metropolitano” Milano
Forum Ambiente e Salute Lecce, Rete di cittadini e gruppi impegnati a difesa del territorio
“Gruppo ambiente mobilità e territorio” Brescia
InFormAzione Sostenibile - Comunicazione socio-ambientale
Italia Nostra Campania
Italia Nostra sez. Catanzaro
Italia Nostra Sardegna
Legambiente Verona
"Libera Università di uomini e donne Ipazia", Firenze
Lista "Sinistra e ambiente" di Meda (MB)
Lo sguardo che trasforma
Love Monticelli
Luccabenecomune
Movimento politico “il Baco Resistente”, Catanzaro
Municipio dei Beni Comuni, Pisa
Occhisullacultura.wordpress.com
Piazza Traunik - Gorizia
Redazione "Pensieri d'integrazione", Fondazione Integra/Azione
Rete civica italiana
ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica Milano
Rifondazione Comunista
Salviamo il Paesaggio Altomilanese
Salviamo il Paesaggio Provincia di Treviso
Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia
Scale di Napoli

Terra D'Egnazia: associazione di promozione sociale e diritto alla Città, Fasano(BR) e Monopoli(BA).
Vasto coordinamento esposti ad amianto
“Verdi Ambiente e Società" (VAS)
“Unaltracittà-Laboratorio politico”, Firenze
WWf di Canosa di Puglia
WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Adesioni al 20 marzo 2015: 645 adesioni singole, 67 associazioni/comitati.
Inviare le ulteriori adesioni a Maria Pia Robbe

Abbiamo inserito le qualifiche di persone a noi note oppure indicate dagli interessati. Comunicateci eventuali precisazioni o integrazioni, di cui terremo conto nei prossimi aggiurnamenti

Riferimenti
Su eddyburg i documenti di critica che ci sembra piu interessante rendere noti ai nostri lettori:

Il manifesto, 22 gennaio 2015

Caro Sena­tore,
molte ed auto­re­voli cri­ti­che sono state sol­le­vate, nei con­fronti della prima ver­sione dell’Italicum, con­cor­data nel patto del Naza­reno ed appro­vata, senza troppe varianti dalla Camera. In un appello dei giu­ri­sti dello scorso gen­naio è stata segna­lata la pre­oc­cu­pa­zione e lo scon­certo della cul­tura giu­ri­dica demo­cra­tica di fronte ad una riforma elet­to­rale che ripro­duce gli stessi difetti di fondo del sistema elet­to­rale che la Corte Costi­tu­zio­nale ha annul­lato con la sen­tenza n. 1/2014, man­te­nendo un enorme pre­mio di mag­gio­ranza, le liste sostan­zial­mente bloc­cate e rad­dop­piando le soglie di sbar­ra­mento. Con­si­de­riamo di fon­da­men­tale impor­tanza la posi­zione espressa dall’Anpi il 16 gen­naio 2014 con un appello indi­riz­zato a par­titi, par­la­men­tari e cit­ta­dini, che condividiamo.

Nella discus­sione in corso al Senato si annun­cia un peg­gio­ra­mento della pur pes­sima riforma appro­vata dalla Camera: il pre­mio di mag­gio­ranza non verrà più attri­buito alla coa­li­zione ma alla sin­gola lista che, supe­rando una certa soglia, otterrà un voto in più di ogni altra lista, ovvero che pre­varrà nel bal­lot­tag­gio. In que­sto con­te­sto l’abbassamento al 3% delle soglie di sbar­ra­mento non sarebbe suf­fi­ciente a miglio­rare la rap­pre­sen­ta­ti­vità, anche per­ché il pri­vi­le­gio delle liste bloc­cate, aggra­vato dalla plu­ra­lità di can­di­da­ture, verrà con­ser­vato per i 2/3, ren­dendo bloc­cato il capo­li­sta in un sistema elet­to­rale fon­dato su liste corte…Con que­sta riforma si rea­liz­ze­rebbe un cam­bia­mento epo­cale del sistema poli­tico di governo.

Per legge ver­rebbe attri­buita la mag­gio­ranza par­la­men­tare e la guida del Governo ad un solo par­tito, che in realtà rap­pre­sen­te­rebbe una mino­ranza di citt­ta­dini, tanto più grave in pre­senza di un asten­sio­ni­smo ormai a livelli di guar­dia. Per ren­dersi conto della gra­vità di que­sta svolta, basti pen­sare che dal 24 aprile del 1944 (secondo governo Bado­glio) ad oggi, in Ita­lia si sono sem­pre e solo suc­ce­duti governi di coa­li­zione, o quan­to­meno soste­nuti da una mag­gio­ranza di coa­li­zione. Per­sino nel 1948, quando la DC ottenne la mag­gio­ranza asso­luta dei seggi, De Gasperi pre­ferì for­mare un Governo di coa­li­zione, per assi­cu­rarsi quel minimo di plu­ra­li­smo … Anche con la svolta mag­gio­ri­ta­ria uni­no­mi­nale deter­mi­nata dalla legge Mat­ta­rella e per­fino con il Por­cel­lum, in Ita­lia si sono sem­pre alter­nati governi soste­nuti da una coalizione…

Si tratta di una svolta cen­tra­liz­za­trice, che assi­cura arti­fi­cio­sa­mente tutto il potere ad un solo par­tito, a pre­scin­dere dalla reale volontà della mag­gio­ranza del popolo ita­liano e che umi­lia le oppo­si­zioni, decur­tando il loro potere di con­trollo. E’ dove­roso con­sta­tare che que­sta svolta si rea­lizza in un momento in cui il par­tito poli­tico ha per­duto il carat­tere di strut­tura rap­pre­sen­ta­tiva, legata alla società e, lungi dall’essere un intel­let­tuale col­let­tivo, si è tra­sfor­mato in un appa­rato di potere oligarchico…Nella sto­ria ita­liana l’unico pre­ce­dente del Governo di un solo par­tito deter­mi­nato dalla legge elet­to­rale suscita pre­oc­cu­pa­zione ancora oggi.

Oltre­tutto l’approvazione di que­sta riforma elet­to­rale pre­sup­pone che sia già avve­nuta l’eliminazione del Senato elet­tivo, quando la riforma costi­tu­zio­nale è ancora in gesta­zione ed il popolo ita­liano ben potrebbe can­cel­larla con il refe­ren­dum, così com’è avve­nuto nel 2006, quando gli ita­liani hanno detto no alla riforma Berlusconi-Fini-Bossi. Per di più l’entrata in vigore sarà pro­cra­sti­nata a metà 2016 e quindi ci sarebbe tutto il tempo per una discus­sione appro­fon­dita sul merito della riforma.

Ti chie­diamo, per­tanto, di tenere conto di que­ste osser­va­zioni per cam­biare a fondo una legge elet­to­rale che fini­rebbe con il ridurre gli spazi demo­cra­tici e di par­te­ci­pa­zione pre­giu­di­cando ancora di più la capa­cità rap­pre­sen­ta­tiva delle Isti­tu­zioni democratiche.

Pie­tro Adami e Cesare Ante­to­maso (Giu­ri­sti Demo­cra­tici),

San­dra Bon­santi (Libertà e Giu­sti­zia),
Fran­ce­sco Baic­chi,
Felice Beso­stri (Gruppo di Vol­pedo),
Anto­nio Caputo,
Ser­gio Caserta,
Gim Cas­sano (Alleanza Liblab),
Anna Fal­cone,
Gianni Fer­rara,
Tom­maso Ful­faro e Vin­cenzo Vita (Arti­colo 21),
Raniero La Valle (Comi­tati Dos­setti),
Dome­nico Gallo (Asso­cia­zione demo­cra­zia costi­tu­zio­nale),
Alfiero Grandi (Asso­cia­zione rin­no­va­mento della Sini­stra),
Pan­cho Pardi, Ubaldo Nan­nucci,
Maria Ric­ciardi Gian­noni (Libera cit­ta­di­nanza),
Franco Russo,
Cesare Salvi,
Lan­franco Turci (Ini­zia­tiva 21 giu­gno),
Nadia Urbi­nati,
Mas­simo Villone

ll'appello che abbiamo lanciato il 5 ottobre 2014 contro la proposta di legge di Maurizio Lupi, l'inemendabile legittimazione, finale e definitiva, della politica del territorio targata Craxi-Berlusconi-Renzi. Aiutateci: raccogliete e inviate altre adesioni.


Premessa

Abbiamo lanciato l'appello contro la bozza di legge "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazioni urbane" predisposto dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi, considerandolo il culmine della strategia e della pratica che hanno prevalso negli ultimi anni nel nostro paese, distruggendone la vivibilità e la bellezza. Lo rilanciamo oggi,

A differenza di altri, riteniamo che quella del ministro Lupi e del suo gruppo di lavoro sia una proposta non emendabile. Essa renderebbe definitivo il modo di trasformare il territorio avviato con l'intervento "emergenziale" della Sblocca Italia.


La pubblicazione di questo documento apre la presentazione, su eddyburg, di testi su analoghi documenti sullo stesso argomento proposti da altri. Segnaleremo volta per volta quelli di cui condividiamo il contenuto da quelli che pubblichiamo solo perché la rilevanza della fonte ci sembra tale da doverli criticare esplicitamente.

I testi le cui critiche condividiamo saranno caratterizzati dall'icona del Big Bad Wolf disneyano. Ci scusiamo con quanti, amando come noi gli animali, leggono in questa scelta una valutazione negativa del lupo anziché del Lupi (Maurizio).

LETTERA APERTA
AL MINISTRO DEI TRASPORTI E INFRASTRUTTURE MAURIZIO LUPI

Egregio Ministro, riteniamo il disegno di legge da lei presentato in materia di governo del territorio complessivamente non condivisibile, non soltanto per le numerose norme in esso contenute che appaiono inadeguate, quando non potenzialmente rischiosissime per gli effetti rovinosi che potrebbero produrre sul territorio, ma soprattutto per la filosofia che pervade, con strenua e incalzante persistenza, ogni articolo del provvedimento.
La sua proposta, a nostro avviso, non è emendabile e quindi rinunciamo a proporre osservazioni ed emendamenti puntuali al testo predisposto dal gruppo di lavoro da lei incaricato.
Tuttavia, profittando dell’opportunità di poter interloquire con i suoi uffici, vogliamo cogliere l’occasione per esprimere un dissenso ragionato e motivato, poiché la nostra posizione non ha nulla di pregiudiziale, ma è il risultato di una valutazione non estemporanea che qui di seguito vogliamo sintetizzare.
L’innovazione più rilevante, che nel ddl emerge in tutta evidenza e in forma così pervasiva da precludere un possibile confronto di merito sui singoli aspetti, risiede nel fatto che viene riconosciuto ai proprietari delle aree il “diritto di iniziativa e di partecipazione” nei procedimenti di pianificazione; e, per non lasciare possibili dubbi, i soggetti istituzionali – Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato – sono sollecitati, nell’esercizio delle rispettive competenze, a estendere anche ai “privati che partecipano alla pianificazione” gli stessi principi che regolano i rapporti interistituzionali (leale collaborazione, sussidiarietà, trasparenza ed altri ancora).
Si tratta di un modello che delegittima in maniera clamorosa i principi e le modalità che stanno alla base del processo di pianificazione; un modello che dalla legge urbanistica del 1942 è pervenuto, con modifiche, aggiornamenti e con l’innesto delle leggi regionali, sino ai nostri giorni. Si tratta altresì di un modello del quale non si ravvisano elementi di affinità in nessun’altra legislazione urbanistica dei paesi avanzati europei.
Da sempre, infatti, è stato unanimemente riconosciuto che la pianificazione appartiene a pieno titolo alla sola sfera pubblica, costituendo una delle attività più qualificanti delle amministrazioni pubbliche, e in particolare dei Comuni. E se in altri campi ci si avvia a un ridimensionamento della presenza pubblica in funzione – vera o presunta – di una maggiore snellezza ed efficacia delle azioni e delle decisioni, in questo campo la delega non è da ritenere assolutamente ammissibile per il solo e semplice fatto che le decisioni riguardanti la qualità dell’assetto del territorio e le interazioni che in esso si stabiliscono appartengono all’intera comunità, poiché il territorio, nel moderno costituzionalismo, appartiene a titolo di sovranità al popolo; e, come recita la nostra Costituzione, il diritto alla proprietà privata è condizionato al perseguimento della “funzione sociale” della proprietà stessa.
Conseguentemente, la pianificazione non può che essere esercitata, con metodo trasparente e partecipato, da coloro che, a seguito di competizione elettorale, hanno ricevuto dai cittadini il compito di provvedervi.
Se, come si evidenzia nel testo della proposta di legge, si privilegia in maniera esclusiva una categoria di cittadini (i proprietari), conferendo loro addirittura il rango di soggetti istituzionali a pieno titolo coinvolti nel processo di pianificazione, si snatura l’essenza stessa della pianificazione la quale deve svolgere il precipuo compito di assicurare condizioni di maggiore benessere all’intera popolazione, residente - dai commercianti agli agricoltori, dagli studenti agli sfrattati e così via – contemperando le diverse aspettative che devono comunque risultare non in contrasto con le esigenze di tutela e salvaguardia dell’ambiente (il territorio è un bene irriproducibile) e con la conservazione del patrimonio storico.
Anche se è il più dirompente, quello appena descritto non è il solo aspetto inaccettabile di questa bozza di legge.
Nel ddl risulta soppresso il decreto ministeriale 1444 del 1968. In sostituzione degli standard vengono introdotte le dotazioni territoriali le cui definizioni sono attribuite allo Stato nei termini generali, e successivamente alle Regioni per la parte regolamentare. Abrogando il decreto che assicurava per “ogni abitante, insediato o da insediare”, una “dotazione minima, inderogabile,” di mq per servizi, verde e aree pubbliche si scardina uno dei pilastri dell’urbanistica riformista che ha garantito, in ogni comune di qualsiasi regione, una dotazione di spazi pubblici per tutti i residenti, senza differenziazione tra ambiti di maggior pregio e altri meno privilegiati.
Se poi la formulazione della norma riguardante le dotazioni territoriali si pone in relazione con quella, anch’essa contenuta nel ddl, che consente ai privati di presentare proposte per progetti di trasformazione urbanistica in sede di formazione del piano operativo e che attribuisce ai Comuni il mero compito di valutazione delle proposte private “verificandone la rispondenza alle esigenze di dotazioni territoriali già definite”, sorge il fondato dubbio che il compito del soggetto pubblico possa ridursi a localizzare le aree per i servizi, lasciando quindi ai privati la facoltà di proporre contenuti e modalità delle trasformazioni urbanistiche (l’esperienza del piano del Comune di Milano, basato tutto sulla contrattazione con i privati, diventerebbe quindi il modello di riferimento).
E ancora: il largo consenso registrato di recente sul contenimento del consumo di suolo, che ha portato alla presentazione di numerose proposte di legge - peraltro in una condizione di perdurante stagnazione che non lascia sperare tempi rapidi per la conclusione dell’iter legislativo - trova nel ddl un’espressione assai riduttiva e di basso profilo che, di fatto, non incide in alcun modo sull’obiettivo di ridurre l’aggressione alle aree agricole e di arginare i processi di impermeabilizzazione dei suoli. Nel testo di legge non è contenuta nessuna prescrizione realmente fattiva ed efficace per ridurre da subito possibili nuovi incrementi del suolo urbanizzato, non vi è neppure la traccia di un percorso attraverso cui definire i limiti all’espansione, ma soltanto un retorico invito alle Regioni, chiamate a emanare proprie leggi in cui il contributo per gli oneri di urbanizzazione risulti crescente al diminuire della densità edilizia.
Sul rinnovo urbano, una locuzione davvero inquietante, il tentativo di rimuovere alcuni ostacoli che limitano la diffusione di questi interventi si traduce nel dare spazi di azione pressoché illimitati ai privati, e non solo come soggetti con cui il Comune attiva procedure negoziali (e sarebbe più che sufficiente). Si prevede infatti anche la possibilità, se privati e Comune si accordano, di avviare le operazioni di rinnovo urbano anche in assenza di pianificazione operativa o in difformità da questa. E non è tutto: se in un ambito oggetto di recupero si forma un consorzio tra proprietari tale da rappresentare la maggioranza del valore degli immobili, si prevede un meccanismo inammissibile e odioso. Il consorzio stesso potrà espropriare i proprietari non aderenti e nessuna forma di tutela è prevista a garanzia di questi ultimi che verrebbero così privati del proprio alloggio senza alcuna offerta in alternativa.
Ampio spazio trova nel ddl il tema dell’edilizia residenziale sociale e, rispetto agli aspetti già di recente trattati nel cosiddetto Piano Casa approvato nel mese di maggio, si entra maggiormente nel merito delle definizioni, delle modalità di realizzazione, dei soggetti chiamati a realizzarla, delle possibili forme di incentivazione. Ma, di nuovo, tutte le misure suggerite (trasferimento o cessione di diritti edificatori, premi volumetrici, riduzione del prelievo fiscale comunale, e così via) sono dedicate al ‘mercato’ più che a garantire il diritto alla casa sancito dalla Costituzione.
Tralasciamo altre considerazioni su aspetti più circoscritti, ma non per questo meno preoccupanti e criticabili, e concludiamo ribadendo che l’approvazione del testo presentato, o comunque di un testo ispirato alla stessa ideologia e agli stessi principi distruttivi, produrrebbe effetti nefasti sul territorio e sul patrimonio comune (che non appartengono solo agli abitanti e governanti attuali della penisola, ma all’intera umanità e, soprattutto, alle generazioni future), e screditerebbe chi avesse contribuito ad approvarla.
Hanno aderito al 28 dicembre 2014 - in grassetto le nuove adesioni-:
(vedi nota in calce)


1. PERSONE


Accornero Cristina, architetto e storico della città
Acerbo Maurizio, segreteria nazionale PRC, già consigliere comunale, regionale e deputato
Achilli Concetta, ricercatrice Università di Bari
Agostini Ilaria, ricercatore Università degli Studi di Firenze
Aiello Enzo, capogruppo/consigliere con delega all’ambiente al Comune di Settala (MI)
Alberti Francesco
Albi Lorenzo, pianificatore
Albini Michele, architetto
Alessi Adriano, studente, Università di Palermo
Allegretti Cesare, architetto
Alunni Gualtiero, portavoce Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Amendola Marianna, architetto
Andrini Emanuela, architetto e dottorando Politecnico di Torino
Antoni Claudio
Aprea Antonio
Apreda Immacolata, architetto urbanista
Arena Antonella, docente Università di Messina
Arzente Vincenzo, impiegato amsa, gruppo a2a Milano

Attardo Lorenzo, studente Università Torino
Asor Rosa Alberto, scrittore, presidente Rete dei comitati per la difesa del territorio
Astigiano Loredana Attorre Mario, Roma
Bacenetti Roberto, ingegnere informatico
Baglioni Dino
Baioni Mauro, urbanista, Phd –Università Roma tre, co-direttore della Scuola di Eddyburg
Balbo Marcello, docente Università IUAV di Venezia
Baldeschi Paolo, docente Università di Firenze
Baldizzone Giorgio, presidente dell'European Network for Strategic Environmental Assessment, Membro esperto VAS del Comitato Tecnico di Valutazione della Regione Liguria)
Balestri Marta, architetto
Ballabio Valentino, ex-sindaco di Cologno Monzese (MI)
Ballestriero Marilena, presidente Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Balsimelli Massimo, architetto, socio ANCSA

Balzano Lucia

Bandieramonte Valentina
Bandoli Fulvia, presidenza nazionale di SEL, già deputata
Barabino Roberto, portavoce Rete dei Comitati per la qualità urbanistica Milano
Baracca Angelo
Barbanente Ottaviano, urbanista
Barbieri Gabriella, architetto
Barrella Elisabetta
Barzi Michela, urbanista, direttrice Millennio urbano
Bellagamba Piergiorgio, docente Università di Camerino
Belli Laura Luciano, architetto, urbanista
Belloni Donato, resp. ufficio tecnico di Cardano al Campo (VA)
Beltrame Giuliana, sociologa, docente scuola del servizio sociale di Venezia
Beltrame Gianni, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Benati Fiammetta
Bencardino Massimiliano, geografo, ricercatore Università di Salerno
Benedetti David, ingegnere
Benedetti Stefano, Comitato per il Parco Pertite di Piacenza
Benevelli Rossana, urbanista
Benigni Laura
Benni Giorgio, geometra
Berdini Paolo, urbanista
Bergamin Christianne, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Bernardi Donatella
Bernardi Marco, architetto
Bertani Elena
Bertolotti Franca
Bertolotto Luciano
Betti Gabriele
Bettini Enrico, architetto
Bevilacqua Piero, storico, docente Università di Roma La sapienza
Bianchi Andrea , storico dell'arte

Bianchi Anna Maria, portavoce Carteinregola

Biconne Rita
Bigliazzi Vittorio
Bilancetti Carolina
Biolo Massimo, avvocato
Blanc Francesca, Directora de Hábitat y Asentamientos Humanos presso Ministerio de Desarrollo Urbano y Vivienda, Ecuador
Boato Michele, Ecoistituto del Veneto
Boato Stefano, docente Università IUAV di Venezia
Boatti Giuseppe, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Boldo Alessandro
Bollini Gabriele, urbanista, docente Università di Modena
Bonan Valter, assessore beni comuni-ambiente Feltre
Bonato Elena, architetto
Bonatti Eugenia, responsabile Servizio Pianificazione Urbanistica, Pietrasanta (LU)
Boneschi Danilo Mauro
Bonessa Andrea
Boniburini Ilaria, architetto, docente Università Statale del Rwanda, co-direttrice della Scuola di eddyburg
Bonomi Antonio, urbanista
Bonora Paola, geografa, già docente Università di Bologna
Bonotto Tarcisio, presidente Istituto di Ricerca Prout
Bontempi Antonio, architetto

Bonvecchio Lisa
Bortoluzzi Bianca, pensionata
Boschini Marco, coordinatore Associazione Comuni Virtuosi
Bottini Fabrizio, urbanista, direttore di La città conquistatrice
Bottini Antonietta
Bovi Michele
Bracci Roberta
Bragagnolo Morena, coordinamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Brambilla Roberto, membro del Coordinamento nazionale di Lista civica italiana
Brenna Sergio, docente al Politecnico di Milano
Bressanin Franco, ingegnere, direttore di sede dell'Istituto di Ricerca Prout
Broz Martin, pianificatore territoriale
Bruni Giuliano, ingegnere
Bugatti Di Maio Adele, architetto
Bui Andrea, insegnante, cooperativa sociale La Bula” onlus
Buizza Claudio, architetto
Bullegas Graziano, presidente Italia Nostra Sardegna
Burgio Paolo, ingegnere già dirigente d'azienda (Ansaldo) e libero professionista
Burlando Roberto, docente università di Torino
Bursi Lucia, architetto
Busoni Enea
Butelli Andrea, docente e architetto
Cabiddu Maria Agostina, giurista, docente Politecnico di Milano
Cagnacci Aldo, ingegnere
Calabrese Alberto, architetto
Calabrese Luciana
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Calaminici Arturo, presidente Associazione Amici Parco Nord (MI)
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Callegari Martina, giurista, funzionario Provincia di Rovigo
Callegari Maurizio, architetto
Calza Caterina, giornalista, coltivatore diretto
Camagni Roberto, docente Politecnico di Milano
Camerini Giuseppe
Camisasso Stefano, ingegnere
Campari Maria Grazia, avvocata
Campion Paola, bibliotecaria Politecnico di Milano
Campitelli Fabrizio, docente Università di Palermo
Cannarozzo Teresa, docente Università di Palermo
Cani Roberto Canova Fabio
Cantarella Giovanna, psicanalista
Cantone Aurelio, architetto
Cantù Giorgio Cappelli Carla
Caputi Alessandra
Carbonari Antonio, ricercatore all'Università IUAV di Venezia
Cardosi Tiziano, Comitato No Tunnel No TAV
Carlini Carlamaria, urbanista, resp. Sviluppo progetti strategici, Arenzano (GE)
Cartella Ferdinando, già insegnante
Carosi Alessandro
Carpene Mariella
Carta Angelino, architetto
Cartasegna Roberto, architetto
Carturan Giuliano, urbanista

Caruso Francesco, funzionario statale
Casagrande Grazia, già caporedattore
Casagrande Grazia
Casiraghi Gianni, presidente Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Casiraghi Gianni, Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Seregno/Macherio (MB)
Casolaro Antonio, pensionato
Castronovi Antonio, CGIL Roma Lazio
Catarzi Roberta, studentessa Università degli studi di Firenze
Cavallari Laura, avvocato

Cattinari Raffaella, politico
Cauzzi Paolo, geometra
Cavallaro Oscar, architetto, già dirigente settore urbanistica Padova

Cavuoto Leucino Ceccoli Aldo, Libera università di donne e uomini "Ipazia" Firenze

Ceci Anna Maria, architetto, planner, già e membro del gruppo di lavoro E.C. su urban policies
Cefalota Franco, presidente Associazione 14 Luglio, Reggio Emilia
Celotto Zeno, brianzacentrale.blogspot.com
Cenci Pietro Paolo, architetto ex aspirante urbanista
Centola Giorgio, giudice di pace
Cerri Romeo, brianzapopolare.it
Chambry Carlo, architetto
Chessa Mauro, presidente ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Chiappini Gabriele
Chiostergi Vittrorio
Ciacci Michela, studente Università degli Studi di Firenze
Ciccozzi Enrico
Cicellyn Comneno Anna Maria, presidente Associazione Circolo Legambiente Napoli Centro Anti
Cicerchia Simona, pianificatrice territoriale
Ciciotti Enrico, docente Università Cattolica di Piacenza
Cleici Riccardo, assessore del comune di Lomazzo (Como)
Colombo Alberto, consigliere comunale a Meda (MB) per Sinistra e Ambiente
Colombo Cinzia, assessora Ecologia comune di Gallarate (VA)
Colombo Claudio, assessore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Monza
Conserva Aquilani Tiziana, giornalista
Consonni Giancarlo, docente al Politecnico di Milano
Conti Alberto
Cordara Pietro, architetto
Corò Marcella
Corona Gabriella, co-direttrice di "Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali"
Cosentini Adriana, studentessa Università degli Studi di Palermo
Cosentino Marco
Cosentino Marco, docente Università degli Studi dell'Insubria
Costa Andrea, portavoce Commissione Nazionale Cultura, Partito Socialista Italiano
Costa Antonio
Costantini Carlo, urbanista, AltroVeneto- rete dei comitati per un altro Veneto
Crisante Camilla, architetto ambientalista, già Presidente Wwf Abruzzo
Cristofani Claudio, angoliditerra.org
Costanzo Anna Maria, architetto
Crosti Luigi, analista finanziario
Cucè Edda, pensionata
Cuomo Alberto, ingegnere
Curzel Nicola, funzionario ambientale Trento
Dal Betto Gustavo
D'Alconzo Paola, docente Università degli Studi di Napoli
d’Orsi Angelo, storico del pensiero politico, docente Università degli studi di Torino, fondatore e presidente di Historia Magistra - Associazione per il Diritto alla Storia
Dal Betto Gustavo
Dall'Olio Claudia, funzionario Regione Emilia - Romagna
Dall’Olio Nicola, resp. Ufficio Agricoltura sostenibile, montagna e pianificazione, Provincia di Parma
Dallasta Angelo, architetto, resp. area territorio e ambiente comune di Vezzano sul Crostolo (RE)
Dallasta Paolo, consigliere comunale a Guastalla (RE)
D’Alto Silvano
Davighi Rita
de Crecchio Michele, urbanista
De Falco Luigi, Italia nostra Napoli
De Gaspari Mario, saggista

Del Cimmuto Maria Grazia, architetto
Dellavecchia Sergio
De Lorenzis Diego, deputato portavoce del M5s alla Camera dei Deputati
De Marco Luisa
Del Pero Gianni, geologo ambientalista, già consigliere regionale WWF Lombardia
Demuro Francesco
De Lucia Vezio, urbanista, già direttore generale all'urbanistica del ministero dei Lavori pubblici, presidente Associazione Bianchi Bandinelli
de Magistris Luisa, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
De Rosa Massimo, deputato, vicepresidente VIII Commissione Camera dei deputati
de Stefani Lorenzo, ricercatore Politecnico di Milano
de Russis Vito
De Zordo Ornella, già docente all'Università di Firenze, consigliere comunale a Firenze lista "per unaltra città"
Della Pergola Giuliano, sociologo, già docente Politecnico di Milano
Delle Foglie Domenico, architetto, responsabile Regionale Urbanistica, Legambiente Puglia

Delmastro Emilio, coordinatore di segreteria del Consiglio direttivo di Pro Natura Torino
De Luchi Enrica, urbanista
Del Pero Gianni, geologo
Del Zotto Giuseppe, architetto
De Pieri Massimo, geometra, consigliere comunale M5s Spinea (VE)
Derossi Davide
De Vettor Giovanna
Devoti Laura, urbanista
Diappi Lidia, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Di Biase Tommaso, architetto
di Gennaro Antonio, docente Seconda Università degli studi di Napoli
Di Giampietro Giuseppe, responsabile Webstrade.it
Di Cicco Roberto, architetto
Di Francesco Germano, ingegnere
Dignatici Paolo, ingegnere
D'Ignazio Luca, impiegato
Di Lascio Pietro
Dilda Michela, urbanista
Di Leo Domenico, concertista e professore di musica da camera
Di Paola Loredana, Wwf Abruzzo
Di Napoli Sergio E., architetto
Di Stefano Andrea, direttore del mensile Valori, Presidente associazione Cascina Cuccagna
Di Stefano Stefano, impiegato
Di Tullio Davide, impiegato, dottore in Economia Ambientale
Donati Anna, ambientalista
Donatini Donatella, architetto
Dragone Michelangelo, architetto, presidente dell'"International Association for multidisciplinary Sudies of Drywalling Stones"
Dufruca Alfredo, ingegnere
D’Urso Annamaria
Eccher Lina
Fabbiani Mauro, ingegnere libero professionista, consigliere comunale M5s Torri di Quartesolo (VI)
Fabbri Claudio, architetto
Faccendi Stefania, medico
Fanfani David, ricercatore Università di Firenze
Fanfarillo Isabella
Farina Giulia, già editor per casa editrice milanese
Fatarella Stefano, urbanista, funzionario Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Ferrando Angela
Ferrara Rossana, architetto
Ferrari Antonella, architetto
Ferrari Cesena Domenico, già docente Università Cattolica di Piacenza
Ferrari Giambattista, Associazione amici di Arenzano (GE)
Ferrari Maria Cristina
Ferrari Valterio
Ferretti Piero, architetto
Finiguerra Domenico, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), promotore del “Forum nazionale salviamo il paesaggio difendiamo i territori”
Fioretti Gianluca, presidente Associazione nazionale Comuni Virtuosi
Fiorito Elena
Flavioni Alessandro
Fornaciari Claudio , architetto
Forni Elisabetta, sociologa, ricercatore Politecnico di Torino
Foschi Marina, docente Università di Pisa
Franceschini Davide, fotografo e attivista
Franzosini Carlo, biologo marino della Riserva Marina di Miramare (TS)
Fraulini Amelio, Ingegnere, funzionario del Servizio Urbanistica e Cartografia della Provincia di Modena
Friso Gabriella, insegnante
Frizzarin Paolo, Lineaditerra.it

Fumai Gabriele
Fuselli Enrico, architetto
Gabbani Cosimo, studente Università di Pisa, allievo Scuola Superiore Sant’Anna
Gabrielli Maurizio
Gagliardi Fabrizio
Galbusera Francesco, presidente Associazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Gallelli Giuseppe Galuppini Claudio, ingegnere
Gamba Silvia, architetto
Ganassini Marcello, studioso di ugrofinnistica e traduttore
Garavaglia Giorgio, architetto
Garavelli Giulia, studentessa Università degli studi di Firenze
Gargiulo Paola, funzionario pubblico
Gasparetto Cristiano, architetto, Italia nostra Venezia
Garda Emanuele, urbanista, docente Università di Milano
Garau Pietro
Gargiulo Paola, architetto, funzionario pubblico
Genco Nicola, grafico
Genovese Valeria, storica dell'arte, Scuola Normale Superiore di Pisa
Genovese Vincenzo, architetto e urbanista
Gentile Eugenio
Gentili Martina, architetto - master student TUDelft
Gerosa Alessandro, consigliere Comunale di Monza
Ghinassi Simona, architetto
Giacomazzi Fabio
Giacomi Emilio
Giannoccaro Giambattista, architetto, presidente di Terra d’Egnazia, Associazione di promozione sociale e Diritto alla Città - Fasano(BR), Monopoli(BA)
Giarletta Iole
Gibelli Maria Cristina, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Giglioni Alessandra, architetto
Giretti Daniela
Girotti Chiara, urbanista
Gisotti Marinella, urbanista
Giudici Sandra
Giusti Mauro
Golinelli Sergio
Gonnelli Paolo
Granara Anna Rita
Grandi Stefano
Granzotto Loretta, architetto
Grassi Paolo, architetto
Grassi Tiziano, presidente Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
Gravina Umberto, sindaco di Carugate (MI)
Gravina Maria Loreta

Gresti Giulietta, architetto
Grossi Maria Letizia
Greppi Claudio, geografo, docente Università degli studi di Siena
Grieco Francesco
Grisani Egidio
Grotta Anna, impiegata
Guadagnoli Giuseppe, ingegnere
Guerzoni Anna, architetto
Guido Alessandro
Guaragno Graziella, urbanista, Servizio Programmazione territoriale e sviluppo della montagna Regione Emilia-Romagna
Guarducci Anna Rita, architetto
Guastamacchia Emilio, assessore all'urbanistica, Corsico (MI)
Guermandi Maria Pia, archeologa, docente Università degli studi di Pavia
Gullotta Diego
Iacopini Alberto, Itc Luigi Einaudi, Torino
Imeroni Andrea, pedagogista
Incerti Ivano
Inglese Walter, docente
Ingrao Celeste
Iovinelli Roberto, geologo, Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno
Iuffrida Giovanni, architetto, capo servizio edilizia privata Comune di Lamezia Terme
Labbucci Adriano, Assemblea Nazionale SEL
Lagazzi Nadia
Lagori Marina, già insegnante
Lagrasta Sabino, responsabile del WWF Canosa
Lalli Alberto, architetto
Lanaro Anna, insegnante
Landini Giovanni, Associazione Vivere Collina Fleming
Lanza D. Bruno, docente
Lanza Giuseppe, architetto
Lanzani Arturo, docente Politecnico di Milano
Las Casas Giuseppe, docente all’Università della Basilicata
Laterza Riccardo, studente Università IUAV di VeneziaLaverda Luciano, architetto
Lazzari Francesca, architetto, Dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Lucca
Legnani Franco
Leonardi Ivano, urbanista
Leone Antonio, docente Università della Tuscia Viterbo
Leoni Valeria, architetto
Leverotti Franca, consigliere nazionale di Italia Nostra
Lion Marco, già presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
Liotti Guido, educatore/attore esperto di processi partecipati e teatro per il paesaggio
Lironi Sergio, architetto, presidente onorario Legambiente Padova
Lisi Nino
Lo Balbo Salvatore, segretario nazionale FILLEA-CGIL
Lo Brutto Angela Maria, studentessa università di Firenze
Loddo Stefano, geologo
Longhi Donata
Losavio Giovanni, giurista, già presidente nazionale di Italia nostra
Lorenzetti Tommaso, studente università di Ferrara
Lottarini Daria
Lotti Daniela
Luca Francesco, assessore all'urbanistica comune di Marano Vicentino
Luciani Martina, Piazza Traunik - Gorizia
Maddalena Paolo, giurista, già vicepresidente della Corte Costituzionale
Madoi Roberta, urbanista
Maffei Cardellini Giovanni
Maggi Mauro, docente Università di Roma La Sapienza
Maggio Marvi, urbanista e ricercatrice International Network for Urban Research and Action (INURA)

Magosso Paola, geologa

Magnaghi Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
Magnani Paolo, comitato “NO Passante Nord”
Mainoldi Giulio, Associazione Grande Parco Forlanini
Majoli Giorgio
Malgaretto Paola, architetto
Mancinelli Scotti Cristiana, Salviamo il Paesaggio
Mancini Oscar, già segretario della Camera del lavoro di Venezia, assessore all’ambiente e sport Mogliano (VE)
Manella Elisabetta
Manicardi Antonella, Servizio Pianificazione territoriale, urbanistica e cartografia, Provincia di Modena
Mannino Giovanna
Mantovani Flavio, studente di Urbanistica Politecnico di Milano
Manzoni Alessandra, psicanalista
Marcantoni Federico, studente Università degli studi di Firenze
Marchetti Alessandro, referente del Coordinamento del Circondario Imolese del Forum Salviamo il Paesaggio
Marchini Rossella, architetto
Marchini Rossella, architetto
Marcotti Graziella, urbanista, già resp. di ricerca Centro studi Piano intercomunale milanese
Maresca Massimo, presidente Italia Nostra Campania
Mariani Laura, responsabile politiche abitative - CGIL nazionale
Marincione Nando
Marini Elena
Marinoni Ottorino, architetto, già docente Università di Bologna
Martinelli Flavia, urbanista, docente Università Mediterranea di Reggio Calabria
Martinez Miguel
Martino Emanuele, architetto
Masante Giuliana
Mascetti Federica, storica
Masoni Riccardo, pianificatore territoriale
Massa Marco, urbanista, già docente Università degli Studi di Firenze
Massenti Emanuele
Mastrocinque Simona, già vice Sindaco e Assessore all'Ambiente del Comune di Zola Predosa (BO)
Mastrodonato Rolando, presidente associazione "Vivi e progetta un'altra Milano"
Mastroianni Olimpia
Matricciani Emilio, docente Politecnico di Milano
Mattei Ugo, giurista, docente Università degli studi di Torino e Università della California a San Francisco (USA), vicesindaco di Chieri (TO)
Mazza Angelino
Mazzarolo Federico, studente, Università Ca' Foscari
Mazzei Stefania, architetto
Mazzeo Antonio, giornalista e peace researcher
Mazzette Antonietta, sociologa, docente Università degli Studi di Sassari
Mazzoleni Chiara, docente Università IUAV di Venezia
Mazzullo Benedetto, studente Università degli Studi di Palermo
Memore Luisa
Meneghello Sabrina, architetto
Meneghetti, Lodovico (Lodo), urbanista, già docente Politecnico di Milano
Menna Ivo, Vasto coordinamento esposti ad amianto
Miceli Daniela, studentessa, Politecnico di Milano
Miazzi Francesco, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Milazzo Agata, ingegnere
Mioni Elia
Moccia Maria Rosaria, documentalista
Monastra Alfio, ingegnere edile, componente C.D. di Italia Nostra di Catania
Mondini Emanuele, giurista, Italia nostra Roma
Montagnana Manfredo
Montanari Tomaso, docente all’Università Federico II di Napoli
Montanari Guido, docente al Politecnico di Torino
Monte M. Michele, urbanista
Monti Gianni
Monti Luigi, architetto
Mori Sara
Morittu Maria Paola, giurista, Italia nostra Sardegna
Mortarino Massimo, Comitato per il Torinese del Forum “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”
Mottola Molfino Alessandra, storica dell'arte, già presidente nazionale di Italia Nostra
Mugnaini Elio
Muhlbauer Luciano
Mura Alfredo
Murru Anna, ingegnere
Natale Giuseppe, Forum Civico Metropolitano Milano
Natali Carlo, urbanista, docente all’Università di Firenze, Presidente del CdS in Pianificazione della città del territorio e del paesaggio
Nave Antonio
Navoni Amalia, Coordinamento Nord Sud del Mondo
Nebbia Giorgio, già deputato e senatore, professore emerito all’Università di Bari
Nespolo Luca, architetto, Phd Università degli studi di Firenze
Negro Emanuele, fisico
Nicoletti Paolo, geologoNicotra Francesco

Niero Alessandro

Nocito Walter, ricercatore, Università della Calabria
Noseda Enrica
Occhini Eugenio, già consigliere comunale di CatanzaroOddone Gaja
Ortenzi Alessandro, architettoOttonello Franca
Pacinico Vincenzo, architetto
Palermo Giuseppe, bibliotecario, presidente associazione culturale La casa del nespolo
Palermo Maurizio
Paolozza Marcello
Pagnanelli Antonio, architetto, presidente associazione MaceraTiamo

Parisi Enzo, Legambiente Augusta
Pascolo Sergio, architetto, docente Università Iuav di Venezia
Pasquini Nico, studente Università IUAV di Venezia

Partengo Giulia

Patta Antonello, portavoce della Federazione della Sinistra milanese
Patrizio Carlo, docente Università di Roma La Sapienza
Pavone Antonio, architetto
Pellacini Daniela
Pennati Osea
Peritore Romina, architetto
Petrelli Giuliano
Petrone Maria Laura, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Pezzoli Flora, psicoterapeuta
Pesante Guido, vicepresidente WWF Friuli-VG
Petrone Maria Laura
Piccioli Gianandrea, già dirigente editoriale
Piccioni Luigi, storico, ricercatore Università della Calabria
Picchi Marta, urbanista e amministratore comunale
Picena Luigi, già dirigente pubblico
Pietrolucci Giuseppe
Pileri Paolo, docente Politecnico di Milano
Pisani Raffaele, architetto, pianificatore territoriale
Pirozzi Adolfo, ingegnere

Pizzala Gabriella

Plata Marco
Poddine GianCarlo
Polacci Luciano
Poli Daniela, urbanista, docente all’Università degli studi di Firenze
Polli Graziano
Pompilio Marco, urbanista, già direttore settore Pianificazione territoriale Provincia di Milano
Porcari Vincenzo
Porrati Daniela, architetto
Pozzati Vittorio
Pozzi Chiara
Predonzan Dario, già responsabile energia e trasporti WWF Friuli Venezia Giulia
Premoli Gianluca, ingegnere, già consigliere comunale a Pioltello (MI)
Proietti Lorenzo
Prosperi Adriano, professore emerito Scuola Normale Superiore Pisa
Puddu Rita, geologa

Pujia Veronica

Puliani Mauro, funzionario Amministrazione Provinciale di RomaPulito Pasquale, ingegnere
Pustetto Stefano

Quagliaroli Mirta, consigliere comunale M5S a Piacenza
Quattrociocchi Andrea, impiegato alla Provincia di Milano, delegato RSU dell’USB
Radicioni Raffaele, urbanista, già assessore all’urbanistica al Comune di Torino
Rancati SergioRestelli Carmela, pensionata, iscritta all’Anpi
Ranieri Francesco, urbanista
Rannisi Giuseppe, ingegnere
Reho Matelda, economista, docente all’Università IUAV di Venezia
Remelli Matteo, impiegato
Remonato Francesco, urbanista
Renzoni Roberto
Restelli Carmela, pensionata, iscritta all'ANPI
Riboldazzi Renzo, architetto, docente al Politecnico di Milano
Ricci Marco, consigliere comunale per Una città in comune – Pisa
Ricciardi Giannoni Nicola
Righini Serena, urbanista, assessore all'urbanistica al Comune di Melzo (MI)
Rinaldi Rosa, responsabile dipartimento ambiente-territorio-beni comuni PRC
Rispoli Rossella, Liberacittadinanza
Rivolta Stefano
Rizzatto Paolo, architetto
Rizzi Chiara, architetto, assegnista di ricerca
Robbe Maria Pia, urbanista, co-fondatrice di Veneziano Gas
Roccella Alberto, giurista docente Università degli Studi di Milano
Roero Maria
Roggio Sandro, architetto, già componente Comitato scientifico della Conservatoria delle coste della Sardegna
Roli Maria Teresa, architetto urbanista
Romani Giosuè
Romanini Giancarlo, architetto
Rossetto Fiorenza, presidente Associazione Salviamo Bracciano
Rossi Giuseppe, ingegnere, docente
Rossi Simone, architetto
Rossi Simone, studente Università degli studi di Firenze
Rovigatti Piero, docente Università di Chieti-Pescara
Ruzzante Francesco, studente Università IUAV Venezia
Sabelli Rodolfo, urbanista, responsabile del settore Pianificazione urbanistica del comune di Capaccio-Paestum (SA)
Sacconi Paola, architettoSaggioro Cristina
Sala Alfio
Salerno Giovanni, geologo Regione Emilia-Romagna
Salzano Edoardo, urbanista, già docente all'Università Iuav di Venezia, fondatore e direttore di eddyburg.it
Salzano Francesco
Sampò Sebastiano
Sannino Giovanni, studente
Santo Giuseppe
Saponara Antonella, restauratrice
Saponaro Michele
Saragosa Claudio, ricercatore, Università di Firenze
Sardelli Roberto, sacerdote
Scandurra Enzo, docente all’Università di Roma La Sapienza
Scardina Alfredo
Scarsi Luigi
Scarso Ilaria, ingegnere, dottore in Tecnica Urbanistica
Scudellari Jacopo, studente Politecnico di Torino
Scuri Simona
Sgarbi Giorgio
Sgherri Monica, consigliere regionale Toscana
Sibilla Stefano, ingegnere e imprenditore, comitato Treno Alpi Liguri
Signorile Roberta
Sili Scavalli Andrea, architetto
Simonini Ivana
Sinibaldi Silvio
Siniscalchi Claudio, presidente WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Sironi Alfio, insegnante
Soldarini Massimo, responsabile Nazionale Settori Progetti e volontariato Lipu birdlife Italia onlus
Solenghi Sara, madre, insegnante e amante della bellezza e del paesaggio
Soraci Cristina
Sorani Rosanna
Sotgia Antonello, architetto
Susanna Spafford, avvocato
Spessotto Arianna, deputato M5s
Spinelli Barbara, M5s
Sponzilli Giacomo, architetto
Stiglitz Alessandro
Stocchi Donatella, terapista della riabilitazione Ferrara
Stocco Ricardo
Storto Giancarlo, ingegnere, già direttore generale del ministero dei lavori pubblici
Suber Pierpaolo
Succetti Camilla, studentessa Politecnico di Milano
Sulis Gino Paolo
Suppini Lorena
Taborchi Mario, consigliere comunale di SEL - Comune di Corciano (PG)
Talarico Silvio, giornalista
Tarallo Giuseppe, già presidente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, già sindaco di Montecorice (SA)
Tarulli Silvia, architetto
Tattara Giuseppe, docente Università Cà Foscari Venezia

Teti Maria Adele, già docente università di Calabria, presidente Italia Nostra sez. Catanzaro
Tetti Eros, Comitato “Salviamo le Apuane”
Tempra Dario

Timpani Pino, Associazione per i Parchi del Vimercatese

Tiraboschi Alessandro, urbanista
Todde Giorgio, scrittore, già componente comitato scientifico Piano Paesaggistico Sardegna
Tomasetti Fabio, urbanista
Tonon Graziella, docente Politecnico di Milano
Torchi Antonia, sociologa della comunicazione, già docente

Torelli Enrica, Associazione Vivere Collina Fleming
Toscano Luigi, geometra, già assessore urbanistica comune di Montenero di Bisaccia

Toscano Paola, designer
Trizio Marino
Tronconi Pierattilio, autore di saggi su energia,ambiente e clima
Turroni Sauro, urbanista, già vicepresidente Commissione ambiente Senato
Uberti Edoardo, studente di Urbanistica, Politecnico di Milano
Ugolini Antonio
Uleri Tiziana, avvocato Urbani Maria Gemma, Luccabenecomune
Urzì Gaetano, urbanista, dirigente tecnico genio civile di Catania
Vaccani Cristina, collaboratrice ai servizi ambientali, Provincia di Como
Vaccari Norberto, architetto, consigliere comunale M5s di Reggio Emilia,
Valent Gian Maria, geografo
Valli Chiara, architetto
Vallino Guido, urbanista
Valorani Carlo, ricercatore Università La Sapienza
Vanetti Carlo Bruno, avvocato, docente Università di Pavia
Verducci Luca, videoreporter freelance specializzato in tematiche ambientali.
Vezzani Angela, pensionata
Villani Stefania, redattrice
Villani Vincenzo, pensionato
Villella Elena, architetto
Vinci Giuseppe, imprenditore oleario, blogger
Virdis Simone, ingegnere
Volpe Valeria
Zampieri Dario, geologo, Università di Padova
Zanchettin Andrea, architetto
Zanella Katia
Zanetti Uliana, Museo d'Arte Moderna di Bologna
Zanetto Marco, urbanista, consulente ambientale
Zarini Lucia
Zerbetto Fiorenzo
Zetti Jacopo
Ziparo Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
Zito Vincenzo
2. ASSOCIAZIONI
AmbientalMente Liguria
Associazione ambientalista “La lupus in fabula” onlus Fano (PU)
Associazione ambiente e salute di Correggio e San Martino in rio (RE)
Associazione Amici di Ponte Carrega, Val Bisagno-Genova
Associazione "Circolo Legambiente Napoli Centro Antico"
Associazione “Città Plurale” Matera
Associazione Culturale "La Casa del Nespolo", Roma
Associazione Culturale Paesaggi
Associazione Difesa Consumatori e Ambiente, Adiconsum Abruzzo
Associazione "Forche Caudine" (Molisani a Roma), Roma
Associazione ForumcivicoAssociazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Associazione Il Giardino dei Ciliegi di Firenze - Centro ideazione donna
Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Associazione MaceraTiamo, Macerata
Associazione Map Design Project
Associazione Salviamo Bracciano
Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Associazione “Uomo e Territorio Pro Natura” Milano
Associazione “Vivai ProNatura” - San Giuliano Milanese
“Carteinregola” Roma

Circolo “A. Armino” di Palmi (RC)
Comitato “Bene Comune Cernusco”
Comitato FuoriPISTA Fiumicino

Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza CentraleComitato per il Parco Regionale della Brughiera
Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Comitato “Salviamo le Apuane”
Comitato Treno Alpi Liguri
Coordiamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Coordinamento del Circondario Imolese del Forum Salviamo il Paesaggio
Federazione nazionale Pro Natura
“Forum Civico Metropolitano” Milano
Forum Ambiente e Salute Lecce, Rete di cittadini e gruppi impegnati a difesa del territorio
“Gruppo ambiente mobilità e territorio” Brescia
InFormAzione Sostenibile - Comunicazione socio-ambientale
Italia Nostra Campania
Italia Nostra sez. Catanzaro
Italia Nostra Sardegna
Legambiente Verona
"Libera Università di uomini e donne Ipazia", Firenze
Lista "Sinistra e ambiente" di Meda (MB)
Lo sguardo che trasforma
Love Monticelli
Luccabenecomune
Movimento politico “il Baco Resistente”, Catanzaro
Municipio dei Beni Comuni, Pisa
Occhisullacultura.wordpress.com
Piazza Traunik - Gorizia
Redazione "Pensieri d'integrazione", Fondazione Integra/Azione
Rete civica italiana
ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica Milano
Rifondazione Comunista
Salviamo il Paesaggio Altomilanese
Salviamo il Paesaggio Provincia di Treviso
Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia
Scale di Napoli

Terra D'Egnazia: associazione di promozione sociale e diritto alla Città, Fasano(BR) e Monopoli(BA).
Vasto coordinamento esposti ad amianto
“Verdi Ambiente e Società" (VAS)
“Unaltracittà-Laboratorio politico”, Firenze
WWf di Canosa di Puglia
WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Adesioni al 28 dicembre 2014: 629 adesioni singole, 64 associazioni/comitati.
Inviare le ulteriori adesioni a Maria Pia Robbe

Abbiamo inserito le qualifiche di persone a noi note oppure indicate dagli interessati. Comunicateci eventuali precisazioni o integrazioni, di cui terremo conto nei prossimi aggiurnamenti

Riferimenti
Su eddyburg i documenti di critica che ci sembra piu interessante rendere noti ai nostri lettori:


Premessa

Abbiamo lanciato l'appello contro la bozza di legge "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazioni urbane" predisposto dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi, considerandolo il culmine della strategia e della pratica che hanno prevalso negli ultimi anni nel nostro paese, distruggendone la vivibilità e la bellezza. Lo rilanciamo oggi, all'indomani della vergognosa promulgazione della legge "Sblocca Italia (alias "Rottama Italia").

A differenza di altri, riteniamo che quella del ministro Lupi e del suo gruppo di lavoro sia una proposta non emendabile. Essa renderebbe definitivo il modo di trasformare il territorio avviato con l'intervento "emergenziale" della Sblocca Italia.


La pubblicazione di questo documento apre la presentazione, su eddyburg, di testi su analoghi documenti sullo stesso argomento proposti da altri. Segnaleremo volta per volta quelli di cui condividiamo il contenuto da quelli che pubblichiamo solo perché la rilevanza della fonte ci sembra tale da doverli criticare esplicitamente.

I testi le cui critiche condividiamo saranno caratterizzati dall'icona del Big Bad Wolf disneyano . Ci scusiamo con quanti, amando come noi gli animali, leggono in questa scelta una valutazione negativa del lupo anziché del Lupi (Maurizio). E, visto che ci siamo, aggiungiamo che coinvolgiamo nella nostra valutazione negativa gli estensori del micidiale testo normativo, e cioè i membri del gruppo di lavoro: Antonio Anzani, Francesca Anzani, Guido Bardelli, Carlo Cerami, Mariangela Di Giandomenico, Massimo Ghiloni, Antonino Iacoviello, Francesco Karrer, Stelio Mangiameli, Rosario Manzo, Stefano Mantella, Ezio Micelli, Livia Salvini, Errico Stravato, Vincenzo Tondi della Mura

LETTERA APERTA
AL MINISTRO DEI TRASPORTI E INFRASTRUTTURE MAURIZIO LUPI

Egregio Ministro, riteniamo il disegno di legge da lei presentato in materia di governo del territorio complessivamente non condivisibile, non soltanto per le numerose norme in esso contenute che appaiono inadeguate, quando non potenzialmente rischiosissime per gli effetti rovinosi che potrebbero produrre sul territorio, ma soprattutto per la filosofia che pervade, con strenua e incalzante persistenza, ogni articolo del provvedimento.
La sua proposta, a nostro avviso, non è emendabile e quindi rinunciamo a proporre osservazioni ed emendamenti puntuali al testo predisposto dal gruppo di lavoro da lei incaricato.
Tuttavia, profittando dell’opportunità di poter interloquire con i suoi uffici, vogliamo cogliere l’occasione per esprimere un dissenso ragionato e motivato, poiché la nostra posizione non ha nulla di pregiudiziale, ma è il risultato di una valutazione non estemporanea che qui di seguito vogliamo sintetizzare.
L’innovazione più rilevante, che nel ddl emerge in tutta evidenza e in forma così pervasiva da precludere un possibile confronto di merito sui singoli aspetti, risiede nel fatto che viene riconosciuto ai proprietari delle aree il “diritto di iniziativa e di partecipazione” nei procedimenti di pianificazione; e, per non lasciare possibili dubbi, i soggetti istituzionali – Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato – sono sollecitati, nell’esercizio delle rispettive competenze, a estendere anche ai “privati che partecipano alla pianificazione” gli stessi principi che regolano i rapporti interistituzionali (leale collaborazione, sussidiarietà, trasparenza ed altri ancora).
Si tratta di un modello che delegittima in maniera clamorosa i principi e le modalità che stanno alla base del processo di pianificazione; un modello che dalla legge urbanistica del 1942 è pervenuto, con modifiche, aggiornamenti e con l’innesto delle leggi regionali, sino ai nostri giorni. Si tratta altresì di un modello del quale non si ravvisano elementi di affinità in nessun’altra legislazione urbanistica dei paesi avanzati europei.
Da sempre, infatti, è stato unanimemente riconosciuto che la pianificazione appartiene a pieno titolo alla sola sfera pubblica, costituendo una delle attività più qualificanti delle amministrazioni pubbliche, e in particolare dei Comuni. E se in altri campi ci si avvia a un ridimensionamento della presenza pubblica in funzione – vera o presunta – di una maggiore snellezza ed efficacia delle azioni e delle decisioni, in questo campo la delega non è da ritenere assolutamente ammissibile per il solo e semplice fatto che le decisioni riguardanti la qualità dell’assetto del territorio e le interazioni che in esso si stabiliscono appartengono all’intera comunità, poiché il territorio, nel moderno costituzionalismo, appartiene a titolo di sovranità al popolo; e, come recita la nostra Costituzione, il diritto alla proprietà privata è condizionato al perseguimento della “funzione sociale” della proprietà stessa .
Conseguentemente, la pianificazione non può che essere esercitata, con metodo trasparente e partecipato, da coloro che, a seguito di competizione elettorale, hanno ricevuto dai cittadini il compito di provvedervi.
Se, come si evidenzia nel testo della proposta di legge, si privilegia in maniera esclusiva una categoria di cittadini (i proprietari), conferendo loro addirittura il rango di soggetti istituzionali a pieno titolo coinvolti nel processo di pianificazione, si snatura l’essenza stessa della pianificazione la quale deve svolgere il precipuo compito di assicurare condizioni di maggiore benessere all’intera popolazione, residente - dai commercianti agli agricoltori, dagli studenti agli sfrattati e così via – contemperando le diverse aspettative che devono comunque risultare non in contrasto con le esigenze di tutela e salvaguardia dell’ambiente (il territorio è un bene irriproducibile) e con la conservazione del patrimonio storico.
Anche se è il più dirompente, quello appena descritto non è il solo aspetto inaccettabile di questa bozza di legge.
Nel ddl risulta soppresso il decreto ministeriale 1444 del 1968. In sostituzione degli standard vengono introdotte le dotazioni territoriali le cui definizioni sono attribuite allo Stato nei termini generali, e successivamente alle Regioni per la parte regolamentare. Abrogando il decreto che assicurava per “ogni abitante, insediato o da insediare”, una “dotazione minima, inderogabile,” di mq per servizi, verde e aree pubbliche si scardina uno dei pilastri dell’urbanistica riformista che ha garantito, in ogni comune di qualsiasi regione, una dotazione di spazi pubblici per tutti i residenti, senza differenziazione tra ambiti di maggior pregio e altri meno privilegiati.
Se poi la formulazione della norma riguardante le dotazioni territoriali si pone in relazione con quella, anch’essa contenuta nel ddl, che consente ai privati di presentare proposte per progetti di trasformazione urbanistica in sede di formazione del piano operativo e che attribuisce ai Comuni il mero compito di valutazione delle proposte private “verificandone la rispondenza alle esigenze di dotazioni territoriali già definite”, sorge il fondato dubbio che il compito del soggetto pubblico possa ridursi a localizzare le aree per i servizi, lasciando quindi ai privati la facoltà di proporre contenuti e modalità delle trasformazioni urbanistiche (l’esperienza del piano del Comune di Milano, basato tutto sulla contrattazione con i privati, diventerebbe quindi il modello di riferimento).
E ancora: il largo consenso registrato di recente sul contenimento del consumo di suolo, che ha portato alla presentazione di numerose proposte di legge - peraltro in una condizione di perdurante stagnazione che non lascia sperare tempi rapidi per la conclusione dell’iter legislativo - trova nel ddl un’espressione assai riduttiva e di basso profilo che, di fatto, non incide in alcun modo sull’obiettivo di ridurre l’aggressione alle aree agricole e di arginare i processi di impermeabilizzazione dei suoli. Nel testo di legge non è contenuta nessuna prescrizione realmente fattiva ed efficace per ridurre da subito possibili nuovi incrementi del suolo urbanizzato, non vi è neppure la traccia di un percorso attraverso cui definire i limiti all’espansione, ma soltanto un retorico invito alle Regioni, chiamate a emanare proprie leggi in cui il contributo per gli oneri di urbanizzazione risulti crescente al diminuire della densità edilizia.
Sul rinnovo urbano, una locuzione davvero inquietante, il tentativo di rimuovere alcuni ostacoli che limitano la diffusione di questi interventi si traduce nel dare spazi di azione pressoché illimitati ai privati, e non solo come soggetti con cui il Comune attiva procedure negoziali (e sarebbe più che sufficiente). Si prevede infatti anche la possibilità, se privati e Comune si accordano, di avviare le operazioni di rinnovo urbano anche in assenza di pianificazione operativa o in difformità da questa. E non è tutto: se in un ambito oggetto di recupero si forma un consorzio tra proprietari tale da rappresentare la maggioranza del valore degli immobili, si prevede un meccanismo inammissibile e odioso. Il consorzio stesso potrà espropriare i proprietari non aderenti e nessuna forma di tutela è prevista a garanzia di questi ultimi che verrebbero così privati del proprio alloggio senza alcuna offerta in alternativa.
Ampio spazio trova nel ddl il tema dell’edilizia residenziale sociale e, rispetto agli aspetti già di recente trattati nel cosiddetto Piano Casa approvato nel mese di maggio, si entra maggiormente nel merito delle definizioni, delle modalità di realizzazione, dei soggetti chiamati a realizzarla, delle possibili forme di incentivazione. Ma, di nuovo, tutte le misure suggerite (trasferimento o cessione di diritti edificatori, premi volumetrici, riduzione del prelievo fiscale comunale, e così via) sono dedicate al ‘mercato’ più che a garantire il diritto alla casa sancito dalla Costituzione.
Tralasciamo altre considerazioni su aspetti più circoscritti, ma non per questo meno preoccupanti e criticabili, e concludiamo ribadendo che l’approvazione del testo presentato, o comunque di un testo ispirato alla stessa ideologia e agli stessi principi distruttivi, produrrebbe effetti nefasti sul territorio e sul patrimonio comune (che non appartengono solo agli abitanti e governanti attuali della penisola, ma all’intera umanità e, soprattutto, alle generazioni future), e screditerebbe chi avesse contribuito ad approvarla.
Hanno aderito al 22 novembre 2014 - in grassetto le nuove adesioni-:
(vedi nota in calce)


1. PERSONE

Accornero Cristina, architetto e storico della città
Acerbo Maurizio, segreteria nazionale PRC, già consigliere comunale, regionale e deputato
Agostini Ilaria, ricercatore Università degli Studi di Firenze
Aiello Enzo, capogruppo/consigliere con delega all’ambiente al Comune di Settala (MI)
Alberti Francesco
Albi Lorenzo, pianificatore
Albini Michele, architetto
Alessi Adriano, studente, Università di Palermo
Allegretti Cesare, architetto
Alunni Gualtiero, portavoce Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Amendola Marianna, architetto
Antoni Claudio
Arena Antonella, docente Università di Messina
Arzente Vincenzo, impiegato amsa, gruppo a2a Milano

Attardo Lorenzo, studente Università Torino
Asor Rosa Alberto, scrittore, presidente Rete dei comitati per la difesa del territorio
Attorre Mario, Roma
Baglioni Dino
Baioni Mauro, urbanista, Phd –Università Roma tre, co-direttore della Scuola di Eddyburg
Balbo Marcello, docente Università IUAV di Venezia
Baldeschi Paolo, docente Università di Firenze
Baldizzone Giorgio, presidente dell'European Network for Strategic Environmental Assessment, Membro esperto VAS del Comitato Tecnico di Valutazione della Regione Liguria)
Balestri Marta, architetto
Ballabio Valentino, ex-sindaco di Cologno Monzese (MI)
Ballestriero Marilena, presidente Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Balsimelli Massimo, architetto, socio ANCSA

Balzano Lucia

Bandieramonte Valentina
Bandoli Fulvia, presidenza nazionale di SEL, già deputata
Barabino Roberto, portavoce Rete dei Comitati per la qualità urbanistica Milano
Baracca Angelo
Barbanente Ottaviano, urbanista
Barbieri Gabriella, architetto
Barrella Elisabetta
Barzi Michela, urbanista, direttrice Millennio urbano
Bellagamba Piergiorgio, docente Università di Camerino
Belli Laura Luciano, architetto, urbanista
Belloni Donato, resp. ufficio tecnico di Cardano al Campo (VA)
Beltrame Giuliana, sociologa, docente scuola del servizio sociale di Venezia
Beltrame Gianni, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Benati Fiammetta
Bencardino Massimiliano, geografo, ricercatore Università di Salerno
Benedetti David, ingegnere
Benedetti Stefano, Comitato per il Parco Pertite di Piacenza
Benevelli Rossana, urbanista
Benigni Laura
Berdini Paolo, urbanista
Bergamin Christianne, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Bernardi Donatella
Bernardi Marco, architetto
Bertani Elena
Bertolotti Franca
Bertolotto Luciano
Betti Gabriele
Bettini Enrico, architetto
Bevilacqua Piero, storico, docente Università di Roma La sapienza
Bianchi Andrea , storico dell'arte

Bianchi Anna Maria, portavoce Carteinregola

Biconne Rita
Bigliazzi Vittorio
Bilancetti Carolina
Blanc Francesca, Directora de Hábitat y Asentamientos Humanos presso Ministerio de Desarrollo Urbano y Vivienda, Ecuador
Boato Michele, Ecoistituto del Veneto
Boato Stefano, docente Università IUAV di Venezia
Boatti Giuseppe, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Boldo Alessandro
Bollini Gabriele, urbanista, docente Università di Modena
Bonan Valter, assessore beni comuni-ambiente Feltre
Bonato Elena, architetto
Bonatti Eugenia, responsabile Servizio Pianificazione Urbanistica, Pietrasanta (LU)
Boneschi Danilo Mauro
Bonessa Andrea
Boniburini Ilaria, architetto, docente Università Statale del Rwanda, co-direttrice della Scuola di eddyburg
Bonomi Antonio, urbanista
Bonora Paola, geografa, già docente Università di Bologna

Bonvecchio Lisa
Bortoluzzi Bianca, pensionata
Boschini Marco, coordinatore Associazione Comuni Virtuosi
Bottini Fabrizio, urbanista, direttore di La città conquistatrice
Bottini Antonietta
Bovi Michele
Bracci Roberta
Bragagnolo Morena, coordinamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Brambilla Roberto, membro del Coordinamento nazionale di Lista civica italiana
Brenna Sergio, docente al Politecnico di Milano
Broz Martin, pianificatore territoriale
Bruni Giuliano, ingegnere
Bugatti Di Maio Adele, architetto
Bui Andrea, insegnante, cooperativa sociale La Bula” onlus
Buizza Claudio, architetto
Bullegas Graziano, presidente Italia Nostra Sardegna
Burgio Paolo, ingegnere già dirigente d'azienda (Ansaldo) e libero professionista
Burlando Roberto, docente università di Torino
Bursi Lucia, architetto
Busoni Enea
Butelli Andrea, docente e architetto
Cabiddu Maria Agostina, giurista, docente Politecnico di Milano
Cagnacci Aldo, ingegnere
Calabrese Alberto, architetto
Calabrese Luciana
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Calaminici Arturo, presidente Associazione Amici Parco Nord (MI)
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Callegari Martina, giurista, funzionario Provincia di Rovigo
Callegari Maurizio, architetto
Calza Caterina, giornalista, coltivatore diretto
Camagni Roberto, docente Politecnico di Milano
Camerini Giuseppe
Campari Maria Grazia, avvocata
Campion Paola, bibliotecaria Politecnico di Milano
Campitelli Fabrizio, docente Università di Palermo
Cannarozzo Teresa, docente Università di Palermo
Canova Fabio
Cantarella Giovanna, psicanalista
Cantone Aurelio, architetto
Cappelli Carla
Caputi Alessandra
Carbonari Antonio, ricercatore all'Università IUAV di Venezia
Cardosi Tiziano, Comitato No Tunnel No TAV
Carlini Carlamaria, urbanista, resp. Sviluppo progetti strategici, Arenzano (GE)
Cartella Ferdinando, già insegnante
Carosi Alessandro
Carpene Mariella
Carta Angelino, architetto
Cartasegna Roberto, architetto
Carturan Giuliano, urbanista

Caruso Francesco, funzionario statale
Casagrande Grazia, già caporedattore
Casagrande Grazia
Casiraghi Gianni, presidente Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Casiraghi Gianni, Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Seregno/Macherio (MB)
Casolaro Antonio, pensionato
Castronovi Antonio, CGIL Roma Lazio
Cavallari Laura, avvocato

Cavallaro Oscar, architetto, già dirigente settore urbanistica Padova

Ceccoli Aldo, Libera università di donne e uomini "Ipazia" Firenze

Ceci Anna Maria, architetto, planner, già e membro del gruppo di lavoro E.C. su urban policies
Cefalota Franco, presidente Associazione 14 Luglio, Reggio Emilia
Celotto Zeno, brianzacentrale.blogspot.com
Centola Giorgio, giudice di pace
Cerri Romeo, brianzapopolare.it
Chambry Carlo, architetto
Chessa Mauro, presidente ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Chiappini Gabriele
Ciacci Michela, studente Università degli Studi di Firenze
Cicellyn Comneno Anna Maria, presidente Associazione Circolo Legambiente Napoli Centro Anti
Cicerchia Simona, pianificatrice territoriale
Ciciotti Enrico, docente Università Cattolica di Piacenza
Cleici Riccardo, assessore del comune di Lomazzo (Como)
Colombo Alberto, consigliere comunale a Meda (MB) per Sinistra e Ambiente
Colombo Cinzia, assessora Ecologia comune di Gallarate (VA)
Colombo Claudio, assessore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Monza
Consonni Giancarlo, docente al Politecnico di Milano
Conti Alberto
Corò Marcella
Corona Gabriella, co-direttrice di "Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali"
Cosentini Adriana, studentessa Università degli Studi di Palermo
Cosentino Marco
Cosentino Marco, docente Università degli Studi dell'Insubria
Costa Andrea, portavoce Commissione Nazionale Cultura, Partito Socialista Italiano
Costa Antonio
Costantini Carlo, urbanista, AltroVeneto- rete dei comitati per un altro Veneto
Cristofani Claudio, angoliditerra.org
Crosti Luigi, analista finanziario
Cucè Edda, pensionata
Cuomo Alberto, ingegnere
Dal Betto Gustavo
D'Alconzo Paola, docente Università degli Studi di Napoli
d’Orsi Angelo, storico del pensiero politico, docente Università degli studi di Torino, fondatore e presidente di Historia Magistra - Associazione per il Diritto alla Storia
Dal Betto Gustavo
Dall'Olio Claudia, funzionario Regione Emilia - Romagna
Dall’Olio Nicola, resp. Ufficio Agricoltura sostenibile, montagna e pianificazione, Provincia di Parma
Dallasta Angelo, architetto, resp. area territorio e ambiente comune di Vezzano sul Crostolo (RE)
Dallasta Paolo, consigliere comunale a Guastalla (RE)
D’Alto Silvano
Davighi Rita
de Crecchio Michele, urbanista
De Falco Luigi, Italia nostra Napoli
De Gaspari Mario, saggista

Del Cimmuto Maria Grazia, architetto
Dellavecchia Sergio
De Lorenzis Diego, deputato portavoce del M5s alla Camera dei Deputati
De Marco Luisa
Del Pero Gianni, geologo ambientalista, già consigliere regionale WWF Lombardia
Demuro Francesco
De Lucia Vezio, urbanista, già direttore generale all'urbanistics del ministero dei Lavori pubblici, presidente Associazione Bianchi Bandinelli
de Magistris Luisa, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
De Rosa Massimo, deputato, vicepresidente VIII Commissione Camera dei deputati
de Stefani Lorenzo, ricercatore Politecnico di Milano
de Russis Vito
De Zordo Ornella, già docente all'Università di Firenze, consigliere comunale a Firenze lista "per unaltra città"
Della Pergola Giuliano, sociologo, già docente Politecnico di Milano
Delle Foglie Domenico, architetto, responsabile Regionale Urbanistica, Legambiente Puglia

Delmastro Emilio, coordinatore di segreteria del Consiglio direttivo di Pro Natura Torino
De Luchi Enrica, urbanista
Del Pero Gianni, geologo
Del Zotto Giuseppe, architetto
De Pieri Massimo, geometra, consigliere comunale M5S Spinea (VE)
Derossi Davide
De Vettor Giovanna
Devoti Laura, urbanista
Di Biase Tommaso, architetto
di Gennaro Antonio, docente Seconda Università degli studi di Napoli
Di Giampietro Giuseppe, responsabile Webstrade.it
Diappi Lidia, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Di Cicco Roberto, architetto
Dignatici Paolo, ingegnere
Di Lascio Pietro
Dilda Michela, urbanista
Di Leo Domenico, concertista e professore di musica da camera
Di Napoli Sergio E., architetto
Di Stefano Andrea, direttore del mensile Valori, Presidente associazione Cascina Cuccagna
Di Stefano Stefano, impiegato
Di Tullio Davide, impiegato, dottore in Economia Ambientale
Donati Anna, ambientalista
Dufruca Alfredo, ingegnere
D’Urso Annamaria
Eccher Lina
Fabbiani Mauro, ingegnere libero professionista, consigliere comunale M5S Torri di Quartesolo (VI)
Fabbri Claudio, architetto
Faccendi Stefania, medico
Fanfani David, ricercatore Università di Firenze
Fanfarillo Isabella
Farina Giulia, già editor per casa editrice milanese
Fatarella Stefano, urbanista, funzionario Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Ferrando Angela
Ferrari Antonella, architetto
Ferrari Cesena Domenico, già docente Università Cattolica di Piacenza
Ferrari Giambattista, Associazione amici di Arenzano (GE)
Ferrari Maria Cristina
Ferrari Valterio
Ferretti Piero, architetto
Finiguerra Domenico, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), promotore del “Forum nazionale salviamo il paesaggio difendiamo i territori”
Fioretti Gianluca, presidente Associazione nazionale Comuni Virtuosi
Fiorito Elena
Flavioni Alessandro
Fornaciari Claudio , architetto
Forni Elisabetta, sociologa, ricercatore Politecnico di Torino
Foschi Marina, docente Università di Pisa
Franceschini Davide, fotografo e attivista
Franzosini Carlo, biologo marino della Riserva Marina di Miramare (TS)
Fraulini Amelio, Ingegnere, funzionario del Servizio Urbanistica e Cartografia della Provincia di Modena
Friso Gabriella, insegnante
Frizzarin Paolo, Lineaditerra.it

Fumai Gabriele
Fuselli Enrico, architetto
Gabbani Cosimo, studente Università di Pisa, allievo Scuola Superiore Sant’Anna
Gabrielli Maurizio
Gagliardi Fabrizio
Galbusera Francesco, presidente Associazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Galuppini Claudio, ingegnere
Gamba Silvia, architetto
Ganassini Marcello, studioso di ugrofinnistica e traduttore
Garavaglia Giorgio, architetto
Gargiulo Paola, funzionario pubblico
Gasparetto Cristiano, architetto, Italia nostra Venezia
Garda Emanuele, urbanista, docente Università di Milano
Garau Pietro
Gargiulo Paola, architetto, funzionario pubblico
Genco Nicola, grafico
Genovese Valeria, storica dell'arte, Scuola Normale Superiore di Pisa
Genovese Vincenzo, architetto e urbanista
Gentile Eugenio
Gentili Martina, architetto - master student TUDelftGerosa Alessandro, consigliere Comunale di Monza
Ghinassi Simona, architetto
Giannoccaro Giambattista, architetto, presidente di Terra d’Egnazia, Associazione di promozione sociale e Diritto alla Città - Fasano(BR), Monopoli(BA)
Giarletta Iole
Gibelli Maria Cristina, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Giglioni Alessandra, architetto
Girotti Chiara, urbanista
Gisotti Marinella, urbanista
Giudici Sandra
Giusti Mauro
Golinelli Sergio
Grandi Stefano
Granzotto Loretta, architetto
Grassi Paolo, architetto
Grassi Tiziano, presidente Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
Gravina Umberto, sindaco di Carugate (MI)
Gravina Maria Loreta

Gresti Giulietta, architetto
Grossi Maria Letizia
Greppi Claudio, geografo, docente Università degli studi di Siena
Grieco Francesco
Grisani Egidio
Grotta Anna, impiegata
Guadagnoli Giuseppe, ingegnere
Guerzoni Anna, architetto
Guido Alessandro
Guaragno Graziella, urbanista, Servizio Programmazione territoriale e sviluppo della montagna Regione Emilia-Romagna
Guarducci Anna Rita, architetto
Guastamacchia Emilio, assessore all'urbanistica, Corsico (MI)
Guermandi Maria Pia, archeologa, docente Università degli studi di Pavia
Gullotta Diego
Iacopini Alberto, Itc Luigi Einaudi, Torino
Imeroni Andrea, pedagogista
Incerti Ivano
Ingrao Celeste
Iuffrida Giovanni, architetto, capo servizio edilizia privata Comune di Lamezia Terme
Labbucci Adriano, Assemblea Nazionale SEL
Lagazzi Nadia
Lagori Marina, già insegnante
Lagrasta Sabino, responsabile del WWF Canosa
Lalli Alberto, architetto
Lanaro Anna, insegnante
Landini Giovanni, Associazione Vivere Collina Fleming
Lanza D. Bruno, docente
Lanza Giuseppe, architetto
Lanzani Arturo, docente Politecnico di Milano
Las Casas Giuseppe, docente all’Università della Basilicata
Laverda Luciano, architetto
Lazzari Francesca, architetto, Dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Lucca
Legnani Franco
Leonardi Ivano, urbanista
Leone Antonio, docente Università della Tuscia Viterbo
Leoni Valeria, architetto
Leverotti Franca, consigliere nazionale di Italia Nostra
Lion Marco, già presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
Liotti Guido, educatore/attore esperto di processi partecipati e teatro per il paesaggio
Lironi Sergio, architetto, presidente onorario Legambiente Padova
Lo Balbo Salvatore, segretario nazionale FILLEA-CGIL
Lo Brutto Angela Maria, studentessa università di Firenze
Loddo Stefano, geologo
Longhi Donata
Losavio Giovanni, giurista, già presidente nazionale di Italia nostra
Lorenzetti Tommaso, studente università di Ferrara
Lottarini Daria
Luciani Martina, Piazza Traunik - Gorizia
Maddalena Paolo, giurista, già vicepresidente della Corte Costituzionale
Madoi Roberta, urbanista
Maffei Cardellini Giovanni
Maggio Marvi, urbanista e ricercatrice International Network for Urban Research and Action (INURA)

Magosso Paola, geologa

Magnaghi Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
Mainoldi Giulio, Associazione Grande Parco Forlanini
Majoli Giorgio
Mancinelli Scotti Cristiana, Salviamo il Paesaggio
Mancini Oscar, già segretario della Camera del lavoro di Venezia, assessore all’ambiente e sport Mogliano (VE)
Manella Elisabetta
Manicardi Antonella, Servizio Pianificazione territoriale, urbanistica e cartografia, Provincia di Modena
Mannino Giovanna
Mantovani Flavio, studente di Urbanistica Politecnico di Milano
Manzoni Alessandra, psicanalista
Marcantoni Federico, studente Università degli studi di Firenze
Marchini Rossella, architetto
Marchini Rossella, architetto
Marcotti Graziella, urbanista, già resp. di ricerca Centro studi Piano intercomunale milanese
Maresca Massimo, presidente Italia Nostra Campania
Mariani Laura, responsabile politiche abitative - CGIL nazionale
Marincione Nando
Marini Elena
Martinelli Flavia, urbanista, docente Università Mediterranea di Reggio Calabria
Martinez Miguel
Martino Emanuele, architetto
Masante Giuliana
Mascetti Federica, storica
Massa Marco, urbanista, già docente Università degli Studi di Firenze
Massenti Emanuele
Mastrodonato Rolando, presidente associazione "Vivi e progetta un'altra Milano"
Matricciani Emilio, docente Politecnico di Milano
Mattei Ugo, giurista, docente Università degli studi di Torino e Università della California a San Francisco (USA), vicesindaco di Chieri (TO)
Mazza Angelino
Mazzarolo Federico, studente, Università Ca' Foscari
Mazzei Stefania, architetto
Mazzeo Antonio, giornalista e peace researcher
Mazzette Antonietta, sociologa, docente Università degli Studi di Sassari
Mazzoleni Chiara, docente Università IUAV di Venezia
Mazzullo Benedetto, studente Università degli Studi di Palermo
Memore Luisa
Meneghello Sabrina, architetto
Meneghetti, Lodovico (Lodo), urbanista, già docente Politecnico di Milano
Menna Ivo, Vasto coordinamento esposti ad amianto
Miceli Daniela, studentessa, Politecnico di Milano
Miazzi Francesco, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Milazzo Agata, ingegnere
Mioni Elia
Moccia Maria Rosaria, documentalista
Monastra Alfio, ingegnere edile, componente C.D. di Italia Nostra di Catania
Mondini Emanuele, giurista, Italia nostra Roma
Montagnana Manfredo
Montanari Tomaso, docente all’Università Federico II di Napoli
Montanari Guido, docente al Politecnico di Torino
Monte M. Michele, urbanista
Monti Gianni
Monti Luigi, architetto
Mori Sara
Morittu Maria Paola, giurista, Italia nostra Sardegna
Mortarino Massimo, Comitato per il Torinese del Forum “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”
Mottola Molfino Alessandra, storica dell'arte, già presidente nazionale di Italia Nostra
Mugnaini Elio
Muhlbauer Luciano
Murru Anna, ingegnere
Natale Giuseppe, Forum Civico Metropolitano Milano
Natali Carlo, urbanista, docente all’Università di Firenze, Presidente del CdS in Pianificazione della città del territorio e del paesaggio
Nave Antonio
Navoni Amalia, Coordinamento Nord Sud del Mondo
Nebbia Giorgio, già deputato e senatore, professore emerito all’Università di Bari
Nespolo Luca, architetto, Phd Università degli studi di Firenze
Negro Emanuele, Fisico
Nocito Walter, ricercatore, Università della Calabria
Noseda Enrica
Pacinico Vincenzo, architetto
Palermo Giuseppe, bibliotecario, presidente associazione culturale La casa del nespolo
Palermo Maurizio
Paolozza Marcello
Pagnanelli Antonio, architetto, presidente associazione MaceraTiamo

Parisi Enzo, Legambiente Augusta
Pascolo Sergio, architetto, docente Università Iuav di Venezia
Pasquini Nico, studente Università IUAV di Venezia

Partengo Giulia

Patta Antonello, portavoce della Federazione della Sinistra milanese
Patrizio Carlo, docente Università di Roma La Sapienza
Pavone Antonio, architetto
Pellacini Daniela
Pennati Osea
Peritore Romina, architetto
Petrelli Giuliano
Petrone Maria Laura, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Pezzoli Flora, psicoterapeuta
Pesante Guido, vicepresidente WWF Friuli-VG
Petrone Maria Laura
Piccioli Gianandrea, già dirigente editoriale
Piccioni Luigi, storico, ricercatore Università della Calabria
Picchi Marta, urbanista e amministratore comunale
Picena Luigi, già dirigente pubblico
Pietrolucci Giuseppe
Pileri Paolo, docente Politecnico di Milano
Pisani Raffaele, architetto, pianificatore territoriale
Pirozzi Adolfo, ingegnere

Pizzala Gabriella

Plata Marco
Poddine GianCarlo
Poli Daniela, urbanista, docente all’Università degli studi di Firenze
Polli Graziano
Pompilio Marco, urbanista, già direttore settore Pianificazione territoriale Provincia di Milano
Porcari Vincenzo
Pozzati Vittorio
Pozzi Chiara
Predonzan Dario, già responsabile energia e trasporti WWF Friuli Venezia Giulia
Premoli Gianluca, ingegnere, già consigliere comunale a Pioltello (MI)
Proietti Lorenzo
Prosperi Adriano, professore emerito Scuola Normale Superiore Pisa
Puddu Rita, geologa

Pujia Veronica

Pulito Pasquale, ingegnere
Pustetto Stefano

Quagliaroli Mirta, consigliere comunale M5S a Piacenza
Quattrociocchi Andrea, impiegato alla Provincia di Milano, delegato RSU dell’USB
Radicioni Raffaele, urbanista, già assessore all’urbanistica al Comune di Torino
Rancati SergioRestelli Carmela, pensionata, iscritta all’Anpi
Ranieri Francesco, urbanista
Rannisi Giuseppe, ingegnere
Reho Matelda, economista, docente all’Università IUAV di Venezia
Remelli Matteo, impiegato
Remonato Francesco, urbanista
Renzoni Roberto
Restelli Carmela, pensionata, iscritta all'ANPI
Riboldazzi Renzo, architetto, docente al Politecnico di Milano
Ricci Marco, consigliere comunale per Una città in comune – Pisa
Ricciardi Giannoni Nicola
Righini Serena, urbanista, assessore all'urbanistica al Comune di Melzo (MI)
Rinaldi Rosa, responsabile dipartimento ambiente-territorio-beni comuni PRC
Rispoli Rossella, Liberacittadinanza
Rivolta Stefano
Rizzatto Paolo, architetto
Rizzi Chiara, architetto, assegnista di ricerca
Robbe Maria Pia, urbanista, co-fondatrice di Veneziano Gas
Roccella Alberto, giurista docente Università degli Studi di Milano
Roero Maria
Roggio Sandro, architetto, già componente Comitato scientifico della Conservatoria delle coste della Sardegna
Roli Maria Teresa, architetto urbanista
Romanini Giancarlo, architetto
Rossetto Fiorenza, presidente Associazione Salviamo Bracciano
Rossi Simone, architetto
Rossi Simone, studente Università degli studi di Firenze
Rovigatti Piero, docente Università di Chieti-Pescara
Ruzzante Francesco, studente Università IUAV Venezia
Sabelli Rodolfo, urbanista, responsabile del settore Pianificazione urbanistica del comune di Capaccio-Paestum (SA)
Saggioro Cristina
Sala Alfio
Salzano Edoardo, urbanista, già docente all'Università Iuav di Venezia, fondatore e direttore di eddyburg.it
Salzano Francesco
Sampò Sebastiano
Sannino Giovanni, studente
Santo Giuseppe
Saponara Antonella, restauratrice
Saponaro Michele
Saragosa Claudio, ricercatore, Università di Firenze
Scandurra Enzo, docente all’Università di Roma La Sapienza
Scardina Alfredo
Scarsi Luigi
Scudellari Jacopo, studente Politecnico di Torino
Scuri Simona
Sgarbi Giorgio
Sibilla Stefano, ingegnere e imprenditore, comitato Treno Alpi Liguri
Signorile Roberta
Sili Scavalli Andrea, architetto
Simonini Ivana
Sinibaldi Silvio
Siniscalchi Claudio, presidente WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Sironi Alfio, insegnante
Soldarini Massimo, responsabile Nazionale Settori Progetti e volontariato Lipu birdlife Italia onlus
Solenghi Sara, madre, insegnante e amante della bellezza e del paesaggio
Soraci Cristina
Sorani Rosanna
Sotgia Antonello, architetto
Susanna Spafford, avvocato
Spessotto Arianna, deputato M5s
Stocchi Donatella, terapista della riabilitazione Ferrara
Stocco Ricardo
Storto Giancarlo, ingegnere, già direttore generale del ministero dei lavori pubblici
Suber Pierpaolo
Succetti Camilla, studentessa Politecnico di Milano
Sulis Gino Paolo
Suppini Lorena
Taborchi Mario, consigliere comunale di SEL - Comune di Corciano (PG)
Tarallo Giuseppe, già presidente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, già sindaco di Montecorice (SA)
Tarulli Silvia, architetto

Teti Maria Adele, già docente università di Calabria, presidente Italia Nostra sez. Catanzaro
Tetti Eros, Comitato “Salviamo le Apuane”
Tempra Dario

Timpani Pino, Associazione per i Parchi del Vimercatese

Tiraboschi Alessandro, urbanista
Todde Giorgio, scrittore, già componente comitato scientifico Piano Paesaggistico Sardegna
Tomasetti Fabio, urbanista
Tonon Graziella, docente Politecnico di Milano
Torchi Antonia , sociologa della comunicazione, già docente

Torelli Enrica, Associazione Vivere Collina Fleming

Toscano Luigi, geometra, già assessore urbanistica comune di Montenero di Bisaccia

Trizio Marino

Turroni Sauro, urbanista, già vicepresidente Commissione ambiente Senato
Uberti Edoardo, studente di Urbanistica, Politecnico di Milano
Ugolini Antonio
Urbani Maria Gemma, Luccabenecomune
Vaccani Cristina, collaboratrice ai servizi ambientali, Provincia di Como
Vaccari Norberto, architetto, consigliere comunale M5s di Reggio Emilia,
Valent Gian Maria, geografo
Valli Chiara, architetto
Vallino Guido, urbanista
Valorani Carlo, ricercatore Università La Sapienza
Vanetti Carlo Bruno, avvocato, docente Università di Pavia
Verducci Luca, videoreporter freelance specializzato in tematiche ambientali.
Vezzani Angela, pensionata
Villani Stefania, redattrice
Villani Vincenzo, pensionato
Villella Elena, architetto
Volpe Valeria
Zanchettin Andrea, architetto
Zanella Katia
Zanetti Uliana, Museo d'Arte Moderna di Bologna
Zanetto Marco, urbanista, consulente ambientale
Zarini Lucia
Zerbetto Fiorenzo
Zetti Jacopo
Ziparo Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
2. ASSOCIAZIONI

AmbientalMente Liguria

Associazione ambientalista “La lupus in fabula” onlus Fano (PU)
Associazione ambiente e salute di Correggio e San Martino in rio (RE)
Associazione "Circolo Legambiente Napoli Centro Antico"
Associazione “Città Plurale” Matera
Associazione Culturale "La Casa del Nespolo", Roma
Associazione Culturale Paesaggi
Associazione Difesa Consumatori e Ambiente, Adiconsum Abruzzo
Associazione "Forche Caudine" (Molisani a Roma), Roma
Associazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Associazione Il Giardino dei Ciliegi di Firenze - Centro ideazione donna
Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Associazione MaceraTiamo, Macerata
Associazione Salviamo Bracciano
Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Associazione “Uomo e Territorio Pro Natura” Milano
Associazione “Vivai ProNatura” - San Giuliano Milanese
“Carteinregola” Roma

Circolo “A. Armino” di Palmi (RC)
Comitato “Bene Comune Cernusco”
Comitato FuoriPISTA Fiumicino

Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza CentraleComitato per il Parco Regionale della Brughiera
Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Comitato “Salviamo le Apuane”
Comitato Treno Alpi Liguri
Coordiamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Federazione nazionale Pro Natura
“Forum Civico Metropolitano” Milano
“Gruppo ambiente mobilità e territorio” Brescia
InFormAzione Sostenibile - Comunicazione socio-ambientale
Italia Nostra Campania
Italia Nostra sez. Catanzaro
Italia Nostra Sardegna
Legambiente Verona
"Libera Università di uomini e donne Ipazia", Firenze
Lista "Sinistra e ambiente" di Meda (MB)
Lo sguardo che trasforma
Love Monticelli
Luccabenecomune
Municipio dei Beni Comuni, Pisa
Occhisullacultura.wordpress.com
Piazza Traunik - Gorizia
Redazione "Pensieri d'integrazione", Fondazione Integra/Azione
Rete civica italiana
ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica Milano
Rifondazione Comunista
Salviamo il Paesaggio Altomilanese
Salviamo il Paesaggio Provincia di Treviso
Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia
Scale di Napoli

Terra D'Egnazia: associazione di promozione sociale e diritto alla Città, Fasano(BR) e Monopoli(BA).
Vasto coordinamento esposti ad amianto
“Verdi Ambiente e Società" (VAS)
“Unaltracittà-Laboratorio politico”, Firenze
WWf di Canosa di Puglia
WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Adesioni al 22 novembre 2014: 552 adesioni singole, 59 associazioni/comitati.
Inviare le ulteriori adesioni a Maria Pia Robbe

Abbiamo inserito le qualifiche di persone a noi note oppure indicate dagli interessati. Comunicateci eventuali precisazioni o integrazioni, di cui terremo conto nei prossimi aggiurnamenti

Riferimenti
Su eddyburg i documenti di critica che ci sembra piu interessante rendere noti ai nostri lettori:

Nel dibattito pubblico italiano ricorre spesso l’accorato richiamo al degrado del nostro patrimonio storico, culturale, territoriale e paesaggistico che – per molti – costituirebbe addirittura il “petrolio” che il paese non sarebbe in grado di “sfruttare” per migliorare le proprie sorti economiche. Si tratta di un modo rozzo e sommario, ma comunque efficace, di denunciare la colpevole disattenzione di gran parte delle istituzioni e della società italiana nei confronti di problematiche le cui implicazioni non sono soltanto economiche, ma anche e soprattutto culturali, ecologiche, civili e politiche.

Una delle prove più lampanti della persistente “sottovalutazione” di queste problematiche ci viene fornita continuamente dai disastri idrogeologici che ormai colpiscono con impressionante frequenza proprio il nostro “patrimonio”, ovvero le città, le campagne, le pianure, le valli, le coste e le zone montuose e i beni culturali diffusi sul territorio. Questo ormai viene regolarmente devastato, non solo dalla violenza crescente degli eventi climatici, ma soprattutto dall’interazione fra questi eventi e la smisurata cementificazione del suolo, l’abuso e l’abbandono progressivo di ogni pratica di cura e tutela del territorio e dei suoi equilibri ecosistemici, paesaggistici e storici.

Di fronte a queste gigantesche questioni, l’ambiente politico-mediatico reagisce per lo più oscillando in modo schizofrenico tra l’enfatizzazione addolorata, “indignata”, voyeuristica delle catastrofi e la negligenza sistematica dell’urgenza di affrontare le loro cause strutturali con politiche e strategie di ampio respiro. In questo quadro rientra pure la stucchevole tendenza dei governanti e degli opinionisti a decantare retoricamente la (residua) “grande bellezza” delle nostre località, dei nostri paesaggi, della nostra arte come qualcosa di cui fregiarsi in maniera propagandistica, senza mai affrontare veramente il problema della pianificazione della sua salvaguardia e della sua rigenerazione complessiva. Accade, piuttosto, che le decisioni di maggior rilievo – quando vengono prese – diano luogo a interventi eccezionali sulle situazioni più gravi in cui versano le cosiddette “eccellenze” (si pensi al caso Pompei) o all’incoraggiamento di “eroiche” sponsorizzazioni per il restauro di qualche simbolo nazionale come il Colosseo. Indirettamente, si continua così a trattare come un fastidioso fardello il vasto insieme diffuso di beni paesaggistici, storici e antropici in cui consistono le peculiarità nazionali, regionali e locali del nostro paese. Questo invece è il nostro patrimonio, il principale tratto distintivo dell’Italia nel mondo, la base di ogni speranza di rinascita nell’orizzonte della crisi che stiamo attraversando.

Eppure non mancherebbero gli strumenti adeguati all’attuazione di politiche serie di rivitalizzazione generale di questo patrimonio. Ormai da dieci anni l’Italia si è dotata di un “Codice dei beni culturali e del paesaggio” che – fra l’altro – assegna alle Regioni il compito di definire i propri “Piani paesaggistici”. Esse sono chiamate così a tracciare organicamente le linee di tutela e salvaguardia degli elementi culturali, ambientali e storici che strutturano i loro paesaggi, finalizzando queste linee all’evoluzione sostenibile degli insediamenti e delle attività economiche che hanno luogo sui loro territori. Il Codice, però, non prevede né sanzioni per le regioni che non adottino Piani né tantomeno premialità a favore di quelle che se ne dotano. Ecco una prima importante e necessaria modifica da apportare al Codice.

Conoscenza-tutela-valorizzazione dovrebbe essere la filiera lungo cui muoversi per un coerente rapporto degli Italiani con il loro paesaggio. Ma finora solo poche Regioni hanno cercato di rispondere al compito che è stato loro assegnato: Sardegna e Piemonte innanzitutto e, più recentemente, Puglia e Toscana. In questi pochi casi, inoltre, i tentativi di assumere il paesaggio come base fondamentale della pianificazione territoriale si sono scontrati – e ancora si scontrano – con grandissime difficoltà, causate per lo più da aggregazioni e rappresentanze politiche di costruttori, proprietari di suoli, professionisti dell’edilizia, grossi imprenditori agroindustriali etc. Questi portatori di interessi – diversamente da altri operatori dei loro stessi settori e da molti comuni cittadini animati da maggiore senso civico – tendono a considerare il suolo come oggetto d’uso meramente privato e trascurano la sua appartenenza all’intera società e il suo legame essenziale con i contesti ecosistemici e storici in cui quest’ultima abita e vive. La saldatura tra questi interessi forti e parti trasversali delle forze politiche di governo, a livello centrale o regionale, vanifica sostanzialmente le pur buone intenzioni del Codice e, laddove esistono, le stesse buone leggi regionali di governo del territorio.

Nel caso della Sardegna l’approvazione del Piano paesaggistico fu, nel 2008, causa determinante della fine anticipata dell’esperienza della giunta guidata da Renato Soru. Il suo Piano paesaggistico fu poi oggetto di una pesante revisione da parte dell’amministrazione guidata da Ugo Cappellacci e ne risultò una drastica riduzione delle norme di salvaguardia del paesaggio dall’edificazione più disinvolta che proprio in Sardegna ha contribuito nel 2013 a uno dei più gravi disastri idrogeologici. Anche per questo, recentemente, l’amministrazione regionale presieduta da Francesco Pigliaru ha deciso fortunatamente di ripristinare le prescrizioni del Piano fatto approvare a suo tempo da Renato Soru.

Nel caso del Piemonte, invece, il Piano paesaggistico non è andato al di là della semplice adozione da parte della giunta regionale guidata da Mercedes Bresso e, dal 2009, è ancora in preoccupante attesa di una approvazione definitiva.

La Regione Puglia, da parte sua, con la giunta presieduta da Nichi Vendola nel 2013 è riuscita ad adottare il proprio Piano paesaggistico dopo una lunga serie di approfondite ricognizioni e di momenti di intensa partecipazione che hanno consentito di integrare saperi esperti e saperi territoriali. Essa, tuttavia, non è ancora arrivata a deliberare l’approvazione definitiva di questo prezioso strumento di pianificazione. Sorge perciò spontaneo il timore che l’approssimarsi delle elezioni regionali del 2015 possa costituire una condizione favorevole alle forze che hanno interesse a mantenere nell’incertezza normativa l’uso del territorio pugliese e che perciò non si lasceranno sfuggire la possibilità di compromettere l’approvazione del Piano, facendo pressione in tal senso sulla coalizione di governo.

Il tentativo della Toscana di dotarsi di un Piano paesaggistico, infine, è arrivato anch’esso alla fase conclusiva, tra l’adozione (già avvenuta a luglio 2014) e l’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale. Da varie settimane, tuttavia, l’accurato lavoro che l’assessorato ha svolto avvalendosi delle competenze del sistema universitario toscano e seguendo un articolato programma di partecipazione dei territori, è divenuto oggetto di aspre critiche, in gran parte pretestuose e strumentali, provenienti soprattutto da organizzazioni professionali del settore edilizio, da imprenditori del settore estrattivo (Apuane) e da grossi operatori economici dell’agro-industria. Si è giunti perfino ad una volgare campagna denigratoria nei confronti di chi ha lavorato alla elaborazione del piano da parte di organi di stampa come “Il Foglio” di Giuliano Ferrara e “Il Giornale” di Alessandro Sallusti. Come si può intuire facilmente, lo scopo di queste strategie di accerchiamento è spingere le forze politiche presenti in Consiglio regionale a frenare il percorso di approvazione del Piano, in attesa che il sopraggiungere delle imminenti elezioni regionali porti ad un “nulla di fatto” lo sforzo compiuto finora dalla giunta guidata da Enrico Rossi. Per fortuna si sono levate anche autorevoli voci sulla importanza strategica, ambientale, culturale, economica e civile del paesaggio toscano.

Queste difficoltà e questi rischi con cui si confrontano i pochi tentativi di rilanciare in modo serio il governo del territorio in un paese esposto a condizioni di vulnerabilità e a varie forme di degrado come l’Italia, che vede nel suo paesaggio e in quello delle sue varie regioni la base della sua identità storica e della sua rinascita civile, non possono non destare allarme e preoccupazione. Gli interessi che si oppongono a questi tentativi sembrano trovare una sponda legittimatrice anche nelle politiche che oggi vengono praticate a livello nazionale. In esse, infatti, l’attenzione alla complessità dei problemi del territorio viene ormai apertamente sacrificata sull’altare di una spregiudicata promozione dell’uso disinvolto del suolo, in nome di un generico e improbabile rilancio della crescita nel quale è destinata a scomparire qualunque esigenza di sostenibilità.

È pur vero, però, che il Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici del MiBACT recentemente ha dedicato ben due sessioni ai Piani Paesaggistici, sottolineando l’importanza strategica di tali strumenti per un’efficace azione di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale della Nazione, in linea con la necessità impellente di attuare finalmente l’articolo 9 della Costituzione. Nessuno pensa di trasformare il Paese in un immenso museo o in un grande Parco naturalistico. Si tratta, al contrario, di favorire nuove e più innovative strategie di sviluppo del territorio, ispirate al protagonismo delle comunità locali, alla partecipazione democratica, alle vocazioni originarie delle città e delle campagne italiane, con obiettivi che anche gli ambienti più avveduti degli imprenditori, degli stessi costruttori, dei professionisti dovrebbero condividere, ampliando lo sguardo alle realtà più evolute del mondo e assumendo un’ottica di innovazione e di trasformazione verso nuovi paradigmi, che non riproducano gli stessi modelli che hanno provocato la crisi attuale.

In Italia è aperto un confronto tra diverse visioni, non solo politiche ed economiche ma anche culturali, tra chi cerca di difendere e valorizzare i beni comuni, i patrimoni culturali, i monumenti e i siti archeologici, i paesaggi unici, l’agricoltura sana, lo sviluppo turistico di qualità, l’industria culturale, la ricerca e l’innovazione, e chi propone ancora retrive e disastrose politiche di un malinteso sviluppo basato di fatto su cementificazione, inquinamento, consumo di territorio, devastazione di paesaggi, degrado delle periferie urbane, marginalizzazione dei territori montani e rurali, deturpamento delle coste, avvelenamento dell’agricoltura, a vantaggio di pochissimi e con gravi danni economici, sociali, sanitari e culturali per la stragrande maggioranza degli italiani. Un confronto che ha una valenza non solo nazionale ma anche europea e mondiale.

Per tutte queste ragioni i firmatari di questo documento – molti dei quali aderiscono alla Società dei territorialisti – rivolgono un allarmato appello alle forze politiche e sociali più responsabili affinché rivendichino e si adoperino per il completamento dell’iter procedurale dei Piani paesaggistici ancora in via di approvazione entro la conclusione dell’attuale legislatura regionale. Quella per il paesaggio è prima di tutto una battaglia di civiltà, ancorata alle tradizioni profonde del Paese e alle sue prospettive future.

(Firenze, 31 ottobre 2014)

Firmatari:

1. Alberto Magnaghi – urbanista, Università di Firenze

2. Giuliano Volpe – archeologo, Università di Foggia

3. Giuseppe Dematteis – geografo, Politecnico di Torino

4. Ottavio Marzocca – filosofo, Università di Bari “Aldo Moro”

5. Rossano Pazzagli – storico, Università del Molise

6. Salvatore Settis – storico dell’arte e archeologo, già Scuola Normale Superiore Pisa

7. Andrea Carandini, archeologo, presidente nazionale FAI

8. Roberto Camagni - economista, Politecnico di Milano

9. Giuseppe Barbera - agronomo, Università di Palermo

10. Edoardo Salzano – urbanista, Eddyburg

11. Massimo Quaini – geografo, Università di Genova

12. Paolo Baldeschi – urbanista, Università di Firenze

13. Paola Bonora – geografa, Università di Bologna

14. Roberto Gambino – urbanista, Politecnico di Torino

15. Saverio Russo – storico, Università di Foggia

16. Giorgio Ferraresi - urbanista, già Politecnico di Milano

17. Angelo Marino – coordinatore nodo veneto della SdT

18. Giorgio Nebbia – Università di Bari “Aldo Moro”

19. Alberto Budoni – urbanista, Università di Roma La Sapienza

20. Enzo Scandurra, urbanista, Università di Roma La Sapienza

21. Mariolina Besio Domenici – urbanista, Università di Genova

22. Giuliana Biagioli – storica, Università di Pisa

23. Leonardo Rombai – geografo, Università di Firenze

24. Daniele Manacorda, archeologo, Università di Roma Tre

25. Bruno Zanardi, restauratore, Università di Urbino ‘Carlo Bo’

26. Anna Guarducci – geografa, Università di Siena

27. Maria Cristina Gibelli – urbanista, già Politecnico di Milano

28. Piero Bevilacqua – storico, Università di Roma La Sapienza

29. Daniela Poli – urbanista, Università di Firenze

30. Giovanni Cannata – economista agrario, Università del Molise

31. Francesco Lo Piccolo - urbanista, Università di Palermo, presidente AESOP (Association of European Schools of Planning)

32. Arturo Sergio Lanzani – urbanista, Politecnico di Milano

33. Agata Spaziante – urbanista, Politecnico di Torino

34. Gianni Scudo – tecnologo, Politecnico di Milano

35. Chiara Mazzoleni – urbanista, IUAV Venezia

36. Carlotta Fontana – urbanista, Politecnico di Milano

37. Bruno Vecchio – geografo, Università di Firenze

38. Raffaele Paloscia – urbanista, Università di Firenze

39. Luisa Bonesio – filosofa, Università di Pavia

40. Tomaso Montanari – storico dell’arte, Università di Napoli “Federico II”

41. Alfredo Mela – sociologo dell’ambiente, Politecnico di Torino

42. Giancarlo Paba – urbanista, Università di Firenze

43. Franco Mercurio – storico, IUAV Venezia

44. Umberto Janin Rivolin – urbanista, Politecnico di Torino

45. Alberto Roccella – giurista, Università di Milano

46. Sergio Conti – geografo, Società Geografica Italiana e Università di Torino

47. Antonio Leone - Ingegneria del Territorio, Università della Tuscia

48. Antonella Tarpino – storica, Fondazione Nuto Revelli

49. Gabriella Bonini – storica, Istituto A. Cervi, Biblioteca Archivio Emilio Sereni

50. Gianluca Brunori – economista agrario, Università di Pisa

contro la proposta di legge di Maurizio Lupi, l'inemendabile legittimazione, finale e definitiva, della politica del territorio targata Craxi-Berlusconi-Renzi. Aiutateci, raccogliete e inviate altre adesioni

Premessa
Abbiamo lanciato un appello contro la bozza di legge "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazioni urbane" predisposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. A nostro parere essa è il culmine della strategia e della pratica che hanno prevalso negli ultimi anni nel nostro paese, distruggendone la vivibilità e la bellezza. Trovate qui di seguito un documento, redatto nella forma della “lettera aperta”, con cui esprimiamo le ragioni di una critica severa e senza appello.

A differenza di altri riteniamo che quella del ministro Lupi e del suo gruppo di lavoro sia una proposta non emendabile. Lo sforzo di proporre “depeggioramenti” non farebbe che accreditarla. L’unico obiettivo perseguibile, secondo le persone che hanno redatto questa “lettera aperta al ministro Lupi”, l’hanno firmata e la firmeranno, è quello di arrestarne il cammino.
Vi chiediamo il sostegno di una vostra adesione. Spedite per favore una email con la vostra adesione a Maria Pia Robbe
Lettera aperta al ministro dei Trasporti e Infrastrutture Maurizio Lupi.
Egregio Ministro, riteniamo il disegno di legge da lei presentato in materia di governo del territorio complessivamente non condivisibile, non soltanto per le numerose norme in esso contenute che appaiono inadeguate, quando non potenzialmente rischiosissime per gli effetti rovinosi che potrebbero produrre sul territorio, ma soprattutto per la filosofia che pervade, con strenua e incalzante persistenza, ogni articolo del provvedimento.
La sua proposta, a nostro avviso, non è emendabile e quindi rinunciamo a proporre osservazioni ed emendamenti puntuali al testo predisposto dal gruppo di lavoro da lei incaricato.
Tuttavia, profittando dell’opportunità di poter interloquire con i suoi uffici, vogliamo cogliere l’occasione per esprimere un dissenso ragionato e motivato, poiché la nostra posizione non ha nulla di pregiudiziale, ma è il risultato di una valutazione non estemporanea che qui di seguito vogliamo sintetizzare.
L’innovazione più rilevante, che nel ddl emerge in tutta evidenza e in forma così pervasiva da precludere un possibile confronto di merito sui singoli aspetti, risiede nel fatto che viene riconosciuto ai proprietari delle aree il “diritto di iniziativa e di partecipazione” nei procedimenti di pianificazione; e, per non lasciare possibili dubbi, i soggetti istituzionali – Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato – sono sollecitati, nell’esercizio delle rispettive competenze, a estendere anche ai “privati che partecipano alla pianificazione” gli stessi principi che regolano i rapporti interistituzionali (leale collaborazione, sussidiarietà, trasparenza ed altri ancora).
Si tratta di un modello che delegittima in maniera clamorosa i principi e le modalità che stanno alla base del processo di pianificazione; un modello che dalla legge urbanistica del 1942 è pervenuto, con modifiche, aggiornamenti e con l’innesto delle leggi regionali, sino ai nostri giorni. Si tratta altresì di un modello del quale non si ravvisano elementi di affinità in nessun’altra legislazione urbanistica dei paesi avanzati europei.
Da sempre, infatti, è stato unanimemente riconosciuto che la pianificazione appartiene a pieno titolo alla sola sfera pubblica, costituendo una delle attività più qualificanti delle amministrazioni pubbliche, e in particolare dei Comuni. E se in altri campi ci si avvia a un ridimensionamento della presenza pubblica in funzione – vera o presunta – di una maggiore snellezza ed efficacia delle azioni e delle decisioni, in questo campo la delega non è da ritenere assolutamente ammissibile per il solo e semplice fatto che le decisioni riguardanti la qualità dell’assetto del territorio e le interazioni che in esso si stabiliscono appartengono all’intera comunità, poiché il territorio, nel moderno costituzionalismo, appartiene a titolo di sovranità al popolo; e, come recita la nostra Costituzione, il diritto alla proprietà privata è condizionato al perseguimento della “funzione sociale” della proprietà stessa .
Conseguentemente, la pianificazione non può che essere esercitata, con metodo trasparente e partecipato, da coloro che, a seguito di competizione elettorale, hanno ricevuto dai cittadini il compito di provvedervi.
Se, come si evidenzia nel testo della proposta di legge, si privilegia in maniera esclusiva una categoria di cittadini (i proprietari), conferendo loro addirittura il rango di soggetti istituzionali a pieno titolo coinvolti nel processo di pianificazione, si snatura l’essenza stessa della pianificazione la quale deve svolgere il precipuo compito di assicurare condizioni di maggiore benessere all’intera popolazione, residente - dai commercianti agli agricoltori, dagli studenti agli sfrattati e così via – contemperando le diverse aspettative che devono comunque risultare non in contrasto con le esigenze di tutela e salvaguardia dell’ambiente (il territorio è un bene irriproducibile) e con la conservazione del patrimonio storico.
Anche se è il più dirompente, quello appena descritto non è il solo aspetto inaccettabile di questa bozza di legge.
Nel ddl risulta soppresso il decreto ministeriale 1444 del 1968. In sostituzione degli standard vengono introdotte le dotazioni territoriali le cui definizioni sono attribuite allo Stato nei termini generali, e successivamente alle Regioni per la parte regolamentare. Abrogando il decreto che assicurava per “ogni abitante, insediato o da insediare”, una “dotazione minima, inderogabile,” di mq per servizi, verde e aree pubbliche si scardina uno dei pilastri dell’urbanistica riformista che ha garantito, in ogni comune di qualsiasi regione, una dotazione di spazi pubblici per tutti i residenti, senza differenziazione tra ambiti di maggior pregio e altri meno privilegiati.
Se poi la formulazione della norma riguardante le dotazioni territoriali si pone in relazione con quella, anch’essa contenuta nel ddl, che consente ai privati di presentare proposte per progetti di trasformazione urbanistica in sede di formazione del piano operativo e che attribuisce ai Comuni il mero compito di valutazione delle proposte private “verificandone la rispondenza alle esigenze di dotazioni territoriali già definite”, sorge il fondato dubbio che il compito del soggetto pubblico possa ridursi a localizzare le aree per i servizi, lasciando quindi ai privati la facoltà di proporre contenuti e modalità delle trasformazioni urbanistiche (l’esperienza del piano del Comune di Milano, basato tutto sulla contrattazione con i privati, diventerebbe quindi il modello di riferimento).
E ancora: il largo consenso registrato di recente sul contenimento del consumo di suolo, che ha portato alla presentazione di numerose proposte di legge - peraltro in una condizione di perdurante stagnazione che non lascia sperare tempi rapidi per la conclusione dell’iter legislativo - trova nel ddl un’espressione assai riduttiva e di basso profilo che, di fatto, non incide in alcun modo sull’obiettivo di ridurre l’aggressione alle aree agricole e di arginare i processi di impermeabilizzazione dei suoli. Nel testo di legge non è contenuta nessuna prescrizione realmente fattiva ed efficace per ridurre da subito possibili nuovi incrementi del suolo urbanizzato, non vi è neppure la traccia di un percorso attraverso cui definire i limiti all’espansione, ma soltanto un retorico invito alle Regioni, chiamate a emanare proprie leggi in cui il contributo per gli oneri di urbanizzazione risulti crescente al diminuire della densità edilizia.
Sul rinnovo urbano, una locuzione davvero inquietante, il tentativo di rimuovere alcuni ostacoli che limitano la diffusione di questi interventi si traduce nel dare spazi di azione pressoché illimitati ai privati, e non solo come soggetti con cui il Comune attiva procedure negoziali (e sarebbe più che sufficiente). Si prevede infatti anche la possibilità, se privati e Comune si accordano, di avviare le operazioni di rinnovo urbano anche in assenza di pianificazione operativa o in difformità da questa. E non è tutto: se in un ambito oggetto di recupero si forma un consorzio tra proprietari tale da rappresentare la maggioranza del valore degli immobili, si prevede un meccanismo inammissibile e odioso. Il consorzio stesso potrà espropriare i proprietari non aderenti e nessuna forma di tutela è prevista a garanzia di questi ultimi che verrebbero così privati del proprio alloggio senza alcuna offerta in alternativa.
Ampio spazio trova nel ddl il tema dell’edilizia residenziale sociale e, rispetto agli aspetti già di recente trattati nel cosiddetto Piano Casa approvato nel mese di maggio, si entra maggiormente nel merito delle definizioni, delle modalità di realizzazione, dei soggetti chiamati a realizzarla, delle possibili forme di incentivazione. Ma, di nuovo, tutte le misure suggerite (trasferimento o cessione di diritti edificatori, premi volumetrici, riduzione del prelievo fiscale comunale, e così via) sono dedicate al ‘mercato’ più che a garantire il diritto alla casa sancito dalla Costituzione.
Tralasciamo altre considerazioni su aspetti più circoscritti, ma non per questo meno preoccupanti e criticabili, e concludiamo ribadendo che l’approvazione del testo presentato, o comunque di un testo ispirato alla stessa ideologia e agli stessi principi distruttivi, produrrebbe effetti nefasti sul territorio e sul patrimonio comune (che non appartengono solo agli abitanti e governanti attuali della penisola, ma all’intera umanità e, soprattutto, alle generazioni future), e screditerebbe chi avesse contribuito ad approvarla.
ADESIONI
1. PERSONE

Accornero Cristina, architetto e storico della città
Agostini Ilaria, ricercatore Università degli Studi di Firenze
Aiello Enzo, capogruppo/consigliere con delega all’ambiente al Comune di Settala (MI)
Alberti Francesco
Albini Michele, architetto
Alessi Adriano, studente, Università di Palermo
Allegretti Cesare, architetto
Amendola Marianna, architetto
Antoni Claudio
Arena Antonella, docente università di Messina
Arzente Vincenzo, impiegato amsa, gruppo a2a Milano
Asor Rosa Alberto, scrittore, presidente Rete dei comitati per la difesa del territorio
Attorre Mario, Roma
Baglioni Dino
Baioni Mauro, urbanista, Phd –Università Roma tre, co-direttore della Scuola di Eddyburg
Balbo Marcello, docente Università IUAV di Venezia
Baldeschi Paolo, docente Università di Firenze
Baldizzone Giorgio, presidente dell'European Network for Strategic Environmental Assessment, Membro esperto VAS del Comitato Tecnico di Valutazione della Regione Liguria)
Balestri Marta, architetto
Ballabio Valentino, ex-sindaco di Cologno Monzese (MI)
Ballestriero Marilena, presidente Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Balzano Lucia
Bandieramonte Valentina
Bandoli Fulvia, presidenza nazionale di SEL, già deputata
Barabino Roberto, portavoce Rete dei Comitati per la qualità urbanistica Milano
Baracca Angelo
Barbanente Ottaviano, urbanista
Barbieri Gabriella, architetto
Barzi Michela, urbanista, direttrice Millennio urbano
Bellagamba Piergiorgio, docente all'Università di Camerino
Belli Laura Luciano, architetto, urbanista
Belloni Donato, resp. ufficio tecnico di Cardano al Campo (VA)
Beltrame Giuliana, sociologa, docente scuola del servizio sociale di Venezia
Beltrame Gianni, urbanista, già docente al Politecnico di Milano
Bencardino Massimiliano, geografo, ricercatore Universitá di Salerno
Benedetti David, ingegnere
Benedetti Stefano, Comitato per il Parco Pertite di Piacenza
Benevelli Rossana, urbanista
Benigni Laura
Berdini Paolo, urbanista
Bernardi Donatella
Bernardi Marco, architetto
Bertani Elena
Bertolotto Luciano
Betti Gabriele
Bettini Enrico, architetto
Bevilacqua Piero, storico, docente all’Università di Roma La sapienza
Bianchi Anna Maria, portavoce Carteinregola
Bigliazzi Vittorio
Bilancetti Carolina
Blanc Francesca, Directora de Hábitat y Asentamientos Humanos presso Ministerio de Desarrollo Urbano y Vivienda, Ecuador
Boato Michele, Ecoistituto del Veneto
Boato Stefano, docente Università IUAV di Venezia
Boatti Giuseppe, urbanista, già docente al Politecnico di Milano
Boldo Alessandro
Bollini Gabriele, urbanista, docente Università di Modena
Bonan Valter, assessore beni comuni-ambiente Feltre
Bonato Elena, architetto
Bonatti Eugenia, responsabile Servizio Pianificazione Urbanistica, Pietrasanta (LU)
Boneschi Danilo Mauro
Bonessa Andrea
Boniburini Ilaria, architetto, docente all’Università Statale del Rwanda, co-direttrice della Scuola di eddyburg
Bonomi Antonio, urbanista
Bonora Paola, geografa, già docente all'Università di Bologna
Bortoluzzi Bianca, pensionata
Boschini Marco, coordinatore Associazione Comuni Virtuosi
Bottini Fabrizio, urbanista, direttore di La città conquistatrice
Bottini Antonietta
Bovi Michele
Bracci Roberta
Brenna Sergio, docente al Politecnico di Milano
Broz Martin, pianificatore territoriale
Bruni Giuliano, ingegnere
Bugatti Di Maio Adele, architetto
Bui Andrea, insegnante, cooperativa sociale La Bula” onlus
Buizza Claudio, architetto
Bullegas Graziano, presidente Italia Nostra Sardegna
Burgio Paolo, ingegnere già dirigente d'azienda (Ansaldo) e libero professionista
Burlando Roberto, docente università di Torino
Cabiddu Maria Agostina, giurista, docente al Politecnico di Milano
Cagnacci Aldo, ingegnere
Calabrese Alberto, architetto
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Calaminici Arturo, presidente Associazione Amici Parco Nord (MI)
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Callegari Martina, giurista, funzionario Provincia di Rovigo
Calza Caterina, giornalista, coltivatore diretto
Camagni Roberto, docente al Politecnico di Milano
Camerini Giuseppe
Campari Maria Grazia, avvocata
Campion Paola, bibliotecaria Politecnico di Milano
Campitelli Fabrizio, docente all'Università di Palermo
Cannarozzo Teresa, docente all'Università di Palermo
Canova Fabio
Cantarella Giovanna, psicanalista
Cantone Aurelio, architetto
Cappelli Carla
Caputi Alessandra
Carbonari Antonio, ricercatore all'Università IUAV di Venezia
Cardosi Tiziano, Comitato No Tunnel No TAV
Carlini Carlamaria, urbanista, resp. Sviluppo progetti strategici, Arenzano (GE)
Cartella Ferdinando, già insegnante
Carosi Alessandro
Cartasegna Roberto, architetto
Carturan Giuliano, urbanista
Casagrande Grazia, già caporedattore
Casagrande Grazia
Casolaro Antonio, pensionato
Cavallari Laura, avvocato
Ceci Anna Maria, architetto, planner, già e membro del gruppo di lavoro E.C. su urban policies
Cefalota Franco, presidente Associazione 14 Luglio, Reggio Emilia
Centola Giorgio, giudice di pace
Chambry Carlo, architetto
Chessa Mauro, presidente ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Chiappini Gabriele
Ciacci Michela, studente Università degli Studi di Firenze
Cicellyn Comneno Anna Maria, presidente Associazione Circolo Legambiente Napoli Centro Anti
Cicerchia Simona, pianificatrice territoriale
Cleici Riccardo, assessore del comune di Lomazzo (Como)
Colombo Cinzia, assessora all'ecologia, comune di Gallarate (VA)
Colombo Claudio, assessore all' Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Monza
Consonni Giancarlo, docente al Politecnico di Milano
Corò Marcella
Corona Gabriella, co-direttrice di "Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali"
Cosentino Marco
Cosentino Marco, docente Università degli Studi dell'Insubria
Costa Andrea, portavoce Commissione Nazionale Cultura, Partito Socialista Italiano
Costantini Carlo, urbanista, AltroVeneto- rete dei comitati per un altro Veneto
Cristofani Claudio, angoliditerra.org
Crosti Luigi, analista finanziario
Cucè Edda, pensionata
Cuomo Alberto, ingegnere
Dal Betto Gustavo
D'Alconzo Paola, docente Università degli Studi di Napoli
d’Orsi Angelo, storico del pensiero politico, docente Università degli studi di Torino, fondatore e presidente di Historia Magistra - Associazione per il Diritto alla Storia
Dall’Olio Nicola, resp. Ufficio Agricoltura sostenibile, montagna e pianificazione, Provincia di Parma
Dallasta Angelo, architetto, resp. area territorio e ambiente comune di Vezzano sul Crostolo (RE)
Dallasta Paolo, consigliere comunale a Guastalla (RE)
D’Alto Silvano
Davighi Rita
de Crecchio Michele, urbanista
De Falco Luigi, Italia nostra Napoli
De Gaspari Mario, saggista
Dellavecchia Sergio
De Lorenzis Diego, deputato portavoce del M5s alla Camera dei Deputati
Demuro Francesco
De Lucia Vezio, urbanista, già direttore generale all'urbanistics del ministero dei Lavori pubblici, presidente Associazione Bianchi Bandinelli
de Magistris Luisa, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
De Rosa Massimo, deputato, vicepresidente VIII Commissione Camera dei deputati
de Stefani Lorenzo, ricercatore Politecnico di Milano
De Zordo Ornella, già docente all'Università di Firenze, consigliere comunale a Firenze lista "per unaltra città"
Della Pergola Giuliano, sociologo, già docente al Politecnico di Milano
Delle Foglie Domenico, architetto, responsabile Regionale Urbanistica, Legambiente Puglia
De Luchi Enrica , urbanista
De Pieri Massimo, geometra, consigliere comunale M5S Spinea (VE)
Delmastro Emilio, coordinatore di segreteria del Consiglio direttivo di Pro Natura Torino
Derossi Davide
De Vettor Giovanna
Devoti Laura, urbanista
Di Biase Tommaso, architetto
di Gennaro Antonio, docente alla Seconda Università degli studi di Napoli
Di Giampietro Giuseppe, responsabile Webstrade.it
Diappi Lidia, urbanista, già docente al Politecnico di Milano
Dignatici Paolo, ingegnere
Di Lascio Pietro
Dilda Michela, urbanista
Di Leo Domenico, concertista e professore di musica da camera
Di Napoli Sergio E., architetto
Di Stefano Andrea, direttore del mensile Valori, Presidente associazione Cascina Cuccagna
Di Tullio Davide, impiegato, dottore in Economia Ambientale
Dufruca Alfredo, ingegnere
Eccher Lina
Fabbiani Mauro, ingegnere libero professionista, consigliere comunale M5S Torri di Quartesolo (VI)
Faccendi Stefania, medico
Fanfani David, ricercatore Università di Firenze
Fanfarillo Isabella
Farina Giulia, già editor per casa editrice milanese
Fatarella Stefano, urbanista, funzionario Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Ferrando Angela
Ferrari Antonella, architetto
Ferrari Cesena Domenico, già docente all'Università Cattolica di Piacenza
Ferrari Giambattista, Associazione amici di Arenzano (GE)
Ferrari Maria Cristina
Ferrari Valterio
Ferretti Piero, architetto
Finiguerra Domenico, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), promotore del “Forum nazionale salviamo il paesaggio difendiamo i territori”
Fioretti Gianluca, presidente Associazione nazionale Comuni Virtuosi
Fiorito Elena
Flavioni Alessandro
Fornaciari Claudio , architetto
Forni Elisabetta, sociologa, ricercatore Politecnico di Torino
Foschi Marina, docente Università di Pisa
Franzosini Carlo, biologo marino della Riserva Marina di Miramare (TS)
Fraulini Amelio, Ingegnere, funzionario del Servizio Urbanistica e Cartografia della Provincia di Modena
Friso Gabriella, insegnante
Gabbani Cosimo, studente Università di Pisa, allievo Scuola Superiore Sant’Anna
Gabrielli Maurizio
Gagliardi Fabrizio
Ganassini Marcello, studioso di ugrofinnistica e traduttore
Garavaglia Giorgio, architetto
Gargiulo Paola, funzionario pubblico
Gasparetto Cristiano, architetto, Italia nostra Venezia
Garda Emanuele, urbanista, docente all’università di Milano
Gargiulo Paola, architetto, funzionario pubblico
Genco Nicola, grafico
Genovese Vincenzo, architetto e urbanista
Gentile Eugenio
Ghinassi Simona, architetto
Giannoccaro Giambattista
Giarletta Iole
Gibelli Maria Cristina, urbanista, già docente al Politecnico di Milano
Giglioni Alessandra, architetto
Girotti Chiara, urbanista
Gisotti Marinella, urbanista
Giusti Mauro
Golinelli Sergio
Grandi Stefano
Granzotto Loretta, architetto
Grassi Paolo, architetto
Gravina Umberto, sindaco di Carugate (MI)
Gravina Maria Loreta
Grossi Maria Letizia
Greppi Claudio, geografo, docente Università degli studi di Siena
Grisani Egidio
Grotta Anna, impiegata
Guadagnoli Giuseppe, ingegnere
Guido Alessandro
Guaragno Graziella, urbanista, Servizio Programmazione territoriale e sviluppo della montagna Regione Emilia-Romagna
Guarducci Anna Rita, architetto
Guastamacchia Emilio, assessore all'urbanistica, Corsico (MI)
Guermandi Maria Pia, archeologa, docente all’Università degli studi di Pavia
Gullotta Diego
Imeroni Andrea, pedagogista
Incerti Ivano
Ingrao Celeste
Labbucci Adriano, Assemblea Nazionale SEL
Lagori Marina, già insegnante
Lalli Alberto, architetto
Landini Giovanni, Associazione Vivere Collina Fleming
Lanza D. Bruno, docente
Lanzani Arturo, docente al Politecnico di Milano
Las Casas Giuseppe, docente all’Università della Basilicata
Laverda Luciano, architetto
Lazzari Francesca, architetto, Dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Lucca
Leonardi Ivano, urbanista
Leone Antonio, docente Università della Tuscia Viterbo
Leoni Valeria, architetto
Leverotti Franca, consigliere nazionale di Italia Nostra
Lion Marco, già presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
Liotti Guido, educatore/attore esperto di processi partecipati e teatro per il paesaggio
Lironi Sergio, architetto, presidente onorario Legambiente Padova
Lo Balbo Salvatore, segretario nazionale FILLEA-CGIL
Lo Brutto Angela Maria, studentessa università di Firenze
Losavio Giovanni, giurista, già presidente nazionale di Italia nostra
Lorenzetti Tommaso, studente università di Ferrara
Lottarini Daria
Luciani Martina, Piazza Traunik - Gorizia
Maddalena Paolo, giurista, già vicepresidente della Corte Costituzionale
Madoi Roberta, urbanista
Maffei Cardellini Giovanni
Magosso Paola, geologa
Magnaghi Alberto, docente all’Università degli Studi di Firenze
Mainoldi Giulio, Associazione Grande Parco Forlanini
Majoli Giorgio
Mancinelli Scotti Cristiana, Salviamo il Paesaggio
Mancini Oscar, già segretario della Camera del lavoro di Venezia, assessore all’ambiente e sport Mogliano (VE)
Manicardi Antonella, Servizio Pianificazione territoriale, urbanistica e cartografia, Provincia di Modena
Mannino Giovanna
Mantovani Flavio, studente di Urbanistica Politecnico di Milano
Manzoni Alessandra, psicanalista
Marcantoni Federico, studente Università degli studi di Firenze
Marchini Rossella, architetto
Marchini Rossella, architetto
Marcotti Graziella, urbanista, già resp. di ricerca Centro studi Piano intercomunale milanese
Marincione Nando
Marini Elena
Martinelli Flavia, urbanista, docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria
Martinez Miguel
Martino Emanuele, architetto
Masante Giuliana
Mascetti Federica, storica
Massa Marco, urbanista, già docente all’Università degli Studi di Firenze
Massenti Emanuele
Mastrodonato Rolando, presidente associazione "Vivi e progetta un'altra Milano"
Matricciani Emilio, docente al Politecnico di Milano
Mattei Ugo, giurista, docente all’Università degli studi di Torino e all'Università della California a San Francisco (USA), vicesindaco di Chieri (TO)
Mazza Angelino
Mazzarolo Federico, studente, Università Ca' Foscari
Mazzette Antonietta, sociologa, docente all’Università degli Studi di Sassari
Mazzoleni Chiara, docente all’Università IUAV di Venezia
Memore Luisa
Meneghello Sabrina, architetto
Meneghetti, Lodovico (Lodo), urbanista, già docente Politecnico di Milano
Menna Ivo, Vasto coordinamento esposti ad amianto
Miceli Daniela, studentessa, Politecnico di Milano
Mioni Elia
Moccia Maria Rosaria, documentalista
Monastra Alfio, ingegnere edile, componente C.D. di Italia Nostra di Catania
Mondini Emanuele, giurista, Italia nostra Roma
Montagnana Manfredo
Montanari Tomaso, docente all’Università Federico II di Napoli
Montanari Guido, docente al Politecnico di Torino
Monte M. Michele, urbanista
Monti Gianni
Monti Luigi, architetto
Mori Sara
Morittu Maria Paola, giurista, Italia nostra Sardegna
Mortarino Massimo, Comitato per il Torinese del Forum “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”
Mottola Molfino Alessandra, storica dell'arte, già presidente nazionale di Italia Nostra
Mugnaini Elio
Muhlbauer Luciano
Murru Anna, ingegnere
Natale Giuseppe, Forum Civico Metropolitano Milano
Natali Carlo, urbanista, docente all’Università di Firenze, Presidente del CdS in Pianificazione della città del territorio e del paesaggio
Nave Antonio
Navoni Amalia, Coordinamento Nord Sud del Mondo
Nebbia Giorgio, già deputato e senatore, professore emerito all’Università di Bari
Nespolo Luca, architetto, Phd Università degli studi di Firenze
Negro Emanuele, Fisico
Nocito Walter, ricercatore, Università della Calabria
Noseda Enrica
Palermo Maurizio
Pacinico Vincenzo, architetto
Paolozza Marcello
Pascolo Sergio, architetto, docente Università Iuav di Venezia
Partengo Giulia
Patta Antonello, portavoce della Federazione della Sinistra milanese
Pavone Antonio, architetto
Pellacini Daniela
Peritore Romina, architetto
Petrelli Giuliano
Petrone Maria Laura, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Pezzoli Flora, psicoterapeuta
Pesante Guido, vicepresidente WWF Friuli-VG
Petrone Maria Laura
Piccioli Gianandrea, già dirigente editoriale
Piccioni Luigi, storico, ricercatore Università della Calabria
Picena Luigi, già dirigente pubblico
Pisani Raffaele, architetto, pianificatore territoriale
Pizzala Gabriella
Plata Marco
Poddine GianCarlo
Poli Daniela, urbanista, docente all’Università degli studi di Firenze
Polli Graziano
Pompilio Marco, urbanista, già direttore settore Pianificazione territoriale Provincia di Milano
Porcari Vincenzo
Pozzati Vittorio
Predonzan Dario, già responsabile energia e trasporti WWF Friuli Venezia Giulia
Premoli Gianluca, ingegnere, già consigliere comunale a Pioltello (MI)
Prosperi Adriano, professore emerito Scuola Normale Superiore Pisa
Pujia Veronica
Pulito Pasquale, ingegnere
Pustetto Stefano
Quattrociocchi Andrea, impiegato alla Provincia di Milano, delegato RSU dell’USB
Radicioni Raffaele, urbanista, già assessore all’urbanistica al Comune di Torino
Rancati SergioRestelli Carmela, pensionata, iscritta all’Anpi
Ranieri Francesco, urbanista
Rannisi Giuseppe, ingegnere
Reho Matelda, economista, docente all’Università IUAV di Venezia
Remonato Francesco, urbanista
Renzoni Roberto
Restelli Carmela, pensionata, iscritta all'ANPI
Riboldazzi Renzo, architetto, docente al Politecnico di Milano
Ricci Marco, consigliere comunale per Una città in comune – Pisa
Ricciardi Giannoni Nicola
Righini Serena, urbanista, assessore all'urbanistica al Comune di Melzo (MI)
Rinaldi Rosa, responsabile dipartimento ambiente-territorio-beni comuni PRC
Rispoli Rossella, Liberacittadinanza
Rizzatto Paolo, architetto
Rizzi Chiara, architetto, assegnista di ricerca
Robbe Maria Pia, urbanista, co-fondatrice di Veneziano Gas
Roccella Alberto, giurista docente Università degli Studi di Milano
Roggio Sandro, architetto, già componente Comitato scientifico della Conservatoria delle coste della Sardegna
Roli Maria Teresa, architetto urbanista
Romanini Giancarlo, architetto
Rossetto Fiorenza, presidente Associazione Salviamo Bracciano
Rossi Simone, architetto
Rossi Simone, studente Università degli studi di Firenze
Sabelli Rodolfo, urbanista, responsabile del settore Pianificazione urbanistica del comune di Capaccio-Paestum (SA)
Saggioro Cristina
Salzano Edoardo, urbanista, già docente all'Università Iuav di Venezia, fondatore e direttore di eddyburg.it
Salzano Francesco
Sampò Sebastiano
Sannino Giovanni, studente
Santo Giuseppe
Saponara Antonella, restauratrice
Saponaro Michele
Saragosa Claudio, ricercatore, Università di Firenze
Scandurra Enzo, docente all’Università di Roma La Sapienza
Scardina Alfredo
Scuri Simona
Sgarbi Giorgio
Sibilla Stefano, ingegnere e imprenditore, comitato Treno Alpi Liguri
Signorile Roberta
Sili Scavalli Andrea, architetto
Simonini Ivana
Siniscalchi Claudio, presidente WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Soldarini Massimo, responsabile Nazionale Settori Progetti e volontariato Lipu birdlife Italia onlus
Solenghi Sara, madre, insegnante e amante della bellezza e del paesaggio
Soraci Cristina
Sorani Rosanna
Sotgia Antonello, architetto
Spessotto Arianna, deputato M5s
Stocchi Donatella, terapista della riabilitazione Ferrara
Storto Giancarlo, ingegnere, già direttore generale del ministero dei lavori pubblici
Suber Pierpaolo
Suppini Lorena
Taborchi Mario, consigliere comunale di SEL - Comune di Corciano (PG)
Tarallo Giuseppe, già presidente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, già sindaco di Montecorice (SA)
Torelli Enrica, Associazione Vivere Collina Fleming
Tarulli Silvia, architetto
Tetti Eros, Comitato “Salviamo le Apuane”
Tempra Dario
Tiraboschi Alessandro, urbanista
Todde Giorgio, scrittore, già componente comitato scientifico Piano Paesaggistico Sardegna
Tomasetti Fabio, urbanista
Tonon Graziella, docente Politecnico di Milano
Torelli Enrica
Trizio Marino
Turroni Sauro, urbanista, già vicepresidente Commissione ambiente Senato
Uberti Edoardo, studente di Urbanistica, Politecnico di Milano
Ugolini Antonio
Urbani Maria Gemma, Luccabenecomune
Vaccani Cristina, collaboratrice ai servizi ambientali, Provincia di Como
Vaccari Norberto, architetto, consigliere comunale M5s di Reggio Emilia,
Valent Gian Maria, geografo
Valli Chiara, architetto
Vallino Guido, urbanista
Valorani Carlo, ricercatore Università La Sapienza
Vanetti Carlo Bruno, avvocato, docente Università di Pavia
Verducci Luca, videoreporter freelance specializzato in tematiche ambientali.
Vezzani Angela, pensionata
Villani Vincenzo, pensionato
Volpe Valeria
Zanchettin Andrea, architetto
Zanella Katia
Zanetti Uliana, Museo d'Arte Moderna di Bologna
Zanetto Marco, urbanista, consulente ambientale
Zarini Lucia
Zerbetto Fiorenzo
Zetti Jacopo
Ziparo Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
2. ASSOCIAZIONI

Associazione ambientalista “La lupus in fabula” onlus Fano (PU)
Associazione ambiente e salute di correggio e san martino in rio (RE)
Associazione "Circolo Legambiente Napoli Centro Antico"
Associazione “Città Plurale” Matera
Associazione Culturale Paesaggi
Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Associazione Salviamo Bracciano
Associazione “Uomo e Territorio Pro Natura” Milano
Associazione “Vivai ProNatura” - San Giuliano Milanese
“Carteinregola” Roma
Comitato “Bene Comune Cernusco”
Comitato FuoriPISTA Fiumicino
Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Comitato “Salviamo le Apuane”
Comitato Treno Alpi Liguri
Federazione nazionale Pro Natura
“Forum Civico Metropolitano” Milano
“Gruppo ambiente mobilità e territorio” Brescia
Italia Nostra Sardegna
Lo sguardo che trasforma
Love Monticelli
Luccabenecomune
Municipio dei Beni Comuni, Pisa
Occhisullacultura.wordpress.com
Piazza Traunik - Gorizia
ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica Milano
Rifondazione Comunista
Salviamo il Paesaggio Altomilanese
Salviamo il Paesaggio Provincia di Treviso
Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia
Scale di Napoli
Vasto coordinamento esposti ad amianto
“Verdi Ambiente e Società" (VAS)
“Unaltracittà-Laboratorio politico”, Firenze
WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Adesioni al 21 ottobre 2014: 441 adesioni singole, 35 associazioni/comitati
Inviare le ulteriori adesioni a Maria Pia Robbe

Abbiamo inserito le qualifiche di persone a noi note oppure indicate dagli interessati. Comunicateci eventuali precisazioni o integrazioni, di cui terremo conto nei prossimi aggiurnamenti

eddyburg

Premessa

Come molti dei frequentatori di eddyburg sanno, abbiamo lanciato un appello contro la bozza di legge "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazioni urbane" predisposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. A nostro parere essa è il culmine della strategia e della pratica che hanno prevalso negli ultimi anni nel nostro paese, distruggendone la vivibilità e la bellezza. Trovate qui di seguito un documento, redatto nella forma della “lettera aperta”, con cui esprimiamo le ragioni di una critica severa e senza appello.

A differenza di altri riteniamo che quella del ministro Lupi e del suo gruppo di lavoro sia una proposta non emendabile. Lo sforzo di proporre “depeggioramenti” non farebbe che accreditarla. L’unico obiettivo perseguibile, secondo le persone che hanno redatto questa “lettera aperta al ministro Lupi”, l’hanno firmata e la firmeranno, è quello di arrestarne il cammino.

Vi chiediamo il sostegno di una vostra adesione. Spedite per favore una email con la vostra adesione a Maria Pia Robbe

Lettera aperta al ministro dei Trasporti e Infrastrutture Maurizio Lupi.

Egregio Ministro, riteniamo il disegno di legge da lei presentato in materia di governo del territorio complessivamente non condivisibile, non soltanto per le numerose norme in esso contenute che appaiono inadeguate, quando non potenzialmente rischiosissime per gli effetti rovinosi che potrebbero produrre sul territorio, ma soprattutto per la filosofia che pervade, con strenua e incalzante persistenza, ogni articolo del provvedimento.

La sua proposta, a nostro avviso, non è emendabile e quindi rinunciamo a proporre osservazioni ed emendamenti puntuali al testo predisposto dal gruppo di lavoro da lei incaricato.

Tuttavia, profittando dell’opportunità di poter interloquire con i suoi uffici, vogliamo cogliere l’occasione per esprimere un dissenso ragionato e motivato, poiché la nostra posizione non ha nulla di pregiudiziale, ma è il risultato di una valutazione non estemporanea che qui di seguito vogliamo sintetizzare.

L’innovazione più rilevante, che nel ddl emerge in tutta evidenza e in forma così pervasiva da precludere un possibile confronto di merito sui singoli aspetti, risiede nel fatto che viene riconosciuto ai proprietari delle aree il “diritto di iniziativa e di partecipazione” nei procedimenti di pianificazione; e, per non lasciare possibili dubbi, i soggetti istituzionali – Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato – sono sollecitati, nell’esercizio delle rispettive competenze, a estendere anche ai “privati che partecipano alla pianificazione” gli stessi principi che regolano i rapporti interistituzionali (leale collaborazione, sussidiarietà, trasparenza ed altri ancora).

Si tratta di un modello che delegittima in maniera clamorosa i principi e le modalità che stanno alla base del processo di pianificazione; un modello che dalla legge urbanistica del 1942 è pervenuto, con modifiche, aggiornamenti e con l’innesto delle leggi regionali, sino ai nostri giorni. Si tratta altresì di un modello del quale non si ravvisano elementi di affinità in nessun’altra legislazione urbanistica dei paesi avanzati europei.

Da sempre, infatti, è stato unanimemente riconosciuto che la pianificazione appartiene a pieno titolo alla sola sfera pubblica, costituendo una delle attività più qualificanti delle amministrazioni pubbliche, e in particolare dei Comuni. E se in altri campi ci si avvia a un ridimensionamento della presenza pubblica in funzione – vera o presunta – di una maggiore snellezza ed efficacia delle azioni e delle decisioni, in questo campo la delega non è da ritenere assolutamente ammissibile per il solo e semplice fatto che le decisioni riguardanti la qualità dell’assetto del territorio e le interazioni che in esso si stabiliscono appartengono all’intera comunità, poiché il territorio, nel moderno costituzionalismo, appartiene a titolo di sovranità al popolo; e, come recita la nostra Costituzione, il diritto alla proprietà privata è condizionato al perseguimento della “funzione sociale” della proprietà stessa .

Conseguentemente, la pianificazione non può che essere esercitata, con metodo trasparente e partecipato, da coloro che, a seguito di competizione elettorale, hanno ricevuto dai cittadini il compito di provvedervi.

Se, come si evidenzia nel testo della proposta di legge, si privilegia in maniera esclusiva una categoria di cittadini (i proprietari), conferendo loro addirittura il rango di soggetti istituzionali a pieno titolo coinvolti nel processo di pianificazione, si snatura l’essenza stessa della pianificazione la quale deve svolgere il precipuo compito di assicurare condizioni di maggiore benessere all’intera popolazione, residente - dai commercianti agli agricoltori, dagli studenti agli sfrattati e così via – contemperando le diverse aspettative che devono comunque risultare non in contrasto con le esigenze di tutela e salvaguardia dell’ambiente (il territorio è un bene irriproducibile) e con la conservazione del patrimonio storico.

Anche se è il più dirompente, quello appena descritto non è il solo aspetto inaccettabile di questa bozza di legge.

Nel ddl risulta soppresso il decreto ministeriale 1444 del 1968. In sostituzione degli standard vengono introdotte le dotazioni territoriali le cui definizioni sono attribuite allo Stato nei termini generali, e successivamente alle Regioni per la parte regolamentare. Abrogando il decreto che assicurava per “ogni abitante, insediato o da insediare”, una “dotazione minima, inderogabile,” di mq per servizi, verde e aree pubbliche si scardina uno dei pilastri dell’urbanistica riformista che ha garantito, in ogni comune di qualsiasi regione, una dotazione di spazi pubblici per tutti i residenti, senza differenziazione tra ambiti di maggior pregio e altri meno privilegiati.

Se poi la formulazione della norma riguardante le dotazioni territoriali si pone in relazione con quella, anch’essa contenuta nel ddl, che consente ai privati di presentare proposte per progetti di trasformazione urbanistica in sede di formazione del piano operativo e che attribuisce ai Comuni il mero compito di valutazione delle proposte private “verificandone la rispondenza alle esigenze di dotazioni territoriali già definite”, sorge il fondato dubbio che il compito del soggetto pubblico possa ridursi a localizzare le aree per i servizi, lasciando quindi ai privati la facoltà di proporre contenuti e modalità delle trasformazioni urbanistiche (l’esperienza del piano del Comune di Milano, basato tutto sulla contrattazione con i privati, diventerebbe quindi il modello di riferimento).

E ancora: il largo consenso registrato di recente sul contenimento del consumo di suolo, che ha portato alla presentazione di numerose proposte di legge - peraltro in una condizione di perdurante stagnazione che non lascia sperare tempi rapidi per la conclusione dell’iter legislativo - trova nel ddl un’espressione assai riduttiva e di basso profilo che, di fatto, non incide in alcun modo sull’obiettivo di ridurre l’aggressione alle aree agricole e di arginare i processi di impermeabilizzazione dei suoli. Nel testo di legge non è contenuta nessuna prescrizione realmente fattiva ed efficace per ridurre da subito possibili nuovi incrementi del suolo urbanizzato, non vi è neppure la traccia di un percorso attraverso cui definire i limiti all’espansione, ma soltanto un retorico invito alle Regioni, chiamate a emanare proprie leggi in cui il contributo per gli oneri di urbanizzazione risulti crescente al diminuire della densità edilizia.

Sul rinnovo urbano, una locuzione davvero inquietante, il tentativo di rimuovere alcuni ostacoli che limitano la diffusione di questi interventi si traduce nel dare spazi di azione pressoché illimitati ai privati, e non solo come soggetti con cui il Comune attiva procedure negoziali (e sarebbe più che sufficiente). Si prevede infatti anche la possibilità, se privati e Comune si accordano, di avviare le operazioni di rinnovo urbano anche in assenza di pianificazione operativa o in difformità da questa. E non è tutto: se in un ambito oggetto di recupero si forma un consorzio tra proprietari tale da rappresentare la maggioranza del valore degli immobili, si prevede un meccanismo inammissibile e odioso. Il consorzio stesso potrà espropriare i proprietari non aderenti e nessuna forma di tutela è prevista a garanzia di questi ultimi che verrebbero così privati del proprio alloggio senza alcuna offerta in alternativa.

Ampio spazio trova nel ddl il tema dell’edilizia residenziale sociale e, rispetto agli aspetti già di recente trattati nel cosiddetto Piano Casa approvato nel mese di maggio, si entra maggiormente nel merito delle definizioni, delle modalità di realizzazione, dei soggetti chiamati a realizzarla, delle possibili forme di incentivazione. Ma, di nuovo, tutte le misure suggerite (trasferimento o cessione di diritti edificatori, premi volumetrici, riduzione del prelievo fiscale comunale, e così via) sono dedicate al ‘mercato’ più che a garantire il diritto alla casa sancito dalla Costituzione.

Tralasciamo altre considerazioni su aspetti più circoscritti, ma non per questo meno preoccupanti e criticabili, e concludiamo ribadendo che l’approvazione del testo presentato, o comunque di un testo ispirato alla stessa ideologia e agli stessi principi distruttivi, produrrebbe effetti nefasti sul territorio e sul patrimonio comune (che non appartengono solo agli abitanti e governanti attuali della penisola, ma all’intera umanità e, soprattutto, alle generazioni future), e screditerebbe chi avesse contribuito ad approvarla.

Hanno aderito al 19 marzo 2015:
(vedi nota in calce)
Abruscato Salvatore, pianificatore territorialeAccornero Cristina, architetto e storico della città
Acerbo Maurizio, segreteria nazionale PRC, già consigliere comunale, regionale e deputato
Achilli Concetta, ricercatrice Università di Bari
Agostini Ilaria, ricercatore Università degli Studi di Firenze
Aiello Enzo, capogruppo/consigliere con delega all’ambiente al Comune di Settala (MI)
Alberti Francesco
Albi Lorenzo, pianificatore
Albini Michele, architetto
Alessi Adriano, studente, Università di Palermo
Allegretti Cesare, architetto
Alunni Gualtiero, portavoce Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Amendola Marianna, architetto
Andrini Emanuela, architetto e dottorando Politecnico di Torino
Antoni Claudio
Aprea Antonio
Apreda Immacolata, architetto urbanista
Arena Antonella, docente Università di Messina
Arzente Vincenzo, impiegato amsa, gruppo a2a Milano

Attardo Lorenzo, studente Università Torino
Asor Rosa Alberto, scrittore, presidente Rete dei comitati per la difesa del territorio
Astigiano Loredana Attorre Mario, Roma
Bacenetti Roberto, ingegnere informatico
Baglioni Dino
Baioni Mauro, urbanista, Phd –Università Roma tre, co-direttore della Scuola di Eddyburg
Balbo Marcello, docente Università IUAV di Venezia
Baldeschi Paolo, docente Università di Firenze
Baldizzone Giorgio, presidente dell'European Network for Strategic Environmental Assessment, Membro esperto VAS del Comitato Tecnico di Valutazione della Regione Liguria)
Balestri Marta, architetto
Ballabio Valentino, ex-sindaco di Cologno Monzese (MI)
Ballestriero Marilena, presidente Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Balsimelli Massimo, architetto, socio ANCSA

Balzano Lucia

Bandieramonte Valentina
Bandoli Fulvia, presidenza nazionale di SEL, già deputata
Barabino Roberto, portavoce Rete dei Comitati per la qualità urbanistica Milano
Baracca Angelo
Barbanente Ottaviano, urbanista
Barbieri Gabriella, architetto
Barbucci Daniele, architetto
Barrella Elisabetta
Barzi Michela, urbanista, direttrice Millennio urbano
Bazzini Andrea, agronomo
Bellagamba Piergiorgio, docente Università di Camerino
Belli Laura Luciano, architetto, urbanista
Belloni Donato, resp. ufficio tecnico di Cardano al Campo (VA)
Beltrame Giuliana, sociologa, docente scuola del servizio sociale di Venezia
Beltrame Gianni, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Benati Fiammetta
Bencardino Massimiliano, geografo, ricercatore Università di Salerno
Benedetti David, ingegnere
Benedetti Stefano, Comitato per il Parco Pertite di Piacenza
Benevelli Rossana, urbanista
Benigni Laura
Benni Giorgio, geometra
Berdini Paolo, urbanista
Bergamin Christianne, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Bernardi Donatella
Bernardi Marco, architetto
Bertani Elena
Bertolotti Franca
Bertolotto Luciano
Betti Gabriele
Bettini Enrico, architetto
Bevilacqua Piero, storico, docente Università di Roma La sapienza
Bianchi Andrea , storico dell'arte

Bianchi Anna Maria, portavoce Carteinregola

Biconne Rita
Bigliazzi Vittorio
Bilancetti Carolina
Biolo Massimo, avvocato
Blanc Francesca, Directora de Hábitat y Asentamientos Humanos presso Ministerio de Desarrollo Urbano y Vivienda, Ecuador
Boato Michele, Ecoistituto del Veneto
Boato Stefano, docente Università IUAV di Venezia
Boatti Giuseppe, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Boldo Alessandro
Bollini Gabriele, urbanista, docente Università di Modena
Bonan Valter, assessore beni comuni-ambiente Feltre
Bonato Elena, architetto
Bonatti Eugenia, responsabile Servizio Pianificazione Urbanistica, Pietrasanta (LU)
Boneschi Danilo Mauro
Bonessa Andrea
Boniburini Ilaria, architetto, docente Università Statale del Rwanda, co-direttrice della Scuola di eddyburg
Bonomi Antonio, urbanista
Bonora Paola, geografa, già docente Università di Bologna
Bonotto Tarcisio, presidente Istituto di Ricerca Prout
Bontempi Antonio, architetto

Bonvecchio Lisa
Bortoluzzi Bianca, pensionata
Boschini Marco, coordinatore Associazione Comuni Virtuosi
Bottini Fabrizio, urbanista, direttore di La città conquistatrice
Bottini Antonietta
Bottini Felicia
Bovi Michele
Bracci Roberta
Bragagnolo Morena, coordinamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Brambilla Roberto, membro del Coordinamento nazionale di Lista civica italiana
Brenna Sergio, docente al Politecnico di Milano
Bressanin Franco, ingegnere, direttore di sede dell'Istituto di Ricerca Prout
Broz Martin, pianificatore territoriale
Bruni Giuliano, ingegnere
Bugatti Di Maio Adele, architetto
Bui Andrea, insegnante, cooperativa sociale La Bula” onlus
Buizza Claudio, architetto
Bullegas Graziano, presidente Italia Nostra Sardegna
Burgio Paolo, ingegnere già dirigente d'azienda (Ansaldo) e libero professionista
Burlando Roberto, docente università di Torino
Bursi Lucia, architetto
Busoni Enea
Butelli Andrea, docente e architetto
Cabiddu Maria Agostina, giurista, docente Politecnico di Milano
Cagnacci Aldo, ingegnere
Calabrese Alberto, architetto
Calabrese Luciana
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Calaminici Arturo, presidente Associazione Amici Parco Nord (MI)
Caluri Francesco, laureato al polo territorialista fiorentino
Callegari Martina, giurista, funzionario Provincia di Rovigo
Callegari Maurizio, architetto
Calza Caterina, giornalista, coltivatore diretto
Camagni Roberto, docente Politecnico di Milano
Camerini Giuseppe
Camisasso Stefano, ingegnere
Campari Maria Grazia, avvocata
Campion Paola, bibliotecaria Politecnico di Milano
Campitelli Fabrizio, docente Università di Palermo
Canevari Annapaola, Coordinatore del Centro Orientamento Studenti Politecnico di Milano
Cannarozzo Teresa, docente Università di Palermo
Cani Roberto Canova Fabio
Canigiani Franca, docente Università di Firenze
Cantarella Giovanna, psicanalista
Cantone Aurelio, architetto
Cantù Giorgio Cappelli Carla
Caputi Alessandra
Carbonari Antonio, ricercatore all'Università IUAV di Venezia
Cardosi Tiziano, Comitato No Tunnel No TAV
Carlini Carlamaria, urbanista, resp. Sviluppo progetti strategici, Arenzano (GE)
Cartella Ferdinando, già insegnante
Carosi Alessandro
Carpene Mariella
Carta Angelino, architetto
Cartasegna Roberto, architetto
Carturan Giuliano, urbanista

Caruso Francesco, funzionario statale
Casagrande Grazia, già caporedattore
Casagrande Grazia
Casiraghi Gianni, presidente Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Casiraghi Gianni, Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Seregno/Macherio (MB)
Casolaro Antonio, pensionato
Castronovi Antonio, CGIL Roma Lazio
Catarzi Roberta, studentessa Università degli studi di Firenze
Cavallari Laura, avvocato

Cattinari Raffaella, politico
Cauzzi Paolo, geometra
Cavallaro Oscar, architetto, già dirigente settore urbanistica Padova

Cavuoto Leucino Ceccoli Aldo, Libera università di donne e uomini "Ipazia" Firenze

Ceci Anna Maria, architetto, planner, già e membro del gruppo di lavoro E.C. su urban policies
Cefalota Franco, presidente Associazione 14 Luglio, Reggio Emilia
Celotto Zeno, brianzacentrale.blogspot.com
Cenci Pietro Paolo, architetto ex aspirante urbanista
Centola Giorgio, giudice di pace
Cerri Romeo, brianzapopolare.it
Chambry Carlo, architetto
Chessa Mauro, presidente ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Chiappini Gabriele
Chiostergi Vittrorio
Ciacci Michela, studente Università degli Studi di Firenze
Ciccozzi Enrico
Cicellyn Comneno Anna Maria, presidente Associazione Circolo Legambiente Napoli Centro Anti
Cicerchia Simona, pianificatrice territoriale
Ciciotti Enrico, docente Università Cattolica di Piacenza
Cleici Riccardo, assessore del comune di Lomazzo (Como)
Colombo Alberto, consigliere comunale a Meda (MB) per Sinistra e Ambiente
Colombo Cinzia, assessora Ecologia comune di Gallarate (VA)
Colombo Claudio, assessore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Monza
Conserva Aquilani Tiziana, giornalista
Consonni Giancarlo, docente al Politecnico di Milano
Conti Alberto
Conti Irene
Coppolino AuroraCordara Pietro, architetto
Corò Marcella
Corona Gabriella, co-direttrice di "Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali"
Cosentini Adriana, studentessa Università degli Studi di Palermo
Cosentino Marco
Cosentino Marco, docente Università degli Studi dell'Insubria
Costa Andrea, portavoce Commissione Nazionale Cultura, Partito Socialista Italiano
Costa Antonio
Costa Luciana, studentessa Scuola Politecnica di PalermoCostantini Carlo, urbanista, AltroVeneto- rete dei comitati per un altro Veneto
Crisante Camilla, architetto ambientalista, già Presidente Wwf Abruzzo
Cristofani Claudio, angoliditerra.org
Costanzo Anna Maria, architetto
Crosti Luigi, analista finanziario
Cucè Edda, pensionata
Cuomo Alberto, ingegnere
Curzel Nicola, funzionario ambientale Trento
Dal Betto Gustavo
D'Alconzo Paola, docente Università degli Studi di Napoli
d’Orsi Angelo, storico del pensiero politico, docente Università degli studi di Torino, fondatore e presidente di Historia Magistra - Associazione per il Diritto alla Storia
Dal Betto Gustavo
Dall'Olio Claudia, funzionario Regione Emilia - Romagna
Dall’Olio Nicola, resp. Ufficio Agricoltura sostenibile, montagna e pianificazione, Provincia di Parma
Dallasta Angelo, architetto, resp. area territorio e ambiente comune di Vezzano sul Crostolo (RE)
Dallasta Paolo, consigliere comunale a Guastalla (RE)
D’Alto Silvano
Davighi Rita
de Crecchio Michele, urbanista
De Falco Luigi, Italia nostra Napoli
De Gaspari Mario, saggista

Del Cimmuto Maria Grazia, architetto
Dellavecchia Sergio
De Lorenzis Diego, deputato portavoce del M5s alla Camera dei Deputati
De Marco Luisa
Del Pero Gianni, geologo ambientalista, già consigliere regionale WWF Lombardia
Demuro Francesco
De Lucia Vezio, urbanista, già direttore generale all'urbanistica del ministero dei Lavori pubblici, presidente Associazione Bianchi Bandinelli
de Magistris Luisa, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
De Rosa Massimo, deputato, vicepresidente VIII Commissione Camera dei deputati
de Stefani Lorenzo, ricercatore Politecnico di Milano
de Russis Vito
De Zordo Ornella, già docente all'Università di Firenze, consigliere comunale a Firenze lista "per unaltra città"
Della Pergola Giuliano, sociologo, già docente Politecnico di Milano
Delle Foglie Domenico, architetto, responsabile Regionale Urbanistica, Legambiente Puglia

Delmastro Emilio, coordinatore di segreteria del Consiglio direttivo di Pro Natura Torino
De Luchi Enrica, urbanista
Del Pero Gianni, geologo
Del Zotto Giuseppe, architetto
De Pieri Massimo, geometra, consigliere comunale M5s Spinea (VE)
Derossi Davide
De Vettor Giovanna
Devoti Laura, urbanista
Diappi Lidia, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Di Biase Tommaso, architetto
di Gennaro Antonio, docente Seconda Università degli studi di Napoli
Di Giampietro Giuseppe, responsabile Webstrade.it
Di Cicco Roberto, architetto
Di Francesco Germano, ingegnere
Dignatici Paolo, ingegnere
D'Ignazio Luca, impiegato
Di Lascio Pietro
Dilda Michela, urbanista
Di Leo Domenico, concertista e professore di musica da camera
Di Martino Pino, sindaco Castellana Sicula, Palermo
Di Paola Loredana, Wwf Abruzzo
Di Napoli Sergio E., architetto
Di Stefano Andrea, direttore del mensile Valori, Presidente associazione Cascina Cuccagna
Di Stefano Stefano, impiegato
Di Tullio Davide, impiegato, dottore in Economia Ambientale
Donati Anna, ambientalista
Donatini Donatella, architetto
Dragone Michelangelo, architetto, presidente dell'"International Association for multidisciplinary Sudies of Drywalling Stones"
Dufruca Alfredo, ingegnere
D’Urso Annamaria
Eccher Lina
Fabbiani Mauro, ingegnere libero professionista, consigliere comunale M5s Torri di Quartesolo (VI)
Fabbri Claudio, architetto
Faccendi Stefania, medico
Fanfani David, ricercatore Università di Firenze
Fanfarillo Isabella
Farina Giulia, già editor per casa editrice milanese
Fatarella Stefano, urbanista, funzionario Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Ferrando Angela
Ferrara Rossana, architetto
Ferrari Antonella, architetto
Ferrari Cesena Domenico, già docente Università Cattolica di Piacenza
Ferrari Giambattista, Associazione amici di Arenzano (GE)
Ferrari Maria Cristina
Ferrari Valterio
Ferretti Piero, architetto
Finiguerra Domenico, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), promotore del “Forum nazionale salviamo il paesaggio difendiamo i territori”
Fioretti Gianluca, presidente Associazione nazionale Comuni Virtuosi
Fiorito Elena
Flavioni Alessandro
Fornaciari Claudio , architetto
Forni Elisabetta, sociologa, ricercatore Politecnico di Torino
Foschi Marina, docente Università di Pisa
Franceschini Davide, fotografo e attivista
Franzosini Carlo, biologo marino della Riserva Marina di Miramare (TS)
Fraulini Amelio, Ingegnere, funzionario del Servizio Urbanistica e Cartografia della Provincia di Modena
Friso Gabriella, insegnante
Frizzarin Paolo, Lineaditerra.it

Fumai Gabriele
Fuselli Enrico, architetto
Gabbani Cosimo, studente Università di Pisa, allievo Scuola Superiore Sant’Anna
Gabrielli Maurizio
Gagliardi Fabrizio
Galbusera Francesco, presidente Associazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Gallelli Giuseppe Galuppini Claudio, ingegnere
Gamba Silvia, architetto
Ganassini Marcello, studioso di ugrofinnistica e traduttore
Garavaglia Giorgio, architetto
Garavelli Giulia, studentessa Università degli studi di Firenze
Gargiulo Paola, funzionario pubblico
Gasparetto Cristiano, architetto, Italia nostra Venezia
Garda Emanuele, urbanista, docente Università di Milano
Garau Pietro
Gargiulo Paola, architetto, funzionario pubblico
Genco Nicola, grafico
Genovese Valeria, storica dell'arte, Scuola Normale Superiore di Pisa
Genovese Vincenzo, architetto e urbanista
Gentile Eugenio
Gentili Martina, architetto - master student TUDelft
Gerosa Alessandro, consigliere Comunale di Monza
Ghinassi Simona, architetto
Giacomazzi Fabio
Giacomi Emilio
Giannoccaro Giambattista, architetto, presidente di Terra d’Egnazia, Associazione di promozione sociale e Diritto alla Città - Fasano(BR), Monopoli(BA)
Giarletta Iole
Gibelli Maria Cristina, urbanista, già docente Politecnico di Milano
Giglioni Alessandra, architetto
Giretti Daniela
Girotti Chiara, urbanista
Gisotti Marinella, urbanista
Giudici Sandra
Giusti Mauro
Golinelli Sergio
Gonnelli Paolo
Granara Anna Rita
Grandi Stefano
Granzotto Loretta, architetto
Grassi Paolo, architetto
Grassi Tiziano, presidente Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
Gravina Umberto, sindaco di Carugate (MI)
Gravina Maria Loreta

Gresti Giulietta, architetto
Grossi Maria Letizia
Greppi Claudio, geografo, docente Università degli studi di Siena
Grieco Francesco
Grisani Egidio
Grotta Anna, impiegata
Guadagnoli Giuseppe, ingegnere
Guerzoni Anna, architetto
Guido Alessandro
Guaragno Graziella, urbanista, Servizio Programmazione territoriale e sviluppo della montagna Regione Emilia-Romagna
Guarducci Anna Rita, architetto
Guastamacchia Emilio, assessore all'urbanistica, Corsico (MI)
Guermandi Maria Pia, archeologa, docente Università degli studi di Pavia
Gullotta Diego
Iacopini Alberto, Itc Luigi Einaudi, Torino
Imeroni Andrea, pedagogista
Incerti Ivano
Inglese Walter, docente
Ingrao Celeste
Iovinelli Roberto, geologo, Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno
Iuffrida Giovanni, architetto, capo servizio edilizia privata Comune di Lamezia Terme
Labbucci Adriano, Assemblea Nazionale SEL
Lagazzi Nadia
Lagori Marina, già insegnante
Lagrasta Sabino, responsabile del WWF Canosa
Lalli Alberto, architetto
Lanaro Anna, insegnante
Landini Giovanni, Associazione Vivere Collina Fleming
Lanza D. Bruno, docente
Lanza Giuseppe, architetto
Lanzani Arturo, docente Politecnico di Milano
Las Casas Giuseppe, docente all’Università della Basilicata
Laterza Riccardo, studente Università IUAV di VeneziaLaverda Luciano, architetto
Lazzari Francesca, architetto, Dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Lucca
Legnani Franco
Leonardi Ivano, urbanista
Leone Antonio, docente Università della Tuscia Viterbo
Leoni Valeria, architetto
Leverotti Franca, consigliere nazionale di Italia Nostra
Lion Marco, già presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
Liotti Guido, educatore/attore esperto di processi partecipati e teatro per il paesaggio
Lironi Sergio, architetto, presidente onorario Legambiente Padova
Lisi Nino
Lo Balbo Salvatore, segretario nazionale FILLEA-CGIL
Lo Brutto Angela Maria, studentessa università di Firenze
Loddo Stefano, geologo
Longhi Donata
Losavio Giovanni, giurista, già presidente nazionale di Italia nostra
Lorenzetti Tommaso, studente università di Ferrara
Lottarini Daria
Lotti Daniela
Luca Francesco, assessore all'urbanistica comune di Marano Vicentino
Luciani Martina, Piazza Traunik - Gorizia
Maddalena Paolo, giurista, già vicepresidente della Corte Costituzionale
Madoi Roberta, urbanista
Maffei Cardellini Giovanni
Maggi Mauro, docente Università di Roma La Sapienza
Maggio Marvi, urbanista e ricercatrice International Network for Urban Research and Action (INURA)

Magosso Paola, geologa

Magnaghi Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
Magnani LauraMagnani Paolo, comitato “NO Passante Nord”
Mainoldi Giulio, Associazione Grande Parco Forlanini
Majoli Giorgio
Malgaretto Paola, architetto
Mancinelli Scotti Cristiana, Salviamo il Paesaggio
Mancini Oscar, già segretario della Camera del lavoro di Venezia, assessore all’ambiente e sport Mogliano (VE)
Manella Elisabetta
Manicardi Antonella, Servizio Pianificazione territoriale, urbanistica e cartografia, Provincia di Modena
Mannino Giovanna
Mantovani Flavio, studente di Urbanistica Politecnico di Milano
Manzoni Alessandra, psicanalista
Marcantoni Federico, studente Università degli studi di Firenze
Marchetti Alessandro, referente del Coordinamento del Circondario Imolese del Forum Salviamo il Paesaggio
Marchini Rossella, architetto
Marchini Rossella, architetto
Marcotti Graziella, urbanista, già resp. di ricerca Centro studi Piano intercomunale milanese
Maresca Massimo, presidente Italia Nostra Campania
Mariani Laura, responsabile politiche abitative - CGIL nazionale
Marincione Nando
Marini Elena
Marinoni Ottorino, architetto, già docente Università di Bologna
Martinelli Flavia, urbanista, docente Università Mediterranea di Reggio Calabria
Martinez Miguel
Martino Emanuele, architetto
Masante Giuliana
Mascetti Federica, storica
Masoni Riccardo, pianificatore territoriale
Massa Marco, urbanista, già docente Università degli Studi di Firenze
Massenti Emanuele
Mastrocinque Simona, già vice Sindaco e Assessore all'Ambiente del Comune di Zola Predosa (BO)
Mastrodonato Rolando, presidente associazione "Vivi e progetta un'altra Milano"
Mastroianni Olimpia
Matricciani Emilio, docente Politecnico di Milano
Mattei Ugo, giurista, docente Università degli studi di Torino e Università della California a San Francisco (USA), vicesindaco di Chieri (TO)
Mazza Angelino
Mazzarolo Federico, studente, Università Ca' Foscari
Mazzei Stefania, architetto
Mazzeo Antonio, giornalista e peace researcher
Mazzette Antonietta, sociologa, docente Università degli Studi di Sassari
Mazzoleni Chiara, docente Università IUAV di Venezia
Mazzullo Benedetto, studente Università degli Studi di Palermo
Memore Luisa
Meneghello Sabrina, architetto
Meneghetti, Lodovico (Lodo), urbanista, già docente Politecnico di Milano
Menna Ivo, Vasto coordinamento esposti ad amianto
Miceli Daniela, studentessa, Politecnico di Milano
Miazzi Francesco, Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Milazzo Agata, ingegnere
Minafra Angelantonio, ricercatore CNR
Mioni Elia
Moccia Maria Rosaria, documentalista
Monastra Alfio, ingegnere edile, componente C.D. di Italia Nostra di Catania
Mondini Emanuele, giurista, Italia nostra Roma
Montagnana Manfredo
Montanari Tomaso, docente all’Università Federico II di Napoli
Montanari Guido, docente al Politecnico di Torino
Monte M. Michele, urbanista
Monti Gianni
Monti Luigi, architetto
Mori Sara
Morittu Maria Paola, giurista, Italia nostra Sardegna
Mortarino Massimo, Comitato per il Torinese del Forum “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”
Mottola Molfino Alessandra, storica dell'arte, già presidente nazionale di Italia Nostra
Mugnaini Elio
Muhlbauer Luciano
Mura Alfredo
Murru Anna, ingegnere
Natale Giuseppe, Forum Civico Metropolitano Milano
Natali Carlo, urbanista, docente all’Università di Firenze, Presidente del CdS in Pianificazione della città del territorio e del paesaggio
Nave Antonio
Navoni Amalia, Coordinamento Nord Sud del Mondo
Nebbia Giorgio, già deputato e senatore, professore emerito all’Università di Bari
Nespolo Luca, architetto, Phd Università degli studi di Firenze
Negro Emanuele, fisico
Nicoletti Celeste
Nicoletti Paolo, geologo
Nicotra Francesco

Niero Alessandro

Nocito Walter, ricercatore, Università della Calabria
Noseda Enrica
Occhini Eugenio, già consigliere comunale di Catanzaro
Oddone Gaja
Ortenzi Alessandro, architetto
Ottonello Franca
Pacinico Vincenzo, architetto
Palermo Giuseppe, bibliotecario, presidente associazione culturale La casa del nespolo
Palermo Maurizio
Paolozza Marcello
Pagnanelli Antonio, architetto, presidente associazione MaceraTiamo

Parisi Enzo, Legambiente Augusta
Pascolo Sergio, architetto, docente Università Iuav di Venezia
Pasquini Nico, studente Università IUAV di Venezia

Partengo Giulia

Patta Antonello, portavoce della Federazione della Sinistra milanese
Patrizio Carlo, docente Università di Roma La Sapienza
Patti Daniela, bibliotecaria
Pavone Antonio, architetto
Pellacini Daniela
Pennati Osea
Peritore Romina, architetto
Petrelli Giuliano
Petrone Maria Laura, portavoce Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Pezzoli Flora, psicoterapeuta
Pesante Guido, vicepresidente WWF Friuli-VG
Petrone Maria Laura
Piccioli Gianandrea, già dirigente editoriale
Piccioni Luigi, storico, ricercatore Università della Calabria
Picchi Marta, urbanista e amministratore comunale
Picena Luigi, già dirigente pubblico
Pietrolucci Giuseppe
Pileri Paolo, docente Politecnico di Milano
Pisani Raffaele, architetto, pianificatore territoriale
Pirajno Rosanna, architetto
Pirozzi Adolfo, ingegnere

Pizzala Gabriella

Plata Marco
Poddine GianCarlo
Polacci Luciano
Poli Daniela, urbanista, docente all’Università degli studi di Firenze
Polli Graziano
Pompilio Marco, urbanista, già direttore settore Pianificazione territoriale Provincia di Milano
Porcari Vincenzo
Porrati Daniela, architetto
Pozzati Vittorio
Pozzi Chiara
Predonzan Dario, già responsabile energia e trasporti WWF Friuli Venezia Giulia
Premoli Gianluca, ingegnere, già consigliere comunale a Pioltello (MI)
Privitera Gianfranco, ingegnere Proietti Lorenzo
Prosperi Adriano, professore emerito Scuola Normale Superiore Pisa
Puddu Rita, geologa

Pujia Veronica

Puliani Mauro, funzionario Amministrazione Provinciale di RomaPulito Pasquale, ingegnere
Pustetto Stefano

Quagliaroli Mirta, consigliere comunale M5S a Piacenza
Quattrociocchi Andrea, impiegato alla Provincia di Milano, delegato RSU dell’USB
Radicioni Raffaele, urbanista, già assessore all’urbanistica al Comune di Torino
Rancati SergioRestelli Carmela, pensionata, iscritta all’Anpi
Ranieri Francesco, urbanista
Rannisi Giuseppe, ingegnere
Reho Matelda, economista, docente all’Università IUAV di Venezia
Remelli Matteo, impiegato
Remonato Francesco, urbanista
Renzoni Roberto
Restelli Carmela, pensionata, iscritta all'ANPI
Riboldazzi Renzo, architetto, docente al Politecnico di Milano
Ricci Marco, consigliere comunale per Una città in comune – Pisa
Ricciardi Giannoni Nicola
Righini Serena, urbanista, assessore all'urbanistica al Comune di Melzo (MI)
Rinaldi Rosa, responsabile dipartimento ambiente-territorio-beni comuni PRC
Rispoli Rossella, Liberacittadinanza
Rivolta Stefano
Rizzatto Paolo, architetto
Rizzi Chiara, architetto, assegnista di ricerca
Robbe Maria Pia, urbanista, co-fondatrice di Veneziano Gas
Roccella Alberto, giurista docente Università degli Studi di Milano
Roero Maria
Roggio Sandro, architetto, già componente Comitato scientifico della Conservatoria delle coste della Sardegna
Roli Maria Teresa, architetto urbanista
Romani Giosuè
Romanini Giancarlo, architetto
Rossetto Fiorenza, presidente Associazione Salviamo Bracciano
Rossi Giuseppe, ingegnere, docente
Rossi Simone, architetto
Rossi Simone, studente Università degli studi di Firenze
Rovigatti Piero, docente Università di Chieti-Pescara
Ruzzante Francesco, studente Università IUAV Venezia
Sabelli Rodolfo, urbanista, responsabile del settore Pianificazione urbanistica del comune di Capaccio-Paestum (SA)
Sacconi Paola, architettoSaggioro Cristina
Sala Alfio
Salerno Giovanni, geologo Regione Emilia-Romagna
Salzano Edoardo, urbanista, già docente all'Università Iuav di Venezia, fondatore e direttore di eddyburg.it
Salzano Francesco
Sampò Sebastiano
Sannino Giovanni, studente
Santo Giuseppe
Saponara Antonella, restauratrice
Saponaro Michele
Saragosa Claudio, ricercatore, Università di Firenze
Sardelli Roberto, sacerdote
Scandurra Enzo, docente all’Università di Roma La Sapienza
Scardina Alfredo
Scarsi Luigi
Scarso Ilaria, ingegnere, dottore in Tecnica Urbanistica
Scudellari Jacopo, studente Politecnico di Torino
Scuri Simona
Sgarbi Giorgio
Sgherri Monica, consigliere regionale Toscana
Sibilla Stefano, ingegnere e imprenditore, comitato Treno Alpi Liguri
Signorile Roberta
Sili Scavalli Andrea, architetto
Simonini Ivana
Sinibaldi Silvio
Siniscalchi Claudio, presidente WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Sironi Alfio, insegnante
Soldarini Massimo, responsabile Nazionale Settori Progetti e volontariato Lipu birdlife Italia onlus
Solenghi Sara, madre, insegnante e amante della bellezza e del paesaggio
Soraci Cristina
Sorani Rosanna
Sotgia Antonello, architetto
Susanna Spafford, avvocato
Spessotto Arianna, deputato M5s
Spinelli Barbara, M5s
Sponzilli Giacomo, architetto
Stiglitz Alessandro
Stocchi Donatella, terapista della riabilitazione Ferrara
Stocco Ricardo
Storto Giancarlo, ingegnere, già direttore generale del ministero dei lavori pubblici
Suber Pierpaolo
Succetti Camilla, studentessa Politecnico di Milano
Sulis Gino Paolo
Suppini Lorena
Taborchi Mario, consigliere comunale di SEL - Comune di Corciano (PG)
Talarico Silvio, giornalista
Tarallo Giuseppe, già presidente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, già sindaco di Montecorice (SA)
Tarulli Silvia, architetto
Tattara Giuseppe, docente Università Cà Foscari Venezia

Teti Maria Adele, già docente università di Calabria, presidente Italia Nostra sez. Catanzaro
Tetti Eros, Comitato “Salviamo le Apuane”
Tempra Dario

Timpani Pino, Associazione per i Parchi del Vimercatese

Tiraboschi Alessandro, urbanista
Todde Giorgio, scrittore, già componente comitato scientifico Piano Paesaggistico Sardegna
Tomasetti Fabio, urbanista
Tonon Graziella, docente Politecnico di Milano
Torchi Antonia, sociologa della comunicazione, già docente

Torelli Enrica, Associazione Vivere Collina Fleming
Toscano Luigi, geometra, già assessore urbanistica comune di Montenero di Bisaccia

Toscano Paola, designer
Trizio Marino
Tronconi Pierattilio, autore di saggi su energia,ambiente e clima
Turroni Sauro, urbanista, già vicepresidente Commissione ambiente Senato
Uberti Edoardo, studente di Urbanistica, Politecnico di Milano
Ugolini Antonio
Uleri Tiziana, avvocato Urbani Maria Gemma, Luccabenecomune
Urzì Gaetano, urbanista, dirigente tecnico genio civile di Catania
Vaccani Cristina, collaboratrice ai servizi ambientali, Provincia di Como
Vaccari Norberto, architetto, consigliere comunale M5s di Reggio Emilia,
Valent Gian Maria, geografo
Valli Chiara, architetto
Vallino Guido, urbanista
Valorani Carlo, ricercatore Università La Sapienza
Vanetti Carlo Bruno, avvocato, docente Università di Pavia
Verducci Luca, videoreporter freelance specializzato in tematiche ambientali.
Vezzani Angela, pensionata
Villani Stefania, redattrice
Villani Vincenzo, pensionato
Villella Elena, architetto
Vinci Giuseppe, imprenditore oleario, blogger
Virdis Simone, ingegnere
Volpe Valeria
Zampieri Dario, geologo, Università di Padova
Zanchettin Andrea, architetto
Zanella Katia
Zanetti Uliana, Museo d'Arte Moderna di Bologna
Zanetto Marco, urbanista, consulente ambientale
Zarini Lucia
Zerbetto Fiorenzo
Zetti Jacopo
Ziparo Alberto, docente Università degli Studi di Firenze
Zito Vincenzo
2. ASSOCIAZIONI
AmbientalMente Liguria
Associazione ambientalista “La lupus in fabula” onlus Fano (PU)
Associazione ambiente e salute di Correggio e San Martino in rio (RE)
Associazione Amici di Ponte Carrega, Val Bisagno-Genova
Associazione "Circolo Legambiente Napoli Centro Antico"
Associazione “Città Plurale” Matera
Associazione Culturale Città in rete (Palermo)Associazione Culturale "La Casa del Nespolo", Roma
Associazione Culturale Paesaggi
Associazione Difesa Consumatori e Ambiente, Adiconsum Abruzzo
Associazione "Forche Caudine" (Molisani a Roma), Roma
Associazione ForumcivicoAssociazione Gruppo Valle Nava, Casatenovo (LC)
Associazione Il Giardino dei Ciliegi di Firenze - Centro ideazione donna
Associazione InFormazione InMovimento Legnano
Associazione MaceraTiamo, Macerata
Associazione Map Design Project
Associazione Salviamo Bracciano
Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, Macherio (MB)
Associazione “Uomo e Territorio Pro Natura” Milano
Associazione “Vivai ProNatura” - San Giuliano Milanese
“Carteinregola” Roma

Circolo “A. Armino” di Palmi (RC)
Comitato “Bene Comune Cernusco”
Comitato FuoriPISTA Fiumicino

Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
Comitato Pedamentina a San Martino, Napoli
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza CentraleComitato per il Parco Regionale della Brughiera
Comitato popolare "Lasciateci Respirare" di Monselice
Comitato “Salviamo le Apuane”
Comitato Treno Alpi Liguri
Coordiamento Asolo-Castellana del Forum di Salviamo il paesaggio
Coordinamento del Circondario Imolese del Forum Salviamo il Paesaggio
CROWDFUNDING CIVICO idee per il territorio (Palermo)
Federazione nazionale Pro Natura
Fondazione Salvare Palermo onlus
“Forum Civico Metropolitano” Milano
Forum Ambiente e Salute Lecce, Rete di cittadini e gruppi impegnati a difesa del territorio
“Gruppo ambiente mobilità e territorio” Brescia
InFormAzione Sostenibile - Comunicazione socio-ambientale
Italia Nostra Campania
Italia Nostra sez. Catanzaro
Italia Nostra Sardegna
Legambiente Verona
"Libera Università di uomini e donne Ipazia", Firenze
Lista "Sinistra e ambiente" di Meda (MB)
Lo sguardo che trasforma
Love Monticelli
Luccabenecomune
Movimento politico “il Baco Resistente”, Catanzaro
Municipio dei Beni Comuni, Pisa
Occhisullacultura.wordpress.com
Piazza Traunik - Gorizia
Redazione "Pensieri d'integrazione", Fondazione Integra/Azione
Rete civica italiana
ReTe dei comitati per la difesa del territorio
Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica Milano
Rifondazione Comunista
Salviamo il Paesaggio Altomilanese
Salviamo il Paesaggio Provincia di Treviso
Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia
Scale di Napoli

Terra D'Egnazia: associazione di promozione sociale e diritto alla Città, Fasano(BR) e Monopoli(BA).
Vasto coordinamento esposti ad amianto
“Verdi Ambiente e Società" (VAS)
“Unaltracittà-Laboratorio politico”, Firenze
WWf di Canosa di Puglia
WWF Isontino “Eugenio Rosmann”
Adesioni al 19 marzo 2015: 645 adesioni singole, 67associazioni/comitati.
Inviare le ulteriori adesioni a Maria Pia Robbe

Abbiamo inserito le qualifiche di persone a noi note oppure indicate dagli interessati. Comunicateci eventuali precisazioni o integrazioni, di cui terremo conto nei prossimi aggiurnamenti

Riferimenti
Su eddyburg i documenti di critica che ci sembra piu interessante rendere noti ai nostri lettori:
Città amica: Una lettera degli architetti sul DDL Lupi
DIDA (Dipartimento di architettura, Università degli Studi di Firenze): lex Lupi, un incredibile passo indietro
Legambiente: critiche e domande, ma adesione "a un percorso innovativo"
La posizione dell'INU sulla nuova proposta di legge urbanistica di Maurizio Lupi
Sapevamo già da che parte sta l’INU
Sergio Lironi: Un contributo alla discussione di una legge devastante
Sergio Brenna: La proposta di Lupi è ispirata a una vera furia iconoclasta
SIU (Società Italiana degli Urbanisti): il testo predisposto per la consultazione on-line promossa da Lupi
Rosa Rinaldi: Il Territorio come il lavoro senza regole e senza tutele

Listatsipras.eu, 30 settembre 2014

Il premier Renzi ha superato un’altra tappa nella sua impresa di definitiva metamorfosi del Paese secondo le ricette dell’austerity neo liberista.Per questo la difesa dell’articolo 18 deve andare oltre se stessa, allargare linguaggio e intenzioni, se non vuole ridursi soltanto a una testimonianza e sviluppare la forza di affermare un’idea dei diritti all’altezza dei problemi dell’oggi. Parlare a tutto il lavoro, quello che c’è e quello che non c’è: questa è la sfida..

La direzione del Pd del 29 settembre rappresenta un passaggio forse conclusivo del lungo processo di accettazione -nei fatti e nel discorso pubblico - da parte del Pd del pensiero unico neo liberista in salsa blairiana, come nuova regola economica e sociale del mondo. Non a caso Renzi sostiene la Commissione Europea di Juncker e Katainen che ha come programma la continuazione della austerità e delle politiche liberiste. Il Jobs Act, promosso politicamente in quella sede, accetta infatti in toto e articola nel contesto italiano l'agenda neoliberista che stabilisce una complessiva svalutazione del lavoro, con l’eliminazione delle residue "rigidità" del lavoro, una volta dette, secondo il rottamando costituzionalismo democratico, "diritti e tutele", e con l'allargamento a dismisura della flessibilità, della precarizzazione e della riduzione del lavoro a condizione servile. Vanno in questa direzione i previsti dispositivi di controllo a distanza di chi lavora, del demansionamento, dell’allargamento a dismisura dei voucher. Il tutto senza alcuna vera contro partita in termini di sussidi.

Non aver contrastato la precarizzazione del mondo del lavoro, anzi l’averla spesso teorizzata, e la disoccupazione crescente delle nuove generazioni lasciata crescere senza farne uno scandalo sociale ha aperto la strada all’ulteriore e definitiva cancellazione di diritti e tutele. Siamo di fronte a una sfida la cui posta in gioco è la difesa della civiltà delle relazioni umane nell’epoca della crisi. Difendere oggi i diritti del lavoro incarnato, donne e uomini al lavoro nell’epoca del lavoro senza futuro, senza tutele, senza sentimento democratico, può conquistare di nuovo un senso politico e sfuggire alla sensazione di un deja vu. Ma questo significa ripartire da un’idea che rimetta insieme le forze, che parli ai mille frammenti del lavoro disperso, che costruisca alleanze tra le generazioni e soprattutto parli alle nuove generazioni. A quelle ragazze e a quei ragazzi per i quali il lavoro è soltanto una chimera. Mai come in questo momento la difesa dell’articolo 18 e la richiesta del reddito minimo universale sono le due facce dell’unica risposta da dare al Jobs Act.

Questi sono i contenuti che l’Altra Europa intende portare nel confronto in tutte le sedi in cui sarà possibile e in tutte le mobilitazioni sui temi del lavoro di questa stagione che si è aperta con il Jobs Act, dalla manifestazione della CGIL del 25 ottobre allo sciopero sociale dei movimenti antiprecarietà del 14 novembre fino alla manifestazione nazionale che L'Altra Europa propone per il 29 novembre contro le politiche neoliberiste del governo Renzi e della Commissione Juncker.

L'altra Europa con Tsipras

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Premessa

Come molti dei frequentatori di eddyburg sanno, abbiamo lanciato un appello contro la bozza di legge "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazioni urbane" predisposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. A nostro parere essa è il culmine della strategia e della pratica che hanno prevalso negli ultimi anni nel nostro paese, distruggendone la vivibilità e la bellezza. Trovate qui di seguito un documento, redatto nella forma della “lettera aperta”, con cui esprimiamo le ragioni di una critica severa e senza appello. Un momentaneo incidente tecnico ci ha impedito di comunicarlo attraverso il nostro sito. Ci siamo avvalsi comunque di altri strumenti di diffusione (il nostro profilo Facebook e soprattutto alcuni “siti amici “, come SosPatrimonio, Stopalconsumoditerritorio, Carteinregola, Territorialmente), e dei contatti personali. Non abbiamo voluto usare i siti specializzati nella raccolta di firme, perché abbiamo l’impressione che le risposte a quelle richieste siano automatiche e distratte: volevamo invece, e vogliamo, un’adesione meditata e perciò convinta.

A differenza di altri riteniamo che quella del ministro Lupi e del suo gruppo di lavoro sia una proposta non emendabile. Lo sforzo di proporre “depeggioramenti” non farebbe che accreditarla. L’unico obiettivo perseguibile, secondo le persone che hanno redatto questa “lettera aperta al ministro Lupi”, l’hanno firmata e la firmeranno, è quello di arrestarne il cammino.

Vi chiediamo il sostegno di una vostra adesione.
Spedite per favore una email con la vostra adesione a mariapia.robbe@gmail.com


Lettera aperta al ministro dei Trasporti e Infrastrutture Maurizio Lupi.

Egregio Ministro,

riteniamo il disegno di legge da lei presentato in materia di governo del territorio complessivamente non condivisibile, non soltanto per le numerose norme in esso contenute che appaiono inadeguate, quando non potenzialmente rischiosissime per gli effetti rovinosi che potrebbero produrre sul territorio, ma soprattutto per la filosofia che pervade, con strenua e incalzante persistenza, ogni articolo del provvedimento.

La sua proposta, a nostro avviso, non è emendabile e quindi rinunciamo a proporre osservazioni ed emendamenti puntuali al testo predisposto dal gruppo di lavoro da lei incaricato.

Tuttavia, profittando dell’opportunità di poter interloquire con i suoi uffici, vogliamo cogliere l’occasione per esprimere un dissenso ragionato e motivato, poiché la nostra posizione non ha nulla di pregiudiziale, ma è il risultato di una valutazione non estemporanea che qui di seguito vogliamo sintetizzare.

L’innovazione più rilevante, che nel ddl emerge in tutta evidenza e in forma così pervasiva da precludere un possibile confronto di merito sui singoli aspetti, risiede nel fatto che viene riconosciuto ai proprietari delle aree il “diritto di iniziativa e di partecipazione” nei procedimenti di pianificazione; e, per non lasciare possibili dubbi, i soggetti istituzionali – Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato – sono sollecitati, nell’esercizio delle rispettive competenze, a estendere anche ai “privati che partecipano alla pianificazione” gli stessi principi che regolano i rapporti interistituzionali (leale collaborazione, sussidiarietà, trasparenza ed altri ancora).

Si tratta di un modello che delegittima in maniera clamorosa i principi e le modalità che stanno alla base del processo di pianificazione; un modello che dalla legge urbanistica del 1942 è pervenuto, con modifiche, aggiornamenti e con l’innesto delle leggi regionali, sino ai nostri giorni. Si tratta altresì di un modello del quale non si ravvisano elementi di affinità in nessun’altra legislazione urbanistica dei paesi avanzati europei.

Da sempre, infatti, è stato unanimemente riconosciuto che la pianificazione appartiene a pieno titolo alla sola sfera pubblica, costituendo una delle attività più qualificanti delle amministrazioni pubbliche, e in particolare dei Comuni. E se in altri campi ci si avvia a un ridimensionamento della presenza pubblica in funzione – vera o presunta – di una maggiore snellezza ed efficacia delle azioni e delle decisioni, in questo campo la delega non è da ritenere assolutamente ammissibile per il solo e semplice fatto che le decisioni riguardanti la qualità dell’assetto del territorio e le interazioni che in esso si stabiliscono appartengono all’intera comunità, poiché il territorio, nel moderno costituzionalismo, appartiene a titolo di sovranità al popolo; e, come recita la nostra Costituzione, il diritto alla proprietà privata è condizionato al perseguimento della “funzione sociale” della proprietà stessa .

Conseguentemente, la pianificazione non può che essere esercitata, con metodo trasparente e partecipato, da coloro che, a seguito di competizione elettorale, hanno ricevuto dai cittadini il compito di provvedervi.

Se, come si evidenzia nel testo della proposta di legge, si privilegia in maniera esclusiva una categoria di cittadini (i proprietari), conferendo loro addirittura il rango di soggetti istituzionali a pieno titolo coinvolti nel processo di pianificazione, si snatura l’essenza stessa della pianificazione la quale deve svolgere il precipuo compito di assicurare condizioni di maggiore benessere all’intera popolazione, residente - dai commercianti agli agricoltori, dagli studenti agli sfrattati e così via – contemperando le diverse aspettative che devono comunque risultare non in contrasto con le esigenze di tutela e salvaguardia dell’ambiente (il territorio è un bene irriproducibile) e con la conservazione del patrimonio storico.

Anche se è il più dirompente, quello appena descritto non è il solo aspetto inaccettabile di questa bozza di legge.

Nel ddl risulta soppresso il decreto ministeriale 1444 del 1968. In sostituzione degli standard vengono introdotte le dotazioni territoriali le cui definizioni sono attribuite allo Stato nei termini generali, e successivamente alle Regioni per la parte regolamentare. Abrogando il decreto che assicurava per “ogni abitante, insediato o da insediare”, una “dotazione minima, inderogabile,” di mq per servizi, verde e aree pubbliche si scardina uno dei pilastri dell’urbanistica riformista che ha garantito, in ogni comune di qualsiasi regione, una dotazione di spazi pubblici per tutti i residenti, senza differenziazione tra ambiti di maggior pregio e altri meno privilegiati.

Se poi la formulazione della norma riguardante le dotazioni territoriali si pone in relazione con quella, anch’essa contenuta nel ddl, che consente ai privati di presentare proposte per progetti di trasformazione urbanistica in sede di formazione del piano operativo e che attribuisce ai Comuni il mero compito di valutazione delle proposte private “verificandone la rispondenza alle esigenze di dotazioni territoriali già definite”, sorge il fondato dubbio che il compito del soggetto pubblico possa ridursi a localizzare le aree per i servizi, lasciando quindi ai privati la facoltà di proporre contenuti e modalità delle trasformazioni urbanistiche (l’esperienza del piano del Comune di Milano, basato tutto sulla contrattazione con i privati, diventerebbe quindi il modello di riferimento).

E ancora: il largo consenso registrato di recente sul contenimento del consumo di suolo, che ha portato alla presentazione di numerose proposte di legge - peraltro in una condizione di perdurante stagnazione che non lascia sperare tempi rapidi per la conclusione dell’iter legislativo - trova nel ddl un’espressione assai riduttiva e di basso profilo che, di fatto, non incide in alcun modo sull’obiettivo di ridurre l’aggressione alle aree agricole e di arginare i processi di impermeabilizzazione dei suoli. Nel testo di legge non è contenuta nessuna prescrizione realmente fattiva ed efficace per ridurre da subito possibili nuovi incrementi del suolo urbanizzato, non vi è neppure la traccia di un percorso attraverso cui definire i limiti all’espansione, ma soltanto un retorico invito alle Regioni, chiamate a emanare proprie leggi in cui il contributo per gli oneri di urbanizzazione risulti crescente al diminuire della densità edilizia.

Sul rinnovo urbano, una locuzione davvero inquietante, il tentativo di rimuovere alcuni ostacoli che limitano la diffusione di questi interventi si traduce nel dare spazi di azione pressoché illimitati ai privati, e non solo come soggetti con cui il Comune attiva procedure negoziali (e sarebbe più che sufficiente). Si prevede infatti anche la possibilità, se privati e Comune si accordano, di avviare le operazioni di rinnovo urbano anche in assenza di pianificazione operativa o in difformità da questa. E non è tutto: se in un ambito oggetto di recupero si forma un consorzio tra proprietari tale da rappresentare la maggioranza del valore degli immobili, si prevede un meccanismo inammissibile e odioso. Il consorzio stesso potrà espropriare i proprietari non aderenti e nessuna forma di tutela è prevista a garanzia di questi ultimi che verrebbero così privati del proprio alloggio senza alcuna offerta in alternativa.

Ampio spazio trova nel ddl il tema dell’edilizia residenziale sociale e, rispetto agli aspetti già di recente trattati nel cosiddetto Piano Casa approvato nel mese di maggio, si entra maggiormente nel merito delle definizioni, delle modalità di realizzazione, dei soggetti chiamati a realizzarla, delle possibili forme di incentivazione. Ma, di nuovo, tutte le misure suggerite (trasferimento o cessione di diritti edificatori, premi volumetrici, riduzione del prelievo fiscale comunale, e così via) sono dedicate al ‘mercato’ più che a garantire il diritto alla casa sancito dalla Costituzione.

Tralasciamo altre considerazioni su aspetti più circoscritti, ma non per questo meno preoccupanti e criticabili, e concludiamo ribadendo che l’approvazione del testo presentato, o comunque di un testo ispirato alla stessa ideologia e agli stessi principi distruttivi, produrrebbe effetti nefasti sul territorio e sul patrimonio comune (che non appartengono solo agli abitanti e governanti attuali della penisola, ma all’intera umanità e, soprattutto, alle generazioni future), e screditerebbe chi avesse contribuito ad approvarla.

Primi firmatari

Giancarlo Storto
Maria Cristina Gibelli
Paolo Baldeschi
Vezio De Lucia
Mauro Baioni
Edoardo Salzano
Sergio Brenna,
Domenico Finiguerra
Giuseppe Boatti
Sauro Turroni
Paola Bonora
Tomaso Montanari
Emanuele Mondini
Donato Belloni
Stefano Fatarella
Antonietta Mazzette
Elisabetta Forni
Alberto Ziparo
Roberto Camagni
Rodolfo Sabelli
Paolo Berdini
Laura Benigni
Angelo d’Orsi
Flavia Martinelli
Ilaria Boniburini
Chiara Girotti
Antonello Sotgia
Rossella Marchini
Francesco Ranieri
Fulvia Bandoli
Carlo Costantini
Adriano Prosperi
Alberto Magnaghi
Andrea Costa
Romina Peritore
Alessandro Boldo
Cesare Allegretti
Franco Cefalota
Ivano Incerti
Rossana Benevelli
Antonella Manicardi
Enrico Bettini
Davide Derossi
Giuliana Beltrame
Maria Teresa Roli
Antonio di Gennaro
Marina Foschi
Michela Barzi
Antonio Bonomi
Alessandra Giglioni
Ugo Mattei
Marco Massa
Guido Montanari
Cristina Accornero
Andrea Imeroni
Emilio Delmastro
Maria Pia Guermandi
Daniela Poli
Chiara Mazzoleni
Paolo Maddalena
Alberto Lalli
Maria Agostina Cabiddu
Edoardo Uberti
Francesco Alberti
Flavio Mantovani
Paolo Dallasta

Altre adesioni pervenute al 18 settembre

Nicola Dall’Olio
Francesco Remonato
Maria Paola Morittu
Giorgio Todde
Luca Nespolo
Stefano Pustetto
Pierpaolo Suber
Elia Mioni
Antonello Patta
Carlamaria Carlini
Massimo Mortarino
Manfredo Montagnana
Fabrizio Bottini
Arturo Lanzani
Giuseppe Las Casas
Gianluca Fioretti
Luigi Piccioni
Franca Leverotti
Michele Albini
Dario Predonzan
Luciano Laverda
Alessandro Tiraboschi
Andrea Bonessa
Claudio Cristofani
Alessandra Manzoni
Marina Lagori
Marco Boschini
Emilio Matricciani
Graziella Tonon
Giancarlo Consonni
Sara Solenghi
Michele M.Monte
Enzo Scandurra
Daniela Pellacini
Guido Pesante
Marianna Amendola
Alberto Calabrese
Chiara Valli
Claudio Antoni
Valentino Ballabio
Piergiorgio Bellagamba
Gabriella Pizzala
Piero Bevilacqua
Gabriella Corona
David Fanfani
Giovanna Cantarella
Giorgio Centola
Giorgio Sgarbi
Ferdinando Cartella
Marco Pompilio
Grazia Casagrande
Umberto Gravina
Stefano Benedetti
Uliana Zanetti
Cristina Vaccani
Gabriella Barbieri
Vincenzo Arzente
Emanuele Massenti
Giulia Farina
Emilio Guastamacchia
Carlo Franzosin
Simona Scuri
Michele Boato
Lorenzo de Stefani
Gianni Beltrame
Paolo Rizzatto
Adele Bugatti Di Maio
Roberta Madoi
Arianna Spessotto
Ottaviano Barbanente
Diego De Lorenzis
Salvatore Lo Balbo
Rosanna Sorani
Alfredo Scardina
Marta Balestri
Giuseppe Natale
Laura Devoti
Umberto Gravina
Vincenzo Arzente
Stefano Benedetti
Uliana Zanetti
Cristina Vaccani
Gabriella Barbieri
Emilio Guastamacchia
Carlo Franzosini
Mario De Gaspari
Lorenzo de Stefani
Adele Bugatti Di Maio
Giuliano Della Pergola
Oscar Mancini
Cristiano Gasparetto
Giuliano Bruni
Gabriele Chiappini
Jacopo Zetti
Andrea "Lucarelli" Bui
Renzo Riboldazzi
Maria Pia Robbe

Hanno inoltre aderito (per ora) le seguenti associazioni, comitati e gruppi:
Forum Civico Metropolitano di Milano
Associazione vivai pro natura, San Giuliano Milanese
Federazione nazionale Pro Natura Torino

Il manifesto, 13 settembre 2014 (m.p.r.)

La guerra imper­versa ormai dall’Ucraina alla Soma­lia, dall’Iraq al Sud Sudan, dal Calif­fato isla­mico (Isis), al Calif­fato del Nord della Nige­ria (Boko Haram), dalla Siria al Cen­tra­frica, dalla Libia al Mali, dall’Afghanistan al Sudan, fino all’interminabile con­flitto Israele-Palestina. Mi sem­bra di vedere il «cavallo rosso fuoco» dell’Apocalisse: «A colui che lo caval­cava fu dato potere di togliere la pace della terra e di far sì che si sgoz­zas­sero a vicenda, e gli fu con­se­gnata una grande spada», (Ap.6,4). È la «grande spada» che è ritor­nata a gover­nare la terra. Siamo ritor­nati alla Guerra Fredda tra la Rus­sia e la Nato che vuole espan­dersi a Est, dall’Ucraina alla Georgia.

Nel suo ultimo ver­tice, tenu­tosi qual­che giorno fa a New­port nel Gal­les, la Nato ha deciso di costruire 5 basi mili­tari nei paesi dell’Est, non­ché pesanti san­zioni alla Rus­sia. Il nostro pre­si­dente del Con­si­glio, Mat­teo Renzi, ha appro­vato que­ste deci­sioni e ha anche ade­rito alla Coa­li­zione dei dieci paesi, pronti a bat­tersi con­tro l’Isis, offrendo per di più armi ai kurdi. Inol­tre si è impe­gnato a man­te­nere forze mili­tari in Afgha­ni­stan e a far parte dei «dona­tori» che for­ni­ranno a Kabul 4 miliardi di dol­lari. Durante il ver­tice Nato, Obama ha invi­tato gli alleati euro­pei a inve­stire di più in Difesa, desti­nan­dovi come minimo il 2% del Pil. Attual­mente l’Italia destina 1,2% del pro­prio bilan­cio in Difesa.

Accet­tando le deci­sioni del ver­tice, Renzi è ora obbli­gato a inve­stire in armi il 2% del Pil. Signi­fica 100 milioni di euro al giorno. Que­sta è pura fol­lia per un paese come que­sto in piena crisi eco­no­mica. È la fol­lia di un mondo lan­ciato ad armarsi fino ai denti. Lo scorso anno, secondo i dati Sipri (lo Stoc­kholm inter­na­tio­nal peace research insti­tute, l’istituto inter­na­zio­nale di ricer­che sulla pace di Stoc­colma), i governi del mondo hanno speso in armi 1.742 miliardi di dol­lari che equi­vale a quasi 5 miliardi di euro al giorno (1.032 miliardi di dol­lari solo da Usa e Nato).

Siamo pri­gio­nieri del «com­plesso militare-industriale» sta­tu­ni­tense e inter­na­zio­nale che ci sospinge a sem­pre nuove guerre, una più spa­ven­tosa dell’altra, per la difesa degli «inte­ressi vitali», in par­ti­co­lare della «sicu­rezza eco­no­mica», come afferma la mini­stra della Difesa Roberta Pinotti nel Libro Bianco. Ci lan­ciamo in nuove guerre che asso­mi­gliano alle vec­chie. Come quella con­tro l’Iraq , dove hanno perso la vita 4.000 sol­dati ame­ri­cani e mezzo milione di ira­cheni, con un costo solo per gli Stati uniti di 4.000 miliardi di dol­lari. Ed è stata que­sta guerra alla base dell’attuale disa­stro in Medio Oriente, che fa ripiom­bare il mondo in una pau­rosa spi­rale di odio e di guerre. Papa Fran­ce­sco ha par­lato di Terza guerra mondiale.

Davanti a una tale situa­zione di orrore e di morte, non rie­sco a spie­garmi il silen­zio del popolo ita­liano. Que­sto popolo non può aver dimen­ti­cato l’articolo 11 della Costi­tu­zione: «L’Italia ripu­dia la guerra come mezzo di riso­lu­zione delle con­tro­ver­sie inter­na­zio­nali». Non è pos­si­bile che gli ita­liani tol­le­rino che il governo Renzi spenda tutti que­sti soldi in armi, men­tre non li trova per la scuola, per la sanità, per il terzo set­tore. Tan­to­meno capi­sco il silen­zio dei vescovi ita­liani e delle comu­nità cri­stiane, eredi del Van­gelo della non­vio­lenza attiva.

È ora che insieme, cre­denti e non, ci mobi­li­tiamo, uti­liz­zando tutti i metodi non­vio­lenti, per affron­tare la «Bestia» (Ap.13,1). Ritor­niamo in piazza e per strada, con volan­ti­naggi e con digiuni e, per i cre­denti, con momenti di pre­ghiera. Chie­diamo al governo sia di bloc­care le spese mili­tari che di «tagliare le ali» agli F-35 che ci coste­ranno 15 miliardi di euro. E come abbiamo fatto in quella splen­dida «Arena di Pace» del 25 aprile scorso, ritro­via­moci uni­ta­ria­mente nei due momenti col­let­tivi che ci atten­dono: Firenze e la Perugia-Assisi. Tutto il grande movi­mento della pace in Ita­lia ci invita a un primo appun­ta­mento, il 21 set­tem­bre, a Firenze, dalle ore 11 alle 16, al Piaz­zale Miche­lan­gelo. Il tema sarà: «Fac­ciamo insieme un passo di pace». Sarà l’occasione per lan­ciare la cam­pa­gna pro­mossa dall’Arena di Pace: una legge di ini­zia­tiva popo­lare per la crea­zione di un Dipar­ti­mento di Difesa Nonar­mata e Nonviolenta.

Il secondo grande appun­ta­mento sarà la Perugia-Assisi, il 19 otto­bre, con una pre­senza mas­sic­cia di tutte le realtà che ope­rano per la pace. Noi non atten­diamo più nulla dall’alto. La spe­ranza nasce dal basso, da que­sto met­terci insieme per tra­sfor­mare Sistemi di morte in Sistemi di vita. Ce la dob­biamo fare.

Noi siamo pri­gio­nieri di un Sogno così ben espresso dal pro­feta Michea: «Spez­ze­ranno le loro spade e ne faranno ara­tri, delle loro lance faranno falci, una nazione non alzerà più la spada con­tro un’altra nazione, non impa­re­ranno più l’arte della guerra». (Michea,4,3)

Alex Zano­telli è tra i fir­ma­tari dell’appello, a pochi giorni dal voto della camera dei depu­tati, sulle mozioni che chie­dono la can­cel­la­zione defi­ni­tiva o la revi­sione del pro­gramma degli F35. Hanno ade­rito alla cam­pa­gna «Taglia le Ali alle Armi» anche Roberto Saviano, Mario Mar­tone, Toni Ser­villo, Alice Rorh­wa­cher, Ste­fano Benni e Asca­nio Celestini

Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato per la Bellezza, Salviamo il paesaggio, Italia Nostra Roma, Rete dei comitati per la difesa del territorio, eddyburg, perchè venga sventata l'ennesima minaccia a un patrimonio difeso con le unghie e coi denti. 15 luglio 2014

Il Tempo del 9 luglio dà notizia dell’Operazione Grand Tour per l’Appia Antica che la società Autostrade per l’Italia propone al ministero per i Beni culturali. Un’operazione inverosimile con la quale la società si candida a definire il progetto e a contribuire a un nuovo modello di gestione dell’Appia Antica affidato a un’unica cabina di regia. Si conferma in tal modo la strategia cara al ministro Dario Franceschini di depotenziare le soprintendenze, sottomettendole di fatto a soggetti estranei al mondo istituzionale, alla cultura e alla ricerca.

Ci riserviamo di entrare punto per punto nel merito della proposta, limitandoci per ora a denunciarne l’aspetto più sconcertante: la mobilità privata su gomma come elemento irrinunciabile e caratterizzante dell’Appia Antica. La società è pronta a mettere a disposizione le proprie tecnologie autostradali, realizzando attività di comunicazione e marketing, punti di ristoro, laboratori e mostre.

La società Autostrade fa il suo mestiere e si comprende il suo interesse a occuparsi di un luogo di eccellenza. Sorprende invece il ministero per i Beni culturali, in primo luogo perché la regina viarum la si percorre a piedi, in bicicletta, a cavallo, in carrozza, con qualche bus elettrico, ma soprattutto perché delegittima le proprie strutture che, da tempo, e proprio sull’Appia Antica, hanno costruito spazi pubblici straordinari, apprezzati da cittadini e turisti.

In nome di Antonio Cederna, l’uomo cui si deve la salvezza dell’Appia Antica e la modernità della sua concezione, ci opponiamo con determinazione all’accordo Beni culturali società Autostrade e, in nome di Antonio Cederna, lanciamo un appello a quanti in Italia e nel mondo civile non sono disposti a barattare la storia e la cultura per un piatto di lenticchie.

Roma, 14 luglio 2014

Caro Tsipras,
noi firmatari di questa "lettera aperta" siamo convinti sostenitori della tua lista per tutto quello che rappresenta nel desolante panorama politico dove sembra sia stato cancellato ogni riferimento a una sinistra che sia realmente tale.

Ti scriviamo perché tutti noi siamo convinti dell'importanza immensa della cultura e della conoscenza come strumenti fondamentali per la formazione dei livelli di coscienza degli individui e di analisi della realtà, così come siamo convinti che tra le disuguaglianze sociali c'è anche l'accesso ai saperi e alla conoscenza.

E' anche in questo senso che alcune forze intellettuali e politiche si battono per "un'altra Europa". Un'Europa che sia legata alle necessità e allo sviluppo dei popoli, all'affermazione di una politica per la cultura che si basi sulla ricchezza, la pluralità e le specificità che affondano le loro radici nelle nostre tante e diverse storie, sulle straordinarie e forti originalità che ne derivano, sulla creatività come motore fondamentale dello sviluppo sia intellettuale che materiale del nostro continente: la famosa "Creation" individuata da Mitterrand ai tempi ormai lontani della sua presidenza europea. Un'Europa legata alle necessità e allo sviluppo dei popoli, che riconosca i diritti dei lavoratori della cultura, che difenda e sostenga i luoghi della produzione e diffusione culturale, che consideri la cultura, la conoscenza e la ricerca come bene pubblico e diritto inalienabile.

Ma per tutto questo serve che la sinistra metta questi temi e questi problemi al centro della sua interpretazione della realtà e sia dunque la forza che lavori per una sorta di nuovo umanesimo che si opponga ai processo distruttivi che stiamo rischiando di percorrere. Non è certo un caso che questo appello ti venga da un paese come l'Italia, dove venti anni di dominio politico e mediatico di un personaggio simbolo come Berlusconi hanno costruito un senso comune cui nemmeno una parte rilevante della sinistra (o meglio del centro-sinistra) si è sottratta. Ma noi pensiamo che l'intera storia del Novecento ci dica come e quanto sia possibile che quello che avviene nel laboratorio di un solo paese possa finire attraverso infinite strade e accadimenti per influenzare e perfino determinare il destino di un intero continente.

Allora per combattere fino in fondo la riduzione dei cittadini a consumatori, la "scarnificazione" delle donne e degli uomini operata dal liberismo e dalla globalizzazione capitalistica, la mercificazione dei bisogni, delle persone, dei corpi e della vita, occorre portare avanti politiche per la cultura realmente basate sul valore strategico che questa riveste. Strategico per lo sviluppo e strategico sul piano economico per l'indotto che determina. Ma strategico principalmente per l'utile culturale e dunque sociale che produce.

Dunque per tutto questo ci rivolgiamo a te come nostro candidato alla Presidenza della Commissione europea, chiedendoti un impegno perché anche questi temi siano al centro della tua battaglia per "un'altra Europa".

Citto Maselli (regista) primo firmatario
Patricia Adkins Chiti (musicista, musicologa, presidente Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica)
Carmine Amoroso (regista)
Enzo Apicella (designer, pittore, giornalista)
Piero Arcangeli (etnomusicologo e compositore)
Mino Argentieri (docente universitario, direttore "cinema sessanta")
Giorgio Arlorio (sceneggiatore)
Gino Auriuso (attore, regista)
Salvo Barrano (archeologo)
Mauro Berardi (produttore)
Paolo Berdini (urbanista)
Piero Bevilacqua (storico)
Marina Boscaino (insegnante e giornalista)
Sergio Brenna (ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano)
Benedetta Buccellato (attrice e autrice)
Andrea Camilleri (scrittore)
Chiara Cavaliere (ricercatrice universitaria)Marina Corradi (psichiatra)
Caterina Corsi (attrice)
Mario Eustachio De Bellis (insegnante)
Marco Dentici (scenografo)
Emanuele Di Carlo (laureando in Chimica)
Pippo Di Marca (regista e attore teatrale)
Giovanna Fago (biologa)
Gianni Ferrara (professore emerito di diritto costituzionale Università la Sapienza di Roma)
Agostino Ferrente (regista)
Loredana Fraleone (insegnante)
Stefano Galieni (giornalista)
Giuseppe Gaudino (regista indipendente)
Salvatore Gioncardi (attore)
Giovanni Greco (scrittore, regista)
Sabina Guzzanti (regista, autrice, attrice)
Francesca Koch (presidente Casa internazionale delle donne/storica)
Felice Laudadio (giornalista, critico, operatore culturale, scrittore)
Fabiomassimo Lozzi (regista)
Silvia Luzzi (attrice)
Cecilia Mangini (regista)
Lucio Manisco (giornalista)
Ivano Marescotti (attore)
Magda Mercatali (attrice)
Roberto Nobile (attore)
Moni Ovadia (autore, regista, attore)
Federico Pacifici (attore)
Debora Petrocelli (attrice, autrice, regista)
Massimo Piesco (regista)
Paolo Pietrangeli (regista/cantautore)
Alessandro Portelli (università La Sapienza di Roma)
Ermanno Rea (scrittore)
Mimma Russo (pittrice)
Nino Russo (regista)
Edoardo Salzano (urbanista)
Isabella Sandri (regista indipendente)
Antonia Sani (Associazione scuola per la Repubblica)
Massimo Sani (regista)
Daniela Scarlatti (attrice)
Pia Soncini (operatrice culturale)
Angelo Tantaro (Diari di Cineclub)
Stefania Tuzi (ricercatrice universitaria)
Mara Vardaro (insegnante)
Antonio Veneziani (scrittore)
Pasquale Voza (Università di Bari)
Patrizia Zappa Mulas (attrice)
Riccardo Zenezini (dottorando di ricerca in Chimica)

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