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Jessica Aldred
Spinti da nuova energia
3 Dicembre 2007
La questione energetica
Quattro progetti sperimentali di insediamenti sostenibili nei "boroughs" londinesi. The Guardian, 30 agosto 2005 (f.b.)

Titolo originale: Fuelled by a new energy– Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini

Molte delle prospettive per gli impatti del mutamento climatico per Londra sono a dir poco preoccupanti.

Come risposta il sindaco della capitale, Ken Livingstone, ha fissato nuovi limiti per l’inquinamento atmosferico e nuovi obiettivi per le energie rinnovabili.

Per il 2010 Livingstone vuole che Londra riduca le proprie emissioni dio anidride carbonica del 20% (sotto i livelli del 1990) e produca energia elettrica e riscaldamento da 40.000 nuove fonti ad energia rinnovabile.

Le ricerche dimostrano che, se non si fa nulla, il solo rischio di allagamenti interesserebbe 68 stazioni sotterranee, 400 scuole e 16 ospedali. Le maree sono previste più alte di 1,4 metri entro il 2080, minacciando le abitazioni di 1,25 milioni di persone, e valori immobiliari per 80 miliardi di sterline.

Dato che gli edifici contano per il 70% delle emissioni di anidride carbonica di Londra, uno dei primi punti da cui partire sono le costruzioni orientate alle energie rinnovabili e alle basse emissioni.

Quattro consigli municipali di Londra – Brent, Merton, Barking-Dagenham e Southwark – hanno raccolto la sfida del sindaco. Secondo un piano annunciato il mese scorso, verranno istituite quattro Energy Action Areas (EAA) come progetti pilota per le energie rinnovabili, con abbattimenti calcolati del 40-60%. Se saranno giudicate esperienze positive, il modello sarà esteso all’intera Londra.

La London Energy Partnership (LEP), istituita nel 2004 per ridurre il consumo energetico di Londra, ha il compito di sviluppare e mettere in pratica i progetti delle EAAs, e sta collaborando con le autorità locali e i costruttori in ciascuna zona.

Le risorse finanziarie della LEP per le EAA provengono dall’amministrazione di Londra e dal governo centrale, e la realizzazione dei progetti sarà sostenuta da finanziamenti misti.

”Si tratta di una specie di esperimento per noi”, spiega Mark Watts, principale consigliere del sindaco in materia ambientale. “Il sindaco ha fissato obiettivi alti per Londra e il mutamento climatico si sta avvicinando rapidamente alle priorità del programma”.

”Vogliamo che Londra apra la strada e queste EAA sono il primo tentativo di mostrare praticamente cosa si può realizzare. L’intenzione è di partire con una piccola zona, e poi gradualmente espandersi a tutta la circoscrizione”.

Il progetto di più alto profilo è New Wembley, un insediamento di iniziativa privata con 3.700 nuove case e 137.000 metri quadrati di attrezzature commerciali e per il tempo libero attorno allo stadio di Wembley, nel territorio amministrato dal consiglio di Brent. Il programma mira a produrre il 37% in meno di emissioni di anidride carbonica di un complesso londinese tipo, attraverso “eco-case” ad alta efficienza energetica, e sviluppando un impianto di produzione energetica e di riscaldamento [ combined heat and power / CHP].

La CHP, tecnologia ad alta efficienza per i carburanti, è piuttosto nota nei progetti pilota. A differenza delle forme convenzionali di produzione energetica, utilizza il prodotto collaterale del calore, che di solito viene sprecato. Secondo i calcoli del governo, può aumentare l’efficienza generale dei combustibili ad oltre il 75%, contro circa il 40% della produzione elettrica corrente.

La EAA di Southwark si articola in due progetti. Il primo, nella zona di Concerto, è un programma di riuso residenziale che utilizza materiali ed energie rinnovabili nella realizzazione di nuove case. Insieme ai progetti per un impianto di biogas, che ricicla i rifiuti organici dalla zona residenziale, secondo il consiglio municipale si potranno tagliare le emissioni di anidride carbonica di oltre il 60% entro il 2010.

Il secondo progetto per Southwark è a Elephant and Castle, dove è in corso un programma di rigenerazione urbanistica per 1,5 miliardi di sterline in 10 anni. Il consiglio vuole che in questo caso si tratti di un progetto “neutro”, ovvero che le emissioni di anidride carbonica non crescano oltre i livelli attuali a intervento completato. Sono stati fissati obiettivi di efficienza energetica, con un minimo del 10% da fonti rinnovabili.

Barking-Dagenham è la terza EAA e mira a completare il progetto di riuso da 1,5 miliardi del centro di Barking utilizzando edilizia energeticamente efficiente e fonti rinnovabili.

Non si conoscono ancora i dettegli della quarta EAA, Merton, salvo che si tratta della rigenerazione del centro di Mitcham, utilizzando energie sostenibili e realizzando un grosso impianto di riscaldamento a scala dell’intero distretto. Il consiglio ha già approvato una delibera che fissa al minimo del 10% il quantitativo di fonti rinnovabili per tutti i nuovi insediamenti privati.

Tutti i progetti saranno verificati annualmente per valutare i progressi e assicurarsi che gli obiettivi di riduzione delle emissioni vengano rispettati.

Nota: il testo originale al sito del Guardian (f.b.)

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