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Carlo Dellabella
Baia di Sistiana: Assalto al fortino della soprintendenza
29 Luglio 2007
Il Carso
Utilizzare canali politici per superare la censura di errori tecnici ai danni del patrimonio comune è la prassi che caratterizza i peggiori regimi. Una corrispondenza da Trieste, del 29 luglio 2007

La storia della Baia di Sistiana sembrerebbe dimostrare che, quando gli interessi e i poteri sono forti, non li fermi. Così è stato finora. La variante 21 – lo strumento urbanistico su cui poggia il progetto – che, annullata dal TAR, risorge a nuova vita come l’araba fenice; il TAR che contraddice se stesso e autorizza in seconda istanza quei lavori di sbancamento in cava – preparatori all’edificazione di Portofinto, come l’ha chiamato Salzano – che aveva bloccato in precedenza; il consiglio comunale di Duino Aurisina – maggioranza di centrodestra e opposizione di centro sinistra, tutti d’accordo, tutti per lo “sviluppo” – che approva compatto in via definitiva il progetto di “valorizzazione turistica” (leggi come al solito “cementificazione”) della splendida Baia di Sistiana, miracolosamente preservata (non sia mai) dalla speculazione edilizia.

Nihil obstat a che finalmente si costruisca. E già si parla sulla stampa, e quindi sicuramente tra gli interessati, del futuro albergo e delle nuove case in baia, già si fanno i nomi di possibili acquirenti. E si parla di cifre, tanto ormai è sicuro. Manca solo – ma è un atto dovuto – l’approvazione da parte della Soprintendenza dell’autorizzazione paesaggistica comunale, poi si potranno rilasciare le concessioni edilizie, e via. Fine 2006, sessanta giorni, se entro febbraio 2007 la Soprintendenza dà l’ok o anche non si pronuncia, è fatta, per il silenzio-assenso.

L’atto dovuto arriva, il 23 febbraio, ed è una sonora, circostanziata bocciatura dell’autorizzazione comunale: carenze negli elaborati progettuali, inosservanza della normativa, incompatibilità del progetto (che comporta “un sostanziale rimodellamento morfologico e cospicue cubature”) rispetto al contesto paesistico tutelato.

Incredulità, sconcerto. Il sindaco Ret sulla stampa rassicura: si tratta di questioni tecnico-burocratiche di poco conto, facilmente superabili; e poi il Soprintendente è nuovo, non conosce bene il problema. WWF e Italia Nostra, da sempre impegnati nella storica battaglia per la difesa della Baia di Sistiana, plaudono pubblicamente all’iniziativa della Soprintendenza, che finalmente mette allo scoperto la superficialità, l’incompetenza e soprattutto la mancanza di oggettività con cui operano gli uffici tecnici del comune di Duino Aurisina pur di favorire i proponenti del progetto.

Scende in campo, ad autorevole sostegno, lo stesso Presidente del WWF Italia Fulco Pratesi con una lettera indirizzata al ministro Rutelli e alla gerarchia del ministero, con particolare elogio al Soprintendente del Friuli Venezia Giulia Stefano Rezzi. Nella sua lettera Pratesi auspica, tra l’altro, che “quanto avvenuto possa finalmente indurre Regione e Comune a un doveroso ripensamento sulla posizione fin qui tenuta sul progetto di valorizzazione turistica della Baia” e ricorda, con rammarico, come “a nulla siano valsi, nei confronti del Comune e della Regione, gli appelli di autorevoli esponenti del mondo scientifico e culturale nazionale, né la documentazione inoppugnabile dei guasti che la realizzazione del progetto avrebbe comportato”.

Intanto per il sindaco Ret è campagna elettorale, vuol essere (e sarà) rieletto. Come si fa con gli oneri di urbanizzazione per gli edifici previsti, che si sarebbero dovuti iscrivere a bilancio e ora minacciano di sparire? Facile, si fa come le altre volte: annullata una variante se ne fa un’altra uguale, se una sentenza del TAR è sfavorevole, la prossima rovescerà la prima e sarà favorevole, e così via. Allora basta rilasciare una nuova autorizzazione paesaggistica, e già che ci siamo metterci anche le concessioni edilizie, senza aspettare il placet della Soprintendenza, anche se forse non sarebbe proprio corretto. Meglio anticipare. Intanto è comunque opportuno che la proprietà ricorra al TAR contro il primo annullamento, non si sa mai. Detto, fatto.

Quante autorizzazioni paesaggistiche avrà il coraggio di annullare la Soprintendenza nei confronti di un comune il cui Consiglio è tutto d’accordo sul “fare la Baia” e che ha dietro di sé la Regione, Governatore in testa? Due per intanto sì, com’è puntualmente avvenuto il 6 luglio. Né poteva essere diversamente, se operano funzionari competenti e onesti: autorizzazione paesaggistica praticamente fotocopia della prima (tanto, che ci provino ad annullare pure questa), nessuna modifica progettuale, carenze rilevate nella prima rimaste tali e quali, integrazioni incongrue e inconsistenti. Insomma il giudizio conferma e rafforza il primo annullamento.

Qui comincia il brutto della storia. Brutto perché “sporco”. Rutelli viene a Trieste per altro (un convegno di Confindustria sul turismo). Illy e Ret colgono l’occasione per perorare presso di lui “politicamente” la causa della Baia di Sistiana, difficilmente difendibile per altra via. La stampa locale non ha esitazioni nel riportarlo; nessuno (destra, sinistra, centro) dice niente né tanto meno si scandalizza. E’ normale. Pochi giorni dopo il sottosegretario agli Interni Rosato, per non sentirsi escluso, risolti i problemi di terrorismo e ordine pubblico, si aggiunge all’allegra brigata. Più si è più forza si ha.

Si accorgerà Rutelli che delegittimare la Soprintendenza è un po’ delegittimare se stesso? Per ricordarglielo, interviene una seconda volta il WWF Italia con una lettera del neopresidente Venini all’onorevole ministro, nella quale, denunciando la manovra politica in corso, Venini sottolinea come non abbia alcun peso il giudizio espresso da Illy (“ora il progetto è fatto bene”) rispetto alle analisi e alle valutazioni dell’organo tecnico competente del ministero, cioè la Soprintendenza, il cui provvedimento di annullamento dev’essere pertanto difeso e sostenuto con la massima determinazione.

Una lettera in difesa della Baia di Sistiana e del decreto della Soprintendenza sarà sottoscritta nei prossimi giorni da uomini di cultura, urbanisti, ambientalisti. Come è già accaduto in passato (purtroppo, senza esito) a testimonianza dell’attenzione che esiste a livello nazionale sulla Baia di Sistiana.

Insomma, qualche soccorso è partito. Basterà, o finirà come ad Alamo?

Carlo Dellabella è responsabile della sezione di Trieste del WWF

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