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Domenico Finiguerra
Quei “comitatini“ che disturbano Renzi
13 Ottobre 2014
Legislazione nazionale
«Il decreto Sblocca Italia è munito di una splendida e meravigliosa “arma letale” un specie di

jolly spazza comitatini: la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera prevista. I Comitatini, intanto, si sono dati appuntamento per il 15 e 16 ottobre a Montecitorio“. Il Fatto Quotidiano, 13 ottobre 2014

Come annunciato apriamo una parentesi per approfondire il pessimo Sblocca Italia.
Il decreto che il tweet premier ha partorito, insieme soprattutto al ministro Lupi, sotto la dettatura ideologica del partito del cemento e delle lobbies del petrolio, dell’energie e degli inceneritori.

Era partito da lontano Matteo Renzi. Qualche mese fa annunciava la propria determinazione a sbarazzarsi dei tanti comitatini che si oppongono nel paese al modello di sviluppo da lui perfettamente incarnato. L’ha fatto ovviamente con un bel colpo mediatico. A un paese stanco ed in crisi profonda, ha indicato i comitatini come un intralcio per le sue riforme e per la sua energia: “È impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata.

«Io mi vergogno di andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazprom o di South Stream, quando potrei tranquillamente raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini».

Ecco fatto. “Volete il lavoro? Volete energia? Io sono rapido e potrei fare questo, quello e quest’altro, ma ci sono i comitatini che me lo impediscono!”

Partiamo da qui. Partiamo da quello che lo Sblocca Italia, prima ancora di vomitare asfalto e cemento sulle campagne e di penetrare con trivelle la terra e il mare tanto amato da viaggiatori e poeti, deve portare a casa come una premessa necessaria, un lavoretto preliminare: azzerare la partecipazione dei cittadini e dei sindaci per imporre - seguendo una logica verticale, dall’alto verso il basso - tutte le “pillole” di devastazione e saccheggio di territorio e bellezza.

Il decreto è munito di una splendida e meravigliosa “arma letale” un specie di jolly spazza comitatini: la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera prevista. Ciò significa che utilizzando il jolly si partirà veloci con l’esproprio e ogni opposizione sarà rimossa, ogni contestazione tacitata, e se i comitatini o i sindaci continueranno a mettersi di traverso, saranno guai. Sono interventi strategici, sono per il bene del Paese. E se qualcuno si oppone interviene la celere. L’Italia sarà un’enorme Val di Susa? Lo vedremo.

I Comitatini, intanto, si sono dati appuntamento per il 15 e 16 ottobre a Montecitorio.

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