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Laura Guardini
Dossier con vista aerea su villettopoli
28 Marzo 2007
Articoli del 2006-2007
Cementificazione sul lago di Garda. Casi nuovi, cause vecchie. Dal Corriere della Sera, ed. Milano, 28 marzo 2007 (m.p.g.)

I lavori sono fermi, così come disposto dalla sovrintendenza per i beni architettonici e il paesaggio.

Intanto, però, gli ulivi sono solo un bel ricordo e le ruspe che li hanno cavati un pericolo tutt'altro che scongiurato. Così, sulla vicenda della lottizzazione di Moniga — sei ville a tre piani a ridosso della cinta del castello ricetto di epoca longobarda ora arriva un dossier del Comitato Promotore del Parco delle colline moreniche. «Il caso di Moniga è l'ennesimo allarme, un allarme che riguarda il lago intero» dice il segretario del comitato Gabriele Lovisetti.

Il documento si spiega con poche parole, quasi senza: perché il 15 marzo scorso il vicepresidente Mario Pavesi ha noleggiato un piccolo aereo, ha fatto un giro da Sirmione a Toscolano e poi di nuovo indietro, scattato una serie di foto. Accanto a quelle relative alla lottizzazione di Moniga hanno messo anche le planimetrie dei progetti, ottenuti dal Comune dopo regolare richiesta, per far vedere come diventerebbe quel dosso affacciato sul lago. E, già che erano in viaggio, hanno voluto scattare altre foto: «Alle abbazie di San Vito, a Sirmione, San Vigilio, a Pozzolengo, Maguzzano, a Lonato. Per mostrare altri monumenti e altri scorci minacciati dal cemento».

Ieri, a Brescia, il Comitato ha presentato il suo lavoro con il Sovrintendente Luca Rinaldi e il sindaco di Moniga, Lorella Lavo, eletta nel 2006, quando il progetto aveva già avuto il via libera. Una vicenda complicata: nella quale, in sostanza, non è stata ascoltata l'indicazione della Sovrintendenza di costruire rispettando il paesaggio. Usando il suo potere di intervenire a tutela dei beni monumentali in questo caso il castello il Sovrintendente ha chiesto la sospensione dei lavori per verificare la correttezza dell'iter. Ma la vicenda è tutt'altro che conclusa e la fine tutt'altro che scontata: «Come in tanti, troppi casi sul lago: da Tremosine a Sirmione, da Toscolano a Desenzano», sottolinea Lovisetto.

Ecco, allora, la propostaprovocazione del Sovrintendente alla Regione: «Facciamo come ha fatto la Sardegna per salvaguardare le sue coste. Una legge che dica basta, non si costruisce più niente. Almeno fino a quando non ci sarà un vero piano paesistico». Si può fare? In teoria. In pratica la materia è più che complessa, mentre, di fatto, sono state delegate ai comuni la tutela del territorio e del paesaggio: i controllati sono, così, anche i controllori di se stessi.

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