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Fatti e scritti, Una biografia
26 Marzo 2004
Norberto Bobbio
Le date rilevanti, le amicizie, gli eventi e i libri

Norberto Bobbio nasce a Torino il 18 ottobre 1909. Studia al liceo Massimo D'Azeglio. In quegli anni conosce Leone Ginzburg, Cesare Pavese e Vittorio Foa.

Nel 1927 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, allievo di Francesco Ruffini, Luigi Einaudi e Gioele Solari. Nel 1931, dopo la laurea, si trasferisce in Germania e a Heidelberg frequenta i corsi di Gustav Radbruch. Stringe amicizia con Karl Jaspers e poi, a Marburg, con Renato Treves e Ludovico Geymonat.

Nel 1932 consegue una seconda laurea in filosofia con una tesi sulla fenomenologia di Husserl. Nel 1934 ottiene la libera docenza e, con il saggio L'indirizzo fenomenologico nella filosofia sociale e giuridica, comincia una intensa collaborazione con riviste scientifiche non solo italiane.

Nel 1935 è coinvolto nella retata con cui il regime fascista cerca di liquidare il gruppo torinese di Giustizia e Libertà. Arrestato il 15 maggio, insieme a Vittorio Foa, Carlo Levi, Augusto Monti e Cesare Pavese, viene rilasciato con una semplice ammonizione. L'8 luglio Bobbio decide di scrivere a Mussolini per affermare la sua adesione al fascismo.

Alla fine dello stesso anno ha un incarico all'università di Camerino. Due anni dopo è, con Guido Calogero e Aldo Capitini, nel processo di costituzione del «movimento liberal-socialista». Nel 1938 concorre per l'abilitazione al ruolo di docente, ma viene prima escluso e poi riammesso grazie alla mediazione di uno zio generale che fa intervenire De Bono con una lettera a Mussolini. Ottiene la cattedra a Siena.

Nel 1941 cura per Einaudi una edizione critica della Città del sole di Campanella. E' l'inizio di una collaborazione che lo farà diventare uno dei più ascoltati consiglieri dello Struzzo. Il 28 aprile 1943 sposa Valeria Cova. Resteranno insieme per 57 anni, fino alla morte di lei. Nel `43 a Padova è arrestato dai repubblichini. Rilasciato a febbraio del `44 pubblica La filosofia del decadentismo.

Nel 1946 escono due saggi su Karl Popper editi dalle riviste «Belfagor» e «La rivista di filosofia». La sconfitta alle elezioni del 1948 del Partito d'Azione coincide con il suo ritiro dalla scena politica. Nel 1955 in due importanti raccolte, gli Studi sulla teoria generale del diritto e Politica e cultura, affronta il ruolo dell'intellettuale nella società. Partecipa a un viaggio di intellettuali italiani in Cina ma non cambia il suo giudizio critico nei confronti del maoismo. Dal `55 al 1965 si occupa dei grandi classici del pensiero politico moderno. Gli scritti di questo periodo saranno raccolti nel volume Teoria generale del diritto.

Nel 1968 appoggia con convinzione l'unificazione socialista. Della contestazione studentesca condivide le «esigenze di rinnovamento» ma ne critica l'«esasperazione verbale». Nel 1969 escono i Saggi sulla scienza politica in Italia dove si occupa dei teorici delle elites. Sempre nello stesso anno viene pubblicato un Profilo ideologico del Novecento italiano, una brillante sintesi di fatti, protagonisti e tendenza della nostra cultura. Nel 1971 esce Una filosofia militante. Studi su Carlo Cattaneo. La pubblicazione nei «Quaderni di Mondo Operaio» di un saggio in cui nega l'esistenza di una teoria marxista dello Stato provoca un vivace dibattito che coinvolge Bobbio nelle vicende del Psi.

Nel 1976 esce Quale socialismo? Discussione di un'alternativa che contiene le sue riflessioni su «questione socialista e questione comunista». Comincia la sua collaborazione con La Stampa. I suoi articoli saranno pubblicati in Ideologie e poteri in crisi, L'utopia capovolta, Verso la seconda Repubblica. Nel 1978 fa parte del gruppo che sostiene la candidatura Giolitti al congresso socialista di Torino. I suoi rapporti con Craxi saranno cordiali ma distanti politicamente e culturalmente. E già nei primi anni `90 Bobbio sottolineerà i rischi legati all'indifferenza per la «questione morale» e la deriva verso la «democrazia dell'applauso» del Psi. Il 16 maggio 1979 tiene la sua ultima lezione universitaria. In quell'anno escono Società e Stato nella filosofia politica moderna e Il problema della guerra e le vie della pace.

Nel 1984 viene nominato senatore a vita da Pertini. Pubblica Il futuro della democrazia e la raccolta dei ritratti politici e intellettuali Maestri e compagni. Nel 1989 raccoglie gli scritti su Thomas Hobbes e pubblica Il terzo assente sul problema della guerra e della pace. Nel 1990 esce L'età dei diritti, mentre l'intervento Una guerra giusta?Sul conflitto del Golfo suscita una vasta discussione tra gli intellettuali italiani.

E' del 1993 la prima edizione di Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, un pamplhet che raggiunge tirature da best-seller. Lo stesso anno ritorna sul ruolo degli intellettuali con Il dubbio e la scelta. Sono del 1996 la raccolta De senectute e altri scritti autobiografici e Tra due repubbliche, scritti del periodo della Resistenza. Nel 1997 esce l'Autobiografia; nel 1999, Michelangelo Bovero raccoglie gran parte della sua opera nel volume Teoria generale della politica. Del 2001 è un Dialogo intorno alla Repubblica.

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