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WWF - Italia Nostra
Baia Sistiana : nuova vittoria di WWF e Italia Nostra
22 Dicembre 2004
Il Carso
Un comunicato del 22 dicembre 2004, per una vicenda ampiamente documentata in Eddyburg

Una nuova sentenza del Tar, un’altra vittoria ambientalista. Basterà a fermare il massacro di Baia Sistiana? Già la scorsa primavera il Tar aveva accolto il ricorso degli ambientalisti contro la realizzazione di un complesso “turistico” da oltre 170 mila metri cubi in una delle zone più belle lungo la costa triestina. Regione e Comune, però, non hanno mai impedito la prosecuzione dei lavori mascherandoli sotto il progetto di “modellamento” della ex cava Sistiana e ignorando anche le diffide degli ambientalisti al presidente della Regione, Riccardo Illy ed al sindaco di Duino-Aurisina, Giorgio Ret.Il “modellamento” consisteva nell’estrazione di ben 780 mila metri cubi di roccia carsica, preliminare alla costruzione di un albergo e di un finto villaggio istro-veneto con una darsena artificiale e un megaparcheggio: elementi cardine del progetto “turistico” originale. Il presunto “modellamento” ha comportato anche la distruzione di circa 2 ettari di bosco sopra l'ex cava, di elevato pregio naturalistico e compreso all'interno di un Sito d’Importanza Comunitaria.

“L’ultima sentenza – commentano WWF e Italia Nostra – dimostra su quale colossale alterazione dei fatti e di illegittimità si sia voluto fondare il sedicente progetto “turistico”, e non per semplici vizi formali. Il Tar dichiara, senza ombra di dubbio, che i lavori di escavazione (e viene ribadito che non si trattava affatto della “messa in sicurezza” della cava, come continua a ripetere il sindaco di Duino-Aurisina), non dovevano legittimamente proseguire dopo che la precedente sentenza aveva annullato il piano regolatore comunale ed il piano particolareggiato. Non solo, ma anche l’ autorizzazione regionale mancava delle necessarie motivazioni e perciò non poteva tutelare il bene ambientale plurivincolato: un obbligo che la Regione doveva assolvere nell’interesse pubblico.”

L’attività di tutela degli ambientalisti continuerà ora con la segnalazione all'Unione Europea per la parziale distruzione del bosco soprastante l'ex cava, area S.I.C., e probabilmente con l’avvio di una richiesta di risarcimento per il danno ambientale prodotto con l'escavazione illegale. Vi è, poi, la questione delle responsabilità penali per l’abuso paesaggistico compiuto mediante il falso “modellamento”: responsabilità di chi materialmente ha estratto la roccia, ma anche di chi lo ha illegittimamente autorizzato e di chi, potendo, non è intervenuto per impedire lo scempio.

“Ci auguriamo – concludono WWF e Italia Nostra – che la sentenza del TAR faccia cambiare rotta agli amministratori rispetto a quanto fatto finora, ponendosi l'obiettivo di tutelare l'interesse pubblico alla difesa dell'ambiente e del paesaggio anziché appiattirsi su interessi privati orientati alla rapina del territorio. E’ una questione urgente dopo che il Comune di Duino-Aurisina ha riapprovato la variante al piano regolatore bocciata dalla sentenza del TAR di aprile, mentre sta per essere presentato un nuovo piano particolareggiato dalla SGP.”

Dopo questa sentenza, si evidenzia prepotentemente la gravità dell’assenza di un Piano Paesistico regionale, obbligatorio per legge dal 1985 ma mai approvato, che impedirebbe episodi come quello di Sistiana in cui la Regione copre scelte urbanistiche scellerate come quelle del Comune di Duino-Aurisina.

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