Il manifesto, 2 agosto 2014
Le regole del Parlamento Europeo riguardo ai contributi ricevuti da ciascun parlamentare per le proprie iniziative politiche, non possono non costituire le linee-guida finanziarie del nostro mandato. Ogni commistione tra politica nazionale di partiti o liste e lavoro del singolo parlamentare è espressamente vietata dalle regole del Parlamento europeo. I controlli dell’ufficio frodi del Parlamento europeo (Olaf, European anti-fraud Office) sono divenuti meticolosi e severissimi. Questi vincoli, introdotti di recente, non sono limitazioni, ma tutele della libertà politica dei cittadini e della democrazia parlamentare.
L’indennità di assistenza parlamentare (21mila euro mensili), disciplinata dall’articolo 33 e seguenti, è destinata a coprire unicamente l’attività di assistenza e dunque le assunzioni che sono necessarie e strettamente legate all’esercizio del mandato. L’elenco delle spese di ufficio rimborsabili (4.299 euro mensili), approvato dall’ufficio di presidenza il 15 luglio 2010, esclude ogni spesa che rappresenti una sovvenzione o una donazione di natura politica.
Questo significa che noi tre eurodeputati della Lista non potremo nemmeno, per legge, finanziare aperture di uffici in Italia che siano al tempo stesso del parlamentare interessato al suddetto ufficio (e intestatario del suo affitto) e del personale o delle attività del movimento di appartenenza.
Tuttavia ciascuno di noi farà la sua parte: detraendo la somma dai nostri emolumenti personali (che ammontano a 6mila euro al mese) ci faremo tutti e tre personalmente carico di coprire il debito contratto dalla Lista durante la campagna elettorale, per un importo complessivo di 24.925 euro, maturato al 25 maggio 2014. Da oggi e fino all’estinzione dei debiti, verseremo ciascuno una somma pari a 1.500 euro mensili. Seguiranno, una volta il debito estinto e quando la Lista avrà una sua struttura stabilizzata, contributi volontari decisi da ciascuno di noi.
Grazie al quorum che abbiamo raggiunto come L’altra Europa con Tsipras, sarà inoltre possibile chiedere alla segreteria generale del Gue-Ngl l’assunzione di due funzionari supplementari addetti alla delegazione italiana (al momento ce n’è uno soltanto), i cui nominativi, pur dovendo rispondere ai soli criteri di competenza ed essendo sottoposti al vaglio della segreteria del Gue-Ngl, terranno conto delle diverse anime che hanno contribuito e contribuiscono al consolidarsi della Lista.
Egualmente possibile è assumere almeno un assistente “locale” che oltre a occuparsi della nostra attività parlamentare in Italia provenga dalla fila della Lista e curi i contatti con il movimento politico, smettendo tuttavia di lavorare per esso attivamente, come dirigente o quadro, in ottemperanza alle disposizioni del Parlamento europeo. Cosa che personalmente ho già fatto. Con la rispettiva indennità di assistenza parlamentare, ciascuno di noi assumerà inoltre, accanto agli assistenti accreditati a Bruxelles, alcuni assistenti “locali” con mansioni ben definite. Io ad esempio, tra gli altri (e precisamente un consigliere sulle questioni costituzionali della Ue, un webmaster, un terzo erogatore-commercialista, un consulente del lavoro), assumerò un europrogettatore, le cui competenze saranno messe a disposizione di tutti e tre gli europarlamentari, per il miglior svolgimento del lavoro comune e per rispondere alle domande che verranno dai nostri elettori. In questa indennità dovranno essere comprese anche le relative spese di trasferta.
Resta un importo di 50mila euro all’anno per ciascun deputato, che verrà utilizzato per il finanziamento delle iniziative politiche (seminari, convegni, giornate di studio, ecc.) che la Lista prenderà in Italia. La condizione è che le iniziative vengano attuate in connessione con il Gue-Ngl, perché le risorse sono erogate dai fondi a disposizione del gruppo parlamentare europeo. Il nome Gue-Ngl deve apparire accanto al nostro, nelle locandine e negli annunci delle iniziative.
Questo ci permetterà di accogliere molte e importanti iniziative capaci di unire la nostra azione parlamentare alle proposte e alle lotte sul territorio, nell’inizio di un processo che ci vedrà impegnati ad affrontare grandi sfide politiche e a costruire un fronte di solidarietà in Europa.
*europarlamentare L’altra Europa con Tsipras