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Società e Politica
Questa sezione nasce dalla consapevolezza che occorre inquadrare le trasformazioni dei luoghi nel percorso storico dei cambiamenti della società e del suo governo, ma anche perché noi siamo prima di tutto, cittadini e cittadine, e in quanto tali, dobbiamo partecipare alle politiche di governo, anche della città. Come diceva Edoardo Salzano, un politico che ignora la città e la società è un cattivo politico, così come è un cattivo urbanista chi trascura la società, che è ordinato a servire, e la politica, che ha il compito di dettare le regole e le finalità della sua azione.
Questa sezione contiene gli scritti sul neoliberismo, la fase attuale del capitalismo a cui sono legati i drammi del nostro tempo: la crescente povertà e segregazione urbana, crisi della democrazia e crisi dell'ambiente naturale, spaccatura del mondo e repressione della diversità.
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30 Gennaio 2016
15 Dicembre 2015
16 Ottobre 2015
Questa sezione contiene articoli e documenti riguardanti temi fondanti - quali sinistra, lavoro, costituzione, resistenza, democrazia - che sono stati messi sotto attacco dalla corruzione, dai rigurgiti del fascismo, dall’affermazione del berlusconismo. Molte questioni si intrecciano con quelle raccontate nella sezione “Eventi”.
Una quota consistente di elettori appartiene all'area del centro sinistra ma non si sente rappresentata dalla componente maggioritaria di quell'area: quella "riformista". Si tratta di un elettorato disperso in molte formazioni. Si discute sul "che fare" per ricostituire una identità della sinistra italiana "radicale" che non si contrapponga al centrosinistra "riformista" ma sappia costruire con esso una reale alternativa ai governi di destra.
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11 Novembre 2004
11 Novembre 2004
11 Novembre 2004
Il Novecento è stato ricco di speranze e delusioni, ferocie e magnanimità, eroismi ed efferatezze, martiri e carnefici, aguzzini e vittime. Qualche regime fu diabolico, qualche altro fu truce, ma i popoli furono dovunque impastati di terra e di cielo: nessuno interamente colpevole, nessuno interamente innocente. A differenza che altrove, in Italia si pensa invece che “noi siamo buoni". Questa cartella vuole documentare che gli italiani non furono buoni sempre, né dappertutto.
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6 Maggio 2005
9 Marzo 2005
Hanno cominciato a sgretolarla da tempo. Non tutti quelli che dovevano difenderla lo hanno fatto con intelligenza. Eppure, rappresenta il punto più alto cui è giunta la coscienza democratica della nazione: quando le "parti" hanno saputo rinunciare alla difesa del proprio particulare per trovare l'unità comune.
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Tra le cose da non dimenticare c’è la Resistenza. Fu il nuovo atto di nascita per il nostro paese, e l’evento attraverso il quale la società italiana passò, tra lagrime e sangue, per diventare democratica. Fu un momento pienamente europeo, nel quale il mondo evitò lo sterminio definitivo grazie a due tensioni feconde: quella dell’alleanza tra le democrazie occidentali e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, e quella della Resistenza nei paesi dominati dal nazismo.
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È aperta da tempo una polemica politica sugli anni di Tangentopoli, su Mani pulite e sull'epoca che ha preceduto i fatti esplosi nel 1992. Una polemica, non una riflessione. Una polemica, come hanno rilevato molti osservatori, ispirata più alle esigenze congiunturali della lotta per il potere che a quelle della verità e della giustizia. D'altra parte, alcuni rilevano da tempo, con maggiore o minore amarezza, che "Tangentopoli non è finita". I meccanismi di corruzione consolidati allora perseguono, magari sottotraccia. E gli strumenti inventati in quel clima continuano a essere perfezionati: tendono anzi alla generalizzazione. Infine, la sinistra ha sempre rivelato una certa titubanza, un certo imbarazzo a ripercorrere la storia di quegli anni, a fare i conti con le proprie responsabilità, suscitando così il sospetto, ingeneroso e ingiusto, che nella notte di Tangentopoli "tutti i gatti erano grigi". Anche come contributo alla riflessione riporto qui alcuni un mio articolo, uscito nel 1992 sulla rivista Democrazia e diritto, e alcuni capitoli di un libro (da tempo esaurito) che, a caldo, abbiamo scritto su quei fatti Piero Della Seta ed io: "L'Italia a sacco" (devo dire che né il titolo né la copertina mi sono piaciuti molto). Del libro questa cartella contiene la premessa, alcuni paragrafi dell'interpretazione di taglio "urbanistico", e il capitolo conclusivo, nonché il file in formato acrobat del libro.
Il grande poeta ed editorialista Francesco Tullio Altan ha inventato (dopo Pimpa e Cipputi, dopo Camillo Cromo e Barigazzi, dopo gli orribili commendatori dal naso adunco e le formose e italianissime signore acutamente buonsensaie) il personaggio del Cavalier Banana. Qui veramente Altan non ha avuto bisogno di fantasia: la satira era già nel personaggio che le sue vignette raffigurano. È al Cavalier Banana e alla sua Repubblica che dedico questa cartella.
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Materiali del convegno: “A che serve la storia? I saperi umanistici alla prova della modernità”, Roma, La Sapienza, 24-25 novembre 2009
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Questa sezione contiene una selezione degli scritti e articoli sul pensiero e l'opera di alcune figure che Edoardo Salzano riteneva importanti, dei riferimenti per comprendere e per agire, persone come Antonio Gramsci, Claudio Napoleoni, Luciano Gallino, Stefano Rodotà, Enrico Berlinguer.
L’'ultimo grande tentativo di costruire una nuova politica in Italia fu quello compiuto da Enrico Berlinguer, segretario generale del Partito comunista italiano dal 1972 alla sua morte improvvisa, l’11 giugno 1984. Il “compromesso storico”, la “austerità”, la necessaria moralità della politica, sono state tre intuizioni fondamentali della sua vicenda politica. Oggi Berlinguer è rimpianto non solo a sinistra: lo testimoniano gli scritti che sono comparsi sui giornali d’ogni orientamento quando un giudizio ingeneroso su di lui è stato pronunciato con leggerezza, a metà del 2003. Ma i tempi sono oggi molto lontani dallo stile che lo caratterizzava, come dai contenuti della politica che Berlinguer propose, ma non riuscì a realizzare se non in piccola parte. È anche questo che mi sembra utile, oltre che giusto, dedicargli una cartella, in questo spazio dedicato al ricordo e alla conoscenza delle persone.
19 Marzo 2014
6 Novembre 2004
18 Giugno 2004
Non per tutte le persone che vorrei ricordare ai lettori di eddyburg.it ho materiale che giustifichi una cartella.Le raccolgo tutte qui, certo che non si disturberanno l'uno con l'altro
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