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Il Paese dei disastri “annunciati”
4 Gennaio 2010
Articoli del 2010
Niente di nuovo: nell’amalfitano un’altra tragedia evitabile dovuta al dissesto del nostro territorio. Da Il Fatto Quotidiano e la Repubblica, 3 gennaio 2010 (m.p.g.)

Un uomo travolto ad Amalfi, l’Europa aveva avvertito: lì peggio di Sarno

Vincenzo Iurillo, Il Fatto Quotidiano

Era una tragedia più che annunciata la frana che ha travolto il ristorante “Zaccaria” al confine ad Atrani, vicino Amalfi, uccidendo lo chef Carmelo Abate, 44 anni. Era una tragedia già scritta. In un articolo comparso on line a novembre su Positanonews.it ma non solo. Era già messa nero su bianco sui documenti preparatori del programma Safe Land, finanziato dall’Unione europea con lo scopo di prevenire il rischio idrogeologico e agire sui siti di principale pericolo. Il programma venne rivelato in un convegno a Maiori dall’assessore provinciale all’Ambiente Giovanni Romano. In quella sede Romano spiegò che secondo le valutazioni della Ue “il comprensorio sorrentino e amalfitano è più a rischio di Sarno ed è per questo che siamo riusciti a farlo dichiarare ‘emergenza europea’. Ci sono delle situazioni di dissesto idrogeologico che tolgono il sonno. Qui può succedere qualcosa di serio ed è il momento di agire”. La frana, l’ennesima, ha ucciso prima delle auspicate opere di risanamento e delle buone intenzioni dell’assessore, che vorrebbe convocare gli Stati generali dell’Ambiente per la prossima primavera.

Parla di “tragedia annunciata” senza troppi giri di parole anche il sindaco di Atrani, Nicola Carrano: “Ora dobbiamo smetterla, basta con le promesse mai mantenute di interventi mai effettuati. Da Vietri a Positano, i costoni non sono mai stati risanati: è uno scandalo”. L’ultimo intervento secondo Carrano risale al 2006. Riguarda la realizzazione di un’imbracatura del costone, che termina al confine tra Amalfi e Atrani, proprio cinque metri prima del luogo della frana. Se l’imbracatura fosse proseguita anche sul tratto di montagna sovrastante il ristorante, il povero Abate si sarebbe salvato? Forse no e comunque nessuno al momento può dare questa risposta. Ma Carrano riflette ad alta voce: “Non è possibile che un uomo si svegli una mattina per andare a lavorare e trovi la morte in questa maniera assurda”. Assurdità accentuata dall’incredibile serie di circostanze che ha segnato la sorte dello chef. Abate, residente a Tramonti, era rimasto bloccato lungo il tragitto verso il ristorante da una piccola frana in località Castiglione. Costretto a lasciare l’auto, ha superato l’ostacolo a piedi e ha raggiunto il luogo di lavoro grazie a un passaggio, che lo ha fatto arrivare puntale all’appuntamento con il destino.

Secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco, poco prima delle 10, un enorme macigno si è staccato dalla montagna e ha investito la cucina e parte di una veranda interna del ristorante, subito dopo la galleria che collega Atrani e Amalfi. Il masso ha ridotto il locale in un ammasso di macerie e di lamiere ondulate distrutte. Lo chef era l’unico presente: era nello spogliatoio a cambiarsi, avrebbe dovuto preparare un pranzo per una comitiva in festa. Lascia una moglie e due figlie di 11 e 16 anni.

Il ristorante si trova a pochi passi dalla piazzetta e dalla spiaggia di Atrani, nel 1999 location de ‘Il talento di Mister Ripley’, protagonisti star come Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow. Hollywood scelse Atrani perché la sua suggestiva urbanistica è ferma agli anni ’50, gli anni dell’ambientazione del film. Ferme al passato, purtroppo, anche le politiche di prevenzione del rischio. Maltempo e piogge intense sono sufficienti per gettare nel panico i residenti della costiera amalfitana, dell’agro-nocerino, di Ischia. L’elenco delle vittime di frana è un bollettino di guerra ormai. Eppure si continua a bucare i costoni. A meno di venti metri da “Zaccaria” campeggia il tabellone di un parcheggio pubblico da costruire, dove? Nella roccia. Dovrebbe costare circa cinque milioni di euro. Negli anni scorsi, i residenti della zona hanno inviato degli esposti per protestare contro la potenza delle mine utilizzate per i lavori di scavo.

E la Costiera si ribella dopo la tragedia

Irene De Arcangelis, la Repubblica

Di lì a pochi minuti avrebbe indossato il suo cappello da chef, diretto ai fornelli per proporre ai clienti sofisticate ricette a base di pesce. Ma mentre attraversava i locali del rinomato ristorante "Zaccaria" affacciato sulla splendida costiera amalfitana, la frana ha sfondato il tetto della veranda e lo ha preso in pieno. Lo ha schiacciato rendendolo irriconoscibile, lo ha ucciso sul colpo.

Vittima dei mancati interventi di risanamento del territorio e dell´ondata violenta di maltempo che ha fatto staccare i massi dalla montagna è Carmine Abate, 44 anni, cuoco del ristorante noto fin dagli anni Settanta e padre di due figli di undici e sedici anni. Immediata l´apertura di una inchiesta sulle responsabilità dell´incidente, e altrettanto repentine le polemiche che esplodono su un tema scottante e ricorrente. Parole che pronuncia primo fra tutti Nicola Carrano, sindaco del comune di Atrani nel cui territorio rientra il ristorante della frana. Che dice: «Quei costoni non sono mai stati risanati. Dobbiamo smetterla con le promesse di interventi che non sono mai stati effettuati per la messa in sicurezza del territorio. È ora di finirla».

La frana - sette metri cubi di massi per centinaia di chili - è caduta alla fine di una notte di pioggia intensa su parte della veranda esterna al costone del ristorante noto anche come "Cantina del nostromo", che si sviluppa con i suoi locali anche all´interno della roccia. Il resto della struttura è rimasto intatto. Dunque lo chef è stato ucciso anche dalla sfortuna. Si è trovato nell´unico modulo della struttura in ferro e vetro colpita dal crollo. Qualche passo più indietro, mezzo metro più avanti e si sarebbe probabilmente salvato. Stava andando negli spogliatoi per cambiarsi alle dieci di ieri mattina, puntualissimo al lavoro in vista di una giornata sovraccarica di prenotazioni, a cominciare da una tavolata di venti persone per festeggiare un compleanno. Ora l´intero ristorante è stato sequestrato, mentre sono arrivati i tecnici del genio civile e della protezione civile regionale della Campania per i sopralluoghi, impegnati nella creazione di una mappa d´urgenza di eventuali altri punti della parete rocciosa a rischio crollo.

«Da Vietri sul mare a Positano - è il duro j´accuse del sindaco Carrano, primo tra i tanti accorsi sul luogo della disgrazia - i costoni non sono stati mai risanati. Occorre mettere immediatamente mano per risolvere un problema che crea innumerevoli danni alle vite umane e dei durissimi contraccolpi all´economia. L´ultimo intervento eseguito sulla montagna risale al 2006, ma la parte del costone risanato non riguarda quella del ristorante Zaccaria. E poi non è possibile che un uomo si svegli una mattina per andare a lavorare e trovi la morte in questa maniera assurda».

La costiera amalfitana, conosciuta in tutto il mondo come "la costa divina", è dunque a rischio crolli alla prima pioggia intensa, come sottolinea Legambiente: un territorio negli ultimi anni maggiormente colpito da fenomeni franosi. «La Campania - denuncia il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo - è una regione sottoposta al rischio di frane e alluvioni: l´86 per cento dei comuni campani sono classificati a rischio idrogeologico, il fenomeno interessa tutte le cinque provincie della regione, ma la più fragile è quella di Salerno con il 99 per cento delle amministrazioni a rischio. Numeri che delineano il quadro di un territorio fragile, dove sono 474 i comuni a rischio frane o alluvioni, e che puntano il dito contro uno sviluppo urbanistico e un uso del territorio e delle acque poco rispettosi delle limitazioni imposte dal delicato assetto idrogeologico».

Sul corpo dello chef è stata disposta l´autopsia, mentre ai familiari della vittima sono arrivate le condoglianze dell´assessore all´Ambiente della regione Campania, Walter Ganapini.

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