Il Fatto Quotidiano, 18 luglio 2015 (m.p.r.)
Non è il caldo, è che ilprofessor Rodotànon ama cincischiare.Lapidario, dunque,l’incipit della telefonata:«Siamo di fronte a casi diversi,ma queste intercettazioni devonoessere pubblicate». Edecco perché.
Professore, partiamo dallafine. Cioè dall’ultima: il governatoredella Sicilia e ildottor Tutino.
Quella di Crocetta è una storiaancora oscura. Lui sostieneche c’è un complotto; allora,dico io, chiariamo tutto e alpiù presto. Quando vengonomesse in circolazione notizieche arrivano da intercettazioni,che deve fare un giornalista?L’Espresso avverteche quelle intercettazioni esistonoe dà conto del contenuto.Non si tratta di una vicendada poco, senza interesse pubblico:da una parte c’è il rapportocon Lucia Borsellino e ilsuo ruolo di assessore alla Sanità.Dall’altra c’è il rapportocon un signore, le cui attivitànon sono proprio chiare, chesi permetteva una certa familiaritàcon il governatore. Mipare che un giornalista questecose le debba pubblicare. L’unicolimite è la falsità degli attiriferiti: l’intercettazione nonc’è o il contenuto non corrispondea quanto riportato. Sesi accerta tutto questo, la conversazioneva resa pubblica.Malgrado i lati oscuri, l’affaireCrocetta ha immediatamenteconquistato le primepagine dei giornali.Ma soprattutto ha portato a unarichiesta esplicita di dimissionidel presidente della RegioneSicilia da parte del Pd!
Invece quelle di Renzi?
Lì non c’è nulla di oscuro né diambiguo. È il negoziato cheRenzi fa, per proprio conto,riguardo la caduta del governoLetta e la sua nomina allaPresidenza del Consiglio. Accanto,abbiamo letto ciò chedice un gruppo di persone vicineal segretario del Pd, ap ro po si todelle vicendedi Renzi edella politicaitaliana. Tirandoin balloil PresidentedellaRepubblica esuo figlio.Questa èun’intercettazione che dovevaessere pubblicata, senza alcundubbio. E poi: si tratta dimateriale depositato agli avvocatie privo di vincolo di riservatezza.Non di documenti“finiti ai giornali”.
Dicono che dovevano esserecoperte da omissis.
È altra valutazione, che nonsono in grado di fare. Ma nelmomento in cui vengono depositate non si può invocarenessun vincolo di segretezza.Qui c’è un punto che politicamenteè rilevantissimo. L’opinionepubblica già sapevadi tutti questi retroscena riguardol’eliminazione – nontrovo altre parole – di EnricoLetta? Ne sapeva abbastanza?Questa è la conferma di unastrategia evidentementemessa a punto e discussa, nonsolo all’interno del mondopolitico ma addirittura conpersone che hanno ruoli istituzionaliimportanti come ungenerale della Guardia di Finanza,con il quale si discutedella eventuale resistenzaall’operazione del presidentedella Repubblica.
Di cui si occupa anche l’intercettazioneambientalecon DarioNardella, ilgeneraleAdinolfi, eil presidentediInvimitVincenzoFortunato.
Collegandole due intercettazioni,si potrebbe persinodire che questa resistenzapuò essere stata superata perché– come si sostiene nellaconversazione – sul capo delloStato poteva essere esercitatauna pressione. Sono cosedi assoluta gravità.
Non secondo il ministro Boschi,che ha parlato – in aula,non al bar – di “supposizioni,ipotesi, forse addirittura illazioni”. Il fantasy al potere.
Liquidare la questione dicendoche le intercettazioni nonsono penalmente rilevanti è inaccettabile.Una tesi cheriappare, negli ultimi tempi,con una certa impudenza. Daanni dico e scrivo che la responsabilitàpolitica è altrodalla responsabilità penale.Ci tocca ancora ricordare l’articolo54 della Costituzione?“I cittadini cui sono affidatefunzioni pubbliche hanno ildovere di adempierle con disciplinae onore”. L’argomentoche ritorna nelle parole delministro Boschi viene recitatoin un parlamento dove nondovrebbe avere più cittadinanza.Però si solleva un granpolverone su una presuntanon reazione di Crocetta...
Si può invocare le dimissionidi Crocetta e contemporaneamentedire, in una sedeistituzionale, che le conversazionitra il premier e Adinolfisono fantasie?
Qui la cosa grave è che c’è uncontrasto tra fatti documentatie le parole pronunciate inAula da un ministro della Repubblica.Il fatto che ci siaquesto travisamento dellarealtà è indicativo: si vuole aogni costo evitare di darespiegazioni. Certo, siamo davantia una contraddizione.Ma Crocetta è una personascomoda per l’attuale Pd equindi si cerca ogni pretestoper metterlo da parte. Dall’a ltraparte c’è il premier e la retedi protezione viene mantenutasaldamente. Aggiungo chequesto modo di fare impediscedi chiarire le ombre gettatesu Napolitano. Bisognavadar modo ai diretti interessatidi fare luce sulle affermazioniche riguardano l’ex capo delloStato, per fugare qualunquesospetto. Questa secondavicenda è gravissima, non soloda un punto di vista di eticapubblica, ma da un punto divista politico: parliamo di fattiche hanno portato a un cambiodi governo e a un conflittointorno alla nomina di un generaledella Guardia di Finanza.E conosciamo il ruolo cheha avuto e continua ad averela Guardia di Finanza sulle indaginiper corruzione. Ripeto:il fatto che il ministro Boschiin Parlamento neghi lapossibilità di un chiarimentoa me sembra davvero moltoinquietante.