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Il fumo e l’arrosto
22 Febbraio 2006
Roma
Le cronache romane di oggi riportano due notizie: crescono le accuse all’eccesso di cemento del PRG, e cresce l’impegno negli abbellimenti della città. Da l’Unità (la sostanza) e la Repubblica (l’apparenza) del 22 febbraio 2006

Davide Sfragano

Rifondazione: troppo cemento, non votiamo

L’Unità

NON È PROPRIO PIACIUTA al partito della Rifondazione comunista e a Legambiente Lazio, ma anche ad altre associazioni ambientaliste, la delibera, inserita nei cosiddetti «Progetti speciali», proposta dall'assessore al Patrimonio Claudio Minelli e approvata

lunedì dal consiglio comunale. La delibera prevede, in cambio della realizzazione della nuova sede del Municipio XX la modifica della destinazione d'uso di un ex albergo sito in Via Flaminia km 8,5 e l'ulteriore realizzazione di 80mila metri cubi a destinazione residenziale, in un'area sita nel Municipio XII. Tanto che ieri il capogruppo del Prc in Campidoglio, Patrizia Sentinelli, ha annunciato che «il cammino per l'approvazione definitiva del Prg è ormai pregiudicato», e che «la delibera deve essere bloccata per recuperare il lavoro per l'approvazione definitiva del piano». Un altolà cui si è associato anche Mauro Veronesi, responsabile territorio e ambiente di Legambiente Lazio che ha aggiunto: «Il voto del consiglio comunale di lunedì, in relazione al progetto speciale proposto dall'assessore "all'Urbanistica creativa" Minelli, è semplicemente sconcertante. Chiediamo non solo di annullare tale delibera, ma di cassare tutti i progetti speciali incompatibili con il Prg adottato». Ma oltre all'oggetto della delibera, inoltre, al Prc non è piaciuto anche il metodo con cui la stessa è stata approvata. Ha spiegato a tal proposito la Sentinelli: «L'unica cosa che giustifica la delibera è la proprietà delle aree interessate. Evidentemente per qualcuno, anche per coloro che governano il Comune, il piano, le regole, danno fastidio, sono considerate un intralcio alla "modernizzazione della città". Così si preferiscono concessioni ad alcuni proprietari di aree scelte senza alcuna trasparenza e in modo discrezionale».

Critiche molto aspre, alle quali la reazione dei rappresentanti della giunta comunale non si è fatta attendere. In primis, il diretto interessato, l'assessore Minelli, che ha replicato: «La delibera in questione ha rispettato tutti i passaggi amministrativi e di confronto democratico, sia a livello centrale che a quello municipale. Sono state accolte gran parte delle proposte emendative avanzate in sede tecnica, di commissione consiliare e municipale». Poi, quella più distensiva dell'assessore all'Urbanistica Roberto Morassut: «Il percorso del nuovo Prg non è compromesso. La preoccupazione sul contenimento dei pesi e sulle regole è condivisa da tutta la maggioranza, e deve e può essere affrontata con misure accorte e ragionevoli. Perciò andremo avanti per cogliere questo obiettivo con la consueta ragionevolezza e tenendo conto di tutte le posizioni».

Carlo Alberto Bucci

"Così l´arte invaderà le periferie"

la Repubblica

Nel futuro delle periferie romane c´è il segno dell´arte contemporanea. Strettamente legato, sin dai primi disegni, al progetto architettonico. Sembra di essere tornati agli anni d´oro del Bauhaus, la scuola d´arte creata da Gropius a Weimar. Invece la novità è contenuta nel provvedimento, che sarà approvato nei prossimi giorni dalla giunta comunale, in base al quale tutte le tipologie di opere pubbliche a Roma saranno sottoposte alla legge del 2 per cento. Nata nel 1949, la 717 stabilisce di destinare almeno il 2% della spesa prevista a opere d´arte che abbelliscano l´edificio in costruzione. Rispetto alla norma nazionale, destinata ai palazzi (caserme, carceri o uffici postali), il piano capitolino estende l´apporto degli artisti ai parchi, alle piazze, alle strade e agli interventi di urbanizzazione. E stabilisce che pittori, scultori, fotografi o videomaker siano coinvolti sin dalle prime fasi dei progetti, soprattutto nei piani di recupero e riqualificazione delle periferie (articoli 11 e 2).

«Opere d´arte contemporanea non come lusso, ma elemento fondamentale della progettazione urbana. Insomma, una necessità della città», ha spiegato ieri Roberto Morassut, presentando in Campidoglio l´iniziativa. L´assessore all´Urbanistica ha ricordato anche l´inizio dei lavori per la trasformazione dell´ex Mattatoio al Testaccio in "Città delle arti". E ha annunciato la norma in base alla quale «gli studi d´artista saranno riconosciuti come tali dal nuovo piano regolatore generale». Così non sarà più "cambio di destinazione d´uso" l´adibire alla creazione artistica una parte, non superiore al 30%, della superficie della propria casa.

Tre gli obiettivi della delibera del 2%, secondo Walter Veltroni: «Migliorare la qualità dei progetti delle nostre opere pubbliche. Creare domanda d´arte contemporanea che coniughi l´intervento del pubblico e del privato. E - ha concluso il sindaco - liberare Roma dall´idea che il bello sia solo legato al passato di questa città».

La deliberazione comunale - che prevede il coinvolgimento dei giovani delle accademie di belle arti nei cantieri dal costo basso, compreso tra i 250 e 500mila euro - è nata in seguito al convegno del 2004 al Macro "Io arte, noi città". Ed è stata redatta con la consulenza di una commissione ad hoc composta da Bruno Civello (Miur) e Patrizia Ferri (Miur/Afam), Anna Maria Tatò del ministero delle Infrastrutture, Gaetano Castelli e Gabriele Simongini dell´Accademia di belle arti di Roma, Alfio Mongelli e Paolo Dorazio della Rome University of Fine Arts, Daniela Fonti della Sapienza, Manuela Crescentini dell´Archivio Crispolti e da Alberto Abruzzese.

Attraverso l´estensione e l´applicazione certa della legge del 2%, l´arte contemporanea potrebbe riacquistare una funzione attiva nel tessuto sociale. A scongiurare il pericolo che siano sempre i soliti noti a spartirsi gli 11milioni di euro per l´arte nelle periferie, il Comune metterà in campo una commissione composta da un artista, un critico e un urbanista. Sarà in carica per un solo anno e dovrà decidere della bontà di progetti artistici da far sposare a quelli architettonici.

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