Sul Parco di Tormarancia incombe una colata di cemento di 400 mila metri cubi. La conferenza dei servizi che deve decidere è convocata per martedì 19. «Se passa sarà come stare a Copacabana...», scherza un abitante dei palazzoni costruiti già a Grotta Perfetta, sul versante sud dei duecento ettari del parco. Il residente si riferisce a una sfilata davvero sconcertante di ben undici palazzoni che devono sorgere accanto a via di Grottaperfetta, a sette metri di distanza (tanto è larga la strada) dal limite del parco: undici palazzi alti sette piani (due si fermano a sei), per uno sviluppo complessivo di 27 metri in altezza. Copacabana, appunto.
Sembrano una vendetta, per tutta la storia di Tor Marancia: non è stato possibile «colare» quattro milioni di metri cubi di cemento com'era previsto dieci anni fa nel progetto della giunta Rutelli e dell'assessorato Cecchini, quel piano è stato bloccato e al suo posto è nato un parco di 200 ettari che ancora non è stato però minimamente messo a punto e che giace lì abbandonato a sé stesso, ma ora ecco la beffa. Per fare Tormarancia sono state concesse «compensazioni» edilizie ai proprietari dei terreni e ai costruttori che sono state spalmate su tutta Roma e che sommate superano la cifra iniziale di metri cubi previst, sfondando ora il tetto di 4,1 milioni. Di questi metri cubi ben 400 mila sono state piazzati però a Grotta Perfetta, a ridosso del Parco, talmente a ridosso che di più non si poteva. E sono stati sistemati in modo molto forte ed evidente, tra ciò che resta del Forte Ardeatino e via Ballarin dove preesisteva la recente urbanizzazione con palazzi residenziali consistenti. La «colata» prevede anche un'area centrale destinata a un centro civico.
Lì dunque, dove finora c'era un'area a verde con alcune «sussistenze» di epoca romana (sono stati trovate alcune tombe romane durante gli scavi preventivi, vicine a un tratto dell'antica via Laurentina e ai resti di un mausoleo in laterizi), insomma una fetta di agro ancora incontaminata e suggestivamente ricca di memorie, ma già destinata fin dal piano regolatore degli anni sessanta ad edificabilità, sorgerà un insediamento abitativo per tremila abitanti che prevede 280 mila metri cubi di immobili residenziali e 120 mila metri cubi di immobili non residenziali. In tutto 400 mila metri cubi che rappresentano un decimo di quanto inizialmente previsto, una quota che si farà vedere come un vero pugno nell'occhio.
«Siamo tutt'altro che contenti - spiega Annalisa Cipriani di Italia Nostra che con altre associazioni ha partecipato alla lunga discussione sulla «compensazione» in questione - . Nel percorso di mediazione abbiamo tentato di far slittare indietro quel waterfront di cemento così pesante che incombe sul verde del Parco. Ma forse non abbiamo fatto tutto quello che dovevamo...».
Tutta l'operazione è stata seguita in prima persona dall'assessore all'urbanistica Roberto Morassut, la soluzione delle «compensazioni» rischia però di comportare non solo a Grotta Perfetta ma in tutta la cintura uno scotto molto duro da pagare. Pe Tormarancia alla Magliana sorgeranno 650 mila metri cubi, a Prato Smeraldo 340 mila, a Muratella 645 mila, a Massimina 618 mila, a Colle delle Gensole 221 mila, a Torrino sud 59 mila, sulla Pontina 70 mila, al km 13 dell'Aurelia 248 mila, a Prima Porta 100 mila, a Tenuta Rubbia 180 mila, all'Olgiata 120 mila, alla Bufalotta 99 mila, al Divino Amore 142 mila e a Fontana Candida 200 mila. Tutto per un parco che ancora non c'è...