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Francesco Furlan
Veneto city, una valanga di osservazioni
10 Agosto 2011
Veneto
Grazie all'infaticabile Comitato Ambiente e Territorio (CAT), prosegue la contestazione della nuova città privata tra Venezia e Padova. La Nuova Venezia, 9 agosto 2011

Ieri, alle 12, è suonata la campanella: il limite massimo per la presentazione delle osservazioni al progetto previsto in zona Roncoduro, tra Dolo e Pianiga. Ora i due Comuni, in accordo con la Regione, dovranno classificarle, raggrupparle per tema e valutarle. A inizio settembre è previsto il primo incontro tra comuni e Regione, coordinato dal segretario regionale per le infrastrutture, Silvano Vernizzi. Le osservazioni sono dunque tantissime, e presentate da soggetti diversi, ma bisognerà capire quali verranno realmente ritenute pertinenti.

Comitati. Il maggior numero delle osservazioni è stato presentato con il coordinamento dei Cat (Comitati ambiente e territorio) in collaborazione con Legambiente, Confersecenti, Cia e un Fiume di ville. E’ possibile individuare tre filoni principali: la carenza di interventi per prevenire il rischio idraulico, il traffico sottovalutato, e i criteri che sanciscono il beneficio pubblico dell’operazione immobiliare.

Quest’ultimo è forse il nodo più delicato. «Dove sono l’urgenza, la pubblica utilità e l’indifferibilità di questo progetto?», si chiede Adone Doni, dei comitati. Lo strumento urbanistico usato per Veneto City - chiamato accordo di programma - permette infatti di accelerare le procedure per l’apertura dei cantieri, a patto che l’intervento abbia un palese risvolto pubblico.

Comuni. Osservazioni al progetto sono arrivate anche dai comuni vicini. Mira, oltre a sottolineare alcuni aspetti specifici, come il mancato studio sulle ripercussioni di traffico sulla Brentana, se la prende soprattutto con il metodo. «Che due Comuni decidano di sottoscrivere un accordo - dice il sindaco Michele Carpinetti - non sentendo le indicazioni o i semplici pareri dai “vicini di casa” mi sembra un modo di concepire la concertazione abbastanza singolare». Anche Mirano, con il commissario Vittorio Capocelli che ha consultato partiti e associazioni, ha presentato otto pagine di osservazioni sottolineando il rischio di perdere la stazione di Ballò (in favore di quella di Albarea, funzionale a Veneto City) e i tanti problemi della viabilità d’accesso (a Scaltenigo, Vetrego e Ballò) al mega centro direzionale.

Gottardo e Calzavara. I sindaci di Dolo (Maddalena Gottardo) e Pianiga (Massimo Calzavara) si preparano a fare, con consiglieri comunali e tecnici, gli straordinari. «Anche perché - spiega Calzavara - voglio che tutte le osservazioni, prima dell’incontro con la Regione, siano esaminate anche dalla commissione consiliare urbanistica. C’è la mia parola che le guarderemo tutte 5.300». E’ la stessa garanzia della Gottardo. «Dobbiamo ancora finire di protocollare tutte le osservazioni - dice - per fine agosto vogliamo esaminarle, così da incontrarci a inizio settembre con la Regione. Sono tante? C’era da aspettarselo, ma il nostro lavoro è anche quello di esaminarle».

I proponenti. Gli imprenditori di Veneto City Spa intanto stanno ad aspettare, con la convinzione che tutt’al più saranno chiamati ad apportare qualche piccola modifica, ma difficilmente verrà messo in discussione l’impianto urbanistico del progetto. «Aspettiamo che i comuni valutino le osservazioni - dice Rinaldo Panzarini, amministratore delegato di Veneto City -, per ciò che ci riguarda non ha senso dire se sono tante o poche, perché bisognerà capire quali sono pertinenti e quali no. Aspettiamo che Comuni e Regione facciano il loro lavoro e ci diano indicazioni».

Qui altre informazioni su Veneto City, nel sito del CAT

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