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Luca Angelini
Garda, lo sbarco del magnate russo
31 Dicembre 2007
In giro per l'Italia
Una specie di versione tascabile delle prepotenze sarde di Berlusconi, con identico sprezzo del pericolo … per l’ambiente. Il Corriere della Sera, 31 dicembre 2007 (f.b.)

RIVOLTELLA (Desenzano del Garda) — Ricco, straniero e ingombrante. Almeno fosse bello come George Clooney. O famoso come Michael Schumacher, che si dice avesse messo gli occhi su quella che è adesso casa sua. Invece no. Del misterioso magnate russo che tre anni e mezzo fa ha comprato Villa Bober, a Rivoltella del Garda non si sa neppure il nome.

Passione

Dicono però sia uno di quelli che contano nella Gazprom, la potentissima compagnia russa del gas, uno dei giganti dell'economia mondiale. E che un ex campione di ciclismo, suo connazionale, gli faccia da ambasciatore in attesa del trasloco. In comune con gli altri due, o almeno con il primo, sembra avere solo la passione per le case in riva al lago e la voglia di dare una ritoccatina alle sponde.

Mica parliamo di case qualsiasi, s'intende. Villa Bober risale più o meno agli anni Trenta del Novecento. Ma a renderla celebre (e anche un po' sinistra) fu il cavalier Guido Bolzacchini da Carpenedolo, fondatore di quel calzaturificio Bober che arrivò ad impiegare 1600 persone, prima di essere ceduto nel 1974 e fallire qualche anno dopo.

Dynasty

A dar retta alle cronache dell'epoca, certo non in debito di fantasia, quella dimora in stile liberty, che l'imprenditore acquistò e restaurò negli anni Sessanta, doveva essere tale e quale a un set di Dynasty: marmi, stucchi, feste col bel mondo, compresa una Maria Callas di passaggio dalla vicina Sirmione. In realtà, tra quei muri, c'era probabilmente meno magia e un po' più di malasorte, visto che la moglie del cavalier Bolzacchini annegò nella grande piscina nel parco. L'Innominabile venuto dal freddo, però, non se dette gran cura. O forse nemmeno lo sapeva. Fatto sta che, a luglio 2004, i giornali locali rivelarono l'acquisto da parte del magnate russo: 6,8 milioni di euro versati alla società San Marco. Quasi 5 in meno di quelli che, si dice, fossero stati chiesti inizialmente e che (ma il condizionale è d'obbligo) avrebbero fatto innestare la retromarcia persino a Michael Schumacher. E chissà quanti ne starà spendendo per i lavori di ristrutturazione in corso.

Monumento

Ma, come la villa, anche quel tratto di lago non è un tratto qualsiasi. Dove finisce il muraglione di cinta, inizia il canneto di San Francesco, che la Regione Lombardia dovrebbe presto dichiarare, su richiesta del Comune, «monumento naturale». E lo specchio d'acqua davanti a Villa Bober ha un difetto: il fondale è basso, bassissimo. D'estate finisce pure in secca. Il Paperone di tutte le Russie, invece, pare abbia un debole per lo sciabordio dell'acqua contro la muraglia. E, ovvio, per le barche.

Progetto

Visto quel che ha speso, s'è così sentito in diritto di chiedere al Comune un' aggiustatina idraulica: un canale a U, fondo due metri e largo undici, con le braccia protese per 280 metri verso il lago e la base a sfiorare, per 200 metri, il muraglione della villa. Un modo per poter di nuovo utilizzare la piccola darsena interna ormai interrata. E il fondale troppo basso? Basta grattargli via mezzo metro, in tutta l'area interna ai bracci del canale (circa 4500 metri quadrati).

Il russo ha incassato tutti i via libera che servono, anche se il Comune gli ha bocciato l'ipotesi di un pontile lungo 200 metri, ma le associazioni ambientaliste (Cai, Cnr, Lega Navale e Airone Rosso) sono insorte.

«Un'opera del genere — dice Guido Parmeggiani dell'Airone Rosso — stravolgerebbe l'intero ecosistema di questo tratto di lago. Passi per un braccio di canale di accesso alla darsena, che peraltro c'era già in passato. Ma quell' enorme U e lo scavo del fondale sarebbero deleteri per pivieri, pettegole, pantane, cavalieri d'Italia e altri piccoli trampolieri che trovano alimento proprio nei fondali bassi. E oltre che dannosa, l'opera sarebbe pure inutile, perché una volta smosso il fondale, il canale si interrerebbe di continuo».

Confronto

«Che funzioni o no, non spetta a me dirlo, perché non sono un ingegnere idraulico — replica il sindaco di Desenzano Cino Anelli — ma non mi pare che uno scavo sotto il livello dell'acqua possa fare un gran danno all'ambiente. Abbiamo anche imposto che il secondo braccio stia a 15 metri di distanza dal canneto (gli ambientalisti vorrebbero un'area di salvaguardia di almeno 75 metri, ndr) Comunque, ridiscutiamone pure».

Già, ma adesso chi va a dirlo all'oligarca?

Un «appello» per la tutela del paesaggio

di Giovnni Lo Savio (presidente nazionale di Italia Nostra)

Il Lago di Garda rischia di rappresentare il peggior esempio italiano di governo del paesaggio per assenza di tutela.

Nell'ultimo decennio, pesanti interventi di edilizia speculativa hanno gravemente compromesso l'ambiente lacustre, specialmente perché gli «strumenti della tutela del paesaggio» non hanno degnamente svolto il loro compito: il Piano paesistico regionale non è precettivo, il piano territoriale paesistico provinciale pare inefficace e la sub-delega regionale ai comuni in materia di rilascio delle autorizzazioni paesistiche nelle aree soggette a vincolo ambientale hanno consentito innumerevoli scempi che la sezione di Brescia di Italia Nostra da anni denuncia. Casi clamorosi a Padenghe, come a Moniga e Manerba, come a Toscolano e Gargnano ove si costruiscono residence in stile «caraibico», villettopoli sulle colline moreniche, strade abusive sulle colline, una cascata inserita in un nuovo albergo-residenziale a lago, ville a quattro piani a margine di un castello medievale, un hangar a lago, di 33.000 metricubi, alto 8 metri, per il ricovero di 300 imbarcazioni, costruito in assenza dell'autorizzazione della competente Sovrintendenza. Agli interventi privati, ed è ancor più grave, si aggiungono iniziative pubbliche, altrettanto devastanti. Clamoroso é il caso del progetto di realizzare una «passeggiata» sulle spiagge dei comuni da Desenzano a Toscolano, finanziato dalla Regione Lombardia. Un intervento pubblico di cementificazione delle spiagge che danneggerebbe irreversibilmente le rive del lago. A questo scempio Italia Nostra si oppone, rivolgendosi contemporaneamente al Ministro Rutelli perché impedisca l'ennesimo— pubblico — sfregio e ai cittadini perché manifestino il loro dissenso aderendo al nostro appello per la salvaguardia del paesaggio del lago di Garda.

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