«Nel documento inoltrato alla Conferenza dei servizi i tecnici capitolini sollevano svariate obiezioni sull’intervento sotto il profilo della sicurezza, dei trasporti e dell’impatto ambientale in un’area a rischio idraulico». corriere della sera online, 2 febbraio 2017 (c.m.c.)
«Non idoneo». Due parole che riassumono il parere negativo del Campidoglio al progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. Il documento, protocollato in data 1° febbraio, è stato inviato alla Conferenza dei servizi alla Regione Lazio. Tra le motivazioni dettagliate nel documento, la sicurezza stradale e pedonale. Altra osservazione: l’incompatibilità del progetto definitivo con un’area considerata a rischio idraulico. Tra le criticità rilevate dai tecnici del Comune, in particolare del dipartimento Urbanistica, la mancanza di un sistema di trasporto adeguato e la sottostima degli aumentati flussi di traffico. Sono molteplici, e pertinenti ad ambiti diversi, le obiezioni sollevate dai tecnici capitolini.
Le modifiche richieste per sbloccare l’iter
Se non fosse che, malgrado il parere «non favorevole», in chiusura il Comune lascia aperto uno spiraglio: «Le condizioni per addivenire al parere favorevole - si legge nel documento pubblicato sul sito della Regione Lazio - sono definite dall’elaborazione delle modifiche/integrazioni progettuali necessarie a: assicurare adeguati livelli di sicurezza stradale: veicolare e pedonale; assicurare adeguati livelli «di esercizio» delle infrastrutture stradali; completare la documentazione progettuale con le elaborazioni mancanti; colmare le carenze di contenuti rilevate; nonché dalla: ridefinizione del perimetro delle zone, che interessano le aree di sedime dell’intervento in questione, già soggette a rischio per eventi idraulici “R3” e “R4” del Pai, nonché delle fasce fluviali “A” “B” e “C” e conseguente declassificazione».
In serata, dal Campidoglio è arrivato un ulteriore chiarimento per giustificare il «no» con riserva: «Sul progetto definitivo dello stadio della Roma c’è la volontà ad andare avanti per analizzare il dossier - si legge nel comunicato di Palazzo Senatorio - . È stata chiesta proprio per questo motivo la proroga di trenta giorni della Conferenza dei Servizi. Riserve sono state espresse sui livelli di sicurezza stradale, veicolare e pedonale nella consapevolezza che ci sono trenta giorni per intervenire. C’è una lista di temi da affrontare nel periodo di sospensione; ci sono tutti i margini per concludere positivamente la procedura».
Miccoli: «Raggi e Berdini imbroglioni»
Critiche pesanti all’alt del Comune dal deputato dem, Marco Miccoli: «Ancora una volta Virginia Raggi e il confuso ideologo del no a tutto, l’assessore Paolo Berdini - il commento del parlamentare - hanno imbrogliato Roma e i romani. Due giorni fa hanno chiesto un mese di tempo e il rinvio della Conferenza dei servizi per poter valutare ancora meglio il progetto dello stadio e le eventuali proposte di varianti. Oggi hanno dato parere sfavorevole seppellendolo definitivamente».
Il no della Città metropolitana
E tuttavia anche la Città metropolitana - peraltro guidata da Raggi - ha detto no al progetto. Il parere complessivo di Palazzo Valentini, anch’esso disponibile sul sito della Regione, esprime «dissenso» sul piano «con le motivazioni per le quali, vista la particolare articolazione e complessità, si rimanda a quanto espresso nei singoli pareri allegati». Per il «superamento del dissenso» la Città metropolitana indica numerose prescrizioni, divise per argomento. Si va dai temi della mobilità (tra cui l’«ulteriore potenziamento della Roma-Lido») alla tutela e valorizzazione ambientale, dalla viabilità alle infrastrutture fino alla coerenza della pianificazione urbanistica generale.