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Sabratha ci presenta resti archeologici di produzione fenicia (il mausoleo) e antico romana (il circo, il teatro, le terme sul mare con tanto di latrine ornate non meno delle altre opere. Fotografie riprese nel maggio 2000; anche testimonianze di igiene antica e di moderna schifezza. Qui la galleria di immagini

Alcune immagini, scattate alla fine dell'aprile 2000.Cliccare qui per vedere le foto

Nelle motivazioni l'UNESCO sottolinea la caratteristica struttura della città antica Un esempio classico di zonizzazione verticale: al piano terra le mercanzie e gli uomini, al primo piano la vita familiare, sulle terrazze le donne..

Una delle sette piazze

Ghadames è una delle principali città del deserto, l’antica porta verso il Sahara e l’Africa nera, luogo di transito delle carovane che portavano spezie e schiavi, avorio e metalli preziosi dalle regioni dell’Africa centrale verso i porti del Mediterraneo. Di grande interesse è l’antica città carovaniera, ora quasi completamente disabitata, i suoi anditi bui e freschi, le sue piccole piazze aperte al sole, i suoi orti annidati tra case e muri. Dicono che originariamente fosse la sede di sette (o cinque) tribù, ciascuna delle quali aveva una parte della città, una porta e una piazza.

Oggi la città antica è completamente vuota, poichè la popolazione è stata trasferita nella nuova città costruita attorno all'antica. Ci sono andato nel 2000 e ho fatto un po' di fotografie. Sono raccolte in questa cartella

Di grandissimo fascino è affacciarsi sulle dune del deserto, al di là dell’ultimo mitico avamposto della conquista romana, dove il tramonto sugli spazi smisurati delle colline di sabbia ha suggestioni di cui la fotografia restituisce solo una lontana eco.

Leptis Magna è una grandissima città costiera, sorta nell'età fenicia e sviluppata nell’età augustea, abbellita dall’ Imperatore Settimio Severo (nato in quella città), seppellita dalla sabbia portata dal fiume dopo la distruzione dei Vandali, riscoperta di francesi per estrarne colonne e pietre per costruire Versailles, e poi sistematicamente scavata e messa in valore dagli italiani negli anni Trenta. È tra i siti protetti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Secondo Sapere Leptis Magna "è il sito archeologico più esteso e affascinante della Libia, ma anche quello meglio conservato di tutto il Mediterraneo. La città nacque come porto fenicio verso l'anno 1000 a.C. grazie alla sua posizione strategica, che consentiva un facile accesso al mare, e alla presenza della foce del fiume Lebdan. Dopo essere stata in guerra contro i Greci di Cirene si arrese alla dominazione Romana. Fu la città natale di Settimio Severo che, divenuto imperatore di Roma, volle trasformarla in una sontuosa citta imperiale. Fece cosi costruire numerosi ed imponenti edifici pubblici, tra cui l'arco quadrifronte posto all'ingresso di Leptis, la via Colonnata, il Porto, le Terme della Caccia, i grandi Templi attorno al Vecchio Foro, che si aggiunsero al Teatro, al Mercato e alle Grandi Terme Adrianee. La città si ampliò tanto da gareggiare in splendore con la stessa Roma e venne definita la "Roma d'Africa". In seguito Leptis Magna venne sommersa dalla sabbia portata dal wadi Ledban per un errore di costruzione del porto. Solo agli inizi del XX secolo, durante degli scavi, la "Città delle ombre bianche", come venne definita dagli arabi, riemerse in tutto il suo splendore".

Foto scattate nell'aprile del 2001 da Edoardo Salzano.

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