loader
menu
© 2024 Eddyburg
Alberto Vitucci
Venezia. Comitatone, le promesse mancate
4 Ottobre 2010
Vivere a Venezia
Trovano i soldi solo per il MoSE, che distrugge ma fa fare affari, li negano per la manutenzione che salva la città. La Nuova Venezia, 4 ottobre 2010

Il governo smentisce se stesso. Il ministro Brunetta annuncia una nuova Legge Speciale per Venezia che per la prima volta non prevede finanziamenti. Viene disattesa in questo modo la delibera dell’ultimo Comitatone, convocato a Roma da Gianni Letta il 22 dicembre 2008.



Il testo approvato all’unanimità da ministri, sindaci e presidente della Regione così recitava al punto 2: «Si dà mandato alla presidenza del Consiglio di individuare forme e impegni atti a garantire il rifinanziamento della Legge Speciale a partire dalla Finanziaria 2010. Considerato che i finanziamenti della legge 244 dell’anno 2007 risultano fortemente insufficienti». Dunque, oltre stanziare i famosi 42 milioni di euro - che il Comune aspetta ormai da due anni e che ancora non risultano disponibili - il Comitatone si impegnava a garantire finanziamenti continui per la manutenzione della città, come richiesto allora dal Comune.

«Di tutto questo», denuncia Michele Nognato, all’epoca vicesindaco e assessore al Bilancio, oggi consigliere comunale e segretario provinciale in pectore del Pd, «non c’è traccia. Al ministro Brunetta dico che non basta mettersi gli occhiali del futuro e pensare al 2040. Bisogna prima guardare con quelli del presente: se non ci sono le risorse promesse si blocca la città, si bloccano le imprese che lavorano ai restauri, si blocca la vita di tutti i giorni. Ricordiamo che oggi di fronte a tanti grandi progetti l’attività di scavo rii è ferma, come i lavori di difesa dalle acque alte a Burano, Sant’Erasmo, San Pietro in Volta. Il governo non ci ha dato le risorse promesse. Non ha neanche firmato il decreto per i mutui e il patto di stabilità. O questa Legge è una legge federalista, che riscrive i poteri e ci dà risorse, oppure è meglio tenersi quella che abbiamo».

Numerose le reazioni alle proposte di nuova Legge Speciale, lanciate dal ministro Brunetta. Il testo, ha annunciato, sarà pronto entro il mese, la nuova legge approvata nel 2011. Dovrà contenere lo sviluppo di Venezia traguardato al 2040, consentire di avviare e finanziare operazioni come il porto in mare, la bonifica, la sublagunare, la manutenzione del Mose. E, dice Brunetta, «intercettare la ricchezza». Si pensa a nuovi ticket e a operazioni che coinvolgano i privati.

«Mi sembra un gioco di simulazione, un esercizio di presunzione retorica», commenta Gherardo Ortalli, rappresentante storico di Italia Nostra, «se non fosse che bisogna stare attenti, perché in questa città passano alla fine sempre i progetti che fanno più danni. Che significa intercettare ricchezza, continuare a svendere questa città? Una città controllata dalle grandi imprese, che perseguono legittimamente i loro affari, dove la politica sembra bloccata: non mi è piaciuto ad esempio vedere i due ex contendenti Brunetta e Orsoni che si abbracciano e sono d’accordo in tutto».

Un annuncio che invece viene accolto con interesse da molte categorie economiche, a cominciare da Industriali, Camera di commercio, imprese che vedono occasioni di sviluppo e nuovi affari. «Ma non bisogna dimenticare», dice Paolo Lanapoppi, a nome di Italia Nostra, «le priorità della città e la tutela della laguna».

ARTICOLI CORRELATI

© 2024 Eddyburg