Invito alle isole, predisposto dalla giunta Rigo-Pellicani per indirizzare il recupero e riutilizzo delle isole minori, in modo rispettoso con i loro caratteri naturali e storici e coerente con le finalità sociali che si intendevano perseguire per la città storica.
Il 14 aprile 1981, la Giunta Municipale di Venezia approva un documento di indirizzi riguardante gli interventi e le possibili utilizzazioni delle cosiddette isole minori. Si tratta di un gruppo di 34 isole nelle quali non sorgono centri stabilmente abitati. La maggior parte di esse, comprese quelle che ospitano costruzioni consistenti, alla fine degli anni settanta risultano abbandonate o fortemente sottoutilizzate. Alcune isole sono di proprietà comunale, altre demaniali, altre ancora di proprietà privata. Appare chiara la necessità di coinvolgere una pluralità di soggetti e di operatori, pubblici e privati.
0. Premessa
Il documento programmatico della maggioranza (agosto 1980, par. 3.4.2) fornisce le seguenti indicazioni:
"Particolare attenzione e impegno si porrà alla definizione della utilizzazione delle isole minori. La pianificazione complessiva di queste avverrà nel quadro della formazione dei nuovi strumenti urbanistici, ma si delineeranno subito gli indirizzi in base ai quali affrontare alcune questioni più urgenti (Sacca Sessola, S. Clemente ecc.). Le destinazioni d'uso saranno prevalentemente quelle produttive, per quanto compatibili con l'ambiente, e quelle legate al tempo libero, al turismo organizzato, alla cultura; l'utilizzazione sarà in regime pubblicistico o in regime convenzionato».
Il presente documento, approvato dalla Giunta Municipale nella seduta del 14 aprile 1981, contiene appunto «gli indirizzi in base ai quali affrontare alcune questioni più urgenti».
La logica complessiva di tali indirizzi può essere sintetizzata come segue.
La definizione complessiva della modalità d'uso delle varie parti della laguna (e quindi delle cosiddette isole minori) avverrà nel quadro della pianificazione in atto. Si possono peraltro definire fin d'ora alcuni interventi necessari e possibili nell'immediato, non contradditori con la pianificazione in corso. Accanto a questi, si può individuare un metodo che consenta di dare alcune prime risposte a problemi che troveranno una più compiuta definizione nei nuovi strumenti urbanistici.
1. Interventi necessari e possibili nell'immediato
Sono necessari, e anzi spesso inderogabili e urgenti, tutti gli interventi Jelativi alla salvaguardia fisica delle isole, sia dal punto di vista della {.manutenzione delle difese idrauliche 'sponde, argini, ecc.), sia da quello della ricostituzione delle colture agricole e forestali, sia infine dal punto 'i vista della manutenzione delle strutture edilizie.
Gli interventi suddetti possono essere compiuti:
a) dai proprietari delle isole (Comune, Demanio, privati);
b) dai concessionari.
Si propone di individuare subito per quali isole può essere assentita la concessione, e per queste di subordinare la concessione stessa anche alla realizzazione delle opere manutentorie, su progetti controllati dagli enti competenti (Comune, Soprintendenza, Magistrato alle Acque, Genio Civile OO.MM.). Per le altre, il Comune promuoverà la formazione di un programma di opere di salvaguardia fisica, concordandone l'attuazione con i proprietari e studiando i modi d'intervento legittimamente operabili in caso di inerzia dei proprietari. Saranno assentite, e anzi stimolate e promosse, tutte le richieste di concessione delle isole prive di costruzioni, o nelle quali le costruzioni hanno un valore accessorio rispetto alle utilizzazioni produttive del suolo, e per le quali la concessione sia volta all'utilizzazione agricola e forestale.
Particolare cura sarà posta nella individuazione delle colture omogenee all'habitat lagunare.
2. Una prima classificazione delle isole in relazione alla loro utilizzabilità
Una classificazione delle isole finalizzata alla loro utilizzazione deve tener conto dei seguenti parametri:
A) GLI ELEMENTI FISICI E LE CARATTERISTICHE DELL 'INSEDIAMENTO. Da questo punto di vista le isole possono essere classificate come segue:
a 1) isole prive di costruzioni, o nelle quali le costruzioni hanno un valore accessorio;
a2) isole nelle quali le costruzioni prevalenti appartengono a tipologie specialistiche (conventi, ospedali, forti, ecc.) per le quali è possibile configurare una pluralità di destinazioni d'uso compatibili con il tipo originario; a3) isole per le quali le costruzioni precedenti appartengono a tipologie residenziali (le isole di questo tipo sono prevalentemente già pianificate: Lido, Pellestrina, Murano, Burano, Vignole, S. Erasmo).
B) LA LOCALIZZAZIONE IN RELAZIONE ALL'ACCESSIBILITA Da questo punto di vista le isole possono essere classificate come segue:
b 1) isole collocate lungo percorsi che consentono una accessibilità con buoni livelli di servizio dal centro storico, in relazione a un servizio di trasporti pubblici non diseconomico;
b2) isole collocate lungo possibili percorsi di penetrazione in laguna dal sistema dei terminals;
b3) isole la cui accessibilità difficilmente ed eccezionalmente potrà essere garantita da un sistema di trasporti pubblici.
C) L'ATTUALE PROPRIETA E USO. Sotto questo profilo le isole possono essere così classificate:
c1) isole già convenientemente utilizzate dai proprietari e/o concessionari;
c2) isole non utilizzate o sottoutilizzate, di proprietà comunale o simile;
c3) isole non utilizzate o sotto utilizzate, di proprietà demaniale;
c4) isole non utilizzate o sotto utilizzate, di proprietà privata.
Per la classificazione delle isole secondo i tre parametri suddetti si veda l'allegato B.
3. Criteri per la definizione delle destinazioni d'uso
3.0. Il problema di definire destinazioni d'uso prima della definizione del piano delle isole nasce soprattutto per le isole di cui sub c2) e c3). Per quelle sub c1) si pone, in alcuni casi, il problema di consentire all'utilizzatore di effettuare gli interventi necessari in relazione alle utilizzazioni attuali, dove questi si ritengono adeguate e tali da dover essere consolidate (es.: Armeni). Per quelle c4) l'unico problema che va risolto nel breve periodo è quello di effettuare, o imporre, le opere di difesa fisica: ciò perché non si ritiene opportuno consentire trasformazioni consistenti delle isole di proprietà privata prima di una compiuta definizione pianificatoria.
Nonostante queste differenziazioni, le indicazioni che si daranno di seguito, mentre varranno fin dall'immediato per definire le utilizzazioni delle isole di proprietà pubblica, costituiranno indirizzo per la definizione della pianificazione complessiva.
3.1. I parametri per definire l'individuazione delle destinazioni d'uso sono, da un lato, gli elementi fisici e le caratteristiche dell'insediamento, dall'altro lato, il livello dell'accessibilità. Per quanto riguarda il primo dei parametri suddetti, va considerato che tutte le isole per le quali è urgente definire una utilizzazione ricadono nelle categorie a1) e a2) di cui al par. 2. Nel primo caso (isole prive di costruzione), nell'immediato - e cioè prima della definizione complessiva dell'assetto della laguna - l'utilizzazione che può essere assentita senza problemi è quella produttiva nel settore primario. Nel secondo caso (costruzioni con tipologie specialistiche) le particolari tipologie si prestano a una gamma abbastanza vasta di utilizzazioni; sicché discriminanti diventano le indicazioni che discendono dal secondo parametro.
Per quanto riguarda il livello dell'accessibilità va innanzitutto considerato che questo non è mai tale, e non potrà prevedibilmente esser mai reso tale, da garantire livelli d'accessibilità che, in termini di ragionevolezza economica, possono essere considerati urbani. Ciò esclude quindi una utilizzazione delle isole minori per residenza primaria, e in generale per funzioni che richiedono collegamenti pubblici frequenti in tutto l'arco della giornata.
Tra le altre destinazioni, quelle che appaiono opportune e possibili (salvo verifiche più specifiche) sono le seguenti: residenza turistica, attrezzature per il diporto nautico, attività di studio e di ricerca, attività produttive ad alto livello tecnologico e assolutamente non inquinanti, altre attività culturali (oltre, ovviamente alle attività produttive nel primario e ai connessi servizi). Ma per definire più precisamente, all'interno di questa gamma, i criteri di selezione delle utilizzazioni, conviene riferirsi in termini più specifici ai tre livelli d'accessibilità di cui al par. 2. sub B).
3.2. Le isole di cui alla lettera b 1) hanno il «privilegio» di poter essere collegate in modo relativamente efficiente al centro storico. D'altra parte, l'economicità del servizio pubblico di collegamento è a sua volta condizionato dalle funzioni, le quali sono più o meno trafic intensives. Da queste due considerazioni nasce un primo criterio di scelta: le isole del gruppo b 1) hanno le loro destinazioni più convenienti nelle utilizzazioni che, da sole o associate, producano una notevole domanda di trasporti soddisfacibile mediante il sistema di trasporto pubblico. Residenze turistiche di massa (turismo scolastico e giovanile, ostelli per la gioventù, ecc.), e attrezzature universitarie ad alta intensità d'uso sono utilizzazioni che rispondono a questi requisiti. Ad esse possono essere associate utilizzazioni le quali, pur presentando una minore domanda di trasporti, possono tuttavia integrarsi convenientemente con le prime e in qualche modo fornire un elemento di connessione funzionale con le utilizzazioni delle isole caratterizzate da minori livelli di accessibilità, quali quelle relative alle attività nautiche, alla cantieristica minore, ai servizi per le attività produttive del settore primario. Va sottolineato il fatto che le isole più vicine (in termini di accessibilità) al centro storico possono essere usate al fine di alleggerire la pressione che, sulla residenza e le attività connesse del centro storico, viene esercitata da utilizzazioni localizza bili anche fuori dal centro storico. Utilizzazioni turistiche delle isole non potranno, prevedibilmente e nel breve periodo, «spostare» esercizi turistici dal centro storico e «liberare» spazi per la residenza, ma almeno potranno dare uno sbocco a una pressione che oggi non ha alternative. Utilizzazioni per l'università e la ricerca, invece, potrebbero condurre - oltre che a una riduzione della pressione - anche alla «liberazione» di alcuni spazi. Da questa considerazione può nascere un secondo criterio di scelta nella individuazione delle utilizzazioni delle isole.
3.3. Le isole di cui alla lettera b2) costituiscono localizzazioni privilegiate per una serie di attività cui il Piano comprensoriale affida un più complessivo recupero e rivitalizzazione della laguna: si tratta delle attività connesse al diporto nautico, all'escursionismo, al turismo anche stanziale, delle attrezzature di rimessaggio, ricovero e riparazione per la grande nautica da diporto, e delle attività produttive nel settore primario (agricoltura, itticoltura) e dei relativi servizi. Dove le dimensioni delle costruzioni esistenti non inducano a prevedere utilizzazioni di maggiore interesse «strategico», è possibile assentire utilizzazioni di carattere culturale o di ricerca, anche private.
3.4. Le isole di cui alla lettera b3) sono quelle che presentano livelli d'accessibilità più bassi, e che - più precisamente - non sono prevedibilmente collegabili né con la rete del trasporto pubblico urbano né con quella del trasporto turistico di linea. Per queste isole può quindi essere assentita qualunque utilizzazione privata che sia compatibile con le destinazioni generali della laguna.
4.2. Il contenuto essenziale della convenzione dovrebbe essere il seguente:
a) impegno da parte del concessionario, a concordare con il Comune un progetto di sistemazione dell'isola, nel quale siano definiti - tra l'altro - tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, i relativi tempi e costi, le modalità tecniche di esecuzione;
b) definizione delle destinazioni d'uso delle isole e delle singole componenti, e vincolo a non modificare le utilizzazioni rispetto a quelle previste pena la decadenza della concessione;
c) durata della concessione, da stabilire in relazione all'entità dei lavori per periodi compresi da 5 a 30 anni;
d) clausole particolari per quanto riguarda - dove necessaria - la libertà d'accesso.
4.3. Nella fase attuale (e cioè prima della definizione pianificatoria) gli interventi saranno comunque limitati agli interventi di restauro e risanamento, attraverso interventi prevalentemente di manutenzione straordinaria, degli edifici esistenti.
5. Scelta degli operatori
Per le isole di cui sub a 1) (prive di costruzioni) e b3) (di difficile accessibilità con trasporto pubblico) la concessione può essere assentita a qualunque soggetto.
Per le altre isole, e in particolare per quelle di maggiore rilevanza urbanistica e consistenza fisica, si procederà secondo criteri che consentano di stimolare e confrontare tra loro le diverse possibili proposte di utilizzazione (gara pubblica).