Con il decreto legislativo DL 95/2012, convertito con legge 135/2012 le province dovrebbero essere “riordinate” dal governo secondo una complessa procedura nella quale dovrebbero concorrere stato e regioni. Nel frattempo, il 1° gennaio 2014, 10 province (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria) saranno abolite e sostituite da altrettante città metropolitane. Precisamente, le città metropolitane sostituiranno le corrispondenti provincie e assumeranno le funzioni fondamentali in materia di pianificazione territoriale, mobilità e servizi pubblici, oggi ripartite tra province e comuni.
Nell’eddytoriale 159 abbiamo ricordato le ragioni che hanno condotto ad affrontare, fin dai primi anni della formazione delle regioni (1971) il problema del governo d’area vasta e, in questo quadro, all’attribuzione di nuovi compiti alle province e all’invenzione delle “città metropolitane”. In tal modo si era riformato il sistema delle istituzioni democratiche e delle loro responsabilità nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali approvando la legge 142/1990, poi largamente disapplicata. Quel disegno fondava il governo del territorio su due principi, fortemente condivisi: l’adozione del metodo della pianificazione urbanistica e territoriale (come nel resto dell’Europa e, dal 1942, anche in Italia) e la democraticità del processo di pianificazione, cioè che questo fosse affidato alla responsabilità e all’iniziativa pubblica e perciò attuato da istituzioni elette dai cittadini. Vogliamo aggiungere che nello stesso periodo si erano precisate le responsabilità delle regioni, quale cerniera tra la dimensione economica e quella territoriale dell’intervento pubblico e ci si era proposti di superare la settorialità nello stesso intervento dello Stato introducendo l’obbligo di definire le “linee fondamentali dell’assetto territoriale nazionale” (DPR 616/1977).
E’ passato un quarto di secolo dalla riforma di quegli anni. Un lungo periodo, durante il quale tutto è cambiato in Italia. Abbiamo attraversato, e definitivamente superato, un ciclo immobiliare di straordinaria lunghezza e intensità, sprofondando in una crisi strutturale che investe tutti i settori produttivi. La geografia delle aree urbane si è ulteriormente modificata, con la formazione di vaste conurbazioni – prive di confini e identità – in molte aree del paese. Il governo delle trasformazioni territoriali è stato travolto, innanzitutto dal velleitarismo federalista (inteso – con un’inversione semantica – come spinta alla separazione anziché all’associazione). Sono stati negati gli stessi presupposti sui quali si basava la riforma del 1990: gli slogan vincenti sono stati “meno Stato e più mercato”, “via i lacci e lacciuoli della pianificazione”, “ciascuno è padrone a casa sua”. Le stesse istituzioni della democrazia rappresentativa sono state deformate spostando il potere dalle sedi collegiali e pluraliste (i consigli e il Parlamento) a quelle di vertice, privilegiando la “governabilità” alla democrazia. Nel tempo stesso la trasformazione del sistema economico (l’affermazione del “finanzcapitalismo”) e la crisi della politica hanno devastato l’idea stessa del governo pubblico. In assenza di una regia pubblica autorevole e lungimirante, si sono sclerotizzati i problemi pregressi e sono rimasti senza risposta i nuovi bisogni sociali, lasciando che i cambiamenti nella struttura economica producessero i loro effetti senza che fossero comprese e valutate le ricadute di lungo periodo. È stato modificato il rapporto tra i diversi livelli istituzionali sostituendo il rapporto diretto Stato-comuni a quello filtrato e mediato dalle istituzioni intermedie, trasformando le regioni in mere agenzie di distribuzione delle sempre più scarse finanze pubbliche.
In vista delle iniziative istituzionali, è quindi necessario riaprire un dibattito ampio, profondo, documentato sulle finalità, le regole, i modi, gli strumenti e gli istituti per un governo democratico del territorio, che parta da una rigorosa analisi delle radici della questione, con particolare riferimento alla dimensione di “area vasta”.
È con questo tema che inauguriamo un nuovo ciclo della Scuola di eddyburg. Il primo passo in questa direzione è un seminario sul tema delle città metropolitane, quasi obbligato dalle scadenze istituzionali. Le città metropolitane sono oggi a un bivio della loro storia. Esse coincidono con le aree più ricche, più dense, più forti del paese e quindi potrebbero essere la prossima terra di conquista per i percettori delle rendite immobiliari e finanziarie. Oppure, potrebbero costituire un laboratorio nel quale muovere i primi passi in direzione opposta, restituendo vivibilità alla «casa della società», recuperando la sintonia perduta con il territorio e la propria storia e rispondendo più efficacemente ed equamente ai bisogni di tutti i cittadini.
DUE INIZIATIVE
Come nella precedente edizione, l’attività della scuola di eddyburg si articolerà in due iniziative. La prima, avente forma seminariale, della durata di tre giorni, avrà luogo a Sezano (VR), al Monastero del Bene Comune, dal 17 al 19 Ottobre.
A seguire, in data da confermarsi, le riflessioni scaturire dal seminario saranno presentate pubblicamente in una tavola rotonda organizzata in collaborazione con la rivista Meridiana, che all’argomento dedica il primo numero del 2014. Un gruppo di esperti e legislatori, saranno invitati a confrontarsi sul tema.
La partecipazione al seminario è gratuita e riservata a chi si iscrive entro il 30 settembre 2013 (o sino a esaurimento posti), secondo le modalità descritte nel modulo predisposto scaricabile da eddyburg.it. Le quote per il vitto e l’alloggio saranno regolate direttamente dai partecipanti con la struttura ospitante.
PROGRAMMA
Giovedì 17 Ottobre
13.30 / Pranzo
14.30 - 15.00 / Registrazione dei partecipanti
15.00 - 15.15 / Introduzione
Mauro Baioni, Ilaria Boniburini, Eddy Salzano
15.30 - 19.00 / Sessione I: Pianificare l’area vasta: il contesto // Interventi e dibattito -Coordina Ilaria Boniburini
La prima sessione ha l’obiettivo di inquadrare la questione delle città metropolitane nel contesto del governo di area vasta, delle modifiche legislative in corso e dei più ampi cambiamenti socio-politici ed economici che hanno trasformato l’Italia per comprendere la complessità e le sfide, anche sul versante della democrazia, del governo delle aree metropolitane. Agli interventi programmati seguirà un ampio dibattito. Intervengono:
Fabrizio Bottini: Sovracomunalità 1925-1970
Eddy Salzano: L’Italia a pezzi: quale pianificazione per ricomporla?
Barbara Nerozzi: L’approdo alla legge 135/2012.
19.30 / Cena
Venerdì 18 Ottobre
8.00 / Colazione
9.00 - 12.30 / Sessione II: Prospettive per pianificare l’area vasta // Interventi e dibattito - Coordina Edoardo Salzano
La seconda sessione ha l’obiettivo di esplorare alcuni concetti, approcci e strumenti per stimolare e orientare la pianificazione di aria vasta e il governo delle aree metropolitane. Agli interventi programmati seguirà un ampio dibattito. Intervengono:
Chiara Sebastiani: Le politiche urbane nel governo d’area vasta.
Maria Cristina Gibelli: Intercomunalità: contaminazione tra coordinamento istituzionale e cooperazione volontaria.
Roberto Camagni: Quali risorse per la città pubblica in una dimensione di aria vasta. Punti fermi, ipotesi, alternative.
La terza sessione è rivolta a riflettere sullo stato dell’arte nell’area metropolitana milanese, presa come caso studio al fine di evidenziare come le specificità locali - in termini di problemi reali ed esperienze di pianificazione di area vasta - possono declinare concretamente concetti, approcci e strumenti. L’articolazione del caso milanese seguirà tre assi tematici principali, individuati dalla scuola di eddyburg, come critici per affrontare la questione della pianificazione della città metropolitana: il governo, gli obiettivi e le priorità individuate, e le risorse messe in campo. A partire dalle criticità emerse dal caso milanese si chiederà ai partecipanti di contribuire al dibattito portando a confronto esperienze, problemi e opportunità specifici di altri territori. L’obiettivo è di individuare per ciascuno dei tre assi tematici una serie di questioni chiave sulle quali approfondire la discussione durante il workshop della quarta sessione. - Intervengono:
Mauro Baioni: Storie e geografie: un’Italia, molti territori
Fabrizio Bottini, Serena Righini, Donato Belloni: Il caso studio dell’area metropolitana milanese
18.00 – 19.00 Aperitivo con Nairobi. Un’altra città metropolitana al bivio: un bivio Africano - di Ilaria Boniburini e Edoardo Salzano
19.30 / Cena
Sabato 19 Ottobre
8.00 / Colazione
8.45 - 13.00 / Sessione IV: Workshop - Le poste in gioco per la «città metropolitana dei cittadini»
L’istituzione delle città metropolitane potrebbe costituire un efficace strumento per restituire vivibilità alle principali aree urbane del paese, recuperando la sintonia perduta con il territorio e la propria storia e fornendo risposte adeguate ai bisogni sociali. Nella quarta sessione, attraverso il lavoro in gruppi, i partecipanti alla scuola metteranno a fuoco le questioni da porre all’attenzione del legislatore e degli amministratori locali, discutendo su tre aree tematiche:
1. Il governo della città metropolitana [come assicurare rappresentatività e partecipazione in una dimensione territoriale alla quale non corrisponde alcuna tradizionale identità/patria]
2. L’agenda: dal consumo di suolo al riuso del già urbanizzato [come evitare il saccheggio dei beni comuni, garantendone usi sociali, e restituire dignità all’iniziativa pubblica]3. Le risorse da attivare [rigorosa finalizzazione dei finanziamenti pubblico, prelievo del plusvalore delle trasformazioni, riattivazione di economie virtuose: come assicurare il funzionamento della città metropolitana]
Questa sessione del seminario è organizzata in sessioni parallele con un massimo di 10 partecipanti ciascuna. Ognuna sarà guidata da un documento di base sul tema preparato dai docenti e coordinatori che individua una serie di elementi da approfondire. L’obiettivo è di aprire una discussione e raccoglierne i risultati e le proposte in un breve documento di sintesi che verrà poi elaborato in funzione della tavola rotonda.
13.30 / Pranzo
15.00 -17.30 / Il futuro di eddyburg – riunione
Nel pomeriggio i collaboratori di eddyburg.it presenti, e chiunque altro intende partecipare, ragioneranno su eddyburg, per individuare i modi e gli strumenti capaci di garantirne il futuro migliorandone l’efficacia.