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Simonetta Fiori
Gramsci, un classico oltre il comunismo
27 Ottobre 2005
Altre persone
Un libro di Antonio A. Santucci, Antonio Gramsci 1891-1937, Sellerio, Palermo 2005. L’articolo è da la Repubblica, 27 ottobre 2005

Innegabile è la fortuna di alcune formule gramsciane nel linguaggio politico contemporaneo. Da "egemonia" a "nazional-popolare", da "riforma morale" a "guerra di posizione", il lessico di Antonio Gramsci rimbalza talvolta deturpato in tribuni insospettabili, frequentatori di Arcore o paladini del mito padano. Eppure questo grande classico - l´autore che Benedetto Croce acclamò come "patrimonio di tutti, anche di chi è di altro o opposto partito", una bibliografia internazionale che conta oltre diecimila titoli in una vasta varietà di lingue da Afrikaans a Turkish - in Italia appare oggi oscurato dal crollo del comunismo, come se la sua elaborazione intellettuale possa estinguersi insieme a quell´esperienza storica.

Per comprenderne tutta la vitalità di "classico" soccorre una preziosa monografia scritta da Antonio A. Santucci, lo studioso recentemente scomparso che insieme al suo maestro Valentino Gerratana ha più contribuito all´edizione critica dell´opera di Gramsci. «Il maggiore esperto di studi gramsciani», lo definisce Eric J. Hobsbawm nella Premessa al volume postumo che Sellerio pubblica col titolo (a cura di Lelio La Porta, con una nota introduttiva di Joseph Buttigieg, pagg. 192, euro 12,00: ne parleranno oggi alle 18 a Roma, nella Libreria Mondadori di via Appia Nuova 51, Alberto Burgio e Buttigieg, che insegna letteratura alla Notre Dame University dell´Indiana e ha curato l´edizione americana dei Quaderni).

Santucci scrisse questo ritratto politico e intellettuale del grande sardo per la collana Libri di Base diretta da Tullio De Mauro: da qui lo stile nitido e sobrio, non sprovvisto di ironia, che rende la lettura adatta anche a un pubblico di liceali. C´è il Gramsci giornalista (magistrale nello stile sapido) e il teorico della cultura, il promotore del primo gruppo dirigente del Pcd´I e l´analista economico, lo storico e il militante dell´Internazionale. «La via migliore per accostarsi all´eredità intellettuale di Gramsci», la giudica tuttora De Mauro. L´idea di fondo - che attraversa queste pagine, arricchite da un più recente intervento su Gramsci dopo il 1989 - è che dialogare con l´autore dei Quaderni sia ancora possibile. Santucci si propone come brillante e scrupoloso interprete, senza mai "sollecitare i testi", ossia far loro dire più di quel che realmente dicano. Inclinazione, questa, che Gramsci giudicava tra le più "deprecabili" e di cui ancora oggi continua a esser vittima

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