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Francesco Erbani
Via dei Fori, ecco il progetto per demolirla “Riuniremo l’area antica alla città moderna”
18 Marzo 2014
Roma
Finalmente inizia la realizzazione il progetto della nuova Roma, sognato da Antonio Cederna e avviato dal grande sindaco Luigi Petroselli. Un buon inizio: la rimozione dell'ingombro infrastrutturale con cui l'imperialismo fascista si era impossessato dei pezzi della storia della Roma antica.

Finalmente inizia la realizzazione il progetto della nuova Roma, sognato da Antonio Cederna e avviato dal grande sindaco Luigi Petroselli. Un buon inizio: la rimozione dell'ingombro infrastrutturale con cui l'imperialismo fascista si era impossessato dei pezzi della storia della Roma antica. La Repubblica, ed. Roma, 18 marzo 2014

«UN SUBLIME spazio pubblico», l’aveva definito Benevolo. Un parco archeologico senza macchine che dai Fori abbraccia il Colosseo, il Palatino e il Circo Massimo, il vertice di un cuneo — lo chiamava così Cederna — che da piazza Venezia e poi dalla Passeggiata archeologica arriva all’imbocco dell’Appia Antica e si spinge fino ai Castelli. Caudo procede con prudenza (ne parlerà in un convegno venerdì al Teatro dei Dioscuri organizzato dall’Associazione Bianchi Bandinelli). L’impianto è ambizioso, prevede che l’archeologia entri nel tessuto urbano e non sia solo un oggetto di contemplazione turistica. La fetta di strada da sopprimere è già a traffico limitato e sopporta un passaggio di macchine molto ridotto.

Caudo ha studiato il piano prima da urbanista. E ora da assessore. Non si parte da zero. «Quando mi sono insediato», racconta nel suo ufficio all’Eur, «ho trovato gli studi delle due commissioni che fra il 2004 e il 2006 lavorarono alla sistemazione dell’area. Le conclusioni, però, conducevano alla sopravvivenza della strada d’epoca fascista». Dunque un’ipotesi contraria alla sua, o no? «Le conclusioni, secondo me, erano in contrasto con tutte le analisi condotte dalle stesse commissioni, che invece portavano a ritenere superflua, anche dal punto di vista della mobilità, la via dei Fori imperiali, almeno nel tratto fino all’imbocco di via Cavour. E allora perché conservarla? Non vorrei che la sua permanenza fosse il frutto di un’ostinazione ideologica». Soluzioni di traffico alternative? «Una potrebbe essere rendere a doppio senso via Nazionale». Il piano deve essere condiviso da tutta l’amministrazione Marino, e dalle sovrintendenze, comunale e statale. L’ex ministro Bray si era impegnato a costituire due commissioni, una per rimuovere il vincolo imposto sulla strada nel 2001, un’altra per studiare l’assetto della zona. Ma le commissioni non sono partite. Ora la parola spetta al suo successore, Franceschini.

Caudo squaderna sul suo tavolo una mappa: «Gli studi mostrano che gli assi per accedere ai Fori erano trasversali e scendevano da Monti. Noi abbiamo intenzione di ripristinarne almeno uno entro agosto prossimo, creando un percorso pedonale che parte da via Baccina, nella Suburra, e collega via Alessandrina, attraversa i Fori imperiali, via della Consolazione, arrivando in via San Teodoro e via del Velabro. Il tracciato è previsto dalla commissione del 2006 e offre una prospettiva del tutto diversa da quella, storicamente meno fondata, che, come un cannocchiale, inquadra il Colosseo da piazza Venezia».

L’intesa con le sovrintendenze è indispensabile, insiste Caudo, per completare lo scavo una volta eliminata la strada che lo sovrasta. E anche in previsione di realizzare una maglia di passerelle rimovibili che consentiranno di scendere alla quota archeologica e di osservare dall’alto le strutture antiche.

Il piano di Caudo è a scadenza da definirsi, ma intanto il Campidoglio ha fissato una serie di passaggi in un cronoprogramma. Fra i più importanti figurano, entro giugno prossimo, l’introduzione della ZTL nel triangolo di Monti; successivamente, entro agosto, il senso unico riservato ai soli mezzi pubblici lungo via dei Cerchi (strada iche entro l’agosto 2015 verrà chiusa al traffico) in modo che il Palatino si ricongiunga con il Circo Massimo. Se scompare il tratto di via dei Fori imperiali fino a largo Corrado Ricci, che ne sarà dell’ultimo segmento, quello che giunge al Colosseo? «Resterà», risponde Caudo. «D’altronde sotto quel manto stradale non c’è strato archeologico: lì era la collina della Velia, distrutta per realizzare la via dell’Impero. La nostra intenzione è quella di riportare alla luce il Foro della Pace che è sotto largo Corrado Ricci. Le auto non potranno più spingersi in fondo a via Cavour e dunque il pezzo superstite di via dei Fori imperiali diventerà una passerella integralmente pedonale».

Riferimenti

Numerosi altri articoli e documebti sull'argomenbto, raccolti vel vecchio e nel nuovo archivio di eddyburg, sono raggiungibii scrivendo "progetto Fori" oppure "Vezio De Lucia" nella finestra sensibile in alto, tra la testata e la lente d'ngrandimento. Vedi anche la cartella Appia Antica.

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