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Costantino Cossu
Sardegna, legge urbanistica con pseudo tutela
4 Agosto 2017
Sardegna
«I

l Piano paesaggistico sardo approvato nel 2006, è oggi preso a modello in Italia e all’estero da chi pensa che tutelare il territorio sia fondamentale. Ora la giunta che governa la Sardegna propone una serie di norme che cancellerebbero quella riforma». il manifesto, 4 agosto 2017 (c.m.c.)

SARDEGNA,
«NELLA LEGGE URBANISTICA
C'È UNO SCEMPIO»

di Costantino Cossu


«A rischio quel 50% delle coste ancora intatte, l’ex governatore Renato Soru contro l’articolo 43 del piano della giunta Pigliaru: "Per quella parte dove non si è costruito la tutela garantita dal Ppr deve rimanere, le regole devono valere per tutti"»

C’è un articolo della legge urbanistica preparata dalla giunta sarda del presidente Pigliaru (Pd), al centro in queste settimane di molte polemiche, che a Renato Soru proprio non piace. L’uomo che guidava l’esecutivo quando nel 2006 fu approvato il Piano urbanistico regionale (Ppr) che ha messo al sicuro le coste della Sardegna dall’edilizia di rapina spara a zero contro l’articolo 43. Su tutto il resto è disponibile a trattare, ma su quella parte del testo darà battaglia.

Cos’ha l’articolo 43 che non va?
Non va perché dice che per “progetti di particolare rilevanza economica e sociale”, questa è la formula indicata nel testo, possono essere stipulati accordi di programma in deroga al Ppr. È inaccettabile. Significa che in base a un accordo del tutto discrezionale con la giunta regionale, questo o quell’altro imprenditore privato può non rispettare le regole del Piano urbanistico regionale. Quindi, ad esempio, costruire alberghi o villaggi turistici nelle zone costiere ancora libere da costruzioni. Su questo non è possibile alcuna mediazione.

Sarebbe di fatto uno svuotamento del Ppr?
Sì. E su questo punto davvero non è possibile accettare alcuna discussione. Vede, le destre hanno costruito una specie di leggenda secondo la quale il Ppr impedisce di costruire, dà un colpo mortale all’industria edilizia e danneggia il turismo. Non è così. Il piano fissa invece dei criteri generali di tutela nell’interesse collettivo. Nei decenni passati sulle coste sarde si è costruito molto e soprattutto male. Sono trecentomila le seconde case disseminate da nord a sud, da est a ovest. Il cinquanta per cento del suolo è stato consumato in questo modo: ville, villette e villaggi a schiera che per gran parte dell’anno restano disabitati. Resta un altro cinquanta per cento che invece è incontaminato. Per ciò che riguarda il già fatto, il suolo già occupato dal cemento, il Ppr detta regole che insistono sul concetto di recupero e di riqualificazione. Per ciò che invece ancora non è stato toccato, indica criteri generali di tutela assoluta.

E se passasse l’articolo 43? Il cemento potrebbe arrivare nel 50 per cento vergine?
Per “progetti di particolare rilevanza economica e sociale” il vincolo potrebbe cadere. Una deroga inaccettabile. Per quella parte delle coste dove non si è costruito la tutela garantita dal Ppr deve rimanere, le regole devono valere per tutti. Chi è che stabilisce che un progetto, presentato magari da un grande gruppo nazionale o internazionale, ha “particolare rilevanza economica e sociale”? In base a quali criteri verrebbe presa la decisione di dare il via libera? Basta un po’ di buon senso per capire quali sono i rischi.

Il progetto della giunta Pigliaru prevede anche un aumento di cubature per gli alberghi che già esistono, sino al 25% del volume in essere. Su questo punto cosa pensa?
Con il “Piano casa” approvato dalla giunta di centrodestra (guidata da Cappellacci, ndr) che ha preceduto il governo Pigliaru, già quasi tutti gli alberghi, in Sardegna, hanno aumento le cubature. Solo in pochi non ne hanno approfittato. Per chi già è stato “premiato” dalle norme della giunta di centrodestra, un secondo “premio” deve essere escluso. Per gli altri, quelli che ancora non hanno aumentato le cubature, si può vedere. Ma devono essere ammessi soltanto interventi di riqualificazione finalizzati ad adeguare la domanda a una richiesta turistica che nel tempo è mutata. E poi va fissato un tetto massimo differenziato caso per caso. Perché se un albergo è già molto grande, è impensabile che gli si possa concedere di ampliarsi del 25%.

Se la giunta porta in aula un testo che prevede l’articolo 43 così come oggi è formulato?
Se fossi un consigliere regionale, voterei no. Ripeto, quell’articolo è inaccettabile.

La giunta ha presentato anche un testo unico sul turismo che per i campeggi prevede un aumento di cubature per casette di legno e bungalow. Lei che ne pensa?
Tutto il male possibile. Nei campeggi ci devono stare le tende e poche strutture removibili. D’inverno le zone occupate dai campeggi, che spesso sono zone di pregio a due passi dal mare, devono tornare vuote. Cosa facciamo, autorizziamo sulle spiagge villaggi turistici mascherati da campeggi?

Eduardo Salzano, il grande urbanista che lei ha voluto come consulente per redigere il Ppr, ha scritto sul suo sito Eddyburg: “La giunta Pigliaru fa strame del Ppr, cede la sovranità dell’isola agli sceicchi del Qatar”… Gli sceicchi non sono soltanto quelli in ghutrah e kandura. Ci sono anche “sceicchi” in abito scuro e cravatta. Dico, però, all’amico Salzano, che ancora, per fortuna, non è così. O meglio, bisogna impegnarsi perché non diventi così.

È BATTAGLIA CONTRO
IL TESTO DELLA GIUNTA PIGLIARU,
PD DIVISO

di Costantino Cossu
«Salvacoste a rischio. Fronte ambientalista unito, democratici in lite e la maggioranza scricchiola»

La legge urbanistica scritta dalla giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru è al centro di un’aspra polemica. Le norme che dovrebbero regolare lo sviluppo urbanistico dell’isola per i prossimi decenni sono entrate nell’occhio di un ciclone alimentato dalle proteste di tutto il fonte ambientalista, che accusa la maggioranza di centrosinistra al governo in Sardegna di voler demolire le tutele contro la devastazione edilizia delle coste garantite dal Piano paesaggistico regionale (Ppr) approvato undici anni dalla giunta di Renato Soru.

L’ultima levata di scudi è arrivata da Angelo Bonelli: n Sardegna il Partito democratico propone di cancellare a colpi di cemento la legge salvacoste – ha detto il coordinatore nazionale dei Verdi – ma noi impugneremo la nuova legge sia davanti il governo nazionale sia in Europa». l Piano paesaggistico sardo approvato nel 2006 – dice Bonelli – è oggi preso a modello in Italia e all’estero da chi pensa che tutelare il territorio sia fondamentale. Ora la giunta che governa la Sardegna propone una serie di norme che cancellerebbero quella riforma: via libera a nuove costruzioni turistiche perfino nella fascia costiera finora considerata inviolabile, cioè spiagge, pinete, scogliere e oasi verdi a meno di 300 metri dal mare».

«L’obiettivo della maggioranza – prosegue Bonelli – è di portare in consiglio regionale un testo da approvare in tempi stretti, ma noi ci opporremo con tutte le nostre forze anche davanti alla Commissione europea e con una petizione che partirà nei prossimi giorni».

Nell’isola oltreché dall’area ambientalista (Italia Nostra e Gruppo di intervento giuridico) l’opposizione alle nuove norme urbanistiche arriva dalle sigle a sinistra del Pd (Sinistra italiana e Rifondazione) ma anche dall’interno del partito di Renzi. Su quest’ultimo fronte le riserve più forti provengono dalla componente di cui è leader Renato Soru, “padre” delle norme di tutela che sinora hanno tenuto in scacco i signori del cemento. Sotto attacco dei “soriani” soprattutto l’articolo 43 della proposta di legge Pigliaru, che consentirebbe di costruire anche in aree non toccate dal sacco edilizio precedente il Ppr.

Qualora infatti fossero presentati alla giunta – dice il testo – “progetti di particolare rilevanza economica e sociale”, sarebbe possibile un accordo tra imprenditori e governo regionale in deroga al Ppr. Di particolare rilevanza economica sono, ad esempio, il progetto presentato da Marina Berlusconi per Costa Turchese in Gallura o quello presentato dal Gruppo Sansedoni (partecipato al 24% dalla famiglia Benetton) a Capo Malfatano nel Sulcis o quello allo studio della Qatar Holding in Costa Smeralda. E poi ci sono le norme che permettono agli alberghi già esistenti di ampliare le volumetrie: secondo gli ambientalisti, è un “Piano casa 2” dopo quelli di Berlusconi e della giunta di centrodestra che ha preceduto quella attuale.

L’assessore all’Urbanistica di Pigliaru, Cristiano Erriu, replica che la legge serve soltanto a semplificare le procedure e a garantire agli alberghi margini di maggiore concorrenzialità. E che niente sarà fatto contro le norme di tutela del Ppr. La battaglia è aperta. Dopo l’estate arriverà in consiglio, con la possibilità che il Pd e la sua maggioranza si spacchino.

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