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Antonio Fiorentino
Luxury town e gentrificazione: il degrado di Firenze causato da una politica incapace
3 Novembre 2016
Firenze
Ritratto di città italiana, una volta bellissima. Le forze che, maneggiando governanti complici o inetti, la stanno distruggendo. Questa, come tante altre.

Ritratto di città italiana, una volta bellissima. Le forze che, maneggiando governanti complici o inetti, la stanno distruggendo. Questa, come tante altre. La città invisibile, 2 novembre 2016


Le città, le conurbazioni, le areemetropolitane sono agglomerati densi e in continua evoluzione. I soggetti dellatrasformazione sono innumerevoli e difficilmente riconducibili a schemiprefissati. Centrale dovrebbe essere il ruolo di governo degliorganismi elettivi, svolto in nome dell’interesse generale dellepopolazioni insediate, al di là delle pressioni del mercato, dei gruppi socialied economici più influenti e del tornaconto politico delle scelte fatte. La tensione al bene comune dovrebbe orientare le politichepubbliche della città, non disgiunte da un profondo senso di equità sociale.
In questi ultimi anni, invece, leamministrazioni centrali e locali, in nome di un maggior grado di libertà dellescelte e della loro rapida esecuzione, hanno smantellato gran parte delleforme di governo della cosa pubblica, e delle garanzie democratiche correlate,a favore della subordinazione al dominio della finanza e del mercato.
Le politiche urbane si sono adeguate! Larigida pianificazione per aree funzionali (residenza, industria, ecc.),ampiamente insoddisfacente, ha lasciato il posto a quella che definisco Urbanistica del Proponente: il progetto dicittà è indicato da coloro, gruppi finanziari e immobiliari, che ormai si sonosostituiti all’amministrazione locale nella proposizione delle politicheurbane. Quest’ultima ha solo la funzione residuale di ratificare o diincentivare le scelte private, nella speranza di elemosinare entrate fiscalisupplementari con cui tappare qualche buca stradale, sistemare qualchegiardino, provare a ripianare i bilanci comunali dissestati, alimentare ilsottogoverno locale. E i cittadini dovrebbero stare a guardare!
In questo senso Firenze, con le amministrazioni Domenici, Renzi e Nardella, fiancheggiate dalpresidente Rossi, è stata e continua ancora ad essere unmodello.
Gli inutilmente elefantiaci pianiurbanistici, illeggibili e privi di alcuna visione integrata, si sono succeduticonsegnandoci una città dal cui Centro Storico, ognianno, circa mille fiorentini scappano in cerca di altri luoghi,forse più accoglienti e vivibili. La pressione di nove milioni di presenzeturistiche nell’ultimo anno, circa 25 mila ogni giorno, scoraggia qualsiasiespressione di attaccamento alla città di Firenze. Se a questa sommiamol’inconsistenza delle politiche pubbliche, il gioco è fatto. Non un progettodegno di questo nome, di respiro internazionale, è riuscito a rianimarel’esangue spirito dei fiorentini.
Provincialismo, subordinazione eaccentramento del sottogoverno sonola cifra preponderante delle varie amministrazioni di centro sinistra che ormaida tanti anni ci governano.
Le questioni che oggi emergono sono quellerelative ad una incontrollata crescita interna della città nellearee che hanno cambiato le funzioni o sono state abbandonate a se stesse,originando pericolosi fenomeni di degrado sia fisico che sociale. Si tratta dipalazzi storici, fabbriche dismesse o ampie zone della città in cui l’azione digoverno del territorio si è di fatto ritirata favorendo da un lato la svenditadel patrimonio immobiliare pubblico e dall’altro la gentrificazione di intere aree urbane, o addirittura disingoli isolati, strade o piazze.
La gentrificazione, ossia la produzione di spazio urbano per utenti sempre più abbienti attraversola sostituzione/espulsione dei residenti storici e delle attività commerciali aquesti legate, sta diventando un fenomeno preoccupante perché crea conflittitra i residenti e gli utenti dell’area, conflitti che il più delle voltegiocano a favore solo della “valorizzazione speculativa”dell’area stessa o della strada.Solitamente si tratta di enclaves a prevalente tessuto popolare o con unacospicua presenza di immigrati in cui si manifesta un certo disagio sociale,una rarefazione delle relazioni sociali, un ritrarsi dei residenti entro lesicure mura domestiche. Lo spazio pubblico a volte viene colonizzato da unamicrocriminalità urbana, spaccio degli stupefacenti compreso, che indubbiamente deve essere neutralizzata, ma da nonidentificare tout court con la presenzadegli immigrati.

Questa sarebbe una grave espressione di xenofobia e di miopia, amplificata a dovere dalla stampa locale, che in alcunicasi non è del tutto disinteressata. Tutto ciò crea un conflitto tra poveri,tra coloro che subiscono la gentrificazione e che al termine della “valorizzazione” saranno tutti costretti a trasferirsi osaranno brutalmente espulsi.
In molti casi si moltiplicano le richiestedi decoro contro il degrado, si moltiplicano le ordinanze sulla sicurezzaurbana che delineano invece una visione di governo preoccupata più dell’immagine che di risolvere problemi veri e complessi, come l’eccesso di turisti, la movida giovanile e l’ambulantato abusivomediante politiche di integrazione ai varilivelli, urbanistico, sociale, delle politiche giovanili e culturali.
Sappiamo quali sono a Firenze le aree a rischio gentrificazione, dalpopolare quartiere dell’Oltrarno all’area di San Salvi, dalla ManifatturaTabacchi a Via Palazzuolo, Piazza Brunelleschi, Via Panicale e Sant’Orsola, ExPanificio Militare, la zona di Novoli-Via Forlanini, e tante altre.
Insomma tantissimi complessiarchitettonici e aree per le quali la gentrificazione si presenta come l’unicapolitica urbana e sociale, visto che le amministrazioni sanno solo svendere il nostro patrimonio a favore di alberghi di lusso, di ambigui ostelli e case di riposo dilusso, come se il lusso fosse garanzia di qualificazione del tessuto urbano.
NO, questo è il vero degrado della vitacittadina, la saturazione turistico ricettiva delCentro Storico e della stessa città in nome di profittiimmobiliari e commerciali ottenuti sulla pelle degli abitanti, vecchi e nuovi.
Aumentano gli affitti degli immobili,aumenta il costo delle abitazioni, aumenta il numero degli sfratti, aumenta ilnumero dei senza tetto e delle famiglie espulse: questa è la spirale involutivadella gentrificazione che le amministrazioni e i residenti meno attenti nonvogliono vedere. Anzi!
In via Tornabuoni alcuni locali sonoaffittati a 840 mila euro l’anno, cifrepazzesche che fanno il vuoto intorno. Non a caso Tiziano Terzani amavaricordare: «Sono così pazzo che per protestare contro il degrado di Firenze edella mia amata via Tornabuoni, dove una delle più belle librerie di Firenze,la Seeber, è stata sostituita da un negozio che vende mutande firmate, ognivolta che ci passo davanti apro la porta e urlo dentro: Vergogna!».Ormai Terzani non c’è più, ma ci siamo ancora tutti noi a ricordare quanto staaccadendo.
Le ondate di gentrificazione hanno deicosti elevati anche sulle aree contermini, su cui si scaricano lecontraddizioni di quanto accade a Firenze, nella patinata luxury town rinascimentale! Neicomuni della corona circolare aumenta il consumo di suolo per le nuoveresidenze, aumenta la pendolarità e quindi la congestione del territoriocircostante, come nel caso della Piana Fiorentina, in cui, non a caso, sonostati rilevati i più alti tassi di inquinamento atmosferico d’Europa.
Nonostante ciò, la concitata vogliafiorentina del “fare” (danni!) regalerà a questosistema territoriale anche un aeroporto intercontinentale e un mega inceneritore,tanto per non farsi mancare nulla, mentre ancora non si sa come andrà a finirela questione della TAV.
A questo punto è l’intera areametropolitana ad essere coinvolta dalle varie ondate gentrificatorie. A partireda una pianificazione labile, “on demand” da partedella speculazione immobiliare, sono giustificati interventi slegati tra loro.Questi potenziano la rendita fondiaria non solo dellearee centrali del sistema territoriale, ma anche di alcune fasce periferiche econtermini su cui si abbattono le richieste indotte dal marketing territorialedell’area centrale. La pesante infrastrutturazione della Piana in questo sensoè funzionale perché dovrebbe provvedere, portando da 2 a 4 milioni i passeggeridel nuovo aeroporto, a fornire ulteriori utenti a questa catena di montaggio internazionale della gentrificazione diFirenze!
Un cambio di prospettiva si rende semprepiù necessario: l’estensione della sfera pubblica, istituzionale oautorganizzata, nella vita della città deve poter garantire le fasce più deboli della popolazione, immigraticompresi. Difesa degli affittuari, rigenerazioni urbane chepongano al centro l’offerta di edilizia residenziale pubblica e non glialberghi di lusso, pianificazione delle attività commerciali tale da favorirequelle di vicinato, previsione di forme intelligenti di autorecupero degli immobili,anche di quelli più significativi.
Insomma è necessaria una azione politica coraggiosa, aperta alle sperimentazioni, direspiro europeo, realmente democratica e profondamente equa cheperò queste asfittiche amministrazioni di centro sinistra non sono in grado digarantire.
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