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Succede in Val di Cornia
6 Settembre 2007
Articoli del 2006-2007
Cattivo governo del territorio in Val di Cornia. Due avvenimenti all'odg. della stampa locale: abusivismo a Fabbricciane e brutta lottizzazione a Campiglia, da il Tirreno, ed. Piombino, dal 1 al 6 settembre. E una postilla

01 settembre 2007

«Fabbricciane, c’è troppa ambiguità»

PIOMBINO. Dopo l’inchiesta del Tirreno sulla situazione di abusivismo edilizio che si vive alle Fabbricciane, l’area di grande pregio paesaggistico nel Golfo di Baratti, interviene Legambiente, che lancia un grido d’allarme.

«La notizia non è che alle Fabbricciane stia prolificando l’abusivismo, - dice Marco Giovannelli, del direttivo di Legambiente della Val di Cornia - questo la sanno bene in Comune, ma che ad intervenire in quel villaggio sia stata la Guardia Forestale. Il Comune in passato, è stato capace di far demolire una lottizzazione come Riva Verde, ma oggi il responsabile del settore urbanistica dichiara di “non essere in grado di portare avanti una campagna sistematica di controlli serrati”. Un bell’incentivo ai comportamenti illegali di coloro che, dopo aver avuto il premio del condono edilizio statale, potrebbero ora beneficiare anche dell’inerzia del Comune di fronte a nuovi abusi».

Legambiente punta il dito contro la possibilità, ipotizzata dal Comune, di realizzare un sistema di fognature consortile. «Sia il presidente della Circoscrizione di Populonia, sia il responsabile dell’urbanistica, non escludono la possibilità che, consorziandosi, coloro che hanno ottenuto i condoni per “annessi agricoli” alle Fabbricciane possano realizzare fogne e servizi igienici. Come ben sanno questo significa anche acquedotti, elettrificazione e quindi urbanizzazione della zona. Le strade ci sono già. Così come tutti sanno, e dichiarano, che servizi igienici, fogne e acquedotto non servono per coltivare gli ortaggi ma per accogliere una quantità consistente di turisti nei mesi estivi, quindi per usare in modo abusivo gli annessi agricoli condonati, che tra l’altro non possono avere servizi igienici interni. Si stimano 70.000 presenze, ma probabilmente sono ancora maggiori».

«Di fronte a questa realtà - continua Legambiente - le strade sono due: o combattere l’abusivismo (ancora più esoso se compiuto da chi ha già beneficiato dei condoni) o rinunciare a far rispettare la legge e assecondare gli interessi di chi ha comprato lotti agricoli e annessi condonati per farci case turistiche. Il tutto in barba ai problemi ambientali.»

«Sono stati calcolati i consumi idrici e gli scarichi di un paese che potrebbe essere più grande di Riotorto? - si chiede Legambiente - Quale coerenza c’è con la crisi idrica di cui soffre la Val di Cornia? La giunta, al momento dell’approvazione del piano strutturale, aveva dichiarato di non voler premiare gli abusivi e di non voler urbanizzare le Fabbricciane. Alle parole degli amministratori però non seguono i fatti. La nostra posizione è semplice: che sia rispettata la legge e che il Comune torni a fare il proprio dovere con i controlli e le demolizioni delle costruzioni abusive, la rete fognaria, come le altre opere di urbanizzazione primaria non possono essere né pubbliche, ne private».

03 settembre 2007

«Fabbricciane, troppa tolleranza»

PIOMBINO. Dopo l’inchiesta del Tirreno sulla situazione di abusivismo edilizio alle Fabbricciane, l’area di grande pregio paesaggistico sul Golfo di Baratti, interviene la segreteria di Rifondazione Comunista di Piombino.

«Ci preoccupa l’inerzia e la tolleranza del Comune verso l’abusivismo edilizio e riteniamo grave che il settore urbanistica pronunci una specie di resa affermando che “il Comune non è in grado di portare avanti una campagna sistematica di controlli”. Questo equivale a dare un segnale di deregulation, ad incoraggiare nuovi casi di abusivismo sul territorio comunale».

«Ancora più preoccupante - continua Rc - è che si lasci intravedere la possibilità di una urbanizzazione delle Fabbricciane, magari cominciando dalle fognature e dal depuratore, prefigurando un nuovo paese all’interno del territorio comunale, per di più in una delle zone più belle, a due passi dal Parco archeologico di Baratti, peraltro il Presidente della Parchi tace.»

Rifondazione si rivolge dunque all’assessore all’urbanistica e al sindaco: «chiediamo loro di fare chiarezza su questa vicenda, che rappresenta da anni una vera emergenza urbanistica e ambientale. Finora tutto sembra avvenuto in barba ai problemi ambientali e paesaggistici, che solo a parole si dice di voler affrontare. In questo modo anche il nuovo piano strutturale, sbandierato dalla giunta comunale come un piano avanzato, diventa soltanto un libro di buone intenzioni, mentre la realtà è un’altra: ormai si è allentato in questa zona il tradizionale impegno pubblico per la tutela e per l’uso lungimirante del territorio».

«Il Comune - conclude Rifondazione comunista - deve dire chiaramente cosa intende fare e intervenire tempestivamente sugli abusi, senza abdicare dal ruolo di pianificazione e controllo del territorio che per legge gli compete. Riteniamo che debba essere esaminata la possibilità di estendere il territorio dei Parchi alla zona delle Fabbricciane in una grande operazione di conservazione del territorio quale fu attuata, con determinazione e competenza amministrativa, per la Sterpaia».

03 settembre 2007

«No alla lottizzazione a Fonte di Sotto»

CAMPIGLIA. Continua il dibattito sul progetto di residenza turistica alberghiera (Rta) nella zona di Fonte di Sotto, un’ipotesi su cui il paese stesso si è diviso. A intervenire è anche il direttivo di Italia Nostra di Firenze, che appoggia il “Comitato per Campiglia”, contrario alla costruzione. «Il piano di lottizzazione - dice l’associazione - è stato approvato in forma definitiva, il progetto delle opere di urbanizzazione è già stato presentato e, salvo errori, approvato. L’ultima possibilità è che l’amministrazione non rilasci il permesso di costruire per riaffrontare tutta la questione».

«I tempi sono quindi molto stretti per evitare una situazione di non ritorno», dice Mariarita Signorini, consigliere regionale di Italia Nostra e responsabile del settore energia.

L’associazione si schiera al fianco del “Comitato per Campiglia” che si è costituito in base alla convinzione che sia sbagliata la scelta di costruire una residenza turistica alberghiera nell’area che va dalla Fonte di Sotto, alla Madonna di Fucinaia e Temperino fino alla Rocca S. Silvestro e il Parco Archeominerario.

«Zone che finora si sono preservate - afferma la Signorini - grazie al grande impegno scientifico e civile di Riccardo Francovich. Siamo convinti che l’area debba essere tutelata mediante un rigoroso vincolo paesaggistico che impedisca alterazioni incontrollate, da quelle edilizie fino alle trasformazioni del paesaggio agrario, della maglia agraria e dell’assetto boschivo».

Italia Nostra si appella dunque all’amministrazione locale: «Quando giustamente il Comune ha lanciato l’idea “da Rocca a Rocca” (da Campiglia a San Silvestro) come ambito di tutela e valorizzazione delle risorse storiche e paesaggistiche - continua Italia Nostra -, lo ha fatto con la sicura percezione, meritoria e condivisibile, che si tratta un unicum che va salvaguardato al fine di non distruggere sia il rapporto tra le due Rocche, il centro storico medioevale e la campagna, che la testimonianza archeologica di un sistema insediativo fondato sulle attività minerarie, da quelle etrusche a quelle dell’Etruscan Mines, sia lo spazio delicatissimo, e miracolosamente intatto, della campagna: boschi radi di sughere, terrazzamenti coltivati a olivi, corsi d’acqua bordati da canneti. Il Comune non può adesso accettare che questi valori, intorno ai quali è fondata l’identità storica di Campiglia, e sui quali, tra l’altro, ha fatto investimenti rilevanti e operazioni culturali di grande qualità, vengano compromessi radicalmente con trasformazioni e aggiunte edilizie, di qualunque tipo, dimensione e qualità».

«Sconcerta il fatto che invece di promuovere un confronto su altre possibili e più opportune localizzazioni - conclude la Signorini -, nei giorni scorsi i Ds di Campiglia, abbiano affisso e distribuito un manifesto col quale si invita ad aderire alla raccolta di firme promossa da alcuni commercianti, che contiene la seguente premessa: “Ai campigliesi piace Campiglia e vogliono continuare a viverci, a coloro che vogliono bloccare l’evolversi del turismo, la risposta di chi vive il paese tutto l’anno”».

04 settembre 2007

Per Borgo Novo si muove Rutelli

di Manolo Morandini

CAMPIGLIA. Per “Borgo Novo” si è mosso anche il ministro dei beni culturali, Francesco Rutelli. Una discesa in campo per inquadrare la contestata residenza turistico alberghiera prevista alle porte del centro storico campigliese, a cui si oppone il comitato “Per Campiglia”, ma anche Italia Nostra e Alberto Asor Rosa, animatore della Rete toscana dei comitati per la difesa del territorio. Oggi una delegazione di funzionari dell’ufficio urbanistica del Comune di Campiglia e della Sovrintendenza ai beni ambientali architettonici artistici e storici per le province di Pisa e Livorno è attesa a Roma, presso il dicastero di Rutelli. «Un incontro a carattere tecnico, a cui ho scelto di essere presente anch’io» conferma il sindaco Silvia Velo.

Al di là del buon gusto architettonico, a preoccupare il fronte del “no” è la tipologia di struttura ricettiva scelta, la residenza turistico alberghiera: camere, ma soprattutto bilocali e trilocali, con giardino, che vedono come il fumo negli occhi, memori di altre esperienze che hanno rivelato come la forma si presta a celare seconde case di fatto.

Ma in gioco ci sarebbe anche l’equilibrio tra città antica e campagna. Un totale di 10mila metri cubi per una capacità ricettiva di circa cento persone, sono i numeri della Rta che sorgerà su un pendio a cinquecento metri dalle mura del borgo, a margine della strada che sale da San Vincenzo. Titolare dell’intervento la Fonte di Sotto srl, l’azienda nata ad hoc nell’ottobre del 2006 con socio unico la Costruzioni Generali Roma spa, dell’immobiliarista Luca Olivetti.

«La collocazione della previsione urbanistica è stata scelta e sostenuta da illustri urbanisti, Italo Insolera e Carlo Melograni negli anni Ottanta e nel 1995 da Romano Viviani, che l’ha confermata nel piano regolatore generale approvato quell’anno - sostiene il sindaco Velo - Sono pareri che mi confortano e, del resto, rispetto ai termini in cui sono maturati, il territorio di Campiglia da allora non è cambiato. È una scelta che ho ereditato dalla precedente amministrazione, ma che mi sento di sostenere».

L’opera in fase di approvazione ha riscosso larghi consensi in consiglio comunale, unendo nel voto maggioranza e opposizione, con la motivazione di favorire e qualificare la vocazione di servizio del borgo, in cui operano attualmente solo due affittacamere. Per contrastare il comitato del “no” si sono attivati anche alcuni commercianti del centro storico, che raccolgono firme a sostegno della costruzione di “Borgo Novo” il cui iter urbanistico si è chiuso nel 2005, con la firma della convenzione tra proprietà e Comune di Campiglia. Già in corso, invece, l’istruttoria del progetto delle opere di urbanizzazione, con una previsione di apertura del cantiere a inizio del 2008. L’unico stop alla costruzione, in teoria, potrebbe piovere dall’alto, con un’azione del ministero per apporre il vincolo paesaggistico sull’area.

05 settembre 2007

«Il ministero non intende bloccare il progetto»

di Manolo Morandini

CAMPIGLIA. «Nessuna volontà di mettere il Comune in difficoltà, ma anzi un clima sereno e positivo». Questo il giudizio del sindaco di Campiglia, Silvia Velo, all’uscita dall’incontro al ministero dei Beni culturali di ieri mattina, convocato per esaminare l’affaire “Borgo Novo”. Una riunione a carattere tecnico che è durata circa un’ora, presente anche la Sovrintendenza ai Beni ambientali architettonici artistici e storici per le province di Pisa e Livorno, con l’obiettivo di inquadrare il progetto di Rta a cui si oppone il comitato “Per Campiglia”, ma anche Italia Nostra e Alberto Asor Rosa, animatore della Rete toscana dei comitati per la difesa del territorio, tutti preoccupati che la forma celi seconde case di fatto e che l’intervento comprometta l’equilibrio tra città antica e campagna. Ma la discesa in campo del ministro Rutelli è da leggere nell’ambito della recente intesa con la Regione Toscana, sottoscritta per inserire il Codice del paesaggio nella pianificazione urbanistica toscana: una verifica di coerenza degli interventi urbanistici, che suscitano allarme, con i valori paesaggistici previsti dal Codice.

«Abbiamo fornito tutta la documentazione, a partire dalle norme del Piano regolatore in cui è inserita la prescrizione urbanistica. - afferma il sindaco Velo - Norme giudicate restrittive dai tecnici del ministero, che hanno esaminato anche il piano attuativo. Non ho colto nessuna intenzione di bloccare l’intervento, ma abbiamo invece concordato di collaborare nell’esame del progetto esecutivo della Rta, che presenterà la proprietà, al fine di determinare la miglior qualità architettonica possibile».

Un totale di 10mila metri cubi per una capacità ricettiva di circa cento persone sono i numeri della Rta. Camere, ma soprattutto bilocali e trilocali, sorgeranno su un pendio a cinquecento metri dalle mura del borgo per opera della Fonte di Sotto Srl, azienda con socio unico la Costruzioni Generali Roma Spa.

Postilla

Brutte notizie s’intrecciano nella mitica Val di Cornia, teatro di esperienze positive dell’urbanistica italiana: a partire dal piano coordinato dei quattro comuni degli anni 80, dalla costituzione del Sistema di parchi della Val di Cornia, dalla demolizione delle costruzioni abusive nel bosco della Sterpaia, poi tramutato in parco.

Si lavora per trasferire a Piombino i fanghi inquinati asportati dall’Italsider di Bagnoli, aggravando localmente una situazione già grave per l'esistenza di milioni di metri cubi di rifiuti industriali che non si riescono a trattare. S'intensifica l’escavazione di rapina nella cava ai margini del parco di San Silvestro che ha già reso inagibile una parte dell' eccezionale patrimonio archeominerario, nel silenzio del Comune. Solo pochi mesi fa, con l'accoglimento di osservazioni al piano strutturale di Piombino, è stata reintrodotta la previsione di una strada stralciata trent'anni fa da un piano urbanistico che prevedeva la lottizzazione del promontorio di Populonia.

Sono di questi giorni due nuovi avvenimenti, entrambi da iscrivere nel “libro nero” delle amministrazioni locali. A Fabbricciane, nello splendido golfo di Baratti e a un passo da Populonia, dopo i condoni statali che hanno sanato una gigantesca lottizzazione abusiva di oltre 100 ettari, proseguono indisturbati gli abusi edilizi sotto lo sguardo indifferente del Comune di Piombino, che dichiara la sua impotenza. A Campiglia Marittima, a ridosso del centro storico, si attua oggi una lottizzazione, Borgo Novo in località Fonte di Sotto. Questa sembra legittima e risale a una previsione del lontano PRG del 1995 (e non, come invece afferma il sindaco, al piano redatto da Melograni). Le previsioni che solo oggi risultano sbagliate si possono correggere: anche se la convenzione con i lottizzatori è già stata stipulata, senza dover pagare nessun danno se non il rimborso delle opere legittimamente realizzate. Che stralciare previsioni urbanistiche sia possibile è del resto testimoniato dalla stessa esperienza dei comuni della Val di Cornia, dove precedenti amministrazioni cancellarono milioni di metri cubi.

Le associazioni e i comitati ambientalisti si sono decisamente schierati in entrambi i casi. A proposito di Campiglia si può osservare che forse le battaglie dei comitati sarebbero più efficaci se si promuovessero prima, quando i piani urbanistici non sono ancora formalizzati. Ma l’urbanistica e la pianificazione sono argomenti difficili, e così spesso (come a Monticchiello, come Borgo Novo) le decisioni politiche locali hanno messo radici troppo profonde per essere divelte con una spallata.

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