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(red.)
Impianti eolici: la Lipu per una moratoria
3 Dicembre 2007
La questione energetica
A rischio in Bulgaria mezzo milione di gru, cicogne, pellicani e rapaci. In Italia la Lipu-Birdlife chiede una moratoria ed una "severa programmazione" (g.p.)

Oltre mezzo milione di uccelli migratori, tra cicogne, pellicani, gru, poiane e aquile sono a rischio lungo la costa del Mar Nero, nel Nord della Bulgaria, a causa di 3 progetti di impianti per la produzione di energia eolica. La zona interessata, Cape Kaliakra, è un’area importante per gli uccelli censita da BirdLife International all’interno del progetto IBA (International Bird Areas) e costituisce la seconda più importante rotta europea per gli uccelli migratori, in particolare quelli provenienti dal Nord Europa e diretti verso Sud. Lo denuncia la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e la Società bulgara per la protezione degli uccelli (BirdLife Bulgaria): quest’ultima, insieme ad altre associazioni ambientaliste, ha lanciato oggi un appello contro il progetto che prevede 80 turbine a vento alte 120 metri ciascuna. Un “muro di morte”, l’hanno già battezzato gli ambientalisti bulgari, contro il quale finiranno per schiantarsi, con esiti fatali, centinaia di migliaia di uccelli migratori.

Anche in Italia il rapido sviluppo di centrali eoliche costituisce per la LIPU “una minaccia per importanti specie di rapaci e altri uccelli veleggiatori, sia nidificanti che migratori, soprattutto nel Centro-Sud e nelle isole”. La LIPU chiede una moratoria assoluta alla costruzione di impianti eolici nelle aree più importanti per la presenza di uccelli selvatici (IBA), nelle aree protette e nei siti di Rete Natura 2000, la grande rete di protezione della biodiversità dell’Unione europea. Seppur favorevole all’utilizzazione delle fonti energetiche alternative nel rispetto del protocollo di Kyoto, la LIPU chiede che la progettazione di impianti eolici avvenga all’interno di una severa programmazione, da effettuare a livello sia nazionale che regionale, che rispetti le aree più importanti per gli uccelli nonché valuti con attenzione l’impatto sul paesaggio.

“È assolutamente necessario – spiega Danilo Selvaggi, Responsabile rapporti Istituzionali LIPU – andare oltre i meri aspetti positivi prodotti dalle fonti rinnovabili sull’abbattimento di gas serra, e valutare quali impatti negativi esse invece producono sul territorio. L’attuale proliferazione incontrollata e non pianificata di impianti per la produzione di energia eolica costituisce infatti una grave minaccia all’integrità di ecosistemi e paesaggi in gran parte delle regioni italiane, in particolare in quelle aree a maggiore vocazione eolica quali la dorsale appenninica e la Sardegna”.

“Molte delle specie che più soffrirebbero della presenza di queste ‘fattorie del vento’ – prosegue Selvaggi – sono inserite in liste rosse nazionali o in Direttive europee, come la Direttiva “Uccelli” 79/409, e risultano già fortemente minacciate o in declino, come per esempio l’Aquila del Bonelli, il Capovaccaio, il Grillaio e la Cicogna bianca. Chiediamo di conseguenza che prima di realizzare nuovi impianti si metta a punto un Piano Energetico a livello nazionale e regionale e si realizzi una mappatura del territorio italiano in cui evidenziare le aree con un elevato grado di naturalità e importanza per la fauna selvatica dove interdire la costruzione di impianti eolici”.

Parma, 4 agosto 2005

Si veda anche la precedente risoluzionedella Lipu sull'eolico (4 giugno 2004)

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