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Patrick Wintour
Enorme successo del servizio civile nei quartieri
18 Maggio 2012
Articoli del 2012
Per ogni euro investito nell’organizzazione del lavoro volontario giovanile, ne tornano due alla comunità: e se si estendesse parecchio? The Guardian, 15 maggio 2012, postilla. (f.b.)

Titolo originale: Citizen service for teenagers a 'big success' – Scelto e tradotto da Fabrizio Bottini

Il governo si prepara ad ufficializzare il fatto che il Servizio Civile Nazionale è un enorme successo dell’idea di "big society", da estendere a 90.000 partecipanti nel 2014, e che per ogni sterlina spesa ne arrivano almeno due alle comunità. Un calcolo effettuato da un organismo indipendente per conto del Servizio e pubblicato da NatCen Social Research. Il SCN è stato molto sostenuto da David Cameron, e mira a unire sedici-diciassettenni di tutti i ceti sociali in una esperienza comune formativa e al servizio delle comunità. Viene organizzato – molto elasticamente – secondo il modello del servizio militare, ma è del tutto civile e volontario.

Il governo prevede di ampliarlo dai 30.000 posti del 2012 a 90.000 nel 2014. Investendo 250 milioni di euro nel future dei giovani, che secondo calcoli del ministro Nick Hurd si possono tradurre in 500 milioni in vantaggi per le comunità. In altre parole il programma si paga abbondantemente da solo, tenendo conto delle ore di lavoro volontario erogate, nonché sul valore formativo per chi partecipa. Lo studio comparator rileva anche come il Servizio Civile Nazionale sia un momento di interazione fra ceti diversi, e riduca in seguito tendenze a comportamenti antisociali: in altre parole i vantaggi reali del programma potranno essere compiutamente valutati solo in futuro.

L’anno scorso hanno partecipato al servizio oltre 8.500 sedicenni. La ricerca conferma una notevole soddisfazione, e la tendenza a raccomandarlo agli amici, il 95% commenta che il servizio ha un ruolo formativo per il futuro professionale, mentre la percentuale di chi intende continuare a studiare in seguito aumenta dal 27% al 34%; l’85% dei partecipanti racconta di aver assunto un atteggiamento più positivo verso persone di ceti sociali diversi. L’indagine rileva complessivamente 200.000 ore di lavoro sociale erogate nel 2011 e il 77% dei partecipanti si dice intenzionato a proseguire qualche tipo di impegno con la comunità anche dopo. Penny Young, responsabile di NatCen Social Research, spiega: "La nostra valutazione fa emergere l’impatto del Servizio sui giovani. Comparando i risultati generali con quelli di un “gruppo di verifica” possiamo evidenziare precisamente anche i risultati in termini di formazione e alcune potenzialità".

postilla

Anche oltre l’ovvia retorica auto celebrativa, e le tutto sommato piccole cifre, dovrebbe saltare all’occhio quanto proprio l’approccio “monetario” del governo liberista per eccellenza sottolinei un aspetto: gli investimenti sociali sono davvero tali, e lo sono anche sul breve termine! Torna in mente nel caso italiano il vuoto lasciato dall’abolizione del servizio militare obbligatorio e la mancata riorganizzazione e rilancio di quello civile sostitutivo, che tanto avrebbe potuto (e forse ancora potrebbe) svolgere un ruolo fondamentale sia per chi partecipa, sia per gli enti e i territori interessati (f.b.)

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