PELLESTRINA. La Commissione di Salvaguardia blocca il progetto di realizzazione di un villaggio per 400 persone a Santa Maria del Mare, destinato agli operai chiamati a lavorare sui cantieri di prefabbricazione dei cassoni del Mose. Il progetto inviato in Commissione dal Magistrato alle Acque è stato immediatamente fermato - senza neppure passare al suo esame dettagliato - perché si riferisce a un intervento su cui alla Salvaguardia non è mai stata chiesta alcuna autorizzazione. Una questione particolarmente sofferta, questa, che aveva indotto anche il sovrintendente ai Beni Ambiwentali e Architettonici Renata Codello a scrivere di recente al sindaco di Venezia Massimo Cacciari e agli altri due sindaci dei Comuni di gronda, invitandoli in pratica a verificare la legittimità di quei cantieri visto che le autorizzazioni in materia paesaggistica sono di competenza della Commissione di Salvaguardia. Ma alla Commissione, il presidente del Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva, i progetti sui cantieri del Mose non li ha mai inviati, sostenendo, in pratica, che si tratta di cantieri provvisori che hanno già avuto sia la Valutazione di impatto ambientale, soa quella di incidenza ambientale. Tuttavia, un qualche effetto l’iniziativa della Soprintendenza l’aveva subito prodotto, perché il Magistrato alle Acque aveva deciso di inviare i progetti, ma non alla Salvaguardia, ma alla Direzione Urbanistica e Beni ambientali della Regione per un parere paesaggistico. E’ prevista, tra l’altro, la realizzazione di una piattaforma di calcestruzzo di circa mezzo chilometro in mare, di fronte alla spiaggia di Pellestrina, in area Sic, di pregio ambientale, per la realizzazione dei 79 cassoni, di 150 metri per trenta ognuno. Ma per la realizzazione del villaggio degli operai dei cantieri - inizialmente previsto in Sardegna - il Magistrato alle Acque non ha potuto fare a meno di inviare il progetto alla Salvaguardia, che l’ha subito fermato, proprio perché relativo a interventi che non ha mai autorizzato. Sui cantieri «spostati» dalla Sardegna alle aree protette di Santa Maria del Mare sono stati presentati alla Procura quattro esposti, due dell’Ecoistituto, uno della Lipu e uno del Wwf. Come risulta dalle contestazioni del ministero, ma anche del Comune e della Soprintendenza, il progetto dei cantieri risulta infatti «difforme» da quello approvato tra grandi polemiche dalla commissione di Salvaguardia nella seduta del 20 gennaio 2004.
Anche il villaggio verrebbe a sorgere in un’area di pregio ambientale e prevede in una spianata a Santa Maria del Mare la realizzazione di prefabbricati dove andrebbero a vivere per alcuni anni gli operai del Mose, sino a lavori conclusi. Un villaggio che dovrebbe anche essere dotato di acquedotto, sistema fognario e impianto di depurazione. Ma ora il progetto è stato fermato e la palla torna al Magistrato alle Acque che dovrà decidere cosa fare. Il parere paesaggistico sui progetti dei cantieri da parte della Regione è di dubbia legittimità e per avere quello sul villaggio dalla Salvaguardia, il Magistrato dovrebbe tornare sui suoi passi, a cantieri già aperti.
Il villaggio è la premessa per la realizzazione dei cassoni di base del MoSE, la cui rfealizzazione è uno degli interventi devastanti nella Laguna deninciati da eddyburg