Il mattino, 24 aprile 2013, con postilla (a.d.g.)
Nella sostanza Città della Scienza libera la spiaggia e il mare e si allarga verso l’interno. Non verranno toccati i manufatti non bruciati, che tuttavia sono ben lontani dal mare. E simbolicamente l’ingresso verrà ristrutturato e non demolito, in memoria di quel 4 marzo quando mani rozze ma guidate da menti molto sottili misero in pratica il rogo perfetto, mani e menti che non sono state ancora individuate dagli investigatori.
Ieri dunque a Roma la cabina di regia su Bagnoli e la ricostruzione di Città della Scienza - composta da Comune con il sindaco Luigi de Magistris e il vice Tommaso Sodano; la Regione con l’assessore Guido Trombetti; il vicepresidente della Provincia Ciro Alfano; i ministri Francesco Profumo (Istruzione) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale); il sottosegretario Marco Rossi Doria e i tecnici del ministero per lo Sviluppo economico retto da Corrado Passera - ha preso una decisione che era nell’aria. Importante il lavoro di de Magistris sul fronte ambientalista con la richiesta pressante di avere finalmente una linea di costa libera e a disposizione dei napoletani; altresì importante l’azione di Trombetti: l’ex rettore è l’unico in grado di far digerire a Vittorio Silvestrini, patron di Città della Scienza, il trasloco, fortemente avversato dalle sue agguerritissime truppe.
Entro una settimana sarà stilato il documento definitivo che consente a tutti gli attori in campo di centrare obiettivi per la propria quota parte. Del resto l’accordo andava trovato, pena la perdita di decine di milioni di euro, fondi già pronti che servono per la ricostruzione e per la bonifica. Una quadratura politica trovata all’ultima curva, atteso che questo governo già oggi potrebbe non essere più in carica. Uno sprint che consentirà di non accumulare altri ritardi sul fattore Bagnoli.
Dove verrà dunque ricostruita Città della Scienza? Precisamente nell’area Newton e degli incubatori d’impresa: scartata l’ipotesi acciaieria, troppo complesso l’iter per avere i fondi della Ue. Inoltre l’area Newton non è sotto sequestro della magistratura mentre l’acciaieria sì. «L’obiettivo della riunione - si legge in una nota congiunta - è stato di condividere in un’ottica unitaria, con tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione del Polo scientifico, il patrimonio informativo acquisito in queste settimane di lavoro. In particolare, i risultati definitivi dello Studio comparativo sulle possibili opzioni di localizzazione del Centro, in corso di elaborazione da parte del Comitato Interistituzionale, saranno resi noti entro il 30 aprile, così come stabilito nel Decreto Interministeriale siglato il 28 marzo scorso dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca».
Un passaggio, questo, solamente formale, perché lo studio è stato superato, se possibile, dalle necessità politiche di collocare la struttura in un punto dove la sua ricostruzione può essere concreta perché non collide con gli interessi più generali della città e della regione.
Postilla
L’amministrazione comunale di Napoli finalmente batte un colpo, convincendo la cabina di regia governo-enti locali a optare per la ricostruzione di Città della Scienza a monte di via Coroglio. E’ un ritorno al piano regolatore, a suo tempo bypassato da un accordo di programma. Si libera il litorale, si creano le premesse per il recupero dell’arenile. La decisione è merito dell’assessore all’urbanistica Luigi De Falco, il primo amministratore ad esprimersi con nettezza per la delocalizzazione. L’auspicio è che questa decisione possa segnare l’inizio di una fase nuova per la giunta de Magistris, la cui azione si è rivelata sino ad oggi incerta, contraddittoria, priva di strategia, mentre la città vive uno dei momenti più difficili della sua storia.