pronti a rivedere i loro strumenti urbanistici, conformandoli alle nuove regole.». La Nazione, 19 novembre 2014
Firenze. Nasconde la soddisfazione di un «noi l'avevamo detto e l'abbiamo fatto», dietro l'offensiva contro il decreto legislativo Lupi in materia di urbanistica. Nega che si tratti di una rivincita, non sol politica, per lui e per l'assessore regionale Anna Marson, «spesso criticata, a volte poco compresa». Ma è palese che per il governatore Enrico Rossi la battaglia contro l'eccesso di cemento, principale imputato di un'Italia che si sbriciola e finisce sott'acqua, è una fanfara suonata alla legge urbanistica toscana, approvata dal consiglio un mese fa e pronta a entrare in vigore, dal 27 novembre. Una legge che vieta di costruire case nelle aree rurali, privilegiato il recupero sull'edificazione costruire nuove case nei territori non urbanizzati, che accelera gli iter urbanistici, che privilegia il recupero dell'esistente al consumo ulteriore di suolo e che demanda alla conferenza di co-pianificazione di aree vaste le scelte e gli equilibri sui nuovi insediamenti, anche produttivi.
«Non possiamo aspettare anni - dichiara con orgoglio Rossi con a fianco l'assessore Marson - per vedere i piani operativi dei Comuni adeguarsi alla legge toscana. Per questo metteremo a disposizione i 7 milioni di euro che risparmieremo dal taglio dei consiglieri e degli assessori, per quei Comuni
pronti a rivedere i loro strumenti urbanistici, conformandoli alle nuove regole. E' una sfida che lancio
ai sindaci della Toscana, la Regione darà i contributi alle progettazioni con un bando che sarà pronto a gennaio».
Rossi e la Marson non si lasciano sfuggire l'occasione per rielencare i dettami della legge 65. «Abbiamo messo il vincolo di inedificabilità, già dal 2012, su 1.000 chilometri quadrati di territorio pianeggiante, aree a forte rischio idraulico, pari al 7% della pianura toscana. Diversi Comuni mi chiamano per aggirare questo vincolo, ma sbatteranno contro i divieti. Vogliamo spezzare l'alleanza tra mattone e finanza, si è cementificato troppo e le conseguenze sono oggi davanti agli occhi di tutti. Con le leggi sull'urbanistica e con il prossimo piano del paesaggio abbiamo impresso alla Toscana una svolta epocale. Che spero serva da esempio a Regioni e Governo».
Da qui l'attacco al ddl Lupi, reo di «consentire edificazioni su aree che dovrebbe essere tutelate. Chiederemo modifiche» annuncia Rossi, non escludendo ricorsi. Anche gli agricoltori sarebbero contenti, visto che Anna Marson sforna delle slides con «10.500 nuovi agricoltori in Toscana, dal 2008 a oggi, 600 dei quali giovani. Con l'impegno di tagliare i tempi, da 6 anni di media a 2, per le autorizzazioni edilizie, e di premiare i Comuni che non faranno la corsa alle alle licenze per costruire, la Regione si candida a modello per gli urbanisti di tutta Italia. Fa i conti con argini travolti, milioni di danni e territori che si sbriciolano, ma fa leva su una legge che dovrebbe scongiurare dissesti futuri.