Il manifesto 13 settembre 2014
Il gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline Ag) s’ha da fare. Il governo non arretra di un passo e ieri il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha firmato il decreto di rilascio della Valutazione di impatto ambientale favorevole, dopo il parere positivo espresso lo scorso 29 agosto dalla commissione tecnica del ministero, «aggiungendo -si legge in una nota dell’azienda Tap — un’altra importante pietra miliare nella realizzazione dell’infrastruttura». «Come per gli altri paesi parte del progetto, la relazione finale Via -si legge- è stata redatta nel pieno rispetto della legislazione italiana e di quella dell’Unione europea, in accordo con i requisiti internazionali della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) e della Società Finanziaria Internazionale (Ifc)». Dopo la firma di Galletti, si apre la fase dell’Autorizzazione unica, che prevede l’apertura della Conferenza dei servizi decisoria a cui parteciperà anche la Regione Puglia (i cui pareri è bene ricordarlo hanno soltanto potere consultivo e non vincolante), che sarà rilasciata dal ministero dello Sviluppo economico e che segnerà la fine dell’iter autorizzativo e il via libera definitivo ai lavori.
E’ durata dunque meno di 24 ore la speranza di stoppare il progetto, da parte della regione Puglia, del comitato “No Tap” e dei Comuni coinvolti nel progetto, dopo che nella tarda serata di giovedì il governatore Vendola aveva comunicato la notizia che la Direzione generale del ministero dei Beni culturali, aveva espresso parere tecnico istruttorio negativo alla richiesta di compatibilità ambientale presentata dalla società Trans Adriatic Pipeline (Tap) Ag Italia.
Parere negativo che contrasta con quello positivo rilasciato dalla commissione Via del ministero dell’Ambiente e la firma di ieri di Galletti che ha potuto firmare lo stesso il decreto grazie ad un’indicazione giunta direttamente dal Consiglio dei Ministri. Certo è che il parere negativo del Mibac una sua valenza ce l’ha eccome. Non fosse altro perché riprende gran parte delle contestazioni mosse al progetto dal comitato “No Tap” in questi due anni e mezzo, e che sono le stesse che hanno portato ai due pareri negativi espressi dalla comitato tecnico di Via della regione Puglia. Tra i motivi che hanno portato al parere negativo del Mibac infatti, troviamo quello che evidenzia come il progetto Tap non abbia «minimamente considerato l’impatto generato dalla realizzazione del metanodotto sugli elementi di valore paesaggistico dell’area». L’opera ricade infatti in ambito territoriale vincolato paesaggisticamente, poiché dichiarato di notevole interesse pubblico fin dagli anni ‘80 trattandosi di paesaggio agrario del Salento, «particolarmente pregevole e altamente significativo per stato di integrità, valore testimoniale e profondità storica, la cui configurazione si fonda sulla ’trama agraria’ disegnata dalle ’chiusure’ realizzate in pietra a secco e dal mosaico continuo dei diversificati sesti di impianto degli uliveti, con presenza di numerosi esemplari anche aventi caratteristiche monumentali». Sia la regione Puglia che il comitato “No Tap” ha sempre sostenuto come l’approdo a San Foca, in località Melendugno, fosse del tutto scriteriato.
Del resto, anche il decreto di compatibilità ambientale firmato ieri da Galletti che recepisce le 58 prescrizioni indicate dalla commissione di Via, guarda, oltre alla sicurezza, proprio al rispetto dell’ambiente circostante. Fra gli elementi evidenziati c’è il microtunnel, un tratto di circa 1,5 chilometri che, transitando sotto la spiaggia di San Foca, unirà la parte onshore della condotta, a monte della stessa spiaggia, con quella sottomarina. La commissione ha prescritto che «dovranno essere eseguiti e approvati tutti i necessari rilievi ed approfondimenti geologici, geotecnici e idrogeologici atti a confermare la sostenibilità tecnica ed ambientale del microtunnel». E che «dovranno essere valutati i rischi connessi con eventuali insuccessi in fase di realizzazione del microtunnel a causa della possibile presenza di cavità carsiche». Inoltre, la commissione avanza prescrizioni per le aree critiche «dovute all’estrema vicinanza del tracciato con massicci corallini». Questo «al fine di scongiurare ogni pericolo di possibile interferenza».
Infine, per la minimizzazione dell’impatto ambientale, la commissione chiede che «in fase di progettazione esecutiva l’analisi di rischio venga integrata con dettagliate analisi quantitative che tengano conto di tutti i possibili scenari». La firma di Galletti ha inasprito gli animi: oggi, alla marcia dei sindaci e dei cittadini contro la Tap che si svolgerà a Bari in occasione della visita del premier Renzi alla Fiera del Levante, il clima sarà rovente.