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Schema della lezione di Paola Somma
26 Luglio 2009
Materiali in preparazione delle lezioni
Tema: Spazio pubblico e spazio privato nelle città di oggi

Schema della lezione

1. Un lessico di guerra - assedio, tradimento, cattura, saccheggio, distruzione - si addice allo spazio pubblico, bersaglio e bottino di grandi campagne di conquista da parte di potenti alleanze (partnerships), alla quali si è opposta una scarsa e poco armata resistenza.

L’impiego di termini bellici, e lo spostamento del punto di vista che deriva dal mettere a fuoco lo spazio pubblico come obiettivo di guerra, suggerisce l’urgenza di una ricognizione dei danni e delle vittime e della realistica valutazione delle possibilità di porvi rimedio (riconquista, ricostruzione).

Induce a riflettere sul fatto che la riconquista dello spazio pubblico, e in genere dei beni comuni, è un’operazione difficile e che può essere intrapresa solo se si verificano alcune precondizioni, cioè se tale spazio esiste ancora, se la comunità alla quale è stato sottratto è consapevole di essere stata saccheggiata e intende ingaggiare una lotta per reimpadronirsene, se tale comunità dispone delle forze e delle armi necessarie all’impresa.

In molti casi la risposta a questi tre quesiti è negativa. Innanzitutto, lo spazio pubblico ha subito trasformazioni fisiche e giuridiche difficilmente reversibili. Se era inedificato è stato riempito di manufatti, ed in ogni caso vi si sono indirizzati investimenti che ne hanno mutato il valore di mercato. Ma ancor più negative, a mio parere, sono le prospettive di riconquista, se si esamina l’atteggiamento delle comunità che, attraverso i loro rappresentanti eletti, non solo non si sono opposte, ma hanno incoraggiato e apprezzato la cessione dello spazio pubblico.

2. Chi vince la battaglia dell’informazione vince la guerra, sostengono gli analisti militari, ed in effetti le ben orchestrate campagne per convincerci che “privato è bello” sono una prova dell’efficacia dell’infowar.

Il marketing immobiliare ed i piani strategici comunali condividono linguaggio e obiettivi, col risultato che chi vuole impadronirsi dello spazio pubblico non deve nemmeno lottare per prenderselo. Diffondendo l’immagine dello spazio pubblico come sinonimo di degrado, spreco, insicurezza, l’aggressore conquista “gli animi e i cuori” di coloro che si appresta a depredare inducendoli a rallegrarsi per l’opportunità di liberarsi di un onere improduttivo.

Esercizi per le vacanze

Se smascherare il tradimento è la prima ineludibile operazione per la riconquista dello spazio pubblico, piuttosto che letture di testi accademici, suggerirei agli studenti di esaminare i programmi dell’amministrazione della loro città, evidenziando la perdita di spazi pubblici che ne è derivata e confrontando le reazioni della stampa e dei cittadini.

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