Il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2015 (m.p.r.)
La Fiat non si chiamapiù Fiat. LaChrysler non sichiama più Chrysler. Lehanno fuse eadesso c’èun gruppoautomobilisticotra imaggiorinel mondoche si chiamaFca: Fiat Chrysler Automobiles.È successo il 29gennaio 2014, tra poco sarannodue anni. Ma la notizianon è arrivata nelleredazioni dei grandi giornaliitaliani, a quanto pare.Cosicché i loro lettoripotrebbero non aver capitoche il gruppo guidato daJohn Elkann e SergioMarchionne è coinvoltocome tutti gli altri gigantimondiali dell’auto nelloscandalo detto diesel-gate.
Se i lettori del Fattohanno amici o parenti trai lettori del Corriere dellaSera, della Repubblica odella Stampa faccianoun’opera buona, li informino.Perché ieri il Corriere titolava “Indaginesu altri cinque marchi”,per poi specificare chetrattasi di Bmw,Chrysler, Gm, Land Rovere Mercedes Benz. Anchela Repubblica annuncia“Usa, indagini allargate”,ma tralascia di ricordareche quellaChrysler distrattamentenominata è quella meravigliosaazienda salvatada Marchionne per farneun orgoglio dell’industriaitaliana che si affermaal l’estero. Naturalmentenon si poteva aspettaremaggior precisione giornalisticada parte dellaStampa, che come gli altrimette nel mirino laChrysler, senza ricordareche è un marchio della Fca,ex Fiat, padrona delgiornale.
Per fortuna c’è Il Sole24 Ore che nella foga didare un’informazione economicacompleta inciampanell’imperdonabileerrore. Dopo aver accuratamenteevitato laparola Fca in articoli e titoli,piazza lì la tabelladella auto che sarannocontrollate anche in Italia.E gli scappa il nome diFca che c’è dentro fino alcollo. Anche perché l’elencodei modelli non perdona:Panda, Punto, 500,Giulietta... Ah ecco. Comediceva Totò, questa faccianon mi è nuova.