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Giovanni Cesareo
Una cultura oltre le regole del gioco
15 Agosto 2005
Altre persone
Novella Sansoni è scomparsa qualche giorno fa. Insegnava la coerenza perchè la praticava. La ricorda Cesareo su il manifesto del 13 gennaio 2005

Novella Sansoni è scomparsa qualche giorno fa, dopo una dura malattia. Il suo nome, molto probabilmente, non dirà nulla ai nostri giovani e, purtroppo, anche a molti non giovani. La memoria, si sa, non è un terreno coltivato, di questi tempi, nella sinistra. Eppure, la figura di Novella è stata molto importante per almeno un ventennio, nell'ambito politico e culturale, a Milano e non solo. Tra l'altro, il suo è stato, credo, un caso unico nel panorama del mondo politico italiano. Esaurito il suo mandato di presidente della Provincia di Milano, decise di ritirarsi, nonostante le fosse stata proposta la candidatura al parlamento. Scrisse anni dopo: «sono contenta di avere preso questa decisione da sola, in piena autonomia... la decisione di considerare chiusa la mia attività pubblica e di tornare al mio lavoro professionale di architetto». Perché lo fece?

Aveva cominciato a lavorare nel collettivo di architettura che si era costituito a Milano negli anni Cinquanta. Era anche stata la prima donna ad essere nominata alla segreteria di una sezione del Pci di questa città e poi fu eletta nel comitato centrale. Come professionista si era dedicata in particolare all'edilizia scolastica: aveva progettato scuole «aperte», con pareti mobili all'interno e nessun muro o cancello «di protezione» all'esterno. Perché vi fosse un'osmosi continua tra scuola e società e dentro la scuola.

Mi raccontò, molti anni più tardi, che però le scuole erano state presto «riadeguate» con aule separate e involucri esterni. Ciascuno amava delimitare il proprio territorio. Nel 1964 fu eletta in Consiglio provinciale, dopo il successo del Pci nel 1975 divenne assessore alla cultura e nell'83 assunse l'incarico di presidente.

Era una donna bella, elegante e anche allegra e ricca di fantasia: ma ciò che la distingueva era soprattutto il rigore assoluto con il quale conduceva il suo lavoro, in qualsiasi campo. Tuttora per molti versi, la città e la provincia di Milano sono segnate dalle sue iniziative culturali spesso duramente contrastate non solo dagli avversari.

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