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Manuela Pivato
Santa Lucia, a fine 2012 la «nuova» stazione con una spesa di 23 milioni
26 Luglio 2011
Vivere a Venezia
Prosegue la ristrutturazione di un’area strategica della città. Chi l’ha decisa, chi l'ha progettata e la esegue? Il Comune? No: leggete la postilla. La Nuova Venezia, 26 luglio 2011

La riva consolidata, una miriade di negozi, salette vip, una biglietteria degna di questo nome e un piazzale dotato di aiuole, panchine e lampioni. Una stazione vera, insomma, che vedrà la luce alla fine del 2012 quando, dopo tre anni lavori e un investimento complessivo di 23 milioni di euro, Santa Lucia si guarderà allo specchio e non si riconoscerà più. Più grande, più luminosa e più moderna, potrà rivaleggiare con Milano e offrire agli 82 mila passeggeri che ogni giorno salgono e scendono dai 450 treni in partenza o in arrivo prestazioni da grande città in una struttura che però ha conservato la facciata in marmo, i soffitti di mosaico, le colonne di ottone e po’ di odore della storia.

Iniziati due anni fa e arrivati ormai a metà strada, i lavori interni saranno affiancati giovedì anche dall’inizio di quelli esterni, che riguarderanno il rifacimento della riva S. Lucia ormai ridotta a un colabrodo. Nell’arco dei prossimi dodici mesi, e con un spesa complessiva di 4 milioni di euro, la fondamenta sarà rifatta da cima a fondo seguendo quattro fasi: il prosciugamento di una parte di Canal Grande per consentire lo svolgimento delle opere, la bonifica degli ordigni bellici, la rimozione delle parti degradate e la riscostruzione delle strutture.

«Ricomincia la riqualificazione di una delle porte d’accesso della città - ha detto l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni, presentando ieri i lavori insieme all’amministratore delagato di Grandi Stazioni Fabio Battaggia - Siano potuti partire grazie a una deroga ottenuta in conferenza dei servizi del 19 luglio in attesa della nuova delibera del Cipe che speriamo arrivi nell’arco di qualche settimana per dare il via anche all’intero progetto di recupero dell’area esterna della stazione. Si tratta di piazzale, aree verdi e banchine. Una nuova approvazione del Cipe che, come ha spiegato Battaggia, si è resa necessaria per l’incremento dei prezzi, determinato dal trascorrere del tempo e passato dai 700 mila euro originari ai quattro milioni attuali.

I disagi, ovvio, non mancheranno ma proprio per agevolare l’ingresso alla stazione anche dalla fondamenta Santa Lucia saranno aperti tre varchi nell’ex Palazzo Compartimentale che porteranno direttamente all’interno del terminal. Nel frattempo proseguono i lavori interni che interessano una superficie di oltre 15 mila metri quadrati di cui 7 mila riservati alle attività commerciali (40 i negozi previsti), una biglietteria di 730 metri quadrati con un aumento del 22 per cento delle postazioni e un Club freccia di 160 metri quadrati. Il tutto dovrebbe essere ultimato per l’autunno dell’anno prossimo. Sono intanto terminate le lavorazioni strutturali, con il potenziamento delle strutture attraverso l’utilizzo di fibre di carbonio e la demolizione e la ricostruzione dei solai. Quasi completati anche i lavori per la riqualifica del piano terra dell’ex Palazzo Compartimentale, con gli annessi magazzini di servizio, dove troveranno spazio nuove aree commerciali.

Postilla



Abbiamo chiesto un commento a Paola Somma, autrice del recente libretto Benettown , Corte del Fòntego, Venezia 2011. Eccolo:

La sistemazione della fondamenta ai piedi del ponte di Calatrava non è un normale intervento di manutenzione urbana. E’ uno dei tasselli della ristrutturazione e privatizzazione della stazione ferroviaria e degli edifici e delle aree contermini. La gigantesca e complessa operazione è iniziata nel 1999, quando la società Grandi Stazioni, il cui principale azionista è il gruppo Benetton, ha acquistato il palazzo della direzione dipartimentale delle ferrovie e, contestualmente, il comune ha intrapreso la realizzazione del ponte. Successivamente, Grandi Stazioni ha rivenduto l’edificio alla regione lucrando un sostanzioso aumento di valore, ha accatastato come proprietà privata la fondamenta e l’intero piazzale antistante la stazione, ha ottenuto ulteriori concessioni per aumentare la superficie da destinare alle sue attività di ristorazione e shopping e per consolidare la sua conquista della città intervenendo nelle aree adiacenti.

Stupisce che, assieme al consolidamento della fondamenta, non si sia ancora pensato di costruire ai piedi della rampa di Calatrava un casello con la scritta: prossima uscita Benettown.

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