Il Consiglio regionale della Regione Umbria ha appovato la legge “Norme su perequazione, premialità e compensazione in materia di governo del territorio e modificazioni di leggi regionali"”.
Il capo II, coincide con la parte del disegno di legge Realacci che è stato giustamente criticato. Dove non arriva il Parlamento, provvedono le regioni di centro sinistra
Riportiamo in particolare, l'articolo 13:
«Qualora le quantità edificatorie attribuite a seguito di premialità e compensazione, nonché quelle di incremento della sue attribuite a seguito dell'avvenuta attuazione degli ambiti di trasformazione attraverso la perequazione, sono estinte, totalmente o parzialmente, con previsioni urbanistiche sopravvenute, non obbligatorie per legge o piani di settore, il comune è tenuto ad indennizzare i relativi proprietari con il loro valore di mercato»
In sostanza: le decisioni urbanistiche che discendono dall'applicazione di perequazione, premialità e compensazioni sono irreversibili. Se si torna indietro (metti mai, che si voglia cancellare o anche solo ridurre le quantità previste dal piano) si indennizzano i proprietari, per legge e a valore di mercato. Mai si era arrivati a tanto. Cresce l'urgenza di una legge draconiana per fermare il consumo di suolo"