Il Fatto Quotidiano, 20 ottobre 2016 (p.d.)
Quello di Italia Nostra è un viaggio alla scoperta di sfregi al bello. Un altro esempio è nel parco di Villa Ada a Roma: le Scuderie Reali in completo stato di abbandono. C’era un piano di restauro con aree per eventi, bar e ristoranti ma la giunta Alemanno considerò il costo eccessivo e chiuse tutto in cassetti che nessuno ha più riaperto.
Proseguiamo questo particolare giro d’Italia in Sardegna: Sinis Cabras, provincia di Oristano, lungo la costa sorgono torri difensive dal grande valore storico-architettonico, come la Torre di Columbargia (fine 1500) e la Torre di Ischia Ruja (1580). Purtroppo rischiano di crollare da un momento all’altro: interventi di consolidamento sono urgentissimi.
Ritorniamo nel Lazio, alla scoperta di un luogo, il Borgo di Fogliano, in provincia di Latina, dove sono stati girati i film della saga di Sandokan. È un antico villaggio di pescatori, con ritrovamenti archeologici risalenti al II sec. a.C., ma “purtroppo l’imponente giardino è in totale stato di degrado e oggi non è neppure chiaro quale ente debba emanare un bando per la gestione del Borgo”, denuncia ancora Italia Nostra.
Le cose non vanno meglio in Veneto: “L’Arsenale di Venezia ha anticipato di alcuni secoli il moderno concetto di fabbrica”. Costruito nel XII secolo è adesso minacciato dal Mose, la mega opera che dovrebbe difendere la Laguna dall’acqua alta. “È confermata – spiega Parini – la manutenzione delle paratoie del Mose dentro l’Arsenale: questo significa costruire capannoni industriali e un mega depuratore (perché le paratoie sono molto inquinate) e costruire i capannoni stessi in Arsenale nord, a ridosso dei tre Bacini di Carneggio storici in pietra d’Istria, che non hanno eguali in tutto il Mediterraneo e sono perfettamente funzionanti. Così i bacini non potranno esser più utilizzati e l’Arsenale, dopo secoli di attività, cesserà le sue funzioni e sarà deturpato come già avvenuto all’esterno con le orribili mega banchine in cemento armato con guardrail. Abbiamo individuato un’area di rimessa a Marghera per costruire questi capannoni, spero che vorranno ascoltarci”.
Sempre in Veneto a rischio anche il Forte Sant’Andrea (Venezia, XVI secolo) e la dimora estiva della regina Margherita di Savoia, Villa Tonello (Recoaro Terme, XIX secolo). Il tragico elenco continua in Puglia con il Castello di Villanova (Ostuni, XIV secolo), completamente dimenticato: non è accessibile al pubblico. E la “lista rossa”, purtroppo, non finisce qui.