Una brutta pagina della sinistra veneziana
Il governo di centro sinistra della città ha contribuito all’approvazione della realizzazione del progetto esecutivo del MOS.E.
Una scelta scellerata che la città e la laguna pagheranno cara.
Il sindaco, da sempre convinto paladino del MO.S.E., è riuscito alla fine ad omologare le posizioni della sinistra cittadina a quelle del governo Berlusconi nella costruzione dell’opera di regime (né a poco valgono i pietosi distinguo o proclami postumi o le gentili concessioni governative di interventi integrativi).
Stupore e condanna soprattutto per coloro che nella sinistra passavano per gli acerrimi nemici del MO.S.E. (ma conta ormai così tanto l’attaccamento alle poltrone?).
Quell’equivoco tatticismo politico incomprensibile ai nostri elettori che ha impedito di affermare con chiarezza nelle sedi giuste che quel progetto non s’ha da fare perché è datato e sbagliato, che altri sono gli interventi che la città e la laguna attendono, ha condotto al brillante risultato che la nostra città, alla fine, dovrà sorbirsi il MO.S.E. con l’aggravamento aggiuntivo di una deleteria struttura di accesso permanente a Malamocco che penalizzerà il porto e di inutili dighe a mare i cui lavori a Malamocco sono peraltro già iniziati. E tutto ciò con il timbro della sinistra!
Purtuttavia, dopo tanto disastro e con la forza della ragione, siamo convinti che in questi due anni di mandato che restano alla sinistra, ci siano in città ancora tutte le condizioni per sapere ricondurre nelle giuste dimensioni le azioni per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna.
Il Mo.S.E.? Mettiamoci una pietra sopra!
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha affermato che il 29 aprile poserà la prima pietra del MO.S.E. Ma quanto peserà quella pietra su Venezia e sulla sua laguna? Quasi tutti i finanziamenti pubblici per la salvaguardia di Venezia e della laguna nel 2003 verranno impegnati per realizzare il progetto di dighe mobili.
Il governo fa ma non dice: la realtà del MO.S.E.
Il MO.S.E. entrerà in funzione solo tra 11 anni e con acque alte superiori a + 110 cm. Nel corso del 2002 ci sono state 111 maree sopra + 80 che hanno allagato le zone più basse della città, tra cui Piazza S.Marco.
I veneziani dovranno continuare a mettere gli stivali per un lungo periodo.
Verranno spesi 3700 milioni di euro per un’opera che dovrebbe realizzarsi in 11 anni e comunque non garantirà la salvaguardia complessiva di Venezia e della laguna. Ma soprattutto il MO.S.E. potrà avere pesanti interferenze con l’attività portuale e con il ricambio delle acque.
Subito entro 2-3 anni gli interventi alternativi al MO.S.E. per salvare Venezia con la Laguna!
Le Associazioni Veneziane affermano che eliminare le acque alte è possibile. Gli interventi alternativi per ridurre il fenomeno delle acque alte in modo efficace e senza compromettere l’equilibrio naturale mare/laguna sono:
alzare i fondali alle bocche di porto e ridurre il Canale dei Petroli;
diversificare il traffico portuale e creare un avanporto al Lido;
eliminare il traffico petrolchimico dalla laguna;
disinquinare le acque ed aprire le valli da pesca all’espansione delle maree.
Si devono dirottare i soldi del MO.S.E. subito verso questi interventi previsti dalle Leggi Speciali per Venezia.
ASSEMBLEA PUBBLICA
Giovedì 10 aprile ore 17.30, Sala S.Leonardo (Cannaregio)!
Comitato “Salvare Venezia con la laguna”
e-mail: salviamovenezia@libero.it