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Simona Ballatore
No al cemento: la Provincia si fa verde
11 Giugno 2012
Milano
Approvato il Piano Territoriale della Provincia di Milano, conta ancora qualcosa? Il Giorno, 11 giugno 2012, postilla. (f.b.)

Si disegna la Città metropolitana. Il primo passo intrapreso da Palazzo Isimbardi si chiama Ptcp, piano territoriale di coordinamento provinciale urbanistico della Grande Milano; è stato adottato e sarà approvato entro la fine di ottobre.

Parola d’ordine zero consumo di suolo.

Si viaggia controcorrente: se tra il 1999 e il 2007 il cemento ha coperto circa 60 chilometri quadri di terreno (ovvero quasi 5.500 campi da calcio, per rendere l’idea) l’obiettivo è recuperare le aree dismesse e salvaguardare la vocazione agricola del territorio, a partire dai suoi parchi regionali come il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco delle Groane. Alle tutele già previste sono stati aggiunti ulteriori vincoli per evitare «cattive interpretazioni» e speculazioni edilizie

Sarà potenziata anche la «rete ecologica» con la creazione di due nuove dorsali verdi tra le quali la «Ovest, Valle dell’Olona».

Nelle linee guida anche il potenziamento del trasporto pubblico: è previsto il prolungamento della M2 da Gessate a Trezzo sull’Adda e da Assago a Binasco, della M3 da Comasina a Paderno e della M4 da Linate a Segrate e successivamente fino a Pioltello. Nuove fermate delle linee suburbane a Opera e San Giuliano e interscambi d’interesse sovracomunale a Magenta, Castano Primo, Parabiago, Rho, Garbagnate, Paderno, Sesto, Pioltello, Melegnano, Locate Triulzi e Albairate. Infine sono previste quote obbligatorie minime che tutti i Comuni dovranno riservare all’housing sociale.

«L’adozione del Piano territoriale di coordinamento provinciale, rappresenta il primo passo verso l’istituzione della Città metropolitana – sottolinea il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà -. Sono sempre stato convinto, infatti, che un territorio caratterizzato da un continuum di Comuni e densamente popolato come si presenta la Grande Milano possa essere amministrato con maggiore efficacia e minori costi attraverso l’adozione di politiche di area vasta almeno in materia di trasporti, infrastrutture, ambiente, urbanistica e gestione delle risorse idriche e dei rifiuti».

«È un risultato importante per il territorio e per i suoi abitanti, che potranno contare su nuove tutele ambientali e su una maggiore competitività a livello europeo – ribadisce l’assessore al Territorio Fabio Altitonante -. La nostra Provincia, concentrando circa il 10% del Pil nazionale, ha un grande potenziale, che dobbiamo valorizzare attraverso uno sviluppo strategico e sostenibile del territorio». Il diktat ora è passare da una visione «milanocetrica» a una rete, che metta in connessione il capoluogo ai 24 Comuni dell’hinterland.

postilla

Parte della minoranza in consiglio (non citata da questo articolo un po’ declamatorio) osservava che come spesso accade con questi piani di coordinamento c’è qualche discrasia fra obiettivi e strumenti reali, ad esempio nell’effettiva tutela delle superfici agricole. E riguardo al Grande Disegno Metropolitano, val la pena osservare come, contemporaneamente a queste solenni affermazioni (e alle innocue righe colorate su una mappa che sarebbero le nuove linee del trasporto pubblico) si inaugura col sostegno delle cariche della polizia il cantiere della Tangenziale Esterna, che secondo la manualistica territoriale da alcuni decenni a questa parte costituisce la premessa alla classica espansione edilizia che si dice di voler contrastare ad ogni costo. Mah! (f.b.)

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