Questa sezione contiene articoli, relazioni, analisi e storie per comprendere lo stato di fatto, l’evoluzione storica, le trasformazioni che le decisioni umane hanno apportato al pianeta terra e agli insediamenti. I documenti riguardano luoghi specifici, città, comuni, regioni, problemi che affliggono i luoghi in cui abitiamo, nonché l’ambiente e le risorse naturali come suolo, aria, acqua. “La città non è comprensibile se non si tiene sempre presente lo stretto legame tra le sue tre dimensioni, “ urbs, civitas, polis”, la città come sistema di strutture fisiche, di relazioni sociali, di capacità politica.” (Edoardo Salzano)
Questa sezione contiene materiali ispirati al lavoro di Laura Conti, autrice di "Terra a rendere". Sono trattati temi come l’energia, la crisi climatica, le risorse, i rifiuti, ma anche riflessioni di ampio raggio sull’economia e sul modello di sviluppo attuale, da parte di chi chiede di invertire la rotta per salvare il pianeta.
Sono sempre di più, e sempre più autorevoli, le voci di chi chiede di invertire la rotta per salvare il pianeta, a dimostrazione del fatto che il futuro della terra è tema di stringente attualità: sono riflessioni ad ampio raggio sulla politica e sulleconomia, che riescono ad andare oltre un semplicistico ambientalismo
Il pianeta ha sempre più fame di energia: le città crescono, i consumi anche. E crescono spreco, stress, rifiuti, catastrofi. Cè chi sostiene che bisogna puntare sulle tecnologie, non importa con quali conseguenze sul territorio, e chi sostiene che bisogna cambiare il modello di sviluppo
I cambiamenti climatici e lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali stanno mettendo a dura prova il pianeta, spesso con conseguenze dirette anche sulle nostre città. Da Katrina allestinzione di specie animali, i segnali si fanno sempre più frequenti
La produzione dei rifiuti è uno dei segni più vistosi dei danni provocati dall'attuale modello di sviluppo. I casi limite (in Italia quello della Campania) ne sono un indicatore, e un'occasione per ragionare sulle cause del problema (l'immagine dal Corriere di Como)
Questa sezione contiene materiali per comprendere che cosa la città sta diventando, che cosa essa minaccia di divenire e riflessioni su che cosa fare per invertire la tendenza in atto. Comprende contributi di altri saperi e cenni di una nuova teoria e una nuova politica della città.
Questa sezione contiene testi che documentano l’acutizzarsi degli squilibri, l’erosione dei diritti fondamentali, lo smantellamento delle politiche pubbliche. Sono affrontati temi cruciali (consumo di suolo, spazio pubblico, mobilità, grandi opere, beni comuni) e questioni generali (i poteri forti, la rendita, l’esclusione).
Tanti anni fa un editoriale di Rinascita (Alarico Carrassi, 1970?) aveva il titolo: "Nella riforma urbanistica il detonatore è la casa". Chissà se oggi si potrà esprimere la stessa speranza. Certo che il disagio abitativo cresce, grazie all'abbandono delle politiche pubbliche necessarie per un settore nel quale il "libero mercato" non esiste.
L'abusivismo urbanistico ha in Italia una doppia causa: la diffusa convinzione che la proprietà di un bene consenta di farne ciò che si vuole: la debolezza della pubblica amministrazione. Queste causenon sono presenti ugualmente in tutta la penisola. Certo è che l'abusivismo è una delle cause rilevanti della degradazione del nostro patrimonio comune.
Una proposta che è di allucinante stupidità per il merito, devastante per il territorio e i cittadini, inutile rispetto ai fini di ripresa economica che si propone, e tuttavia incontra molti consensi nel popolo proprietario e negli ignoranti; oltre che, ovviamente negli speculatori grandi e piccini
Parliamo di infrastrutture. Ma l'accento va messo sulle esigenze che devono essere servite, non sul cemento, sull'acciaio, sull'asfalto che, a volte, possono servire. Se si rovescia l'ordine logico si finisce come nell'immagine. Per non pensare delle risorse limitate del pianeta che ci è stato dato per vivere.
Il tema è la nuova forma (informe?) che si sta producendo sulle superficie dellaTerra per il modo in cui l'uomo trasforma il territorio. Alla nuova forma, e soprattutto alle dinamiche che la producono. Un capitolo importante sono le analisi di Fabrizio Bottini sulle vistose trasformazioni indotte in questi anni, nella pianura del Po, dalle nuove tecniche di vendita. Un altro capitolo sono i testi classici, e gli interventi attuali, sull'interpretazione generale delle trasformazioni in corso.
Parti della città, oppure espulsione oltre l'urbano di problemi scottanti come l'abitazione a costo contenuto? Esercitazioni di architetti artistoidi innamorati di se stessi o tentativi generosi di costruire una città migliore traditi dall'amministrazione? Luoghi cndannati al degrado sociale oppure palestre per la costruzione di una società abitante? C'è dentro tutto, sia nella realtà che nel dibattito
Quelli che ci preoccupano oggi in modo particolare sono quei poteri, spesso coincidenti con persone, che hanno il potere di determinare il fuuturo del territorio e lo fanno ponendo come motore e obiettivo della loro azzione i vantaggi che ne qcsuisiscono. E' a costori che dedichiamo questa cartella
Eddyburg ha una visione molto ampia dello spazio pubblico nella città, e una percezione molto viva dei rischi che esso corre. Per noi lo spazio pubblico ha il suo punto di partenza nellarchetipo della piazza, si estende allinsieme dei luoghi finalizzati alle necessità comuni, e permea lintera concezione della città come bene comune
Il terremoto e il dopoterremoto in Abruzzo sono una sintesi del disastro italiano. Sulla ricostruzione (fisica, sociale, istituzionale) agiscono da un lato il bulldozer del Signore di Arcore e del suo proconsole, e dall'altro la resisistenza degli abruzzesi e delle loro istituzioni. Eddyburg è di parte, e si affida alla speranza
Questa sezione contiene notizie, commenti, discussioni, critiche, su vicende che riguardano soprattutto le principali città italiane (Milano, Roma, Torino, Firenze, Bologna) accomunate dal dominio degli interessi immobiliari, della rendita e dello sfruttamento turistico a discapito dell'utilità pubblica.