Iniziamo la costruzione del sito dell’associazione culturale Polis. Che cosa questa sia, potete apprenderlo andando alla pagina Che cos’è , e potete facilmente scoprire Come ci si associa . Qui vogliamo dirvi due cose di oggi.
Il sito comincia a funzionare in un momento particolare. La vittoria elettorale della Casa della libertà (di cui non sono stati responsabili solo i vincitori) sta producendo un sistema di governo, di comunicazione, di pensiero che non esitiamo a definire “regime”, assumendo questo termine nella pienezza del suo significato negativo. Questo sistema di governo, questo albeggiante “regime”, sta provocando reazioni, prevalentemente spontanee (se non sempre nella loro nascita, nel modo in cui confluiscono in un ampio moto di protesta), movimenti , che si stanno organizzando, nelle forme, “libere” e “ moderne”, della rete.
Polis, con questo sito, si propone di concorrere alla formazione di questa rete: una rete che, nelle nostre intenzioni e speranze, va dai “ girotondi” alla CGIL, dalle associazioni ambientaliste ai movimenti nati all’insegna del “Resistere, resistere, resistere”. A questa rete Polis vuole portare un valore aggiunto.
Nelle parole d’ordine dei movimenti di questi mesi sono presenti questioni rilevantissime: i diritti comuni e la libertà di espressione, la giustizia e il lavoro, la solidarietà e la certezza del diritto. Ne manca una altrettanto rilevante:quella costituita dal governo del territorio, l’ambiente, il paesaggio, i beni culturali . Ciò che il Governo Berlusconi sta facendo a proposito del “ patrimonio comune dell’umanità” rappresentato dal Bel Paese è inenarrabile. Molte associazioni si adoperano per scongiurare il disastro avviato: da Polis a Italia Nostra, dall’Associazione Bianchi Bandinelli all’Associazione per la bellezza “Antonio Cederna”, dal WWF Italia alla Sinistra Ecologica, dalla Lega Ambiente alla Compagnia dei Celestini (e chissà quante ne dimentichiamo). Polis si mette al servizio di queste associazioni, e della rete che esse tendenzialmente costituiscono. Vogliamo chiamarla, provvisoriamente, la “rete per la protezione del patrimonio comune”?
Intanto, cominciamo a lavorarci. Condividendo materiali, documenti, analisi, informazioni: gli strumenti per combattere la Repubblica delle banane, e costruire una Repubblica dei valori e delle regole.