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Paolo Cacciari
Potere al popolo
31 Dicembre 2017
Sinistra
I motivi per i quali ragione e sentimento sollecitano ad aderire all'iniziativa lanciata dagli ospiti dell'ex Ospedale Sanitario Psichiatrico di Napoli, occupatoe trasformato in scintilla per una nuova politica



Perché apre il cuore alla speranza l'iniziativa partita “Potere al popolo”, mi piace. Perché vuol dire “democrazia”.Demos e Kratos, popolo e potere assieme. Utile ricordarlo all’inizio di unacampagna elettorale. Giusto per prendere le distanze dalle retoriche sul ritotruffaldino delle elezioni e battersi contro la “trasformazione dellapopolazione in elettorato” – per usare una espressione di Pierre Rimbert(“Dietro le quinte del mercato elettorale” su Le Monde Diplomnatique del maggio2017). Giusto segnare la differenza tra un’idea e un’altra di politica. Unaconcezione della politica come competizione per la conquista degli apparati digoverno e un’altra come azione permanente per abbassare il baricentro delledecisioni, disseminare il potere, creare orizzontalità, reti civiche solidali. Giustoripresentare – in ogni occasione – quel tanto che c’è e che si muove “albasso”, tra le macerie che ha lasciato la crisi.


É necessario continuare a ricordareche una “ripresa” senza occupazione e redistribuzione della ricchezza non ciserve. Un lavoro che non produca utilità sociale è sfruttamento e alienazione. Unsistema produttivo che non rispetti salute e ambiente è suicida. Una finanza chearricchisca le rendite è criminale. La privatizzazione dello stato e delpatrimonio sociale è un furto. Alzare frontiere armate per respingere chi dasecoli deprediamo è semplicemente immorale. Se etica e politica – alcuni diconofin da Machiavelli – si sono trovate ufficialmente disgiunte, di fronte al piùgrande sterminio in tempo di pace in corso tra il Sahara e il Mediterraneo, è forse arrivato il momento di ridare unfondamento etico alla politica.

Mi pare anche bello che questa iniziativa dentro-contro leelezioni parta da una tra le esperienzepiù significative di solidarietà e mutualismo in corso nel nostro paese. Che sene parli è già un risultato. Sono una decina gli immobili che a Napoli sonostati liberati dal degrado e dalla speculazione e riconsegnati ad un usocollettivo e sociale. Non vedo altro modo per attuare la Costituzione se non quello messo in attodall’amministrazione partenopea anche per i servizi idrici. Una testimonianzadell’esistenza di un’altra possibile cultura e pratica di governo. Ma, a benguardare, esiste un vasto repertorio di sperimentazioni di sistemi economici edi welfare alternativi che hanno come obiettivo non la massimizzazione deiprofitti, ma il miglioramento dei legami sociali comunitari.

L’altra novità che fa scaldare il cuore è la voglia di autorappresentazione politica che emerge dai promotori di “Potere al popolo!”. Unrovesciamento del discorso e del linguaggio. I movimenti sociali rifiutano di essere intesi come un fenomeno spontaneo, effimero, prepolitico,incapace di gestire il confronto nelle sedi istituzionali, bisognoso dellatutela di un “ceto politico esperto” e si propongono invece come attoripolitici interi, non solo nelle piazze, ma anche nei palazzi. Non so ce lafaranno, scansando insidie burocratiche e fagogitazioni varie, ma mi pare chemeritino una firma per la presentazione della lista loro. Faranno bene anche acoloro che sono alla ricerca di un nuovo significato da dare alla sinistra. Hascritto Raul Zibechi: “Sono sempre i piccoli gruppi a prendere l’iniziativa,senza tener conto dei ‘rapporti di forza’ ma guardando solo alla giustiziadelle loro azioni” (Sulle piccole azionie le grandi vittorie, www.comune-info.net13/1/2014).
Questo articolo è inviato anche a il manifesto
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