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Berlusconi all’inferno
26 Marzo 2004
Humour

«Silvio Berlusconi muore e va difilato all'inferno, dove Belzebù lo sta aspettando.

«Non so cosa fare» esordisce il Diavolo «sei nel mio elenco ma non ho più posto per te; d'altro canto tu devi obbligatoriamente stare qui».

Dopo averci pensato un po' su il Diavolo prosegue: «Sai che cosa faccio? Ho due o tre persone che non sono state cattive quanto te. Ne lascerò andare una e tu ne prenderai il posto; anzi, ti lascio addirittura scegliere quale liberare».

A Silvio la proposta sembra accettabile e così il Diavolo apre una prima porta.

Lì dentro, in una grande piscina, nuota Craxi che si immerge ripetutamente tentando di portare in superficie un immenso sfavillante tesoro, ma riemergendo sempre e desolatamente a mani vuote. E si immerge e riemerge, e ancora, e ancora. Questo è il suo destino, all'inferno.

«No» dice il Cavaliere «non ci siamo, non sono un gran nuotatore e poi a mani vuote io non posso restare; non potrei fare questo per l'eternità».

Il Diavolo allora lo conduce nella stanza successiva dove trovano Francesco Cossiga che con un enorme piccone deve frantumare giganteschi massi di pietra durissima; e poi altri ed altri ancora.

«No, ho un problema alla spalla; mi farebbe male picconare in continuazione per l'eternità».

Il Diavolo apre la terza porta. All'interno, l'ex presidente degli U.S.A. Bill Clinton, sdraiato sul pavimento, con le braccia dietro la nuca e le gambe larghe. China su di lui c'è Monica Lewinsky intenta all'ormai famosa attività.

Berlusconi osserva e dopo un po' dice: «Sì, si può fare».

«OK» dice allora il Diavolo «Monica, puoi andare!»

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