Il forum all'Unità di Massimo D'Alema, pubblicato ieri, sollecita una attenta lettura. E' una difesa, forse esagerata (“I Ds non sono colpevoli di nulla”), ma anche nobile; un appello agli elettori the hanno invaso di fax l’Unità e il partito; e un ammonimento agli alleati, di destra e di sinistra, che sgomitano per farsi spazio nelle candidature, è una difesa contro l’attacco dei poteri forti, italiani e soprattutto europei.
Detto tutto questo, il messaggio di D'Alema non persuade e non si può non concordare con la dichiarazione rilasciata ieri alle agenzie da Fabio Mussi. “E’ difficile the la direzione Ds di mercoledì possa concludersi unitariamente”. Sono sicuro - prosegue Mussi - the non abbiamo commesso reati e in questo senso difendo il partito come D'Alema, “ma se l'assenza di reati assolvesse anche dagli errori politici, basterebbe affidare i congressi di partito alla magistratura. Invece, nel caso delle scalate bancarie, e delle recenti alleanze the si sono intrecciate, sono stati commessi errori politici che rimandano a limiti più di fondo, politici, strutturali, etici, culturali, via via accumulati dalla sinistra italiana”.
L'errore politico e anche culturale e stato quello (questo giornale lo ha sostenuto fin dall'inizio) di illudersi di potersi rafforzare, e magari vincere, con la « finanza rossa". Capisco che la tentazione sia forte: perché, visto che ne siamo capaci, non dobbiamo fare finanziare anche noi e far valere la nostra intelligenza? La tentazione c'è, ma è diabolica e, soprattutto, ingenua e anche politicamente sciocca: non si possono fare le stesse cose di quelli che diciamo di voler combattere. Mi viene da dire che il disastro sarebbe stato ancora maggiore se l'Unipol (dando ingenua gioia a Fassino) fosse riuscita a conquistare la Bnl.
Ma queste tentazioni disastrose sono il sintomo di un grave e persistente pericolo di degenerazione della politica di sinistra. Di uno stravolgimento dei primato del lavoro e dell'eguaglianza che sono il fondamento della libertà e della fraternità. Per frenare, bloccare questa deriva che tende a renderci simili se non eguali ai nostri storici avversari, ci vuole un grande impegno culturale e politico. Non possiamo impegnarci a saper tutto sulla Borsa e sapere poco o niente della società e della vita dei subalterni (oso dire degli sfruttati).
“Il mio peccato originale - dice D’Alema - è di aver consentito l'Opa di Olivetti sulla Telecom”. Credo che cosi dicendo abbia ragione e non perché “non me l'hanno perdonata”, ma perché quella estata una tappa importante del percorso the ha portato i Ds a questo punto, e che ha dato forza a quelli che, partiti democratici o meno, vogliono ridurre il peso dei Ds.
Alcuni miei stimati e cari compagni mi hanno detto che questa diffidenzaa nei confronts della « finanza rossa» sa di muffa e di arcaico. Forse hanno ragione, ma al risultato della gara per la modernizzazione è sotto